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Autore: Hikari93    19/08/2011    11 recensioni
Deicata a Yume94
Sapevo che trattare con Sasuke non sarebbe stato semplice, ma mi sarei aspettata una convivenza, se non in discesa, almeno non così difficoltosa. Man mano che passavano i giorni, capivo che c’erano molte cose che al mio ragazzo non andavano a genio, molte più di quanto avessi potuto pensare. Il vivere insieme mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che l’Uchiha non è il tenebroso impassibile che si atteggia a essere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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[Dedicata a Yume94,

non solo per ricambiare il suo dolcissimo pensiero,

ma anche perché sì! <3]

 
 
 
 

Sapevo che trattare con Sasuke non sarebbe stato semplice, ma mi sarei aspettata una convivenza, se non in discesa, almeno non così difficoltosa. Man mano che passavano i giorni, capivo che c’erano molte cose che al mio ragazzo non andavano a genio, molte più di quanto avessi potuto pensare. Il vivere insieme mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che l’Uchiha non è il tenebroso impassibile che si atteggia a essere.
 
 

Oggetto: Sasuke Uchiha. I problemi di un individuo a contatto col prossimo
 
 

Sasuke Uchiha odia la luce accesa di notte, prima di addormentarsi. Dice che gli dà fastidio agli occhi e gli impedisce di riposare adeguatamente.

 
-Spegnila.- un’unica parola, fuoriuscendo dalle sue labbra, riesce a farmi storcere il naso, infastidita. Abbiamo trattato la questione diverse volte, senza alcun risultato. Per lui, non esiste un punto di incontro.
-Tesoro, starei leggendo.- mi giustifico, accennando a un sorriso poco convinto. Fin da piccola, ho sempre adorato leggere a letto, prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, e dover smetterla mi pesa un po’. Lo osservo: è steso a pancia in giù, la testa schiacciata sul cuscino. Si volta quel poco che basta per mostrarmi un occhio scuro e intimidatorio, che non ammette altre discussioni. I riflessi della lampada, posta sul comodino, al mio fianco, gli illuminano il profilo del viso, soffermandosi sulla punta del naso e sul mento. L’occhio sembra essere dotato di luce propria.
-Puoi sempre farlo domani.- consiglia, piuttosto rigido. Più che una proposta, appare come un obbligo e lo capisco anche dal sussulto quasi impercettibile del suo sopracciglio nervoso.
-Al massimo posso posarla a terra, fin dove il cavo arriva, così che non ti sfiora minimamente.- propongo, poggiando il libro, che avevo tra le mani, sul letto e agendo come gli ho detto. Di sottecchi, vedo Sasuke che guarda con disprezzo la copertina del povero libro, simbolo delle – a suo dire – notti poco riposanti. –Va bene ora?- gli chiedo, poi.
Mi dà completamente le spalle e sbuffa, come un bambino capriccioso.
-Meglio di prima.- sbotta, senza nemmeno augurarmi buonanotte.
 
 

A Sasuke Uchiha non solo non piacciono i dolci, ma schifa anche il profumo che essi emanano.
 

-Che cos’è questa puzza?- chiede, chiudendo la porta con un minimo di grazia e rimettendosi le chiavi in tasca. Alza la testa verso il vuoto della cucina e annusa. –Non si può sentire.- borbotta, facendosi aria. –Ma che stai combinando?-
-Oggi è il compleanno di Ino, ti ricordo.- sorrido, avvicinandomi e cingendogli le braccia al collo. -E ti ricordo anche, qualora te lo fossi dimenticato, che sono anche la sua migliore amica. Prepararle qualcosa era il minimo.- concludo, abbassando il tono di voce proporzionalmente a quanto mi accosto alle sue labbra. Infine le sfioro, senza trovare iniziale resistenza. Chiudo gli occhi, approfondendo il contatto, e solo allora avverto delle mani sulle mie spalle che, con una spinta, provvedono ad allentarmi.
-Che c’è?- gli chiedo, avanzando nuovamente di qualche passo.
-Puzzi Sakura. Sai di… cioccolato.- analizza, disgustato. Si muove verso la credenza e afferra una bottiglia d’acqua piena e, dopo averla stappata, ne trangugia una buona parte, con avidità.
-Esagerato.- scuoto la testa, piuttosto divertita. Proprio a me doveva capitare un adorabile fidanzato, che odia i dolci che a me piacciono tanto?
-Esco fuori, vado dal dobe.-
Mi verrebbe da esclamare un “addirittura”, ma preferisco tenermelo per me, limitandomi a salutarlo, dolce e a riprendere la mia attività. Se non mi sbrigo, il panettone si brucerà.
-Ah, un’ultima cosa, Sakura.-
-Uh?- apro il forno, dal quale ne esce u profumino, secondo me, delizioso. Immagino le pene che sta patendo il povero naso di Sasuke.
-Dopo fai cambiare aria.-
 
 

Sasuke Uchiha detesta fare compere.
 

Andare a fare shopping con Sasuke è stata una pessima idea, ma andarci il giorno dei saldi equivale a un suicidio. Non ho ancora capito come diamine ho fatto a convincerlo a seguirmi: certo, non era entusiasta ma, stranamente – e ribadisco, stranamente – non sembrava nemmeno scocciato. Indecifrabile, come al solito. Tutto questo, almeno, finchè non siamo entrati al primo negozio, il più affollato della città. Non a caso l’ho scelto per primo: così, dopo aver fatto acquisti qui, se Sasuke vorrà, potremo anche andarcene.
-Che ne dici di quello?- gli domando, indicando un vestitino color panna.
-Mh, insomma.- non si sbilancia – non lo farebbe mai – e avere una sua opinione è chiedere troppo.
-E quello lì azzurro? Su, è carinissimo, dillo anche tu!- dall’emozione, gli stringo più forte la mano, intrecciando le dita tra le sue. Probabilmente infastidito da tal contatto, lo scioglie, mettendosi le mani in tasca e proseguendo avanti. –Mi sa che non ti piace.- osservo, rimasta lì, immobile a osservare la schiena di Sasuke farsi sempre più lontana, vagando tra scompartimenti su scompartimenti di abitini alla moda.
-E, allora? Non vieni?- volta la testa.
Annuisco. .Ma, dimmi, quale preferisci tra quei due? Se non me lo dici non mi muovo più di qui!- lo minaccio, ridendo.
-Prendili entrambi, ma sbrigati.-

 
 
Sasuke Uchiha non sopporta i rumori, né la confusione, né le feste, né le canzoncine.
Soprattutto queste ultime.

 

-Tanti auguri a te! Tanti auguri a te…-
-La smetti?-
-Mh?- lo guardo sbigottita. –Perché? Dai è il tuo compleanno e ci vuole almeno la canzone! Non hai voluto la torta, perché i dolci non ti piacciono, niente festa, perché la confusione non fa per te, niente amici e parenti a casa per festeggiare, perché farebbero chiasso. Ma sulla canzone, non mi pare che tu abbia detto qualcosa.-
-Smettila, sono cose inutili.- afferma convinto, sorseggiando il suo quotidiano caffé amaro.
-Dimmi la verità, è perché sono stonata?- domando, un tantino in imbarazzo. La domanda mi è uscita di getto ma, ripensandoci, mi accorgo di quanto sia insulsa. Vorrei tornare indietro e cancellarla.
-No, non proprio. Mette allegria, e non mi piace.- risponde, prima di affondare di nuovo con la faccia nel giornale, intento a scrutare le notizie del giorno.
-C’è qualcosa che ti piaccia?- scrollo le spalle, incapace di fare altro. In questi casi non capisco proprio come comportarmi a dovere.
-Mh, sì, quelle che mi circondano.- afferma, senza guardarmi negli occhi, ma concentrato nella lettura.
-Ah, quindi giornale, caffé rigorosamente amaro, le quattro mura e i pomodori.- l’occhio mi cade automaticamente sul frigorifero, all’interno del quale sono contenuti i freschissimi pomodorini amati da Sasuke.
-Ti sbagli su tutta la linea, Haruno. Quel che mi piace è qualcosa di estremamente noioso.-
Arrossisco, capendo che si sta rivolgendo a me.
-Du-dunque, ricominciamo con la canzoncina?- biascicò, ricominciano a canticchiare, incurante delle lamentele, più o meno silenziose, del mio ragazzo. Le parole escono fuori a comando, ma la mente è catapultata a quella frase che mi è stata detta pochi istanti prima.
 
 

Sasuke Uchiha va su tutte le furie a sentir ronzare le zanzare.
Su questo Sakura non può che dargli manforte.

 

-La vedi?- domanda, abbastanza lucido sebbene il sonno interrotto dal ronzio, aumentando la stretta sul manico della racchetta elettrica, appena comprata.
-No, ma ho acceso la luce, non dovrebbe metterci molto ad arrivare.- parlo con una calma innaturale, che non mi appartiene, quasi fossi un robot. La tensione è palpabile: quel maledetto animale ci ha svegliati per ben tre volte. –Stavolta non ci scappa.- sussurro, quasi timorosa che la zanzara possa sentirmi. -Eccola!- urlo, indicando il punto davanti a me e spostandomi in contemporanea.
Un colpo preciso, apparentemente rivolto al nulla, seguito da un rumore, mi fa rendere conto che ce l’abbiamo fatta.
-Bene, possiamo dormire, ora.- sospiro, accucciandomi sotto le lenzuola fresche.
-‘notte- mugola, scocciato.
Non so quanto è passato, ma un nuovo ronzio fa destare entrambi.
Sento il mio ragazzo imprecare tra io denti.
 

Sasuke Uchiha vorrebbe che i parenti lontani se ne restassero al loro posto e non venissero a disturbarlo, soprattutto se si tratta di gente morbosa.
 

-Non sapevi avessi una nonna, Sasuke.- espongo, mentre rassetto le ultime cose, affinché casa nostra sia uno splendore per questa visita inaspettata.
-E’ come se io ti dicessi di non sapere che hai una madre.- risponde a tono, decisamente innervosito. So di per certo, che stavolta la colpa non è mia.
-Intendevo una nonna da lontano, e so che mi avevi capita.- sbotto, leggermente scocciata. Deve fare sempre il genietto, lui.
-Uhf, nemmeno io lo sapevo.- ribatté, e sta per dire altro, quando alla porta suonano. Il trillo squillante del campanello mi mette l’ansia. Chissà come sarà questa signora Uchiha! Come Sasuke, come Itachi, come Mikoto… mah, visti gli Uchiha che conosco, spererei che fosse come Mikoto-san.
Apro la porta e mi trovo innanzi una vecchietta dall’aria fin troppo giovanile. Le sorrido, invitandola a entrare: -Buongiorno, si accomodi pure!-
-Grazie ragazzina. Rimando a dopo le presentazioni, perché sono ansiosa di vederlo.- espone lei, e dal tono di voce mi sembra una persona a modo. Forse mi è andata bene. Mi sa, però, che lo stesso non si po’ dire di Sasuke. Dopo avermi passato il cappottane e un singolare cappello, si avvicina al nipote, lentamente.
Sasuke la guarda senza mostrare un minimo di affetto, ma solo un’espressione indifferente, adornata da… una leggerissima punta di preoccupazione?
-Nipotino mio, è un piacere rivederti! Mi ricordo quando eri piccolo piccolo, che ti ho fatto il bagnetto! Forse tu non te lo ricordi, eri tanto piccino!- fin quando ci fossero state solo le parole – abbastanza imbarazzanti per un tipo riservato come Sasuke – poteva andare ancora bene. Ma quando la signora lo stritolò in un caloroso abbraccio, temetti per la sua incolumità.
 

 
Sasuke Uchiha ucciderebbe chi lo interrompe sul più bello, soprattutto se per un futile motivo.
 

Gli passo le mani intorno al collo, accarezzandogli la schiena nuda e, contemporaneamente, lo bacio con passione. Lui mi lascia fare con calma, ma, lo so, non vede l’ora di farmi sue per la prima volta da quando ci siamo trasferiti. Si è già tolto la maglia, mentre io sono ancora totalmente vestita. Qualcosa mi dice che non ci metterà molto a portarmi al suo stesso punto. Infatti, è così.
Con delicatezza, le sue mani afferrano il lembo della mia t-shirt, cominciando a sfilarla con una lentezza estenuante, lentezza che fa crescere la voglia dell’uno per l’altra. Denudatami dal primo noiosissimo indumento, provvede a fare lo stesso con i pantaloni. Mi slaccia i jeans più velocemente di prima, segno che mi desideraardentemente. Mi avvicino alla zip dei suoi, per ripetere la sua stessa azione su di lui, quanto il cellulare mi blocca.
-Non rispondere.- soffia Sasuke, in modo così sensuale che io davvero non lo farei. Mi blocca il polso con una presa non troppo ferrea, che mi permette di divincolarmi con facilità.
-Faccio subito.- lo rassicuro, come si fa con un bambino. –Pronto, chi parla?- domando. La troppa foga e voglia di chiudere la conversazione, mi ha impedito di leggere il nome sul display.
-Ciao, sono Ino! Che dici, più tardi vado dal parrucchiere, in vista del compleanno di Naruto. Vieni anche tu?-
-Certo che sì. A che ora?- domando, sentendo la lingua di Sasuke scorrere per la schiena, fino ad arrivare in basso. L’eccitazione mi pervade: devo sbrigarmi.
-Non lo so, quando sei libera?-
Oh caspita, Ino, qualunque ora, muoviti, vorrei dirle.
-Alle quattro.- il primo orario che mi è venuto.
-Okay, a più tardi allora.-
Riaggancio dopo averla salutata, per poi rivolgermi all’Uchiha. Sembra leggermente scocciato del tempo che abbiamo perso.
-La Yamanaka non poteva scegliere momento peggiore.- lamenta, voltandomi e baciandomi con trasporto.
 
 

Sasuke Uchiha disintegrerebbe quei dannati tappetini in bagno.
 

-Sakura, quante volte ti ho detto che devi toglierli di lì?- dice Sasuke, infuriato di prima mattina. Sbuffa, prendendo posto a tavola, davanti al suo solito caffé.
-Di cosa stai parlando?- domando, tra una cucchiaiata e l’altra di latte con i cereali. Mastico con quanto più garbo possibile, ricordando che al mio amato non piacciono le persone che masticano troppo rumorosamente, cioè quello che si definisce normale per qualsiasi essere.
-Parlo dei tappeti in bagno, quelli nuovi. Sono troppo alti, quelli vecchi andavano meglio, sempre se sono necessari.- spiega, muovendo la tazzina e facendo roteare il caffé all’interno di essa.
-Ma sono così carini!- mi lamento, sperando di fargli cambiare idea, anche se so che non sarà facile.
-Niente “ma”, o li togli o li butto.-
Sarò costretta a farlo, altrimenti, so che farà fare loro una bruttissima fine. Poveri miei tappetini lilla.
 
 

Sasuke Uchiha non regge l’estate, quando ha accanto dei vicini fastidiosi in vacanza. In tali casi, diventa particolarmente irascibile: più del solito.

 
-Comincio a capire perché ho insistito affinché il dobe non venisse.- emette Sasuke, dopo quello che è stato un lungo e fastidioso silenzio. Spalanco la bocca alle sue parole.
-Io pensavo che l’avessi fatto per rimanere solo con me!- lagno, incollerita.
-Tsk, l’avevo fatto per evitare dell’inutile chiasso, ma, a quanto pare, i nostri “vicini” appartengono al ramo Uzumaki.- sbotta, stringendo tra i pugni il bracciolo della poltrona e digrignando i denti. Con l’altra mano, si sventola con l’ausilio di un fogliettino di carta: l’Uchiha soffre il caldo e questo lo fa diventare intrattabile.
 
 

Sasuke Uchiha odia tante cose e tanti atteggiamenti.
In particolare, odia vedere la sua Sakura con altri.

 
Incredibile, ma vero, Sasuke mi ha accompagnata al supermercato. Pensavo che, dopo l’esperienza dello shopping, non avrebbe più fatto questi miracoli, ma mi sbagliavo. Per fortuna, abbiamo fatto alla svelta: preso quanto dovevamo, ci stavamo dirigendo verso l’auto, quando un ragazzo dai capelli rossi mi saluta.
-Ciao, Gaara!- lo saluto di rimando, estasiata dalla sua presenza. –Siamo amici di infanzia.- spiego a Sasuke, che già mi guarda in cagnesco, anche se lui lo negherebbe fino alla morte.
Comincio a parlare del più e del meno, e intanto il tempo passa. Sabaku non è proprio come me lo ricordavo: prima era più chiuso, mentre ora colloquia di più, Sasuke avrebbe detto troppo. Ogni tanto, sento il rumore provocato dal piede dell’Uchiha che, ritmico, sembra scandire il tempo che sto dedicando a un altro.
-Ora, purtroppo, devo andare.- non l’avrei mai detto, ma queste parole, che in genere mi mettono malinconia, mi hanno rincuorata. Sicuramente, il mio ragazzo, a momenti, ne avrebbe detta una delle sue.
Purtroppo, i veri Uchiha non tacciono mai, ma dicono sempre quanto pensano.
-Era ora.-

 
 


 



 
Salve!!!! ^_____^
Spero vi sia piaciuta un po’. Ammetto che l’idea non è originale, che una vera storia (trama) non esiste, ma… chissà, magari piace a qualche povera anima! XD
Mi scuso per la flash della nonna, ma volevo mettercela a tutti i costi! *-*
Mi scuso anche per l’eventuale OOC di Sasuke. Non credo, però, che sia necessaria la nota; ricordiamoci pur sempre che è un AU, quindi un po’ di OOC, credo sia quasi d’obbligo! ^.-
Ebbene, alle 3: 41 precise, vi saluto! ^___^
Spero ti sia piaciuta,Yume94.

 
 
 
  

   
 
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