Quel mattino Rufy si svegliò di cattivissimo
umore. Nami era al timone per controllare quando sarebbero arrivati in vista
dell’isola che dovevano raggiungere. Scese in cucina. Dal ponte Kozue lo vide
aprire la porta, si lasciò su di lui sbattendolo a terra –Ahi!! Ehi ma... mfff-
gli tappò la bocca con una mano. Sanji si affacciò e li guardò a terra –Beh? Che
succede?-
-Oooh!!! Rufy ti ho sempre amato!!! Scusa noi andiamo ad appartarci!!- esclamò
schiacciando a se il ragazzino di gomma che stava soffocando nel suo abbraccio.
Arrivati a poppa Kozue lo lasciò –Pfua... oddio... stavo per soffocare! Ma
perchè mi hai trattato così scusa?!!!-
-Non devi entrare in cucina per nessuna ragione al mondo, almeno fino a quando
Ririko e Sanji non ci chiameranno-
-Ma perchè? Io ho fame!-
-Perchè?
Dio mio!! Perchè??- si disperò –Mi sembra ovvio il perchè, brutto robino
gommoso!!!-
-A si? A me no... me lo spieghi?-
-Uff... dobbiamo lasciare quei due da soli il più possibile perchè oggi è
l’ultimo giorno che staremo con voi (e levati le dita dal naso), capito?-
-Si, ma perchè devono stare da soli?-
-Lascia stare...- si voltò e si allontanò afflitta. Poi si bloccò rigirandosi
verso di lui –Mh?-
-LA VUOI PIANTARE DI LANCIARE CACCOLE FUORI BORDO O NO???!!!!- strillò –Che
schifo- fu il suo commento mentre se ne andava.
-Brava!- esclamò Sanji quando Ririko ebbe finito di tagliare il pane
-Dice davvero signor Sanji?!- disse Ririko arrossendo
-Ma certo!!! Sei davvero migliorata da quando ti vidi cucinare per la prima
volta!-
-Ehm... grazie...- balbettò.
I due continuarono a preparare la colazione mentre i loro sguardi si
incrociavano sempre più frequentemente –Signor Sanji-
-Ririko- dissero insieme. Si guardarono –Dimmi pure- disse lui
-No, no... inizi lei!-
-Per favore non darmi del lei e poi io sono un gentil’uomo quindi farò iniziare
prima te-
-Si... ok. Ecco no, io volevo solo dire che... che mi dispiace che oggi sia
l’ultimo giorno che stiamo con voi-
-Si, hai ragione... ma ciò che più mi dispiace è dover lasciare la mia alunna di
cucina preferita-
-Ah, ah!! Non dica così o mi farà piangere- rise mentre le lacrime iniziarono a
scivolare dagli occhi –No cioè...- disse abbassando lo sguardo e strofinandosi
gli occhi –Volevo... dire... sigh... volevo dire... arrossire... n-non...
piangere-. Il cuoco fece un triste sorriso alla vista delle sue lacrime e sentì
che venivano anche a lui. La abbracciò sforzandosi di non piangere altrimenti
non avrebbe mai potuto consolarla –Infondo facciamo la stessa strada. Capiterà
di rincontrarci e comunque quando troveremo il tesoro verremo a cercarvi. Con
quello potremo fare una casa dove stare in pace lontano da tutti i vostri
problemi: vendette, genitori e quant’altro-. Ririko si allontanò da lui –Sei il
solito pirata!!- gli strillò. Sanji la guardò stupito e stordito dall’urlo
–“quando avremo trovato il tesoro”?? Perchè dovreste trovarlo voi e non noi??-.
Si guardarono un po’: lei con il viso da bambina offesa e lui stupito. Poi
scoppiarono a ridere.
Kozue e Futaba stavano di fianco a Nami che guardava davanti a se –Manca poco
vero?- chiese Kozue
-Mmmh... un po’, nè poco nè tanto- rispose
-Ci dispiace andarcene, è stato bello stare con voi-
-Già- aggiunse Futaba per non essere scortese, però anche lei la pensava alla
stessa maniera
-Ma perchè non rimanete con noi?- chiese Nami che per prima aveva espresso il
pensiero di tutte quelle della ciurma di Chisato, Rufy, lei e Sanji
-Non lo so... non ne abbiamo parlato con il capitano- disse Kozue –Ora dov’è?-
-Se è quasi ora di fare colazione si starà per svegliare- rispose Futaba
ironica.
Zoro le raggiunse –Che aria triste- osservò
-Beh... oggi ci lasciano- disse Nami –E non manca molto ormai all’isola-. Il
ragazzo si sentì un nodo allo stomaco, già, dovevano lasciarli. Sarebbe stato
strano tornare alla tranquillità di loro cinque.
Chisato apparve mezza addormentata alle sua spalle –‘ngiorno- sbiascicò. Con uno
scatto felino Zoro sfoderò una spada e girandosi la puntò verso di lei. Dopo
quella frazione di secondo nella quale fece tutto quello guardò avanti e si
accorse che lei non c’era più. Poco dopo Chisato atterrò sulla sua spada
rimanendoci perfettamente in piedi –Credevi di fregarmi? Tsk... sei proprio
sleale!-
-Tsk... mi fai il verso per caso?- le chiese
-Tsk, manco morta-
-Vaffambagno!- ritrasse la spada velocemente e la ragazza cadde a terra
-Ahiiiii!!! Ohi che dolore!-.
La nave buttò l’ancora a largo del porto, i passeggeri fecero colazione insieme
ridendo e scherzando come al solito.
Futaba e Zoro provocavano Chisato e Rufy come al solito. Sei rideva a crepapelle
e dopo un po’ cadde a terra quasi morta perchè si era strozzata. Kozue si
lamentava che erano ancora infantili e Nami la compativa, mentre Usop insisteva
sul fatto che lui era uno dei pochi normali di tutta la ciurma e che lei non
poteva lamentarsi di lui. Sanji e Ririko parlavano allegramente tra di loro.
Poco dopo alcuni erano sul ponte. Futaba si avvicinò a Zoro –Ehm... ascolta- lui
la guardò
-Si?-
-Mi spiace per aver provato per te dei sentimenti d’odio ingiusti-
-Figurati!-
-Ecco... quindi per la prossima volta che ci incontreremo vedrai che riuscirò a
vincere per rubarvi la nave-
-Ci conto-.
Kozue sorrise a Futaba che camminò verso lei e Sei, le ragazza si sporse verso
il loro pedalò –Ma... ma che è quella roba?- chiese Futaba
-Ehm... ha solo qualche cerotto... balbettò Kozue-
-Ma tu non eri una ladra perfetta??!!! Potevi fregargli una barca più decente
no??!!!!-
-Scusa...-.
Ririko stava salutando Sanji –Grazie di tutto Sanji-
-E di che Ririko, per me è stato un onore, oltre che un paradiso, averti
conosciuto-
-Per avermi prestato la tua cucina innanzitutto e poi per avermi insegnato tante
cose con molta pazienza e... per avermi consolato tutte le volte che piangevo-.
Sanji le baciò una mano –Per lei signorina questo e altro-. Ririko rise.
Chisato finalmente arrivò sul ponte –Dov’eri finita capitano?-
-A raccattare le nostre cose- poggiò un fagotto davanti alle amiche, quando
rialzò gli occhi le vide che guardavano tutte lei –Beh... non vorrete picchiarmi
un’altra volta, che ho fatto di male adesso?!!- dietro di lei stava tutta la
ciurma di Rufy –No... tutti contro una no...-
-Capitano- iniziò Ririko, ma non riuscì ad andare avanti
-Cosa c’è?- chiese lei guardandole adesso con aria interrogativa –Non volete
picchiarmi? Allora cosa?-
-Ecco noi- cercò di dire Kozue, ma guardò Sei che era quella che più conosceva
Chisato e forse sapeva come dirglielo –Veramente-
-Aaah! Ho capito!!- esclamò la giovane dai capelli rossi. Tutti la guardarono
stupidi –Dovete andare in bagno!!-
SDENG!!!!
-MA NO BRUTTA SCEMA!!!!- la sua ciurma le diede un calcio
-Ahiiii... alla fine mi avete picchiato però...-
-Chisato!- esclamò Sei decisa, tutti la guardarono –Noi tutte ci stiamo
chiedendo... a noi dispiace lasciare questi amici, e scommetto che dispiace
anche a te-
-Ma si certo- rispose massaggiandosi la parte dolorante
-Allora perchè ce ne andiamo? Se farlo di rende tristi perchè dovremmo fare
qualcosa che non vogliamo fare? Perchè non rimaniamo insomma?
Questo... era quello che volevamo dirti- disse alla fine.
Chisato le guardò tutte, poi guardò verso l’orizzonte con un’espressione di
disprezzo –Mi vergogno di me stessa!-
-A si?- chiese piano Futaba
-Come ho potuto scegliere delle compagne così sciocche, che non capiscono
nulla??!!- sembrava davvero infuriata –Ma insomma, COME VI SALTA IN MENTE DI
CHIEDERMI UNA COSA DEL GENERE???!!!!!!!!!- urlò alle ragazze più incazzata che
mai.
La ciurma di Rufy rimase a bocca aperta tranne Zoro che sorrideva sapendo già il
perchè di quella reazione –Scusa Capitano ma... non capiamo perchè te la prendi
così tanto...-. Chisato la guardò poi guardò di nuovo le altre –Non vi ha mai
detto nessuno che un sogno non è più tale se lo si affida a qualcun’altro?-
rimasero tutte stupite guardandosi l’un l’altra –Ragazze, se il nostro sogno è
quello di essere pirati e trovare lo One Piece dobbiamo farlo con le nostre sole
forze o ciò che avremo fatto non sarà più la realizzazione di un sogno!-.
Quelle annuirono convinte... aveva ragione, era ora di rincominciare a lottare
per i propri ideali e per i propri sogni senza l’aiuto di altri, solo loro tutte
insieme.
Scesero al pedalò, Chisato rimase invece sul ponte ancora un po’ –Grazie di
tutto Rufy- Zoro la osservava, adesso era di nuovo come la sera prima, una bella
ragazza, seria e sicura di ciò che faceva –Speriamo di non aver combinato troppi
casini con i nostri problemi-
-Figurati- disse lui stringendole la mano –Per noi è stato un piacere. La vostra
è una compagnia preziosa, speriamo di rivederci presto. Magari proprio davanti
allo One Piece- sorrise furbescamente insieme all’amica
-Che idioti!- sospirò Nami.
Chisato si rivolse poi a Zoro. Rimase un po’ a guardarlo prima di parlargli, ma
fu lui a rompere il silenzio –Vai via- disse con un po’ di rassegnazione nella
voce
-Già- rispose lei
-Credo di aver capito perchè sono venute pulite così bene le spade-
-Oh... sul serio?-
-Beh si... se ci hai pianto sopra Chisato... ogni sentimento è più prezioso di
qualsiasi famosa spada, anche se questo sentimento è il dolore. Le tue lacrime
le hanno pulite bene le spade-
-Forse hai ragione- ammise lei
-Togli il forse- sorrise lui –Complimenti per il discorso di prima, sei proprio
la persona giusta per fare da capitano al tuo gruppo. Un buon capitano non fa
trasparire mai i suoi sentimenti-
-Si è vero... ma tu non sei della mia ciurma-
-No... certo che no... che stai dicendo?-
-Dico solo che visto che tu non sei della mia ciurma posso tranquillamente farti
sapere cosa provo- gli mise la mani sulle guance e alzandosi gli baciò le
labbra. Poi si allontanò in fretta prendendo il fagotto. Zoro rimase in
silenzio.
Mettendo una gamba fuori bordo Chisato si girò verso l’equipaggio della nave –Bye,
bye gente! Alla prossima!- detto questo si buttò giù.
Atterrò con tutto il fagotto sul pedalò che fece un terribile crack, ma non
sembrò subire tragiche modifiche –CHE CAZZO FAI?? LA VUOI ROMPERE???- urlarono
le ragazze
-Forza!!- esclamò ignorandole. Le amiche si ritrovarono stranamente in testa una
bandana nera con su scritto PIRAT –Ancora sta cagata?- chiese Futaba
-Andiam, andiam
andiamo a pedalar
cantando tutti in coro...-
-Ma se pedaliamo solo noi?- chiese Kozue mentre il pedalò si allontanava
-E poi non era “pedalar” Capitano... era “andiamo a lavorar”- preciso Ririko
-Ma Chi!! Sulla tua bandana non c’è scritto nulla!!-
-Infatti questa non è mia...- spiegò Chisato
-LADRA!!! TORNA INDIETRO RAGAZZINA!! RIDAMMI QUEL AFFARE!!!!- si sentì un urlo
dalla Going Merry
-... è di Zoro! Ih, ih, ih!!-
-Non c’è nulla di cui ridacchiare... stai diventando quasi più brava di Kozue-
disse Sei
-Ehi non vale!! Capitano, non mi usurpare il posto nella ciurma! La ladra sono
io!!!!- esclamò Kozue
-ehiò, ehiò,
ehiò, ehiò, ehiò
cantiamo tutti in coro ehiò,
ehiò ehiò ehiò...-
-PIANTALA DEFICENTE E PEDALA ANCHE TUUUUU-UUU-UU-U-u...-...
Il pedalò si allontanava.
THE END
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Weeeee!! è finitaaaaa!!
Mi affascina il rapporto di amore-odio che c’è tra Zoro e Chisato e il contrasto
che fa con l’affetto che provano Sanji e Ririko.
Per questo pensavo a scrivere una seconda parte, mi piacerebbe lavorarci su.
Quindi anche se quasta ff è finita tenete gli occhi aperti perchè potrebbe
arrivare "UN PASSAGGIO FINO ALLA PROSSIMA ISOLA II la vendetta" XD Mwahahahaha!!!!
Infine ringrazio tutti coloro che hanno commentato fino ad ora, che vi abbia
fatto schifo o meno questa ff non mi interessa :D io mi sono divertita a
scriverla questo è l'importante però è bello sapere cosa ne pensano i lettori...
spero di finire presto tutte le ff che sto pubblicando su quest sito e di
cominciare il continuo di questa *_* Buona pasqua!! hahah!!
L’Autrice