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Autore: DanP    17/08/2011    3 recensioni
[Teen Wolf - StilesxDerek - spoiler!]
Derek Hale sa bene che avere a che fare con un licantropo teenager può dare alcuni grattacapi, ma quando si tratta di un normalissimo adolescente la situazione può definirsi disastrosa.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love. Be afraid.'
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5 Mating Season. Be afraid. (parte prima)


Erano passati, all'incirca, -fingeva di non tenere nemmeno più il numero dei giorni, non come quel meticoloso di Derek, che glielo rinfacciava sempre- due mesi. Due mesi, una settimana, quattro giorni e sei ore.
Che poi non gli venisse a dire che non era sufficientemente preparato ad affrontare il loro mesiversario. Sì, era osceno da dire, una parola quasi eccezionalmente femminile, che doveva stare in quei ranghi e uno come lui, ragazzo nel pieno della pubertà, non poteva nemmeno sognarsi di pensare. Era anche vero che da quando usciva con Derek Hale -Yeah!- aveva cambiato leggermente il suo modo di ragionare, indirizzando ogni momento libero a lui e alla sua squisita persona. Non era cambiato molto, alla fin fine, a parte certo che le accuse che lo incriminavano come serial killer erano cadute, che era diventato un Alpha e ormai aveva il pieno controllo dei suoi poteri. Il lato negativo, se proprio doveva farlo emergere era che a scuola la rivalità tra Scott e Jackson era aumentata in maniera esponenziale, ora che tutti e due possedevano le caratteristiche di un Beta -Jackson aveva smesso di infastidirlo solo dopo aver avuto un accesa discussione con Derek, che gli aveva fatto notare che ora era lui, il suo capo e Stiles non doveva essere sfiorato da nessuno che non fosse Hale- ma se possibile la situazione stava migliorando su tutti i fronti, Scott e Allison erano felici nel loro ritrovato amore impossibile -urgh, di amori impossibili lui non poteva parlare senza sentirsi chiamato in causa- gli Argent probabilmente covavano ancora qualche riserva per distruggere l'intero branco, ma potevano aspettare e lui? Stiles aveva passato due mesi a convincere suo padre che tutto in qualche modo si fosse sistemato, niente più cruenti omicidi o orribili notti insonne spese davanti ad un tavolo imbandito solo di foto segnaletiche bruciate e documenti di proprietà di dieci anni prima. Passava ogni sera , prima che Stilinski senior tornasse a casa dalla centrale, a preparare una cena coi contro fiocchi, sperando così di circuirlo e farlo smettere di trascorrere la notte a riflettere sulle implicazioni delle misteriose scomparse e di cadaveri coinvolti nell'incendio degli Hale.
Si sentiva in colpa, come avesse un dito puntato contro ad ogni ora del giorno, per aver nascosto così tante cose a suo padre, ma non poteva permettersi nemmeno di mettere in difficoltà Derek, amava tutti e due incondizionatamente e preferiva che rimanessero il più possibile lontano l'uno dall'altro, ognuno nel suo mondo di indagini e...e qualunque cosa facesse Derek al momento.
Sì, perché passare tutto il giorno insieme non era cosa che il ragazzo lupo riuscisse a concepire e aveva anche qualche problema a concretizzare il passare la notte, con lui.
La sua condizione di ragazzo impegnato ma illibato gli destava qualche preoccupazione, e in una giornata di nullafacenza casuale, aveva accennato la cosa anche a Scott.
Seduto in mensa, davanti a lui, mentre le sedia al suo fianco era occupata dall'ingombrante peso dello zaino, gettato in malo modo per tenere il posto ad Allison, il suo amico aveva strabuzzato gli occhi, soffocandosi con il pasto dal sapore di cartapesta e farina.
Non avete ancora...?!” l'esclamazione era stata modulata a voce un po' troppo alta, tanto che ripetè sussurrando e abbassando la testa contro il tavolo. “Non l'avete, sì, insomma...”
Se non l'abbiamo fatto, puoi dirlo sai, non è che mi imbarazzi...” aveva replicato prontamente, certo che non si vergognava di parlarne, ormai il pensiero di fare sesso col suo ragazzo sembrava una chimera lontana lontana, un'utopia irrealizzabile in un modo o nell'altro.
Scott aveva scosso le spalle, gettando uno sguardo un po' stordito al vassoio del cibo.
No, è che mi sembra..strano. Insomma anche solo a vederlo Derek mi da l'impressione di essere un tipo un po'...non so...” si grattò la testa, voltandola in direzione della porta, forse sperando che la sua ragazza si facesse vedere subito, salvandolo dall'imbarazzante tema del discorso.
Non distrarti, un po' che?”
McCall abbassò le braccia sul tavolo con un gran tonfo e lo guardò dritto negli occhi, il viso storto in un'espressione corrucciata.
Un po' fisico..ecco.”
Fisico, chiunque avesse anche solo intravisto Derek da lontano poteva arrivare ad una conclusione simile, nel complesso di muscoli e forza d'animo Hale era una specie di macchina guerriera e di certo, la prospettiva di trovarselo addosso, con i vestiti o senza, non lo disgustava affatto anzi lo accendeva di aspettativa. L'idea di come doveva essere fare l'amore con un licantropo, il suo licantropo.
Deve essere fantastico.”
Cosa?” chiese innocentemente Scott, sicuro del cambio di topic.
Fare sesso con Derek.” proruppe Stiles serioso, i pensieri focalizzati su quell'unica idea fissa.
Scott tossì ripetutamente, guardandolo con occhi sbarrati e le guance porpora.
Amico!Evita per favore!” inveì il ragazzino, accedendosi di felicità quando Allison fece il suo ingresso nell'aula, salutandoli mentre teneva in equilibrio precario il vassoio.
Non ti agitare, era solo una riflessione spontanea.” dichiarò il suo complice.
Di che andate blaterando voi due piccioncini, mi state usurando le orecchie con le vostre idiozie.”
Una voce pacata e acida destò l'attenzione alle spalle di Stiles, proprio mentre l'espressione di Scott variava in un miscuglio caotico di disgusto e indignazione.
Non sono affari che ti riguardano, perché non ascolti le conversazioni della tua ragazza piuttosto.”
Jackson gettò uno sguardo fugace a Lydia, attorniata da uomini che la vezzeggiavano e la riempivano di complimenti per il suo nuovo taglio di capelli. Poteva anche essere il ragazzo più bastardo di qualche secolo a quella parte, ma teneva abbastanza a lei da non volerla vedere morta, il ché, per quanto impossibile, lo faceva rientrare nel campo dei sentimenti e delle relazioni umane.
Un tempo anche Derek sembrava essere estraneo a quelle cose.
Quel che è, non voglio essere informato sui risvolti pratici della tua lovestory col mio Alpha.”
Il suo Alpha, c'era un lieve senso di irritazione nel sentir pronunciare una frase simile, ma non poteva certo fare il geloso per una questione così delicata, ora che Jackson era la new entry del branco, doveva far buon viso a cattivo gioco anche quando quello decideva che Derek, improvvisamente congeniale nella sua vera natura, era il suo capo, la persona che gli dava ordini e che lui eseguiva senza discutere.
Odioso licantropo.
Jackson aveva subodorato quel che Stiles provava al riguardo e non si faceva scrupoli a calcare più volte in rapporto che univa il maschio Alpha e lui.
Con un sorrisino beffardo Whittemore alzò il mento e si allontanò a grandi passi verso la bellezza di seta e chiffon che era Lydia.
Se mai un giorno ti chiedessi di azzannarlo inavvertitamente, durante uno dei vostri allenamenti da lycan, tu lo faresti vero?” chiese speranzoso Stiles, guardando Allison che si accomodava di fronte a lui.
Scott scosse la testa, spiacete.
Sai che Derek non apprezza questi comportamenti poco amichevoli nel branco.”
Come se anche Derek, alla stregua del precedente Alpha, fosse affascinato dal cameratismo dei suoi lupetti.
Decise di puntare i suoi migliori occhi da cerbiatto sulla giovane Argent.
Aiutami Ally, il tuo stupido boyfriend-beta è inutile e non vuole aiutare il suo miglior amico!”
Scott gli tirò un calcio da sotto il tavolo che lui accolse con un “Aho!” risentito.
Allison rise di cuore, ancora un po' incerta nel discutere su argomenti spinosi come il suo ragazzo mutaforma e il branco di Hale. Gli avvenimenti, per quanto lontani, di quella sera, erano comunque rimasti bene impressi nella sua mente e suo padre Chris non smetteva di ricordarglieli.
Stiles afferrò lo zaino sdrucito e scivolò via dalla sedia appiccicosa.
Non ho tempo da perdere con voi, andrò in classe e poi via, dal mio amore!” disse in posa drammatica, asciugandosi una lacrima inesistente, mentre Allison batteva le mani, apprezzando la commedia.
Scott ebbe l'impressione di essere capitato in mezzo ad un'accozzaglia di pazzi, ma non se ne rammaricò più di tanto.
Mentre attraversavano assieme il corridoio, diretti verso il laboratorio di chimica, McCall lo afferrò per un braccio, ricordandosi tutto ad un tratto una cosa fondamentale.
Amico, a proposito di Derek, ieri durante il training c'ha detto una cosa, ma Jackson non la smetteva più di parlare e io non ho capito molto bene.”
Di che si tratta?Puoi chiederglielo quando lo rivedi, no?”
Sì, ma penso fosse qualcosa relativo a oggi, sai...magari una cosa importante anche.”
Si portò una mano sulla fronte, cercando di ricordare qualche dettaglio della conversazione del giorno prima.
Mandagli un messaggio, non penso sia così impegnato da non poterti rispondere...” gli sorrise Stiles, vedendo come se la prendeva a cuore.
Giusto, spero non fosse importante...”
Ah, non ti scervellare troppo, non è che tutto quello che Derek dice sia oro colato.”
Scott annuì, aprendo la porta ad Argent e lasciando passare l'amico.
Forse.”
Una cosa non avevano ancora compreso appieno. Derek parlava sempre con un fine serio e morigerato, senza doppie sfaccettature. E quel che diceva non era per scherzo o superfluo. Mai.

 

Per quanto non vorrei nemmeno saperlo davvero, la domanda è d'obbligo: che stai facendo?”
la voce baritona di Derek era alquanto stupita, ma come non poteva esserlo, trovando il suo ragazzo che stava comodamente sdraiato sul cruscotto della sua auto?
Stiles fingeva noncuranza, accarezzando l'intelaiatura come fosse morbido pelo.
Scendi di lì, prima di graffiarla o ti graffierò io, come si deve.” la voce morbida e pastosa del suo uomo era soffusa, come si fosse appena ridestato da un lungo sonno ristoratore. Eppure non sembrava uscito dal letto, a meno che certo, lui non rimanesse immobile come una statua, in modo che ne i capelli ne i vestiti si stropicciassero nel dormiveglia.
Non fare il solito acido, mio amato batuffolo, voglio solo farle un po' le coccole, dato che il suo padrone non le apprezza.” borbottò Stiles, trascurando con disinvoltura l'occhiataccia e il ringhio sommesso che Derek era solito fare al suo indirizzo, dopo simili epiteti.
Reazione che...non arrivò.
Derek se ne stava immobile, le palpebre socchiuse e la testa pesante, con lo sguardo vacuo e liquido di un normalissimo umano febbricitante. Normalissimo se lui fosse stato umano, ma da licantropo le possibilità che si ammalasse erano ridotte all'estremo, a meno che non si trattasse di Strozzalupo o qualche nuova tattica preventiva ai suoi danni, ideata dagli Argent.
Si accostò a lui, scendendo subito dal mezzo e parandoglisi di fronte.
Derek?Va tutto bene?Dimmi qualcosa, come ti senti?”
Gli prese il viso tra le mani, com'era solito fare nei loro rari momenti di intimità, quando Derek lo abbracciava e lo stringeva così forte da far aderire le loro carni insieme, e le labbra si confondevano in quell'insieme omogeneo e idilliaco che erano i loro baci.
Con apprensione lo osservò squadrarlo dall'alto, le iridi che brillavano del loro solito colore, ma più tenue, carico di qualche nuovo, misterioso, sintomo.
Stiles lo guidò fino all'ingresso, facendolo sedere sui gradini scompagnati e cadenti della veranda.
Avanti, seduto, dimmi come ti senti...hai, che so, qualche avvelenamento da aconito?Jackson ce l'aveva, una volta, magari lo chiamo e gli chiedo di venire e poi...” quando il caso lo richiedeva Stiles si comportava da perfetto professionista nel settore medico, caso voleva che i continui viaggi notturni all'ospedale, dopo la prematura scomparsa della madre, l'avessero reso più responsabile, almeno in quel campo. Ma si trattava di curare un lupo mannaro, non un bambino con la febbre.
Per quanto Derek sembrasse sul punto di cadere svenuto tra le sue braccia da un momento all'altro e tutto sommato il prodromo fosse simile ad una banalissima febbre, non poté inibire il senso di angoscia che lo aveva colto alla sprovvista.
Va tutto bene, pensò, non è che stia morendo, vero?E' qui, davanti a te, con un aspirina o qualcosa del genere sopravviverà.
In qualche modo quello era lo stesso pensiero che era sorto durante il loro primo, problematico, faccia a faccia alla clinica veterinaria.
Quando, più o meno, i suoi sentimenti erano alla pari di un qualsiasi ragazzo spaventato a morte dalla possibilità che le minacce di morte di Derek si concretizzassero, prima o dopo.
Derek, nel frattempo, se ne stava chiuso in un silenzio fatto di respiri profondi e mani che afferravano con rabbia contenuta le travi di legno.
Appoggiò la testa a uno dei paletti portanti e si morse le labbra.
Non era un buon segno, per niente. Era una catastrofe che si stava per abbattere, guarda te il caso fortuito, su di lui.
“Perché tutti i licantropi vogliono uccidermi, sono diventato il vostro pungi-ball personale?”
Non si era reso conto di averlo pronunciato ad alta voce, perciò il tono sincero, senza sfumature, di Derek lo colpì in pieno petto.
“Non ti farò del male.”
Era la sua frase preferita, grazie al cielo. E non c'erano dubbi che alla fine Stiles non percepisse mai un, “a meno che...” poco rassicurante.
Netto, senza ostentazioni o patine sgradite. Derek era anche questo.
Poggiò una mano sulla sua fronte, matida di sudore e calda più del dovuto.
“Non va per niente bene, ora chiamo papà, qualcosa saprà fare...”
Già pronto sul primo numero della rubrica Stiles si sentì afferrare la maglietta, era primavera inoltrata e l'erba sotto i suoi piedi, scivolosa dalla sera precedente, lo fece piombare di peso sul ragazzo seduto. Si resse sulle sue spalle, il cellulare perso chissà dove, mentre con sguardo sperduto fissava con vago terrore i canini sporgenti di Derek.
Non aveva alcun motivo, per fargli del male, glielo aveva appena confermato, ma che stava succedendo, all'improvviso la loro vita, che aveva iniziato ad assumere frastagliati contorni di normalità, tutto d'un tratto ripiombava nel caos e lui si ritrovava ad affrontare un licantropo raffreddato e affamato?La sua fortuna non aveva limiti.
“Cosa..?Derek, calmati, sono io Stiles, ti prego...che stai...?!”
Non era un attacco nel vero senso del termine, le sue zanne acuminate non lo stavano davvero minacciando puntando il collo o qualche punto vitale, ma la loro sola presenza bastava a destabilizzarlo.
“Voglio...”
“Che...?” aveva parlato, non era una sua suggestione, però non articolava correttamente una frase, erano solo....gemiti incongruenti e ripetitivi.
“Voglio...io...”
Ancora e ancora, quella parola che conteneva un ordine, un'imposizione, ma anche una preghiera.
“Che cosa Derek?Cosa vuoi?”
Si impose di stare calmo, pensare che almeno Derek dovesse avere la soluzione a quel problema e stesse cercando di farglielo capire, anche se con fatica.
Con le mani scivolò verso le sue guance, dove si trovavano prima di allontanarsi, dalle spalle in su, passando per quel collo muscoloso e seducente, che tante volte aveva baciato.
“Derek...” lo pregò disperatamente, cercando di invitarlo a continuare.
La situazione iniziava ad essere insostenibile, lui fra le braccia del suo ragazzo che scottava come un sole estivo, gli occhi socchiusi.
Poi, d'improvviso, smise di respirare quando Derek, abbandonò la sua posizione semi accasciata sugli scalini e lo fissò come un gustoso bocconcino, un ghigno furbo e sarcastico in viso.
Adoperò la mano libera per infilarsi sotto la maglietta di un perplesso e sconvolto Stilinski e con l'altra gli afferrò il collo e lo spinse contro di lui, come tante volte faceva per prenderlo di sorpresa e baciarlo.
Stavolta però, l'espressione seducente e languida di Derek aveva qualcosa di fuori posto, diversa dal personaggio marmoreo e compassato che interpretava sempre.
Era il viso, ora, di un normalissimo adolescente, del tutto intenzionato a portare il suo ragazzo oltre la barriera di pudicizia a cui l'aveva costretto fin da subito, limitandosi a qualche bacio e dei tiepidi abbracci.
Il viso di un diciannovenne che voleva, pretendeva e avrebbe finalmente ottenuto di fare sesso.
Oh mio Dio...
Come se la situazione suggerisse diversamente Derek si leccò le labbra e lo osservò con fiero cipiglio guerriero.
Voglio te.”

 

Continua nella seconda parte!

NdA: Mating season? Il genere di tema in cui sono stati consumati file sopra file (fuori Italia) e volevo dare anch'io una mia personale interpretazione, è una sorta di Stiles POV-centrico, il motivo lo si capirà facilmente alla fine, quella vera. In ogni caso ho dovuto alzare il rating, perché ho in programma qualcosa di un pò piccante per i nostri eroi.

   
 
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