5- Un
concerto folk : Berlin,
DE
-
Damen und Herren!*- proclamava
un piccolo presentatore pelato al centro del palco, - Heute Abend haben
wir,
hier in Berlin, einen wunderbaren Beispiel des… **-
dopodiché partiva com’era prevedibile con
un lungo discorso sui nobili fini della manifestazione,
sull’internazionalità,
lo scambio di culture e tante cose belle a cui non prestammo
particolare
attenzione.
Cinque
minuti e molte nostre risate più tardi l’ometto,
vedendo che più nessuno lo
ascoltava si decise a lanciare il primo gruppo:
-
Die kommen mit ihren Folkmusic aus der Schweiz… sie
sind die… BIFOLKI!***-
A
quelle parole sia io che Matt ci alzammo in piedi, sbalorditi.
“può essere
veramente!?” mi chiesi, con la bocca spalancata dallo stupore.
Quando
li vedemmo salire sul palco ogni possibile dubbio evaporò, e
il mio amico Ramon
prese il microfono. -
Guten Abend,
Berlin! – urlò, e sistematosi i capelli unticci
sulla fronte fece segno a Big
Head di cominciare a suonare.
“Eccoli
là, i miei amici musicisti. Ne hanno fatta di
strada!” mi dissi, ripensando
agli esordi dei cosiddetti Bifolki… qualche minuto dopo
tuttavia cessai ogni
tentativo di pensare, travolta dalla folla che misteriosamente era
riuscita a
levare di torno le barriere e che saltellava a destra e a sinistra,
invadendo
il prato in preda al ritmo (e all’alcool).
Alcune
ore più tardi, finito il concerto, andai con Matt e i due
svedesi a salutare i
Bifolki, e la scena che ci si presentò mi fece sorridere:
Ramon stava sdraiato
nel prato accanto al suo famoso drink (di cui nessuno conosceva il vero
tasso
alcolico); in piedi poco distante c’era Nicho Big Brain che
metteva via il suo
basso, riponendolo con cura nella custodia, mentre di fianco a lui
Damian Big
Head si guardava attorno. James Big Nose che seduto a gambe incrociate
tamburellava a occhi chiusi contro due lattine vuote.
- Hi
guys!- esclamai avvicinandomi.
-
Jam! – saltò su Ramon, che aveva il cervello un
po’ fuso dall’adrenalina del
concerto (e noooon dal mix magico, come sostenne lui a più
riprese!). Cominciò
a saltellare qua e là piroettando su sé stesso e
sollevandomi, e si calmò solo
quando vide la faccia del mio ragazzo…
-Fantastico
concerto ragazzi! Credo che al Classic Open Air non abbiano mai visto
niente di
simile! Ma cosa gli è saltato in mente a quelli di chiamare
voi? E soprattutto,
perché non mi avete detto niente!? Sono capitata qui per
puro caso!- esclamai,
andando ad abbracciare anche gli altri.
-
Beh, che ne sapevamo che eri anche tu qua?- rispose Damian con il suo
tipico tatto
da rinoceronte.
- In
ogni caso – aggiunse James fermando per un momento le dita
frenetiche che non
avevano smesso un secondo di picchiettare sulle lattine –non
volevamo informare
nessuno, prevedevamo una catastrofe! Se avessimo saputo che avremmo
avuto
questo successo…- fece un sorrisone a 42 denti, poi
tornò alla sua
sperimentazione di nuovi ritmi.
Matthew
si girò verso Big Brain, che in quel momento era il
più tranquillo, dovendo
scartare Big Head che si strozzava con una caramella, e chiese: - dove
dormite
stanotte? -
-Mah,- fece Nicho,
-veramente pensavamo di riposarci un po’ nel furgoncino e poi
ripartire, ma in
queste condizioni…- e indicò con un cenno della
testa i tre alle sue spalle,
che in quel momento stavano improvvisando un coretto di
“Anima mia”****
-Venite a dormire con noi in
tenda, dai!- esclamai io a quel punto; caricati tutti, compresi Steven
e
Anthönia, sul furgone ci avviammo verso
“l’accampamento” cantando a gran voce
“anima mia” attraverso i finestrini aperti: ancora
oggi a Berlino si ricordano
di noi come “quel gruppo di pazzi bifolchi canori”.
*Signore
e signori! **Stasera abbiamo, qui a Berlino, un magnifico esempio
di…
***Vengono con la loro musica folk dalla Svizzera, loro sono
i… BIFOLKI!
****una canzone di musica leggera italiana, dei cugini di campagna