Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: raimbowcomet    13/08/2011    15 recensioni
-E’ tua abitudine ficcanasare negli armadietti altrui?- chiese una voce alle sue spalle.
-C…Come scusa?
-Oltre che ladra anche sorda?- ironizzò lui- quello è il mio armadietto.
Un espressione perplessa si dipinse sul volto della ragazza:
-No penso ci sia un errore, questo è il mio- disse indicando il foglietto che aveva in mano.
-Sono arrivato prima io- fece lui.
-Ma si può sapere chi sei?- domandò stizzita.
-Io-sorrise sghembo- sono Edward Cullen carina- schioccò la lingua portandosi un dito al petto.
-Ed io- rispose lei portando il dito di Edward verso il suo petto- sono Bella Swan e questo- puntò il dito del ragazzo- è il mio armadietto, facile no?- parlò lentamente come ad un bambino.
-Ladra, sorda e acida…ma da dove esci?- chiese squadrandola da capo a piedi.
~
Era stanco di provare a resisterle, aveva desiderato baciarla e stringerla a lui dal primo istante in cui l’aveva vista di spalle. Non si sarebbe più negato tutto ciò, avrebbe fatto soltanto quello che desiderava da bravo egoista: avrebbe allungato le mani e afferrato senza chiedere ciò che era suo di diritto.
~
-Ehi ladra! Sei libera per il ballo?
-Forse stalker..forse.

[one shot + 3 extra]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic
Dedico anche questo extra alla mia geme kresbiten (sei una compi coglions ma ho bisogno di te!)
e ringrazio Nichi per la copertina. Vi avverto che ci saranno delle "scene" di Twilight e BD eh :D









-Ehi ladra, sei libera per il ballo?
-Forse stalker...forse.

 **

Era passata una settimana da quel “forse” ed Edward non aveva mollato Isabella neanche un attimo. La mattina la aspettava appoggiato alla sua adorata Volvo grigia, si dirigevano insieme ai loro armadietti e la scortava alle lezioni, sedevano insieme a pranzo sotto gli occhi invidiosi di tutta la scuola e poi la riaccompagnava alla sua Smart bianca.
Erano diventati inseparabili, la coppia perfetta insomma.
Peccato che non fossero ancora una coppia.
Isabella ripensava a questo “futile” dettaglio ogni singolo momento in cui lui le afferrava la mano e passeggiavano insieme. Molti forse avevano frainteso, e forse persino lei: non sapeva che diamine volesse dire quel gesto! Era sempre più confusa ma non voleva parlarne con lui per paura di perderlo, di essere derisa...anche se...l'aveva invitata al ballo.
Edward Cullen aveva invitato LEI al ballo.
Già.
Alice glielo ricordava ogni santo giorno, le occhiatacce che riceveva a scuola glielo ricordavano ogni giorno, persino Edward glielo ricordava ogni giorno ribadendo quanto si sarebbero divertiti!
Era proprio quel “divertiti” che la faceva innervosire: sapeva benissimo come si concludevano i balli scolastici per il novantanove percento degli studenti.
Facendo... sesso.
Anche Edward voleva questo?
Lei cosa avrebbe fatto se fosse capitata l'occasione?
Certo le piaceva ma non ancora abbastanza per compiere un passo così importante... non era ancora amore quello che li legava; indubbiamente era una forte attrazione ma non era amore.
Anche se sentiva che piano piano lo sarebbe diventato.
Era così difficile non innamorarsi di un ragazzo così perfetto.
Avevano parlato così tanto, e aveva imparato che metteva sempre le altre persone al primo posto, cercava di compiacere tutti ma... era un ragazzo per l'appunto. E aveva delle...esigenze.
Se... se... ok basta non poteva continuare così, avrebbe capito al momento opportuno come comportarsi. Era una ragazza  con la testa sulle spalle e se ne vantava interiormente.
-Fatto!- con questa singola parola ricadde con i piedi a terra.
Era pronta.
Era agitata.
Ok agitata era un eufemismo ma...non sapeva descrivere cosa provasse in quel momento.
Ore diciassette e quarantanove di venerdì sera.
La serata del ballo.
Era davanti allo specchio e Alice aveva appena finito di sistemarla, non smettendo neanche un secondo di elogiarla:
-Bella sei uno schianto! Cioè l’avevo notato dalla prima volta ma con questo vestito…sei...wow!- si complimentò -Potresti fare concorrenza alla Hale!- scherzò Alice. Isabella strabuzzò gli occhi:
-Ma che dici!
-Dico che non hai nulla da invidiarle! Fisico, gambe, culo e tette, guarda qua!- indicò i punti strategici lasciati scoperti dal semplicissimo vestito nero senza spalline e la mora arrossì vistosamente, ma dovette darle ragione: quel vestito valorizzava il suo fondo schiena grazie all’enorme scollatura che le lasciava completamente la schiena scoperta, faceva risaltare il suo fisico longilineo in una maniera incredibile e quei tacchi vertiginosi le slanciavano le lunghe gambe, infine il suo decolté faceva bella mostra grazie al reggiseno che le aveva fornito Alice. Per non parlare dei capelli alzati e acconciati in morbidi boccoli che le lasciavano scoperto il collo niveo e il leggero trucco che faceva splendere le due pozze di cioccolato che erano i suoi occhi.
-Alice ma non sarà troppo?- azzardò rossa come un pomodoro nonostante amasse quel vestito. Era semplicissimo: nero come la notte, lungo e stretto senza spalline, che lasciava la schiena completamente scoperta fino a un centimetro sopra al sedere.
-No affatto! Perché coprire quello che ti è stato donato?
-V...va bene…- rispose insicura. In fondo cosa poteva essere? Non si era mai vestita in quel modo precedentemente, ma aveva imparato a conoscere Alice e il suo gusto decisamente impeccabile, e se aveva detto che stava benissimo e non era esagerata e ridicola, allora le credeva ciecamente, senza alcun dubbio.
Un rumore la immobilizzò:
Dlin dlon.
Campanello.
Edward.
Oddio.
-Bella, Bella calmati- la invitò Alice notando il cambio repentino dell'amica- respira, adesso andiamo ad aprire...andrà tutto bene- parlò lentamente rassicurandola in ogni modo possibile ed immaginabile.
Diamine! Cosa le succedeva?
Sentì la porta spalancarsi, dannazione aveva aperto Charlie! Il quale, per inciso, dopo aver saputo che la sua adorabile figliola sarebbe andata al ballo con  Edward Cullen stranamente non aveva fatto scenate di gelosia, anzi si era dimostrato piuttosto accondiscendente.
Ma ora era un'altra storia, la paura che potesse dire qualcosa di imbarazzante  e che il ragazzo fuggisse a gambe levate era alta.
Molto alta.
-Buona serata Capo Swan- sentì dire Edward dal fondo delle scale.
Ti prego fa che non sbagli nome, fa che non sbagli nome.
-Buona sera Edward- bene almeno ci aveva preso. Nei giorni precedenti lo aveva chiamato in tutti i modi possibili: Edwin, Edgar, Edmund.
Per un po non sentì nulla, ma poi nel silenzio proruppe la voce di suo padre:
-Bella dovrebbe scendere a momenti- lo informò e la mora, sentendosi chiamata in causa iniziò a torturarsi le mani e a respirare fortemente.
Alice non ne poteva davvero più: un conto era sopportare una Bella agitata, un conto sopportarne una psicotica!
-Allora- la prese per le spalle e la scosse- ora tu carina mi stai a sentire: di sotto c'è Edward ok? Edward. E ti sta aspettando, ce la fai scendere le scale e a non piangere dal nervoso per evitare di sciogliere il tuo nuovo viso?
Lei annuì cercando di regolarizzare il respiro.
-Andiamo tesoro non è difficile: respiro, scale, Edward, sorriso! Ce la puoi fare dai!- la rassicurò gentilmente.
-Ok...scale, Edward, sorriso.
-Non dimenticarti di respirare!- la riprese scherzosa. Era uno spasso vedere la sua amica solitamente riservata e composta, comportarsi così per un qualunque ragazzo. Bhè alt, era Edward Cullen non un qualunque ragazzo! Capitano della squadra di football, ma che al contrario degli stereotipi non si era fatto neanche un quarto di cheerleader, aveva sempre una parola buona per tutti, ottimi voti scolastici, faceva volontariato, neanche una singola pecca nel curriculum e suonatore eccezionale di pianforte.
Un ragazzo perfetto che non aveva degnato mai di uno sguardo qualsiasi ragazza sulla faccia della terra. Fino a quando non ha visto Isabella Swan ovviamente; da lì il suo mondo è cambiato.
Pensava a lei giorno e notte, a quanto le sarebbe piaciuto stringerla tra le braccia e baciare quei petali di rosa che aveva a posto delle labbra fino a farle diventare rosse, a sfiorare quelle morbide guance, passare una mano tra i suoi setosi capelli e perchè no, anche ad accarezzare quelle cosce e quelle natiche così sode, era pur sempre un ragazzo!
Proprio in quell’istante lo stesso ragazzo si trovava nell'ampio salotto di casa Swan, “preda” dello sceriffo.
-Allora Edward fai qualche sport?- lo interrogò, doveva  avere informazioni di chi usciva con la sua bambina!
-Sono il capitano della squadra di football della scuola signore- rispose con timore quasi reverenziale: ci teneva a fare bella figura con quello, che sperava, sarebbe diventato suo “suocero” ovviamente se Bella avesse voluto.
-Capitano addirittura?-era sinceramente colpito, a Forks si sapeva tutto sulla condotta dei giovani ed era noto quanto fosse un ragazzo con la testa sulle spalle Edward Cullen, per questo non aveva fatto storie, ma addirittura capitano! Per non farsi trascinare dall'ambiente sportivo ci voleva buona forza di volontà.
-Si, dicono che me la cavo- scherzò per stemprare la situazione.
Parlarono per tre minuti del più e del meno in attesa di Bella.
-Che quadra tifi?- domandò ad un certo punto affilando lo sguardo.
Oh oh.
Era il momento finale.
Edward respirò a fondo:
-I...Lions?- disse come se fosse una domanda. Charlie Swan lo guardò e il ragazzo trattenne il respiro fino a quando non gli batté una pacca sulle spalle:
-Risposta esatta figliolo!- lui sorrise e sgonfiò il petto, palesemente più rilassato.
-Bella dovrebbe scendere a momenti- lo avverti ed infatti si sentì un po di trambusto e dei tacchi posarsi leggiadramente sulle scale fino ad arrivare sul pianerottolo.
Isabella non alzò lo sguardo da terra finchè non arrivò davanti ai suoi due uomini, infine si decise fissandoli con le guance rosse come ciliege.
Edward era a dir poco estasiato.
Non aveva mai visto niente di più bello, era semplicemente divina, non vi erano altre parole per descriverla. Una dea scesa in terra.
Lo stesso pensava  il signor Swan.
La sua piccola era cresciuta così in fretta ed era diventata una donna ormai. Una splendida donna dolce e responsabile.
-Vi faccio una foto insieme!- trillò Alice mentre Edward appuntava al polso di Bella il piccolo bouquet di rose bianche come da tradizione.
La ragazza non poté far altro che annusarli e bearsi del fatto che aveva scelto proprio i suoi fiori preferiti, ma d'altronde lo sapeva già, era stata una delle numerose domande a cui aveva dovuto rispondere durante gli “interrogatori”.
Si spostarono nel portico e quando le mise una mano tremante per circondarle la vita, fu scossa da mille tremori  e quando avvicinò la testa alla sua e sentì il suo respiro caldo solleticarle un orecchio il cuore prese a batterle velocemente.
-Dite “cheese”!
-Cheese- sussurrarono entrambi. Alice premette il pulsante e la macchinetta scattò: era fatta, ora e per sempre avrebbe avuto un ricordo indelebile di quel ballo con Edward Cullen.
Dopo  le varie raccomandazioni (durante le quali Edward non aveva neanche accennato a lasciarle libero il fianco) salutarono con la promessa di non rientrare troppo tardi e entrarono in macchina.
Fu un viaggio silenzioso, non avevano molto di cui parlare visto che ormai ognuno conosceva ogni singolo dettaglio della vita dell'altro, soltanto quando arrivarono davanti alla palestra Isabella trattenne il respiro.
Scesero dall'auto e prendendosi per mano- lei per prima si stupiva di quanto fosse lui che bramasse quel contatto- varcarono la soglia della palestra.
Isabella fu investita da decine di luci colorate e dalla musica assordante, da centinaia di voci e corpi che muovevano frenetici vagando per la grande sala. Vacillò per un secondo sugli enormi trampoli che indossava ma si riprese subito e sgranò gli occhi per osservare meglio l’ambiente in cui si era ritrovata. Non era mai stata ad una vera festa a Phoneix, non perché le mancassero i cavalieri, ma perché non si era mai sentita parte integrante di quegli ambienti e aveva sempre preferito un buon libro a tutto il resto. Ma ora con Edward era tutto diverso.
Buona parte delle persone si voltarono verso di loro.
Edward Cullen e Isabella Swan: la coppia più attesa dell'intero liceo.
Il bel capitano modello e la bella nuova arrivata.
Edward la teneva per la vita e sembravano irreali per quanto perfetti insieme.
-C'è la gara di ballo...partecipiamo?- le chiese. Il panico si fece padrone della ragazza.
-Edward io...-tentò di rifiutare gentilmente senza offenderlo- non credo di...
-Non ti preoccupare!- la interruppe- ti condurrò io- sbatté gli occhi e gli smeraldi si accesero.
Come poteva dirgli che non aveva mai ballato e non sapeva quindi come fare? Temeva di compiere una figuraccia colossale! Su quei trampoli poi! Cadere davanti a tutto il liceo e al ragazzo dei sogni non rientrava propriamente nei suoi piani.
Desiderava solamente rientrare nella norma, non eccellere eppure...eppure quella proposta era così allettante...sarebbe bastato così poco e Edward sembrava proprio un così bravo ragazzo.
-B...Bhè se tu mi imparassi forse...- balbettò timida e lui sorrise felice:
-Oh si Bella non te ne pentirai! Ci divertiremo molto!
Ugh.
Ancora quel “divertiremo” che risvegliava in lei brutti pensieri, ma non voleva penarci, non ora.
Sentì qualcosa sfiorarle un braccio: Alice!
Edward si staccò:
-Vado ad iscriverci, torno subito- sorrise dolcemente accarezzandole una guancia, ma in realtà tutti e due sapevano che voleva solo lasciarle un attimo di intimità con l'amica appena arrivata. Si abbracciarono e si guardarono complici, la vide poi salutare verso ogni direzione e ricevette milioni di sguardi sulla sua attraente figura; per un attimo si sentì orgogliosa di aver indossato un abito semplice ma appariscente come quello nero che era stata letteralmente obbligata ad infilare.
-Buonasera- sentì una voce dietro di lei e si girò notando una piccola comitiva: subito tutti le sorrisero e le strinsero la mano mentre i ragazzi si soffermarono un po’ troppo sul suo corpo.
Fu riaffiancata immediatamente da un Edward dallo sguardo corrucciato che la prese immediatamente per mano.
-Buonasera ragazzi- salutò con la voce roca e suadente, educato. Sempre galante, mai un atteggiamento fuori posto, pensò Isabella con stima.
Iniziarono a conversare amabilmente, anche se la ragazza aveva notato che forse lui avrebbe preferito un po di  privacy, quando ad un certo punto però qualcuno dal palco richiamò gli studenti all’ordine.
-Qualcuno si salvi!- esclamò Jasper.
-Cosa succede?- chiese Bella curiosa.
-Ora come al solito Mike Newton darà inizio alla gara di ballo, non prima però di aver chiamato sul palco ogni. Singola. Coppia. Partecipante.- scandì Angela con fare terrorizzato visto che come Isabella aveva saputo prima, questo era il primo anno che si era iscritta.
-A cosa serve?- chiese dubbiosa.
-Assolutamente a niente, ma tutti si divertono a vedere le poverine che devono in ogni modo rifiutare le avances di Mike anche davanti ai loro ragazzi...come per esempio fa ogni anno con Rosalie Hale.
Tutti risero e si unì a loro proprio mentre un ragazzo biondo e dall’aria spavalda fece il suo ingresso sul palco acclamato a gran voce e, impugnato il microfono, parlò:
-Buonasera a tutti! Come stanno i nostri professori?- si rivolse scherzosamente ai docenti che chiacchieravano sorvegliandoli in un angolino- e voi invece…siete pronti?- un coro di ovazioni e fu incitato a continuare:
 -Iniziamo subito? Allora…- fece vagare lo sguardo per la sala- Rosalie Hale e..accompagnatore!
-Che casualità!- scherzò Jessica mentre la ragazza bionda salì le scale avvolta in un vestito rosso sangue: era davvero bellissima  e leggiadra come una dea; tutti applaudirono e lei salutò agitando una mano; subito dietro di lei l'omone riconosciuto come Emmett McCarty che squadro Mike minaccioso.
Alcune domande di rito anche se ormai tutti si conoscevano: “nome, età, hobby, hai il ragazzo?” e bla bla bla.
Coppia dopo coppia, tutte stavano subendo lo stesso trattamento e la mora stava diventando sempre più preoccupata. Diamine cosa avrebbe risposto alle domande? La sua vita era stata così monotona e lei così noiosa!
Anche se, c'era da dirlo, da quando era a Forks non sembrava neanche lei! Era diventata più socievole, spigliata e stava iniziando a rispondere anche a tono con battutine magari.
-Stai tranquilla- sentì Edward sussurrarle all'orecchio: quella vicinanza così improvvisa e inaspettata le fece nascere un brivido lungo la schiena.
-S..si, sono tranquilla- mentì con molta difficoltà.
-Mhh non è vero  e lo sai bene- alitò lui. Il suo profumo la confuse, sapeva di menta, oh si! Di menta piperita.
Si voltò e fuse i suoi occhioni cioccolato con i suoi smeraldi.
-E'...è che non so cosa rispondere a quelle domande- ammise chinando il capo rossa come una ciliegia. Lui le prese gentilmente il mento con il pollice e le rialzò il viso arrivando così a far sfiorare i loro volti.
Fortunatamente erano addossati al muro e nessuno si sarebbe accorto di niente, si erano allontanati dai ragazzi.
-Non devi aver paura...ci sono qui io...- soffiò ad un centimetro dalle sue labbra.
-Mhh- mugugnò lei completamente incapace di dire altro: la sua vicinanza l'aveva stregata, non sapeva più cosa dire, cosa fare, cosa pensare, forse non si ricordava neanche più come si chiamasse!
Erano neanche ad un millimetro, sapevano entrambi cosa stava per accadere e bhè, non dispiaceva a nessuno dei due, lui si chinò, lei protese le labbra...
-Edward Cullen e Isabella Swan! Sul palco forza!- l'atmosfera romantica rovinata e quel bacio mancato li fecero imprecare dentro di loro.
La mora divenne rossa e il rosso storse il naso: desiderava con tutto se stesso baciarla, fare finalmente suoi quei petali di rosa e invece... quello stupido di Newton!
-Ma…ma se farò una figuraccia colossale?- si preoccupò, non voleva davvero rischiare di iniziare l’anno in modo disastroso.
-Bella, proprio non capisci! Dato il tuo aspetto questa sera, l’ultima cosa che noteranno sarà la tua figuraccia, sempre ammesso che tu ne faccia una ovviamente- la rassicurò calmandosi, era come un pulcino spaurito, così bisognosa di amore! Sospirò e così dicendo la sospinse leggermente verso il centro della sala con un sorriso d’incoraggiamento; lei facendo un respiro profondo, si incamminò tenuta per la vita da Edward, sotto lo sguardo stupito di tutti i presenti.
Salita le scale ci fu un mormorio generale quando, girandosi di spalle, strinse la mano a Newton rivelando la vistosa scollatura della schiena.
Edward si sentiva strano a sapere che tutti la stavano osservando...era... si forse era geloso ecco.
Wow, finalmente l'aveva ammesso, un bel passo avanti.
-Potremmo sapere il nome di questa stupenda creatura?- chiese con sguardo languido Mike. Ma era stupido? L'aveva chiamata sul palco proprio ora!, penso il rosso innervosendosi.
-Emh…Isabella Swan- disse lei timida.
-Che bei nuovi arrivi che ci sono quest’anno allora! Che ne dite?- chiese al pubblico. Bella si ritrovò a pensare che evidentemente ci stava provando e la cosa non le andava proprio bene, qualsiasi occasione avesse con Edward, bhè ora era nulla. Alla sua esclamazione seguirono una serie di commenti non molto eleganti che furono però stroncati sul nascere.
-Bhè dato che ci siamo, e il signor Cullen lo conosciamo tutti molto bene, facciamo anche l’interrogatorio alla signorina Swan, per conoscerci meglio no?- tutti applaudirono.
-Non penso sia il caso…ecco…-iniziò lei diventando nervosa.
-Dai bellezza…solo dieci domande- solo? Solo?
-Te ne concedo tre- disse arrendendosi alla proposta, sapeva che non avrebbe potuto scampare e perché non approfittare dello scherzoso siparietto intavolato per rispondere a domande che le avrebbero posto i ragazzi prima o poi.
-Sette almeno.
-Cinque e non si transige.
-Vada per le cinque- sorrise il biondo affascinato da quel suo modo di fare -Nome completo- iniziò scherzoso. Forse era una faccenda davvero divertente- si ritrovò a pensare la mora.
-Isabella Marie Swan.
-Età e non si bara!
-Diciotto il 13 di questo mese.
-Provenienza.
-Nata a Forks ma emigrata a Phoenix.
-Domanda da dieci punti: fidanzata?
Bella arrossì improvvisamente: molti familiari glielo chiedevano ma la sua risposta era sempre: “non ho tempo per pensare a certe cose”, ma ora...ora si accorse del guizzo delle mani di Edward e con la coda dell'occhio osservò il suo volto improvvisamente teso. Dunque...anche lui sperava che non lo fosse? Le numerose teorie di Alice erano giuste?
Si limitò a dire semplicemente “no” sorridendo e scuotendo la testa facendo sobbalzare quei pochi ricci non appuntati da una parte all’altra.
-Ultima domanda- intimò.
-Dobbiamo giocarcela bene ragazzi- scherzò Mike, era davvero un presentatore nato.
-Io direi che non è fidanzata….quindi… numero di cellulare?
Isabella e Edward sgranarono contemporaneamente gli occhi, non si aspettavano di certo un Newton così diretto, neanche con Rosalie era stato così sfacciato!
-Non credo che sia…- deglutì.
-Oh andiamo…- tentò ancora il biondo, Mike era estremamente affascinato da quella nuova studentessa così dolce e bella.
-Emh io…-si girò impercettibilmente verso Alice, la sua ancora di salvezza, non poteva di certo fissare Edward dopo la precedente domanda,  e la vide fare cenno di no- non credo sia proprio il caso, sono informazioni top secret- sdrammatizzò la situazione agitandosi una mano davanti al viso.
-Io ci ho provato!- alzò le mani il ragazzo molto deluso- grazie mille signorina Swan.
-Oh Bella va bene, non mi piace molto il mio nome completo- rivelò.
-Perfetto abbiamo ricavato un’altra informazione importantissima- le fece l’occhiolino e lei ridacchiò divertita.
-Posso andare ora?- chiese supplicante, lui annuì ed insieme al rosso scese le scale prestando particolare attenzione a dove mettesse i piedi con quelle scarpe.
-Sei stata fantastica Bella- esultò Alice non appena lei le si avvicinò mentre Jasper le sorrise cameratesco.
-Newton è una piaga, ed è sembrato molto interessato, mi manterrei alla larga da lui- lanciò una frecciatina per vedere la reazione di Cullen e così fu:
-Andiamo non preoccupiamoci, non la farò di certo avvicinare a quell'essere-borbottò- andiamo a prendere da bere?- nuovamente gentile, i suoi sbalzi di umore facevano venire il mal di testa.
-Già e poi non penso che qualcuno mi abbia notato...-ammise lei.
-Oh Isabella, ho come la netta sensazione che qualcun altro ti abbia notato- sussurrò la folletta senza farsi sentire mentre i due si diressero verso le bibite.

**

Entrambi senza fiato si addossarono al muro della palestra.
Erano stanchi, con il cuore al mille, ma felici.
Bella era felice perché aveva scoperto di saper ballare, e non aveva neanche una volta pestato il piede a quel povero ragazzo, evitando quindi gaffe, Edward invece lo era perché aveva potuto tenerla stretta fin quando non erano stati eliminati.
Non avevano vinto, ma erano arrivati a buon punto e ne erano molto felici. Ripresero fiato a guardandosi negli occhi si presero per mano e si avviarono in un posto meno affollato.
-Che bello...-sussurrò la ragazza rimirando il gazebo addobbato con fiori bianchi nel giardino scolastico.
-Già...- non sapeva cosa altro dire, come comportarsi, aveva paura di fare la figura dello stupido.
-Ti..ti va di ballare?- chiese  timido porgendole la mano.
-Ma non abbiamo fatto altro fino ad ora?!- esclamò lei sorpresa.
-Un...un lento intendevo...- spiegò avvicinandosi.
-Ma non c'è la musica...- continuò perplessa.
-Non ti preoccupare...- la afferrò per la vita e la avvicinò fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo caldo corpo.
Iniziò a cantare:

“My gift is my song
And this one's for you
And you can tell everybody
That this is your song ”

Le parole di “Your Song” di Ewan Mc Gregor uscirono dalla sua bocca, cantate con voce roca e dolce. Come la conosceva?
Presero a dondolarsi semplicemente in cerchio al centro del gazebo, Isabella posò la testa nell'incavo della gola del ragazzo, prima che se ne potesse rendere conto lui le accarezzava i boccoli con tenerezza.
Sembravano così all'ordine del giorno quei gesti!
Era difficile per un estraneo che li guardasse, capire che in realtà quello era il loro primo appuntamento.

“It maybe quite simple
But now that it's done
Hope you don't mind
I hope you don't mind
That I put down in words
How wonderful life is now you're in the world”

Edward le fece fare una piccola giravolta cantando e guardandola negli occhi profondamente e sussurrando quelle dolci parole.
Cioccolato contro menta.
Edward contro Isabella.
Amore contro... amore.

“Sat on the roof
And I kicked off the moss
Well some of the verses well
They got me quite cross
But the sun's been kind
While I wrote this song
It's for people like you that
Keep it turned on”

Strinse la presa, ormai tra i loro corpi non c'era neanche un millimetro, addossati, schiacciati, premuti uno contro l'altro.
Era quello il momento giusto, si, ora o mai più si disse lui per la seconda volta. Avvicinò lentamente il volto a quello di Bella.
Sapevano entrambi cosa stava per accadere, lo attendevano ciascuno con ansia. Bella aveva paura: non aveva mai baciato un ragazzo: avrebbe saputo farlo? A Edward sarebbe piaciuto? Ma domande più importanti affollavano la sua mente: cosa sarebbe successo poi? Cosa sarebbero diventati?
Ora non importava, no, non importava proprio.
Si fissarono e le carezzò una guancia, mentre sussurrava ancora quelle parole:

“It's for people like you that
Keep it turned on”

E' per persone come te che tengo acceso il Sole.

E accadde.
Si baciarono.
Niente di più semplice e naturale al mondo.
Prima timidamente, solo uno sfiorarsi di labbra, per assaporarle poi schiudendo la bocca. Isabella si stava meravigliando inconsciamente di quanto fosse facile, di come le venisse bene, e si vantò interiormente di quanto fossero compatibili, non solo a parole e gusti.
Lui continuò ad sfiorarle la guancia e scese sul collo, mentre lei in un gesto istintivo portò le mani dietro la testa del ragazzo, ad accarezzargli i morbidi capelli.
Un solo pensiero vagava per la mente di entrambi:
Finalmente.






*******************************************************
Eccoci :)
Spero davvero che vi sia piaciuto! E scusate per il ritardo, ma sapete, all'ispirazione non si mette fretta ;)
No, va bene, scherzavo e cercavo scusanti ahahahahah. La verità è che ho avuto un milione di cose da fare e solo ultimamente ho avuto tempo per mettermi a scrivere/correggere questa... 'cosa'.      
VI RINGRAZIO PER TUTTE LE MERAVIGLIOSE RECENSIONI! E PER UNA ONE SHOOT SONO   TANTISSIME OMG! Non pensavo aveste accolto questa storiellina senza nessuna pretesa così :')
Siete troppo belline, davvero. Ho già in mente il secondo extra, vedremo cosa ne uscirà fuori.
Un bacione, Athena xx

   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: raimbowcomet