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Autore: LadyCharl    21/08/2011    3 recensioni
Spofondò nel morbido materasso del suo sontuoso letto e con voce flebile ammise a se stessa"...forse perchè ne ho bisogno..."
dedicata a tutti i fans Dair e alla mia migliore amica
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey, Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Dan Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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DA BROOKLYN CON FURORE


"My lady di cosa necessita? Forse di un buon accendino firmato per dare fuoco alle mie bozze da, com'era..."
La ragazza sobbalzò ed ebbe un tumulto di gioia alla vista dell'amico, era talmente immersa nei suoi pensieri da non accogersi che il ragazzo era entrato nella sua camera, avrebbe tanto voluto correre ad abbracciarlo e dirgli quanto era felice di vederlo lì e svelargli di essere profondamente sollevata che non si fosse dimenticato dei loro film e di lei, ma sedò l'entusiasmo...
"Tormentato scrittore sfigato..." suggerì Blair con un sorriso di gioia camuffato da ghigno malefico
"Si, esattamente!" commentò Dan sorridendo impugnando ancora il cellulare dal quale aveva ascoltato il pacifico messaggio
"Che ci fai qui?" rispose fredda la ragazza
"Sono felice che anche a te faccia piacere rivedermi, Waldorf!" ribattè sarcastico "Comunque visto che sua maestà richiede gentilmente una spiegazione il suo umile servo accontenterà i suoi regali desideri..."
"Humphrey smettila di blaterare e vieni al dunque"
"Ok..." e cambiando tono da canzoniero e buffo a ben impostato e serio scandì: "Mi mancavi."
Quest'ultima frase colpì nel profondo la ragazza che non riuscì più a mantenere la sua solita facciata da altera snob e di risposta, non distogliendo mai il suo sguardo da quello del ragazzo, ammise:"Già...mancavi anche a me Humphrey."
Dan non riusciva più a staccarle gli occhi di dosso...come sempre era perfetta; il suo coorpo era fasciato in  una splendida vestaglia champagne di seta che, nonostante fosse ben allacciata, lasciava intravedere dalla scollatura il pizzo della corta sottoveste e i suoi capelli erano, come sempre, splendidamente lucenti. Era bellissima, lo sapeva benissimo e da tempo aveva già accettato il fatto che fosse segretamente e follemente innamorato di quel concentrato di insicurezze e sensibilità coperto da uno spesso strato di sublime cattiveria e altezzosità profumato da una goccia di Chanel n.5° che rispondeva al nome di Blair Waldorf, una delle sue peggiori aguzzine al liceo, ma sapeva che ci che covava nel suo animo doveva continuare a rimanere celato, in special modo adesso che lei stava per sposarsi e per di più con un principe...che speranze poteva avere lui "tormentato scrittore sfigato"...quindi già da tempo era rassegnato ad ammirare tutto ciò che nel suo più profondo bramava pur possedendo la consapevolezza di non poterlo mai ottenere.
Del resto si era abituato a questa visione dei fatti, ma il suo cuore non era riuscito a resistere all'impulso di prenotare il prima possibile un volo per raggiungerla a Monaco quella sera che al telefono la ragazza gli aveva confessato di sentirsi sola in quella grande domora regale e di avere quasi la sensazione di essere stata abbandonata da tutti i suoi più cari amici.
I suoi flussi di pensieri furono troncati da Blair che, imbarazzata dai sentimenti che trasparivano, nonostante gli sforzi del ragazzo, dal suo sguardo fisso su di lei, distolse l'attenzione da lui e dedicandosi al telefono per scrivere un SMS di convocatura per la fida Dorota e riprese la coversazione:
"Bhe se devo essere sincera pensavo che il tuo volo fosse diretto a Los Angeles..."
"Nhaaaaaa i miei affari da quelle parti sono definitivamente chiusi...e poi da quando  ero piccolo ho sempre desiderato visitare l'antico continente...Ovviamente ho con me tutti i DVD dei film che non abbiamo ancora visto della nostra lista..." e indicò la sua vecchia solita consunta tracolla di cuoio "...e per la tua gioia ho aggiunto anche qualche film di Audrey..."
"Perfetto! Mmmm...senti..." la sua voce si fece carezzevole "Non potremmo variare il nostro programma?"
"L'avevo immaginato! Dimmi: Colazione da Tiffany o Vacanze romane?"
"Vacanze romane grazie!" affermò vittoriosa.
Mentre Dan frugava nella sua tracolla per cercare il DVD bussarono alla porta, Dorota era finelmente arrivata:
"Miss Blair al suo servizio!" disse immediatamente la domestica
"Oh salve Dorota...come va? E la piccola Anastasia si trova bene nella sua nuova casa?" la salutò Dan.
Dorota sorrise stupita  e compiaciuta, infondo il ragazzo le era sempre stato simpatico, aveva sempre riconosciuto in lui una persona con profondi valori e di buon cuore, anche se si era mostarta riluttante era rimasta piacevolmente sorpresa quella volta che trovò il suo New Yorkers nella camera della signoriana Blair.
"Signor Humphrey! Che sorpresa...la signorina Blair sarà felice di averla qui...sa non la smetteva di parlarmi delle vostra chiacchierate del lunedì e di quanto..."
"Dorota!" la interruppe la ragazza "Non sei qui per fare salotto, va subito ad informare la governante  della presenza di un mio ospite, fagli preparare la camera e fai venire qualcuno a prendere i suoi bag..." si bloccò notando che oltre alla tracolla il ragazzo non aveva nessun altra borsa con se...
"Humphrey dove sono i tuoi bagagli? Non dirmi che hai rubato la borsa a Mary Poppins..." gli chiese con uno sguardo d'accusa
"Tranquilla non farei mai del male a Mary Poppins...mentre la compagnia aerea non sembra avere la stessa premura nei miei confronti: hanno perso la mia valigia..."
"Il solito sfigato! Dorota ora puoi andare..." Blair si avvicinò alla sua domestica e accompagnandola verso la porta le sussurò:"Dorota assicurati che la sua camera sia sul piano della mia..." la polacca sorrise e annuì lasciando la camera.
Dopo di che la ragazza si rigettò sul letto e rivole nuovamente la parola al ragazzo solitario:"Allora?! L'hai trovato?"
"Voilà Madame" affermò teatralmente Dan dopo aver finalmente trovato il film
"Merçi beaucoup..."
Il ragazzo inserì il disco nel lerrore DVD e fece partire il film, allora Blair lo invitò a sedersi insieme  a lei battendo la sua mano sul letto, a questo gesto Dan non potè far a meno di commentare mentra si dirigeva verso di lei:
"Wow non provi più schifo verso gli abitanti di Brooklyn?" si sedette sul letto e si chinò per slacciarsi le scarpe attendendo la pungente risposta della ragazza
"Nhaaaa...solo qualche volta...sai un po' di ribrezzo. Ehmmm...Humphrey mi auguro che le tue calze siano pulite!"
"Candide mia cara"
"Bene! Ora TACI!"
Il film era già iniziato da un po' ma infondo importava perchè era conosciuto perfettamente da Blair e anche da Dan, che era stato costretto da lei a rivederlo più volte; così passarono la serata guardando quel vecchio film ma mai come le altre volta Dan era stato turbato da quest'ultimo e segretamente paragonò la sua situazione a quella del personaggio di Gregory Peck.
Alla fine del lungometraggio una Blair con gli occhi gonfi di pianto ruppe il lungo e rigido silenzio che regnava durante la visione del capolavoro e così con voce roca e rotta da singhiozzi esordì:"Dai commentiamolo...che ne pensi?"
"Blair non dirai sul serio, sarà minimo la quinta volta che lo guardiamo insieme!"
Allora Blair gli lanciò un'occhiataccia, ma Dan non cedette e rispondendo allo sguardo con altrettanta durezza aggiunse solamente:"E sai già benissimo come la penso...Anna sarebbe dovuta restare con Joe. Invece di ritornare a palazzo dai suoi doveri principeschi avrebbe dovuto scegliere la felicità!"
"Lo pensi veramente?" gli chiese lei visibilmente colpita nell'intimo e addolcita
"Si! Ne sono convinto" rispose Dan con sicurezza.
Blair distolse lo sguardo da lui e asciugandosi una lacrima si alzò e cambiò discorso:"Bene Humphrey visto che non sei in vena ti consiglio di ritirarti nei tuoi alloggi così da poter smaltire lo stress da fuso orario, chiedi a Dorota dove ti hanno sistemato, la sua camera e quella accanto la mia a destra."
Dan alzandosi e riinfilandosi le scarpe scacciò via i suoi pensieri e osservò:"Già....hai ragione."
La ragazza aprì la porta e aspettò l'uscita del ragazzo che passandole accanto le stampò un dolce bacio sulla guancia e le sussurò:"Notte Blair..." poi voltandosi una sola volta, sufficente a  far notare gli effetti che aveva provocato quell'innocente bacio, il ragazzo di diresse verso la camera di Dorota.
Blair, rimasta ammutolita, vide Dorota accompagnarlo nella camera accanto alla sua, a sinistra, e quando fu entrato chiuse la porta e con le spalle alla porta bisbigliò:"Buonanotte Dan."
  
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