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Autore: alida    16/08/2011    2 recensioni
Dopo la seconda guerra magica Harry si ritrova ad aprire il suo vecchio baule e a confrontarsi con ciò che è stato. I personaggi appartengono a J.K.Rowling, la ff non è scritta a scopo di lucro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nickname: alida

Titolo: Il calore di un ricordo

Avvertimenti:  ambientato dopo la seconda Guerra magica

Rating: verde

Prompt obbligatorio: Harry Potter

Prompt bonus: sciarpa

Introduzione: Dopo alcuni mesi dalla fine della seconda Guerra magica, Harry decide di aprire il suo vecchio baule, proverà emozioni inaspettate.

NdA: nessuna

 

Questa storia ha partecipato al Flash-Contest indetto da Sophie 85.

E’ arrivata penultima, ma a me piace comunque parecchio.

 Spero possa piacere anche a voi.

p.s. Ho apportato alcune correzioni di punteggiatura rispetto al testo che ha partecipato al contest.

Ringrazio Sophie 85 per la velocità con cui ha corretto i lavori delle partecipanti al contest.

 

 

 

 

La seconda guerra magica si era conclusa da pochi mesi, facendo più vittime di quante ci si sarebbe potuto aspettare su entrambi i fronti. Nessuno sarebbe vissuto per sempre, ma vedere tante vite svanire lasciava un grande freddo dentro l’anima.

Vite che si erano perse nel tragitto o che forse non avevano mai imboccato il sentiero giusto; tutte,  indistintamente, erano solo un ricordo.

Harry era seduto a gambe incrociate sul pavimento di legno della sua camera, davanti a sé c’era il buon vecchio baule che per diversi anni aveva contenuto tutta la sua vita magica, ma che il mese di settembre appena trascorso era rimasto inutilizzato.

A guardarlo bene gli ricordava quello dell’ufficio del professor Lupin da cui era uscito un terribile molliccio con le sembianze di un Dissennatore.  Con il tempo Harry aveva imparato che i Dissennatori erano tutt’altra cosa.

Eppure di fronte a quel baule provava la stessa ansia. Forse anche perché  sapeva che in caso di necessità il professor Lupin non sarebbe stato lì presente per porgergli una barretta di cioccolato.

Harry tese le braccia e pose le mani sul meccanismo di apertura, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

Di lato del baule sbucava fuori un pezzo di lana rossa, e si poteva anche notare parte dello stendardo dei Grifondoro.

Il cuore di Harry mancò un battito. Quello era stato uno dei primi indumenti di sua proprietà che non aveva dovuto dividere con nessuno: la sciarpa della sua casa di appartenenza, che gli riconosceva davanti a tutti le qualità di animo coraggioso e leale.

Con le dita accarezzò le frange della sciarpa, poi aprì il baule. Naturalmente dentro c’era di tutto: piume, inchiostro, pergamene, cioccorane scartate e figurine di vecchi presidi. I libri del sesto anno non erano stati tolti, e alcuni si erano aperti spiegazzando le pagine.

Infine il suo sguardo ritornò sulla sciarpa. Eccetto la parte che maldestramente era rimasta incastrata fuori, era completamente arrotolata. Harry la prese delicatamente, quasi che si trattasse di un raro cimelio di famiglia. La poggiò sul pavimento e la srotolò.

La sciarpa aveva custodito per quasi un anno alcuni degli oggetti più importanti di Harry: un elenco delle cose che Harry avrebbe voluto fare in caso fosse riuscito a sopravvivere a Voldemort, la fotografia dell’Esercito di Silente, la foto dell’Ordine della Fenice cui avevano preso parte i suoi genitori, il pezzo di specchio che poteva mostrargli chi c’era a Grimmauld Place, e infine l’album di famiglia che Hagrid gli aveva regalato il primo anno di scuola.

A uno a uno tolse tutti gli oggetti e li risistemò nel baule. Poi prese la sciarpa, la ripulì dalla polvere e se la tenne stretta contro il viso per un po’.  Il calore della lana lo rassicurò. La sua stanza all’improvviso sembrava essersi fatta piccola, così decise di uscire.

Con la sciarpa al collo si sentiva protetto, non solo dal vento, che cominciava a diventare fresco, ma anche dalle malvagità del mondo. Camminò a lungo senza sapere dove andare, pensando a tutto ciò che era stato, a ciò che aveva vissuto.

Gli parve di essere un vecchietto, uno di quelli che cammina lentamente nei parchi indossando lunghi cappotti e una vecchia sciarpa. Per un attimo ebbe l’immagine di Silente davanti a sé che lentamente camminava con al suo fianco Piton.

Quest’ultimo indossava il suo solito mantello nero sul quale era impresso uno stemma verde e argento, mentre Silente aveva sulla testa un enorme cappello a punta.

Fu un breve flash, per proteggersi dal quale si sollevò la sciarpa fin sul naso. Il suo respiro caldo e la temperatura fresca dell’aria fecero appannare le lenti dei suoi occhiali. Aveva tanti ricordi da cui proteggersi per smettere di soffrire. Intanto camminava e si stringeva la sciarpa al collo e sul viso sempre di più.

Quando fu stanco di camminare si sedette su una panchina, lo sguardo fisso a terra. La sciarpa era morbida in contrasto con i suoi ricordi che ruvidi gli s’incastravano fra i peli della barba incolta. Si chiese come mai una semplice sciarpa potesse dargli tanto sollievo, e quando lo capì, le lacrime cominciarono a bagnarli il viso, e pulire dai sensi di colpa e dalla nostalgia il simbolo di un tempo che non sarebbe tornato più, ma che continuava a consolarlo e a sciogliere il freddo che ancora spesso gli investiva l’anima.

 

10° Classificata - Alida con "Il calore di un ricordo"

Stile: 7/10
Originalità e Trama: 7.8/10
Caratterizzazione: 8/10
Gradimento personale: 7/10
Prompt obbligatorio: 3/3
Prompt bonus: 3/3

TOTALE: 35.8/46

Una storia introspettiva su Harry dopo la guerra. Nonostante ci sia il tentativo di creare delle frasi un po’ più complesse, come ad esempio “La sciarpa era morbida in contrasto con i suoi ricordi che ruvidi gli s’incastravano fra i peli della barba incolta.”, nel suo complesso lo stile risulta sufficientemente buono ma un po’ acerbo.
Di solito i vocaboli provenienti dal mondo della Rowling (come ad esempio ‘Molliccio’, ‘Dissennatore’) dovrebbero essere scritti con la lettera maiuscola; in questa frase “Forse, anche perché, sapeva che in caso di necessità il professor Lupin non sarebbe stato lì presente per porgergli una barretta di cioccolato” l’inciso ‘anche perché’ stona e le virgole spezzettano molto la lettura, e fanno contrasto rispetto al resto della frase molto lunga e senza punteggiatura; “Di lato del baule sbucava […]” suona male, sarebbe meglio tipo ‘al lato del baule’; “quasi che si trattasse […]” il ‘che’ risulta superfluo, la frase funziona bene anche senza; “La sciarpa aveva custodito per quasi un anno alcuni degli oggetti più importanti di Harry. Un elenco […]” invece del punto, visto che le frasi che seguono sono una elencazione delle cose che erano state avvolte nella sciarpa, sarebbe stato più adeguato l’utilizzo dei due punti; “Si chiese come mai una semplice sciarpa potesse dargli tanto sollievo, e quando lo capì, le lacrime cominciarono a bagnarli il viso, e pulire dai sensi di colpa e dalla nostalgia il simbolo di un tempo che non sarebbe tornato più, ma che continuava a consolarlo e a sciogliere il freddo che ancora spesso gli investiva l’anima.” La prima virgola, per fare l’inciso, andrebbe spostata dopo la ‘e’, il termine ‘pulire’ è un po’ improprio, suona male e comunque questa frase risulta troppo lunga e poco fluida.
L’idea di richiamare i ricordi attraverso il baule non è male, nonostante le storie introspettive non siano il massimo dell’originalità, sei riuscita ad andare un po’ oltre, riuscendo a sfruttare bene la sciarpa, vista prima come ‘contenitore’ per i suoi oggetti più cari, poi come una specie di protezione dal resto del mondo.
La caratterizzazione di Harry è abbastanza buona, ma il punteggio non è altissimo perché mi sembra che tu non abbia scavato molto a fondo nel personaggio; in questo genere di storie ci si aspetta di tuffarsi nella mente del protagonista, invece mi hai dato l’idea di aver appena grattato la superficie. In maniera attinente al libro, certo, ma rimanendo comunque un po’ troppo esterna.
Sia il personaggio che il prompt sono stati usati in maniera adeguata, specialmente la sciarpa; penso tu l’abbia usata in maniera molto intelligente, con quella doppia funzione a cui ti accennavo prima.
Trovo molto buona l’idea di base della storia, il fatto di riaprire il baule e in un certo senso quindi dover fronteggiare nuovamente vecchie paure e ricordi; però secondo me poteva essere sfruttata meglio, approfondendo maggiormente le sensazioni e i sentimenti di Harry. Anche il contesto di riferimento è troppo poco visibile, ci dici solo che è finita la guerra, ma non ci spieghi ora Harry dove si trovi, se è da solo, come la guerra lo ha segnato, ecc. Comunque ha delle ottime potenzialità ;) Grazie per aver partecipato!

 

  
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