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Autore: Zebraviola    17/08/2011    11 recensioni
Da revisionare
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap 18

Capitolo 18


Dopo le lezioni del pomeriggio Hermione si fiondò decisa in biblioteca, fermamente spinta a trovare quanto prima notizie per Leslie. E sperava fossero buone.
A quell'ora in biblioteca non c'era quasi nessuno, solo qualche studente chino sui libri in trance tra i quali Hermione riconobbe Adam che sfogliava svogliato un libro lanciando qualche occhiata alla sua compagna Rita seduta accanto a lui, presa da sincero interesse da un volume di pozioni avanzate.
-Oh eccoti Herm, cominciamo?- Sarah la raggiunse parlando a bassa voce.
-Ho già individuato alcuni titoli, ma che notizie di servono di preciso?- le chiese porgendole una pergamena con dei titoli scritti frettolosamente.
-”Storia dell'Inghilterra Magica”, “Comunità magiche nella storia”, “La magia al di fuori del Mondo Magico”... sono tutti titoli interessanti ma non so quanto possano esserci utili. A me servirebbe trovare una classificazione delle auree.-
Sarah la guardò mortificata.
-Temo non ci siano libri specifici su quest'argomento. Ma tentare non nuoce no? Forza, sfogliamo questi tomi e vediamo se troviamo qualcosa!-
Le due donne si armarono di pazienza e presero posto intorno ad un tavolo rotondo cominciando a sfogliare i grossi libri impolverati.
Dopo più di due ore ancora non avevano trovato nulla di nuovo rispetto a quello che Hermione già sapeva; origini e persecuzioni si ripetevano in tutti i tomi ma senza dare notizie nuove o di qualche utilità.
-Mi dispiace Herm, forse cercando meglio...-
Hermione chiuse il pesante libro togliendosi gli occhiali per stropicciarsi gli occhi stanchi.
-Non ti preoccupare Sarah, mi sei stata comunque d'aiuto.-
-Come mai ti interessano così tanto?-
La donna sospirò. Si era promessa di non tirare in ballo Leslie, di proteggerla da chiacchiere inopportune, ma se c'era anche solo un modo per aiutarla ci avrebbe provato.
-Leslie, la fidanzata di Ron, mi ha raccontato di essere una Lector e mi ha chiesto aiuto per interpretare le auree. È preoccupata in particolare dal mutamento di colore che ha subito l'aura di Ginny in quest'ultimo periodo, ha detto che ha assunto un color porpora somigliante al sangue che non riusciva a capire. Quando poi le ho raccontato che si dice che i Lectoris riuscissero ad individuare le auree di morte si è seriamente preoccupata e mi ha pregato di scoprire qualcosa. Ad essere sincera questa cosa ha spaventato molto anche me, Ginny è come una sorella per me e ho paura.-
Sarah aveva ascoltato la storia molto colpita; adesso capiva come mai Hermione fosse così in ansia per quella situazione e decise che avrebbe fatto di tutto per aiutarla. Osservò l'amica poggiare il capo sul tavolo con aria affranta e le sfiorò i capelli cercando di infonderle sicurezza.
-Hermione non ti preoccupare, troveremo la soluzione. Ispezioneremo la biblioteca libro per libro, sono sicura che troveremo qualcosa che possa aiutarci.-
La riccia alzò il viso e le sorrise grata, aveva visto giusto quando aveva pensato che sarebbero diventate ottime amiche.
Decisero che il giorno dopo avrebbero cominciato a ribaltare la biblioteca, soprattutto la sezione babbana visto l'origine non magica dei Lectoris.
Avrebbero trovato qualcosa, ne era sicura!

---

Non avevano trovato nulla.
In tre giorni avevano passato al microscopio ogni corsia, scaffale, angolo, archivio... nulla, non avevano trovato niente di utile e il morale delle due donne cominciava a sprofondare lentamente ma inesorabilmente sotto le scarpe, non passando inosservato agli occhi di Severus.
Fu così che una sera mentre si stavano per mettere a letto nella camera che era diventata loro da pochi giorni, cercò di capire cosa la affliggeva.
Severus si trovava già sotto le coperte quando Hermione uscì dal bagno e lo raggiunse sotto le coperte abbracciandolo e sospirando affranta.
-Hermione si può sapere che succede? Sono tre giorni che te lo chiedo ma continui a dire che non hai nulla ma si vede che sei tesa come la corda di un violino.- le chiese lui accarezzandole i capelli per rassicurarla e spingerla a confidarsi.
La donna sospirò. Aveva cercato di tenere il compagno fuori da quella storia per non fargli pesare l'ennesimo insuccesso, se Sarah che conosceva al biblioteca di Hogwarts come le sue tasche non aveva potuto aiutarla come poteva lui?
Tuttavia si ritrovò a pensare che meritasse di sapere quello che la affliggeva, così cominciò a raccontare della conversazione avuta con Ron e Leslie e delle ricerche in biblioteca insieme a Sarah.
Severus la ascoltò attentamente, non riuscendo però a trovare una maniera per alleviare l'ansia della sua donna.
-Mi dispiace ma temo non esista un libro che tratti nello specifico la classificazione delle auree, sicuramente ad Hogwarts non abbiamo niente del genere. I Lectoris sono stati a lungo discriminati e quindi sarebbe stato troppo pericoloso uscire allo scoperto scrivendo un libro.
Quello che è sicuro è che sarà impossibile trovarne uno in mezzo ai libri del mondo magico.-
-Perchè impossibile?- chiese lei.
-Ne parliamo un'altra volta dai. È una lunga e noiosa lezione di storia, non penso che tu abbia voglia di sentirla.-
-Professor Piton!- esclamò fintamente scandalizzata – pensavo lei fosse a conoscenza della mia immensa brama di apprendere qualsiasi cosa.-
Severus a quel punto le lanciò uno sguardo languido; da bravo ex-Serpeverde stava cercando di schivare la spiegazione noiosa per dirottare su qualcosa di molto più piacevole.
-Qualsiasi cosa, signorina Granger?-
Lei arrossì leggermente prima di posargli un bacio sulle labbra facendo guizzare la lingua su quelle di lui per un breve istante.
-Qualsiasi...- gli soffiò -ma adesso sono curiosa di sentire la storia dei Lectoris!- concluse soddisfatta di averlo lasciato imbambolato con le labbra socchiuse.
-Sei proprio una strega...- ribadì allora lui, rassegnato.
-Una delle migliori del mio secolo!- esclamò fieramente lei.
Severus scosse la testa mettendosi comodo.
-E va bene, colmerò la tua sete di sapere. Cosa mi tocca fare...- borbottò.
-Nei libri di storia della magia viene sempre raccontato che i Lectoris Aurarum sono stati sterminati per mano dei potenti babbani dell'epoca che avevano paura di vedersi spodestati da questa comunità che stava diventando sempre più numerosa. Bè sappi che non è la verità “vera”, ma solo una menzogna ben costruita, uno specchietto per le allodole.
In realtà dietro c'è stata una congiura ben peggiore ad opera di maghi e babbani. In passato, parlo del Medioevo, il Mondo Magico e quello babbano vivevano “in armonia”; la magia era un elemento con cui la gente conviveva tranquillamente, ti viene in mente qualcosa?-
Hermione ci pensò un attimo, richiamando alla memoria tutte le leggenda che conosceva su Re Artù, Mago Merlino e gli altri personaggi che aveva conosciuto da bambina.
-In effetti nel mondo babbano ci sono molte favole a riguardo ma pensavo fossero appunto solo questo, favole.-
Severus le tirò uno schiaffetto sulla mano che gli stava pigramente accarezzando il petto e le si rivolse con tono misto tra lo scandalizzato e il deluso.
-Mi meraviglio Hermione, non hai ancora capito che qualsiasi storia o leggenda che preveda della magia presente nel tuo mondo deriva dal mio?-
Hermione alzò il capo dal suo petto puntando l'indice verso l'uomo.
-Punto primo quello che tu definisci “tuo” è il “nostro” mondo. Punto secondo è impossibile che tutta la magia delle favole venga dal mondo magico.-
-Ah sì? E perchè impossibile? Dai, fammi un esempio di fiaba con elementi magici di derivazione puramente babbana!- la sfidò lui.
La donna ci pensò su qualche secondo per poi illuminarsi.
-Cenerentola! E adesso vediamo come ribatti.-
Lui scoppiò a ridere schernendola.
-Cenerentola? Davvero tutto qui Ganger quello che la tua sublime mente da nata babbana riesce a partorire?-
Lei incrociò le braccia offesa dal suo tono e lui, cercando di farsi perdonare, se la tirò nuovamente sul petto e la abbracciò.
-Mamma come sei permalosa... comunque quella fiaba trasuda incantesimi da tutti i pori. Vogliamo parlare dell'incanto Vestis per mutare quei ridicoli cenci in un abito per il ballo o dei vari incantesimi di trasfigurazione animale per i cavalli e il cocchiere?-
Lei sbuffò sonoramente roteando gli occhi. L'ultima cosa che voleva fare era dargli ragione.
-Sappi che non ti stai facendo perdonare sai? E comunque, la scadenza di mezzanotte dove la metti? Il Vestis non è a tempo.-
-Licenza poetica, se così la si può chiamare.-
Alla fine riuscì a strapparle un sorriso che gli scaldò il cuore.
-Posso andare avanti con la storia dei Lectoris o hai bisogno che ti analizzi anche Pinocchio?-
-E va bene, mi illuminerai un'altra volta sull'origine magica delle storie babbane, anche se sono sicura che con la Sirenetta avrai problemi visto che è...-
-Hermione- la interruppe lui -se mi fermi ancora una volta giuro che spengo la luce e dormo.-
-Ok, ok. Giuro che non ti interrompo più, forza professore.-
-Bene, dove ero arrivato? Ah sì, al fatto che maghi e babbani convivevano pacificamente. Insomma in questo mondo formato da due mondi si diffusero i Lectoris, non erano babbani ma non erano nemmeno maghi.
Quando cominciarono a diventare troppo numerosi e assumere cariche troppo elevate, i due mondi cominciarono a vederli sotto una luce diversa fino a farli diventare una minaccia ai loro occhi; i maghi avevano il timore assurdo di vedersi rubato il monopolio della magia e in fondo erano gelosi del fatto che i Lectoris non avessero bisogno di una bacchetta per essere “speciali”. I babbani, invece, avevano paura di vedere il loro mondo fagocitato da quest'eccesso di magia e si spaventarono.
Così le due parti strinsero un accordo per sterminare la terza prima che divenisse ancora più rilevante. Negli anni successivi però i maghi aprirono gli occhi e si resero conto che non sarebbe passato troppo tempo che anche loro sarebbero diventati un problema.
Decisero così di ritirarsi in un mondo celato agli occhi dei babbani con cui convivevano in pace da sempre. Fu così che in ogni angolo del globo sorsero villaggi e paesi di soli maghi protetti da incantesimi; le popolazioni babbane furono obliviate e nelle loro menti i maghi persero una consistenza reale per divenire una leggenda, una favola della buonanotte.
Ci fu però un punto che i governanti magici non avevano tenuto in considerazione, ovvero il fatto che la popolazione magica non fosse a conoscenza del ruolo che la loro stessa “razza” aveva avuto nello sterminio di quelle stesse persone con cui la gente comune aveva stretto amicizia; vi era anche il problema di come spiegare ai maghi del perchè ci si era allontanati per sempre dai babbani.
Trovarono una soluzione lavandosi le mani sulla questione dei Lectoris e diffusero la versione che ancora oggi è riportata sui manuali di storia: durante il Medioevo i babbani sterminarono i Lectoris Aurarum e i maghi, impauriti di poter fare la stessa fine, avevano trovato più saggio l'esilio. Sono in pochissimi al mondo a sapere la vera versione dei fatti prima dell'insabbiatura, sentiti onorata di conoscerla.-
Hermione aveva ascoltato rapita il racconto di Severus; era stato molto interessante, anche se non la aveva aiutata a far luce sul suo problema.
-Bene, la lezione è finita!- declamò lui -Adesso fammi dormire.-
La donna sorrise cercando i suoi occhi e stirandosi sul suo petto come una gatta.
-Ma professore, è proprio certo che non ci sia altro che voglia insegnarmi questa notte?-
Severus ghignò malizioso.
-Mmm, ci sarebbe una lezione che potrebbe ancora imparare- rispose lui stando al gioco -ma questa è totalmente inutile se vuole imparare qualcosa.- Detto questo le sfilò la camicia da notte, notando con piacere che sotto non portava nulla.
Hermione sorrise vittoriosa alla sua espressione soddisfatta per poi allacciare le braccia al suo collo e tirarselo giù fino a trovarsi le labbra a pochi centimetri dalle sue.
-Forza professore, sono tutta sua.-
E Severus non se lo fece ripetere due volte e la baciò con passione crescente.
Nell'ultimo sprazzo di lucidità prima del piacevole oblio solo una parola gli uscì, roca ma fiera, dalle labbra.
-Mia.-

---


In un'altra ala del castello Sarah stava frugando in mezzo ad alcuni scatoloni pieni di vecchi libri.
Oliver la trovò così, sommersa dalla polvere e con una piuma tra i capelli che fermava per puro miracolo tutte le ciocche in una crocchia pericolante.
-Eccoti finalmente, ti ho cercata per mezzo castello.-
Il giovane le si avvicinò sorridente, chinandosi sulle ginocchia e baciandola.
Il bacio la spiazzò leggermente; presa com'era dalla ricerca per Hermione aveva continuato a rimandare il momento di chiarimento con Oliver e, a dirla tutta, non aveva ancora trovato le parole adatte.
Non che ci fossero parole adatte a mollare qualcuno, ma sperava di trovarne in grado di blandire il dolore che avrebbe sicuramente scatenato.
-Ehi... scusa ma stavo cercando un libro, mi mancano solo altri quattro scatoloni in cui controllare.- rispose lei indicando una pila di scatoloni ognuno grande come un baule.
Quel pomeriggio le era balenato in mente un libro molto antico, un diario, appartenuto ad una sua antenata vissuta nel 1600. Lo aveva rinvenuto nella biblioteca della sua famiglia e lo aveva inscatolato insieme a tutti i libri che aveva deciso di portarsi dietro a Hogwarts, tuttavia non era ancora riuscita a dargli un'occhiata. Sua madre le raccontava sempre che nel passato, prima ancora che il loro DNA si intrecciasse con il gene della magia, alcune donne della sua famiglia erano persone speciali e ce ne era una in particolare, Althea, che aveva fatto grandi cose prima di essere accusata di stregoneria e poi impiccata e arsa sul rogo dal tribunale dell'Inquisizione (*).
Doveva trovare quel diario a tutti i costi perchè, se non si sbagliava, era proprio il diario di Althea e magari le avrebbe dato le risposte che cercava.
-Posso aiutarti in qualche modo?- chiese lui premuroso.
-Mmm sì, comincia ad aprire quegli scatoloni e vedi se lo trovi. È un vecchio libro relegato in pelle conciata nera. Lo riconoscerai subito al tatto è quasi patinato.-
Detto questo i due si impegnarono nella ricerca finchè, dopo poco più di venti minuti, Oliver esultò tirando fuori dallo scatolone un libricino nero che aveva tutta l'aria di averne passate di migliori.
Sarah lo abbracciò di slancio dalla gratitudine per poi aprire la prima pagina e cominciare a leggere.

Angolino di Zebraviola
(*)
Ho fatto una ricerchina in Internet e ho scoperto che in Inghilterra i simpaticissimi Inquisitori prima di bruciare sul rogo le donne accusate di stregoneria le impiccavano. Da un lato potrebbe essere vista come una cosa più umana, credo che la morte per impiccagione sia più veloce e meno angosciante di quella per rogo, no? Ma in realtà quando ammazzare qualcuno è umano? Inquisitori del piffero -.-'
Anyway.... Capitolo cortino rispetto ai precedenti ma ricco, molto ricco, di notizie.
Devo dire che la storia che mi è venuta fuori per le origini dei Lectoris non so nemmeno io da dove mi è venuta fuori. Senza rendermene conto sono riuscita anche a dare una motivazione al perchè i Maghi vivono separati... la cosa mi è parsa geniale e quindi spero piaccia anche a voi U.U
Entra in gioco un nuovo personaggio, anche se ci entra di traverso e dal passato, ma tenete a mente questa Althea perchè ho grandi piani in serbo per lei. Sarà infatti lei a svelare il segreto delle auree dei Lectoris.
Mmm che altro dire, sono riuscita a non farvi aspettare altri due mesi, contenti? XD
Adesso vi lascio e ci sentiamo presto con le nuove scottanti rivelazioni del diario di Althea!
Ah! Ho una domanda per voi. Non so se qualcuno si ricorda quella one-shot che ho scritto tempo fa su Rita e Adam, “Dai, esci con me?”. Bene, visto che i due ormai sono entrati in piena fase “love” stavo pensando di rendere quella one-shot una long (non lunghissima né), sui vari episodi che li hanno portati ad uscire finalmente insieme.
Che ne pensate?
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Aspetto le vostre impressioni sul capitolo!!!
Baci a tutti
Chiara

   
 
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