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Autore: Albert Wesker    07/04/2006    2 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction su EFP. L'ho già pubblicata su altri forum, cercando di avere commenti utili, ma non sono stato fortunato. Spero che vi piaccia (in caso contrario cercate di non farmi troppo male quando commentate). I personaggi della serie ufficiale inizieranno ad apparire nel prossimo capitolo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Hogwarts, Gran Bretagna

Hogwarts, Gran Bretagna

 

Tom odiava quell’ uomo. Non sapeva perché. Forse la sua aria divertita o forse i suoi neri abiti gabbani. L’unica cosa di cui era certo era che non voleva stare un altro secondo nella stessa stanza con quella persona.

Si rialzò lentamente, raccogliendo piume e pergamene, dopo essersi scontrato con quell’individuo.

 

“Stai bene?” gli chiese lo sconosciuto, con un marcato accento francese.

“Sì – rispose Tom, mentre intorno si formava una calca di curiosi - e lei?”

Egli sorrise, rivelando canini particolarmente sviluppati, e invece di rispondere chiese:

Dove posso trovare il Professor Silente?”

<<Bingo>> pensò Ridde prima di rispondere.

“Ci sto andando proprio adesso. Se vuole seguirmi.”

Un altro sorriso enigmatico. Era snervante.

 

<cazzo è? Si presenta in Sala Grande come un babbano qualsiasi e mi butta per terra perché non guarda dove cammina.>> pensò torvo lo studente <..>> e già c’era un ma, uno di quelli inquietanti.

Non era solito farsi intimorire, anzi era il contrario. Ma quel tizio ispirava pericolo da ogni poro. E camminare da soli con lui, lungo i corridoi deserti, non aiutava.

Tom rabbrividì, e non certo per il freddo. <babbano.>>

Già un abito da babbano, di quelli indossati per le grandi occasioni. Un abito nero, degli occhiali da sole (<> si domandò) e guanti di pelle, neri pure quelli.

Anche i capelli erano neri, ma sembravano… sporchi, come se non fossero di quel  colore.

E sempre quell’irritante ed enigmatico sorriso.

 

Eccoci - disse d’un tratto, uscendo dai propri pensieri - questa è la Sala Professori.

 Bussò. Una voce forte rispose “Entrate”

Tom entrò

“Ah, eccoti Tom” disse un mago dalla folta barba castana e dagli altrettanto folti capelli.

“Professor Silente – disse lo studente mentre il mago si alzava – c’è una persona che la cerca.

L’insegnante inarcò un sopracciglio. Poi la testa dell’ospite fece capolino dalla porta. Un silenzio teso ed improvviso invase la stanza.

“Credo – disse il mago, irrigidendosi lievemente – che dovremmo parlare  domani, Tom…”

Tom Riddle era stupefatto. Mai nessuno aveva fatto innervosire Albus Silente a quel modo. Non poteva crederci, ma non fece nessun commento ed uscì.

 

“Non sei cambiato Albus, a parte qualche capello bianco. Disse sogghignando l’oscuro individuo.

“Neanche tu, Thibaulth. – mentre tornava a sedersi – Cosa ci fai qui?”

“Un saluto ad un vecchio amico”

“Non siamo amici” gli rispose irato Silente

Ohoh il piccolo Albus si è innervosito. Ma contro Grindelwald il mio brutto muso non ti dispiaceva.

Di nuovo silenzio.

Perché sei qui?” ripetè Silente

“Lo sai, Albus. – rispose Thibaulth, mentre il suo sorriso si spegneva- Tu sai perché e per chi…”

“Quel ragazzo che chiami Tom – aggiunse – è un Prescelto. Stanotte verrà compiuto il rito e riceverà la benedizione oscura.”

“Dove?”

“Lo sai che non posso dirtelo. E’ già tanto che ti abbia detto quando.”

Silente ebbe un lieve tremito. Aveva sperato, per una volta, di essersi sbagliato.

“Tu non puoi fare niente, vero?” chiese rassegnato.

“No. Io non posso far niente. Fa parte del mio <>” rispose l’ospite con voce sepolcrale.

Thibaulth si tolse gli occhiali, rivelando dei straordinari occhi rossi.

Si guardarono.

Entrambi videro il carico di disperazione dell’altro, in quel freddo pomeriggio autunnale.

 

 

Poche ore dopo, al centro della Foresta Proibita

 

“Dove sei stato?” chiese Julius

“In giro.”

Julius lo guardò sospettoso, scrollò le spalle e si voltò.

“Dove Albert?”

Tinus? Sta finendo di preparare il sito per il rito.

Si avviarono tra i bassi arbusti del fitto sottobosco, circondati da alberi secolari, per giungere in un piccolo spiazzo coperto dai rami delle piante circostanti.

Una nuvola di fumo stava pigramente salendo da un calderone, e , affianco ad esso, c’era seduto un uomo dai capelli bianchi, pallido ed emaciato, con il volto scheletrico.

Stava passando una pietra sulla lama di una falce purpurea per affilarla ulteriormente, accarezzando il luno manico d’ebano finemente intarsiato e ricoperto di oscuri simboli argentati.

“Finalmente - esclamò Albert – pensavo fossi fuggito.

Un sorriso diabolico dischiuse il suo volto.

“Lo sai che non potrei mai, Tinus. – rispose Thibaulth sorridendogli a sua volta – Altrimenti sarei decisamente bruciacchiato adesso.”

Scoppiarono in una risata lugubre, risuonando in tutta la foresta.

 

La luna piena appariva e spariva fra i rami e l’oscurità continuava ad infittirsi, lasciando come unica illuminazione il basso fuoco del calderone.

“Iniziamo” disse infine Julius.

Si misero intorno al calderone, formando un triangolo. Ognuno estrasse un pugnale d’argento inciso con delle rune.

Julius si tagliò il polso, intonando una breve litania:

 

“Io, che dell’Oscura Arte sono maestro,

 verso il mio sangue

 per benedire colui

che il Fato ha scelto.”

 

Thiabulth continuò, tagliandosi a sua volta il polso sinistro:

 

  “Dei Lupi sono Signore assoluto

  e il mio sangue dono

  al figlio dell’oscurità”

 

Infine toccò ad Albert:

 

“Io Re Non-Morto,

 ultimo dannato,

 alla morte negato,

 regalo il sangue di cui mi nutro

 a chi deve essere condannato.”

 

Il liquido nel calderone passò dal rosso al nero pece, per poi svanire.

Ad Hogwarts un alto grido di dolore infranse la quiete.

Silenzio e poi… più nulla.

 

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Vorrei Ringraziare le prime persone che mi hanno lasciato le loro recensioni.

 

@ Ginny86: Volutamente non l’ho resa chiara subito. Nei prossimi capitoli incomincerete a intravvedere qualcosa, anche se lo stile che ho utilizzato lo renderà ancora più incasinato.

 

@ Lu: Grazie per i complimenti. Se ho un difetto è quello di non essere scorrevole quando scrivo, ma stavolta pare che ne sia stato capace (spero di aver fatto altrettanto negli altri capitoli).  Per la poca chiarezza ti rimando alla risposta a Ginny86.

 

Thank you.

 

Albert Thibaulth Wesker

  
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