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Autore: bells swan    19/08/2011    21 recensioni
Dal primo capitolo:
- Gli porgo la mano. “Io sono Bella”.
Sorride. “È bello vedere che almeno una donna su cinque ha un’alta considerazione di se stessa”. Ritorna serio e riabbassa la testa sul libro. “Sì, sei molto carina” si limita a dire.
Alzo gli occhi al cielo. “Bella è il mio nome” specifico.
“Come vuoi” borbotta senza neanche guardarmi.
Mi appoggio alla sedia, osservandomi intorno e cercando altre scuse. Non ne trovo. Passo al sodo. “Ho bisogno del tuo aiuto” mormoro, diventando improvvisamente seria.
Annuisce con gioia, alzando finalmente la testa. “Certo. A circa sei isolati da qui c’è un centro specializzato per malati mentali come te. Se vuoi ti do un passaggio”.
Gli lancio un’occhiataccia. “Non sono pazza”. Scrollo le spalle. “Ho solo bisogno del tuo aiuto”.
Riabbassa la testa. “E di cosa avresti bisogno?” chiede con indifferenza.
“Vuoi essere il mio fidanzato?” domando, gli occhi che brillano. -
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amor non si comanda... o sì?'
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Solitamente, l’abito rimane uguale a quello della cerimonia nei pranzi nuziali.
Bella fa un’eccezione, cambiandosi e scegliendo un bel vestitino viola con una fascia nera sotto al seno, decoltè.
 
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I capelli, stavolta, li lascia ricadere in morbide onde sulle spalle. È stupenda. Oltre a questo, cosa ha fatto? Ah sì, si è cambiata le scarpe e si è struccata. Per truccarsi nuovamente.
“Mi spieghi perché ti sei struccata se adesso sei nuovamente truccata?” le chiedo, spazientito.
Siamo in auto e stiamo per raggiungere la sala dove si svolge il ricevimento. Ovviamente, sono tutti là tranne noi perché la signorina qui presente doveva cambiarsi.
Sorride, scostandosi con fare elegante una ciocca di capelli davanti al viso. “È ovvio che non capisci, sei un uomo. Ma noi donne, contrariamente a voi che indossereste persino un pigiama, in queste occasioni vogliamo essere non belle. Perfette!” esclama, compiaciuta.
“Bella posso farti una domanda?”
“Certamente, amore mio” risponde con un sorriso. Si sta guardando allo specchietto retrovisore, facendo sorrisi e smorfie come una bambina la prima volta che si trucca. Lo so perché lo stesso ha fatto e continua a fare Alice.
Non voglio sapere cosa combinano queste due quando escono insieme. “Perché ti credi così superiore a noi uomini?” Sono davvero incuriosito.
Ride. “Io non mi sento superiore! Le donne lo sono sugli uomini. Tutte. Accettalo, tesoro, è così. Voi uomini siete forti ma ad intelligenza e tutto il resto vi battiamo.”
“Non. È. Vero” sibilo.
“Sì, invece. Siamo più intelligenti, non a caso esiste il detto ‘Le donne ne sanno una più del diavolo’. Abbiamo un istinto materno sviluppato anche all’età di dieci anni, mentre voi non siete pronti a diventare papà neanche a trent’anni. E a letto, noi sappiamo resistere più di voi. Sappiamo anche fingere, e voi sareste così creduloni che alla domanda che ci fate, ‘Ti è piaciuto?’, anche se vi mentiamo non ve ne accorgereste neanche.” È soddisfatta della sua spiegazione così accurata.
“No, scusa, ma non sei vergine?” chiedo scettico.
“Edward, sono vergine non cretina.”
Alzo gli occhi al cielo, sospirando. “Quando finirà questa settimana?” borbotto.
Ma lei non mi sente. “Domani andiamo in spiaggia?” chiede, gli occhi che le brillano.
“No.”
Assume un’espressione imbronciata. “Ti permetto di guardare le ragazze in bikini” brontola.
Rido. “Grazie!”
L’espressione ridiventa allegra ed entusiasta. “Tanto io sbaverò sui bagnini!”
Le lancio un’occhiataccia, rivolgendole poi un sorriso. “Potresti sbavare su di me” propongo, compiaciuto.
“E tu sbaveresti su di me?” chiede, scettica.
Lancio un’occhiata alle gambe, alle tette e mi immagino il suo culo, che comunque ho già adocchiato. Sì, sarebbe molto facile. Mi sacrificherò volentieri. “Perché no?” le chiedo, malizioso.
Scuote la testa sconsolata. “Non ho tette, ho le gambe magre, un culo piccolo e sono vergine, quindi di nessun aiuto. Dio, ma perché tutto a me?” chiede, coprendosi il viso con le mani, disperata.
Wau.
“Non hai delle tettone, però ci sono uomini a cui le tette piccole piacciono. A me piacciono, basta che siano vere. Hai delle gambe lunghe e snelle, non magre. E il tuo culo forse è la parte di te che più mi piace. Quanto alla verginità... be’, non è un problema. Sì, nell’insieme sbaverei molto volentieri guardandoti in bikini.”
Le lancio un’occhiata per vedere la sua reazione. Una ragazza normale mi avrebbe guardato schifata urlandomi ‘Porco!’. Una ragazza normale, appunto. Bella non lo è.
“Oh, grazie” mormora, lanciandomi un’occhiata piena di gratitudine.
“Quindi affare fatto? Io sbaverò su di te e tu su di me?” domando.
Mi sorride maliziosa. “Sì, mi sta bene. Ti ho già visto in mutande e be’... non sapevo andassi in palestra!”
Scuoto la testa. “Non vado in palestra.”
Sgrana gli occhi. “È costituzione, la tua?”
“Costituzione e mezz’ora di flessioni al giorno” confermo.
“Oh, mamma...” sussurra, guardando il mio corpo e fermandosi con lo sguardo sul mio stomaco.
Rido. “Se fossi stata maschio e io femmina, tra i due il maniaco saresti stata tu.”
Mi guarda stralunata ma poi sorride. “Grazie.”
Rido ancora, notando nel frattempo che siamo giunti a destinazione. Ma c’è un pensiero che mi preme. Non appena scendiamo, affianco Bella e... le palpo il sedere. Non mi da uno schiaffo, non mi tira i capelli, non mi urla contro.
“Che fai? È solo sorpresa.
“Tu hai toccato il culo a me, adesso io lo tocco a te. Un po’ per uno non fa male a nessuno, no?” chiedo, divertito.
Scrolla le spalle. “Giusto.”
Sul mio viso spunta un sorrisone. “Allora posso...?” Mi avvicino nuovamente al suo sedere con il palmo della mano aperto ma Bella si scosta.
“Lasciane un po’ anche agli altri, no?” domanda divertita, prima di scappare via.
“Ehi!”
È fidanzata con me da un giorno e mezzo e già mi vuole mettere le corna?!
 
Okay. Mi sembra che quel Garrett abbia la mano un po’ troppo in basso.
“Edward, stai tranquillo” borbotta per l’ennesima volta Tanya.
La guardo scioccato. “Io sono tranquillo” obbietto.
Per essere bella, è bella, però a me piace Bella. Cioè, mi piace nel senso... mi piace, è simpatica. Solo questo. Simpatica, gentile, ironica, carina, isterica... sì, mi piace. Potremmo essere amici. Che mi senta un po’ attratto da lei – Bella − non c’entra nulla... è una bella ragazza. Molto bella.
“Garrett mi ama, considera Bella come una sorellina più piccola, non fulminare il mio fidanzato, per favore” supplica un po’ scocciata, un po’ divertita.
“Non te lo sto fulminando” ribatto.
Tanya sospira, appoggiandosi con la schiena alla sedia mentre io riporto l’attenzione su quei due.
Bella ride mentre Garrett le mormora qualche cosa. Ma cos’avranno da parlarsi così tanto? Sono già cinque minuti che sono sulla pista da ballo! Come richiamati da quei pensieri, Bella e Garrett fanno ritorno ridendo.
“Tanya, sei molto fortunata. Cinque minuti con Garrett e sono morta dalle risate” dice Bella ridendo facendo sorridere Tanya.
“Va bene, adesso però andiamo a ballare noi due” mormora Tanya, invitando il fidanzato ad alzarsi.
Non appena io e Bella rimaniamo soli al tavolo, le lancio un’occhiataccia. “Ti sei divertita?”
Mi guarda sorpresa da sopra il bicchiere dal quale sta bevendo un sorso di coca cola. “Con Garrett?”
“Già. Mi hai fatto fare la figura dell’idiota” sibilo, arrabbiato.
Sospira, prendendomi per mano e portandoci fuori, da soli.
“Mi fai sedere, per favore?” chiede, indicando un muretto un po’ alto per lei.
Le poso le mani suoi fianchi, alzandola e accontentandola. La guardo, in attesa di spiegazioni.
Bella mi sorride, dondolando le gambe incrociate all’altezza dei polpacci. “Sei ancora più carino quando fai il geloso.”
La guardo sconvolto. “Io non sono geloso!”
“Sì, invece” ribatte dispettosa. “Edward,” continua prima che io possa dire qualcosa. “Anche tu hai ballato con Tanya. Eppure non ho detto nulla.”
Sono preso alla sprovvista ma mormoro subito: “Abbiamo caratteri differenti.”
Sbuffa. “Sarai anche carino ma sei proprio insopportabile!” esclama, scendendo dal muretto e preparandosi ad entrare in sala.
La blocco prima che possa compiere un passo, però. “Io sarei insopportabile?! Hai una vaga idea della disperazione che mi ha fatto passare in un giorno e mezzo? Neanche mia sorella c’è mai riuscita e, ad essere sinceri, non so se questo possa essere considerato un complimento! Sei tu quella insopportabile, sei solo una bambina egoista, viziata e presuntuosa!” Mi blocco prima di peggiorare la situazione, il respiro corto e la mano chiusa, serrata, sul suo avambraccio.
Mi fissa con un’espressione di puro odio. “Sono felice di sapere che pensi questo di me” mormora offesa, prima di strattonare il suo braccio e allontanarsi da me.
Okay. Sono morto. Bella me la farà pagare sicuramente. E mi sento anche un po’ in colpa...
Quando ritorno dentro, Bella è seduta e parla con sua cugina. Sembra tranquilla, come se non si fosse arrabbiata.
Mi siedo vicino a loro e Tanya mi sorride.
“Vi lascio soli, noi parliamo dopo” mormora, riferendosi a Bella.
Quando rimaniamo nuovamente soli, Bella non mi rivolge la parola.
“Bella, avanti, non lo pensavo.”
“Sì, invece. Pensi che io sia un’oca viziata solo perché mi piacciono i bei vestiti e penso che quando mi si spezzano le unghie vorrei solo spaccare tutto per la rabbia. Be’, ti sbagli. Ho anche un cuore, che tu hai calpestato con le tue parole” sussurra l’ultima frase con voce rotta.
Un po’ melodrammatica, però.
“Ma se ti ho detto che non lo pensavo!” esclamo.
Gira la testa dall’altra parte, ignorandomi.
Sospiro. “Cosa posso fare per farmi perdonare?” chiedo.
Volta di scatto la testa, sorridendomi felice. “C’è una cosa che potresti fare.”
Inarco un sopracciglio. “Cosa?”
“Devi ballare una canzone per me” propone, contenta.
Okay. Non è tanto complicato. Scrollo le spalle. “Va bene.”
“Giuri?” chiede, divertita.
Mi sorprende questa domanda ma la accontento. “Giuro.”
Mi mette sott’occhio il mignolo.
Oddio.
Sospirando, giuro anche con la stretta del mignolo.
“Okay, vado a mettere la canzone!” e si alza correndo verso il dj.
È eccitata, lo vedo dal suo sguardo.
Ma sono contento che mi abbia perdonato subito, credevo di dover fare di peggio dopo aver conosciuto parte del suo carattere. E invece devo solo ballare una canzone. E, conoscendola, scommetto che vuole che balli una canzone sexy.
Chissà se a letto sarà una sporcacciona..., penso divertito.
Quando Bella ritorna a sedersi vicino a me, mi sorride.
Ricambio, aspettando che la canzone inizi. Ma il sorriso mi scompare dal volto quando sento per la sala le note della canzone "YMCA" (http://www.youtube.com/watch?v=CS9OO0S5w2k). Al contrario, il sorriso di Bella aumenta. Si trattiene dal scoppiarmi a ridere in faccia talmente tanto che i suoi occhi si riempiono di lacrime.
“No” sibilo.
“Hai promesso” mormora solamente.
Cazzo! Dovevo immaginare che non sarebbe stato facile.
Nella sala, le persone cominciano a scatenarsi. Anche Chars.
Guardo Bella, supplicandola con lo sguardo. In momenti del genere l’orgoglio e la dignità non esistono.
Scuote la testa. “Dammi le spalle, a metà della canzone. Voglio vedere il tuo didietro danzare sulle note di questa canzone!” esclama scoppiando a ridere, senza più riuscire a trattenersi.
Dio mio, che vergogna!
 
 

Spazio autrice

 
Ve lo giuro, quando ho scritto l' ultimo pezzo avevo le lacrime agli occhi x'D Immaginare Edward/Robert ballare quella canzone è stato... oddio, non ho parole! xD
E voi che dite, riuscirà a ballare quella canzone o Bella lo perdonerà e gli eviterà quella figuraccia? xD
L' attrazione comincia a farsi sentire *-*
Spero che il capitolo vi sia comunque piaciuto, e che naturalmente vi abbia fatto almeno un pò sorridere ^-^
Il capitolo non è betato, purtroppo >.< 
Un bacio, Vane.

   
 
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