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Autore: Hermionelove    17/08/2011    0 recensioni
Cosa accadde dopo la dipartita di Voldemort? Cosa, invece, dopo che Harry ricompose le due metà della sua bacchetta? Com'è che Harry diventò un Auror?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo due: Lettere dal Ministero della Magia


Harry non sapeva con certezza quanto tempo era trascorso da quella notte. Benché si fosse quasi rinsavito del tutto, la nozione del tempo per lui restava ancora un’utopia nella quale sperare di ritro-vare se stessi. Disteso sul comodo letto di Percy, fissò il soffitto bucherellato dalle Maledizioni dei Mangiamorte. Durante il resto dell’estate, l’intera famiglia Weasley, lui e Hermione avevano tentato di riparare i danni subiti dopo l’aggressione il giorno del matrimonio di Bill e Fleur, ma purtroppo la legge sulla magia oscura si era rivelata invariabile.
I danni causati dalle Maledizioni-Senza-Perdono sono permanenti e non c’è modo di cancellarli se non distruggendo tutto, recitava il Manuale degli Incantesimi impolverato di Hermione. La ra-gazza, dal canto suo, aveva messo in atto la sua stragrande abilità negli Incantesimi, ma purtroppo, assieme al signor Weasley e a Ginny, era riuscita soltanto a chiudere delle falle nelle condutture uti-lizzando la vecchia maniera Babbana.

<< Non ti facevo così esperta, tesoro >> aveva detto Ron una volta. Hermione era arrossita vio-lentemente a sentire l’ultima parola, ma ormai i Weasley e Harry ci avevano fatto l’abitudine. Lei dissimulò l’imbarazzo fingendo che si trattasse di calura per il lavoro manuale compiuto e si ritirò nella stanza di Ginny con quest’ultima a blaterare.
Ad ogni modo, Harry decise che non era bene per lui continuare a pensare al passato. Quel che era successo era successo e niente, se non un Giratempo ben caricato, poteva cambiarlo. Anche se, ne era certo, un oggetto simile non avrebbe potuto raggirare un intero anno di eventi a catena né a-vrebbe potuto, in qualche modo, migliorarlo se non dal punto di vista salutare. Harry, Hermione e Ron avrebbero potuto sfruttarlo la sera dello scontro finale di Hogwarts, ma Harry avrebbe avuto la stessa fortuna? E soprattutto, se fossero riusciti a salvare perlomeno Fred, Lupin e Tonks o anche solo uno di loro, chi sarebbe potuto morire? No, Hermione era stata fermamente convinta su questo punto. Il Giratempo, che ormai indossava sempre come un amuleto per evitare che Ron e Harry, presi da un impulso cavalleresco, lo usassero, non poteva tornare indietro oltre due, massimo tre giorni. Prolungando l’assenza nel presente e la presenza costante nel passato, si rischiava di rimanere per sempre intrappolati indietro nel tempo e ciò comprometteva la vita di chi viaggiava, poiché il loro io futuro sarebbe eternamente giunto a quel punto e poi ritornato indietro, non interrompendo mai la catena.
Harry si decise ad alzarsi. Fissò per l’ultima volta la spilla da Caposcuola taroccata che i gemelli avevano sostituito all’originale di Percy e scese dal letto. Una volta arrivato in fondo alle scale della Tana, si ritrovò fra i piedi Grattastinchi che inseguiva un Errol terrorizzato.

<< ...non è possibile! Non ci credo! >> echeggiò la voce acuta di Hermione. Sicuramente era ac-caduto qualcosa di inatteso. Harry si figurò Hermione come quando avvenivano fatti per lei terribili e per lui e Ron incredibilmente divertenti. Si ricordò di quella volta quando, al terzo anno, Hermione era sbucata fuori dal tronco con il Molliccio dicendo che la McGranitt l’aveva bocciata in tutti gli esami di fine anno.
Harry entrò in cucina e solo allora si accorse di aver infilato due paia di calzini diversi e la giacca al rovescio.

<< Harry caro >> esordì la signora Weasley, versando nel piatto libero di Harry un po’ di uova strapazzate e della pancetta rimasta. << Devi essere affamato. Mangia >>
Harry annuì con un cenno del capo. Si voltò verso Ron, che sorrise radioso. Reggeva in mano qualcosa dal contenuto sicuramente eccezionale e gli si leggeva in faccia che moriva dalla voglia di parlarne.

<< Ron, figliolo, leggi quella lettera! >> ordinò il signor Weasley, intento a leggere il giornale dove Percy sorrideva dalla prima pagina stringendo la mano al nuovo Primo Ministro, Kingsley Shacklebolt.
Ron si accinse a scartare la busta e leggere il contenuto.

<< “Cari signori Potter, Weasley e Granger, >> recitò con fare teatrale, facendo ridere Ginny, che versò il latte caldo sul tavolo per la distrazione, << il Ministero della Magia vi comunica uffi-cialmente che, in base agli esiti dei vostri esami M.A.G.O., sostenuti in via speciale il 19 settembre scorso presso l’Ufficio per l’Istruzione, siete da oggi dipendenti del Ministero... Papà è... mitico! >> aggiunse Ron entusiasta. La signora Weasley mollò la padella nel lavabo e corse ad abbracciare prima Ron, poi Hermione e infine Harry al quale, forse, diede un abbraccio più stretto.
Hermione strappò di mano la lettera a Ron e proseguì con la lettura, tesa. << In base a quanto detto sopra, la signorina Granger (qui non trattenne una nota d’orgoglio ed emozione) è membro del Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti (<< Ehi, hanno approvato il C.R.E.P.A! >> squillò Ginny e Hermione sorrise) come sottosezione dell’Ufficio per il Controllo delle Creature Magiche. Il signor Ron Weasley e il signor Harry Potter, invece, sono stati inseriti nel bando di concorso per la carriera di Auror... è fantastico! >>
Lo scettro passò a Harry, che concluse la lettera. << ... pertanto dovranno presentarsi al Ministero in data 11 ottobre prossimo venturo per sostenere il test di qualificazione. In allegato finale, ecco gli esiti dei vostri esami. I miei più sinceri auguri, Kingsley Shacklebolt >>
Hermione, paonazza, srotolò il rotolo di pergamena che conteneva i risultati dei suoi esami e gettò a Ron il suo. Harry si guardò i suoi e rimase molto compiaciuto di se stesso.


Astronomia: Oltre ogni previsione
Cura delle Creature Magiche: Oltre ogni previsione
Difesa Contro le Arti Oscure: Eccezionale
Erbologia: Eccezionale
Incantesimi: Eccezionale
Pozioni: Oltre ogni previsione
Storia della Magia: Oltre ogni previsione
Trasfigurazione: Eccezionale


Nemmeno nei suoi sogni più sfrenati avrebbe immaginato di poter passare con simili voti pur avendo trascorso un anno lontano da Hogwarts. Evidentemente le settimane di studio intensivo proposte da Hermione avevano funzionato alla grande.
Harry finì di leggere anche i voti di Ron (quelli di Hermione supponeva già che fossero tutti Eccezionale) e tracannò due bicchieri di Burrobirra come se fossero acqua. Dal fondo vuoto del bicchiere scorse il volto di Ginny, che non gli era mai sembrato così radioso prima di allora. I capelli rosso fiamma raccolti su una spalla, le mani rosse per il freddo di ottobre, Ginny scoccò un’occhiata suadente al fidanzato come a dirgli ‘andiamo di là’.
Harry la seguì senza riflettere, come incantato. Si sentiva sotto l’effetto della Maledizione Imperius e per un secondo si domandò se non gliela avesse davvero scagliata addosso.
Seguì Ginny dentro lo sgabuzzino delle scope dei Weasley, fuori nel cortile della Tana. Puzzava di chiuso, era polveroso e soprattutto stretto.

<< Cosa volevi dirmi? >> domandò Harry in un sussurro, bisbigliando appena.

<< Niente >> rispose lei, accarezzandogli i capelli dolcemente << solo congratularmi con te per aver ottenuto il posto al Ministero... >>
Anche se erano al buio, Harry poté giurare di aver visto gli occhi di Ginny riempirsi di lacrime.

<< Perché piangi? >> replicò Harry, asciugandole i rivoli di acqua sul viso con il dorso della mano.

<< Sono... ho paura di perderti di nuovo. Non voglio stare un anno senza tue notizie. Non voglio che l’ultima volta che ci vediamo sia in circostanze come a Hogwarts quella sera... >>

<< Non succederà, te lo prometto... >>
Harry avvicinò le sue labbra a quelle di Ginny e chiuse gli occhi. Erano sul punto di afferrarsi, avvilupparsi, lui fece per sollevarla ma in quel momento...
Uno scricchiolio insopportabile e la porta si aprì.
Illuminato dai raggi mattutini, Ron emerse sulla soglia dello sgabuzzino, arzillo.

<< Promettere cosa, di preciso? >> esordì, sempre col solito sarcasmo.

<< Ah, chiudi il becco, Ron! >> sbottò Ginny e, a mo’ di dispetto, baciò Harry con tutta se stessa, quasi a voler incollare le labbra.

<< Perdonatemi se interrompo questo momento delicato >> disse Ron, << ma abbiamo una questione urgente da sbrigare. Harry... >> strattonò l’amico fuori dallo sgabuzzino.
Ginny lanciò uno sguardo supplichevole a Harry, il quale non poté opporre resistenza alla possente stretta di Ron.

<< Cosa c’era di così importante? >> buttò lì Harry incapace di trattenersi.

<< Hermione ti spiegherà tutto >> fu la risposta.

  
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