Erano arrivati al capannone, Buffy stava spiegando ai fratelli come avesse salvato il mondo più volte dall’apocalisse, come adesso fossero state attivate tutte le cacciatrici del pianeta e come fu distrutta la sua cittadina.
“Un attimo. Quindi sei stata tu a distruggere Sunnydale?” Chiese Dean spalancando gli occhi.
“Beh, non proprio io…” Buffy abbassò il capo accennando un sorriso, probabilmente stava pensando a Spike. “… ma siamo stati noi. Tutto per salvare il mondo, ovviamente.” Disse fiera di sé.
Dean non sembrava convinto, poi guardò Sam. “Ecco perché non riuscivamo a capire cosa fosse successo quando ci siamo passati…”
“E la mia donna ha attivato tutte queste cacciatrici… non è favolosa?” Kennedy parlava entusiasta di Willow e nello stesso tempo presentava le cacciatrici presenti nel capannone.
Dean e Sam non sembravano a loro agio stile ‘beati tra le donne’, non erano abituati a lavorare con il gentil sesso, soprattutto se queste sono più forti ed esperte di loro.
“Preparatemi un collegamento con Xander.” Ordinò Buffy sgranchendosi il collo e avvicinandosi ad un grande schermo sulla parete.
“Buffy! Come è andata? Scoperto qualcosa? Signor Giles, Buffy è in collegamento!” Xander chiamava il signor Giles che dopo pochi istanti apparve sullo schermo.
“Dobbiamo cercare informazioni su un certo Maestro Reik, i vampiri in città lavorano per lui. . . . Dawn! Cosa ci fai lì? Non hai lezione o qualcos’altro da fare? Dovresti essere a Berkeley!” Buffy cambiò completamente tono di voce appena vide Dawn apparire sullo schermo.
“Mi sono presa una mini vacanza e poi visto che non ci sei tu qui si sta più larghi…” Dawn fece per andarsene quando notò Sam e Dean dall’altra parte. “E quei due chi sono?”
“Lascia perdere questi due… non devi perdere tempo con queste cose, torna al college, adesso.”
Dawn si allontanò dallo schermo facendo il verso alla sorella, ‘torna al college, adesso’.
“Stavamo dicendo?! Si, il Maestro Reik…”
Il signor Giles sembrava non capire e ripropose la domanda di Dawn a Buffy. “Mi trovo però a chiederti… chi siano i due ragazzi lì accanto a te?!”
“Signor Giles… sono due… non mi ricordo, come è che vi chiamate?”
“Cacciatori, signore. Combattiamo i demoni, stiamo continuando il lavoro di nostro padre…” Rispose Sam con un sorriso a trentadue denti.
“Non sono sicuro di capire… ma se ci possono essere d’aiuto, meglio così.” Continuò Giles strofinandosi gli occhiali e poi riappoggiandoli sul naso. “Tornando a noi, Maestro Reik… non mi ricorda niente. Proveremo a fare qualche ricerca.”
Buffy annuì. “Teneteci aggiornati.”
Il collegamento si era interrotto e Buffy si voltò verso gli altri dietro di lei che la stavano guardando.
“Nel frattempo noi ci prenderemo cura delle ferite e… visto che non sappiamo ancora niente di questo fantomatico super vampiro… ho un idea: ci riposiamo! Grazie a tutte, ci risentiamo fra qualche ora.” Sorrise e fece un grande sospiro, poi si guardò in giro per trovare un posto dove sdraiarsi. Tutte le ragazze stavano tornando ai loro posti quando Dean fece calare il silenzio.
“Tutto qui? ‘grazie a tutte, ci risentiamo fra qualche ora’? Ci sono vampiri in tutta la città che in questo momento magari stanno uccidendo qualcuno e tu vuoi farti un sonnellino?” Poi si voltò verso le ragazze. “E voi non le dite niente? Tu non sei adatta per fare il capo, non ne hai la stoffa. Dai solo ordini, chiedi agli altri di fare le ricerche per conto tuo e ti limiti a sferrare qualche pugno. Non è così che si affronta una situazione del genere.” Continuò rivolgendosi nuovamente a Buffy.
La Cacciatrice guardò Dean come se lui non sapesse neanche di cosa stesse parlando, come se pronunciasse parole a vanvera. Si capiva dalla sua espressione che era davvero infuriata. Si avvicinò a lui e con affare autoritario gli rispose. “Tu non sai… tu non sai un bel niente. Tu non sai cosa vuol dire essere la cacciatrice, l’unica e la sola. Tu non sai cosa ho passato durante questi anni. Tu non sai quante volte ho creduto di non farcela e ho avuto voglia di abbandonare tutto, ma non l’ho mai fatto. Perché quando sei la cacciatrice, quando sei la prescelta tutto dipende da te. Qualunque scelta tu faccia potrebbe ritorcersi contro di te. I tuoi amici, la tua famiglia, sono in costante pericolo. Tu non sai cosa vuol dire sentirsi dire che ‘il tuo dono è la morte’. Non puoi sapere niente di tutto questo e mai lo saprai, perciò non provare mai più a criticare come lavoro perché fino a poco tempo fa non avevo nessun altro su cui contare a parte i miei amici, nessun altro che potesse darmi una mano, ero sola. E tu… non puoi capire.”
Tutti fissavano i due in silenzio. Buffy si soffermò su ogni singola parola ed era così furiosa che avrebbe potuto mettere k.o. Dean all’istante. Lo guardò ancora una volta negli occhi e poi si diresse verso una tenda che aprì e richiuse dietro di sé. Dean rimase invece quasi impietrito di fronte a quelle parole e la guardò andarsene. Forse aveva finalmente capito che Buffy non era una semplice leggenda metropolitana, non era una semplice ragazza con forza e poteri incredibili, ma era una donna potente, che aveva sofferto molto e che dietro quel guscio di pietra che si era costruita attorno non c’era altro che una ragazza stanca, stanca di tutte le sue responsabilità.
 
Passarono due ore. Sam e Dean stavano aiutando con le fasciature mentre Willow aveva invocato un libro per controllare se il Maestro Reik fosse presente in qualche scritto.
Il silenziò calò quando Buffy apparve nella stanza.
“Se questo Maestro Reik è il capo, di certo non agirà sul campo, ma si nasconderà da qualche parte. E’ un vampiro, ma da come ne parlava quello che ho ucciso… lui lo venerava. Secondo me si nasconde in un luogo dove lo possano servire e riverire. E non penso sia presente in nessun libro, si fa chiamare ‘Maestro’ ma magari è solo un vampiro che ha preso il controllo sugli altri.”
“In effetti non ho trovato niente.” Informò Willow.
“Ricolleghiamoci con la Scozia, vediamo se qualcuno là ha trovato qualcosa… altrimenti abbiamo bisogno di un piano. Un’esca, qualcosa che ci porti dritti dal capo.”
Lo schermo si riaccese e tutti si concentrarono su di esso. Dean si trovava alla destra di Buffy.
“Non dovevi riposare?”
“Non ci sono riuscita… e sappi che è anche colpa tua.” Disse spostando velocemente gli occhi dallo schermo a lui e di nuovo allo schermo.
“Buffy, qui non abbiamo trovato niente…”
“Questo Maestro Reik deve essere un vampiro che si sta facendo chiamare così adesso dopo aver preso il potere della situazione lì a Lakewood.” Concluse Giles.
Un cellulare squillò: era quello di Sam che con un po’ di imbarazzo per gli occhi puntati su di lui rispose.
“Come pensavo… dobbiamo trovare il covo di questo vampiro. Penso sia uno di quelli a cui piace essere al centro dell’attenzione, piace essere temuto e rispettato e… Sam?!?”
Disse Buffy voltandosi verso Sam che aveva alzato la voce mentre parlava a telefono.
Sam guardò prima suo fratello, poi Buffy. “E’ Bobby, si chiedeva dove fossimo. Era preoccupato perché ha sentito che un cacciatore è rimasto ucciso per mano di una banda di vampiri ad est della città.”
“Fatti dire dove. Andiamo.” Buffy interruppe subito la comunicazione e prese la falce che era a terra.
“La squadra che era con me prima, voi due e Sam e Dean… tenetevi pronti per combattere.” Diceva indicando chi voleva si aggiungesse con lei in battaglia.
“Voglio quella cosa, ha l’aria di poter fare parecchio male!” Dean accennava alla falce.
“E’ un’arma mistica ed è legata al potere delle cacciatrici, ho combattuto per averla ed è con questa che Willow ha attivato tutte loro…”
Dean era sorpreso. “Ok, non è per me. Uccidi pure tutti con quella.”