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Autore: Queen_    21/08/2011    10 recensioni
Hermione Jean Granger, la strega più brillante del suo anno – a ben pensarci, di tutti- che perde la sua razionalità per..per amore?!
Frederick Weasley, il mago più simpatico, nonché re degli scherzi assieme al gemello George..altruista e ..per una volta non sicuro di sé.
Ronald Bilius Weasley, migliore amico di Harry Potter, timido e -Oh, miseriaccia- innamorato..e per una volta deciso!
Una storia in cui si intrecciano sentimenti di persone diverse.
Siate clementi, è la prima in assoluto che scrivo!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K Rowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Bentornata a scuola-

 

« Ricordo che durante una lezione di Babbanologia mi colpì in particolar modo una frase, penso sia di un certo Orazio, in latino, era lunga, ma ho ben saldo in mente un “ Carpe diem ” che la professoressa ci disse significare “ cogli l'attimo ”.

Non c'è cosa più difficile per me, perlomeno quando si tratta di lei! Sono già due volte che non riesco nel mio intento!

Chi l'avrebbe mai detto che io, Fred Weasley, il ragazzo più simpatico e bello della scuola-e non provate a dire che non lo sono, altrimenti mi alleo con Pix e solo Merlino sa cosa potrebbe succedervi-potessi innamorarmi di lei che è esattamente il mio opposto:

 

Io sono sbadato;

 

Lei è attenta.

 

Io sono irresponsabile;

 

Lei è la più responsabile che abbia mai conosciuto.

 

 

Io non mi applico nello studio;

 

Lei è una secchiona;

 

Io sono un ottimo giocatore di Quidditch;

 

Lei odia il suddetto sport.

 

Non è perfetta, ha dei banalissimi capelli marroni, cespugliosi e crespi, ma a me piacciono, insomma..sono speciali! Sfido chiunque a trovare una ragazza con dei capelli come i suoi!

Non si trucca, non è una fanatica dell'aspetto esteriore e della moda, ma mi attrae.

A volte è insopportabile, ma in quei casi, se possibile, è ancora più bella.

 

Lee dice che ho perso la testa, che quasi non mi riconosce più, che gli manca il vecchio Fred;

secondo me esagera: andiamo, posso mica essere per tutta la vita un playboy-ok, un mago divertente e spensierato- che passa il suo tempo flirtando con ragazze divine all'apparenza, ma vuote all'interno?!
 

Preferisco di gran lunga la mia Hermione, ora..

..e ogni notte continuo a sognare quell'unico bacio decente che le ho rubato, l'unica volta in cui io sia riuscito a “ cogliere l'attimo ”.

 

Per il signor Filibuster e i suoi fuochi artificiali, è stato divino, ma poi lei mi ha tirato un ceffone!

E pensare che avrei giurato che le fosse piaciuto e lo desiderasse proprio come me!

 

Mah, streghe: chi le capisce è bravo!

 

Meglio che entri dentro ora, è tempo di andare a nanna-a risognare il bacio-. »

 

Sbuffò e si tirò su dal gradino dove si era adagiato per pensare, varcò la soglia di casa e rientrò, pronto per andare a sdraiarsi sul letto, ma sicuro di non riuscire a chiudere occhio per molto.

 

Il giorno seguente, nessuno pareva volersi svegliare; erano le nove e mezza e ancora tutti erano accoccolati tra le braccia di Morfeo, fin quando...

 

«Piccole pesti, tutti giù..SUBITO! »

 

La porta d'ingresso della Tana si era spalancata ed era entrata Molly seguita da buste, contenenti viveri, svolazzanti. Era infuriata: i ragazzi non si erano ancora alzati ed avevano pochissimo tempo per prepararsi ed arrivare a Londra per le undici!

 

«Finite » sussurrò e le buste si posarono sul tavolo.

 

Si smaterializzò e riapparve dapprima in camera di Ron ed Harry.

 

«Ronald Bilius, cosa ti avevo raccomandato? » sbraitò, facendo così spaventare i due giovani «oh, scusami, Harry caro » disse dolcemente, per poi riprendere ad urlare «sei il solito inaffidabile! Avevo dato il compito a te, ma sarebbe stato meglio incaricare il fantasma di famiglia! »

«Miseriaccia, me ne sono completamente dimenticato! Scusami, rimedio subito... »

«No, caro, ora stai lì e ti prepari! Provvedo io ad andare a svegliare gli altri! »

E se ne andò, blaterando cose simili a “smemorato”, “danno”, “espresso per Hogwarts”.

 

Molly si materializzò nella camera dei gemelli «Tesori della mamma, sveglia, un nuovo anno ad Hogwarts vi attende e... » non finì di parlare perché scorse nel disordine della stanza dei dolciumi dall'aria alquanto strana e tanti altri congegni di dubbia provenienza...

«Pelandroni, allora, sveglia! Per Godric, cosa sono questi pasticcini viola e verdi? Ve li devo requisire tutti?! Se quando arrivo al tre non vi siete alzati, quanto è vero che Hermione è una ragazza modello, vi getto questa robaccia! Bene, uno...due...e... »

«Non farlo...»

«Ti prego! »

«Butterai nella cacca di Troll... »

«Tutto il nostro prezioso lavoro! »

I gemelli si erano magicamente destati ed avevano attaccato a parlare alternandosi come il loro solito.

«Frederick e George Weasley, vi avverto, non voglio ricevere un solo gufo dalla scuola quest'anno che mi porti notizie sulla vostra cattiva condotta! Sono stata chiara? »

«Chiara come... »

«Il distillato della... »

«Morte Vivente! »

«Mi chiedo, e non solo io, badate bene, come abbiate fatto a prendere solo tre G.U.F.O a testa, quando poi se si tratta di fare battute o creare diavolerie siete bravissimi! »

«Mamma! Altrimenti che gemelli Weasley saremmo? »

«Abbiamo una reputazione da mantenere, noi! »

«Oh, basta così, altrimenti finisce male! Vado a chiamare le ragazze, preparatevi in fretta! »

«Certo, madame! » rispose Fred, inchinandosi con fare goffamente pomposo.

«Mamma, mi chiedevo se potesse andare Fred a chiamare le ragazze... »

«George Weasley, cosa ti salta in mente?! Preparatevi, ho detto che ci vado io! Però sono alquanto curiosa di sapere perché tuo fratello sarebbe dovuto andare a chiamare tua sorella ed Hermione. »

Gli occhi della donna si erano ridotti a piccole fessure, evidentemente non aveva colto il reale motivo della richiesta di George, ma pensava che i due monelli volessero propinare un qualche astruso scherzo alle giovani.

Fred, dal canto suo, stava stranamente boccheggiando: non sapeva proprio come difendersi e vendicarsi dell'adorato gemello, migliore amico e, in questo caso, ragazzo bastardo; un lampo di genio attraversò il suo brillante cervellino quando colse l'espressione adirata della genitrice...

«In realtà, adorata madreunica regina del mio cuore, il caro Georgie qui presente voleva che svegliassi amorevolmente le dolci donzelle e voi, milady, spero conosciate i nostri standard di “amorevolezza”. »

Fece un occhiolino alla madre, mentre un sorriso, che secondo la donna era presente solo perché il figlio stava pregustando il brusco risveglio delle giovani, era comparso perché anche questa volta era riuscito a pararsi il sederino.

«Siete due...due...nonsocosa! Povere ragazze, povere! Meno male che ci sono io a salvaguardare la loro salute!

Povere, chissà che colpo se solo...ah, meglio non pensarci o...»

Mamma Molly si voltò di scatto, si allontanò a grandi passi e chiuse la porta.

Fred contò fino a cinque prima di guardare con cipiglio severo il gemello; però, essendo questa un'espressione che mal gli si addiceva in quanto ben poche volte-se non mai- era stata impressa su quel volto, scatenò in George una gran bella risata, cosa molto più consona alla loro persona.

«Freddino, hai per sbaglio ingoiato una Mou Mollilingua e stai cercando di trattenere la linguaccia per non farla fuoriuscire? Oh, beh, mi dispiace per te, ma mangerò la tua porzione di frittelle stamane! »

«George, George, George...come puoi ben vedere-cacciò la lingua fuori-sono apposto e le MIE frittelle le mangio IO, però, forse, sei tu che non potrai mangiare la tua porzione quotidiana, caro gemello dei miei stivali! »

«Ha-ha-ha, che paura, Freddino amorino! Andiamo, la mamma non ha capito niente e te la sei cavata lo stesso, re del mio cuore-disse, imitando il tono con cui prima Fred si era rivolto alla madre- per Godric, anche se sono comunque IO il più bello! »

«Io vado a colazione, altrimenti, porco Salazar, potrei rifilarti qualche Fondente Febbricitante e farti restare, casualmente, chiuso in camera per i prossimi...mhmhmh...cinque giorni! »

«Per non dire che non vedi l'ora di vedere Hermionuccia tua, vero? »

«Non la chiamare Hermionuccia e poi...e poi...non è vero, finiscila con questa storia o giuro su Tosca che tutta la scuola saprà di te e Katie Bell, di una notte del nostro quinto anno...e non credo che Baston sarà particolarmente felice di ascoltare questo aneddoto...mhmh... e ora che ci penso, credo che nemmeno ad Alicia possa far piacere...»

Un ghigno comparve sul suo viso ed era decisamente l'espressione che più gli si addiceva.

«Vile ricattatore, ora ti riconosco! Vieni qua, batti cinque! »

«Dopo, Georgie, ora ho fame! »

«Ormai sono sempre più convinto che tu sia il gemello mancato di Ronnino, hai sempre fame e...vabbè, hai capito cosa! »

George rise sguaiatamente per poi superare il gemello e cominciare a correre verso la cucina, da dove proveniva un meraviglioso odorino.

 

 

«Bene, bene, cari, siete tutti qui...sono le dieci e un quarto e dobbiamo sbrigarci! Quindi, mangiate velocemente e scendete giù con i bauli; Percy li stregherà per farli muovere autonomamente e no, non si discute, Percival! »

Il zuccaposcuola, infatti, aveva già cominciato a lamentarsi perché avrebbe fatto tardi a lavoro, ad ogni modo, nessuno parve farci caso ed ognuno si concentrò sulla propria colazione, che terminarono in un battibaleno.

«Bene, giovanotti, tra cinque minuti, massimo sette, tutti giù con bauli ed animali! »

 

E così fu il caos alla Tana: gente che correva in tutte le direzioni, sedie che cadevano in terra, oggetti ed imprecazioni volanti, sguardi sbiechi verso alcuni e sognanti verso altri.

 

«Quattro...tre...due...uno...Sonorus! TUTTI QUI! »

Uno dopo l'altro scesero Harry, Ron, Ginny, Hermione, Fred e George e, assieme a Molly, arrivarono a King's Cross; i primi a passare la barriera del binario 9 e ¾ furono Harry, Ron ed Hermione, fu il turno poi dei gemelli, seguiti dalla signora Weasley e Ginny.

 

Il grande treno rosso era lì ad aspettarli, pronto per la partenza; nell'aria si spargeva il fumo che fuoriusciva dal mezzo di trasporto e si ascoltavano più e più voci miste al fischiare del suddetto treno.

Il binario era gremito di gente di ogni tipo: maghi, streghe, babbani spaesati che accompagnavano i piccoli maghetti di famiglia, maghinò che rosicavano perché non era loro permesso di prendere l'Espresso che li avrebbe portati verso il luogo intriso di magia che è Hogwarts; insomma, ce n'erano di tutti i tipi, di tutti i colori e...di tutti gli umori, ma erano tutti pressappoco entusiasti di partire.

I nostri ragazzi salutarono calorosamente, ma al contempo con fare quasi sbrigativo, la signora Weasley e si allontanarono: Fred e George si diressero verso il loro grande amico Lee Jordan ( NdA: quel gran figo * Q * ), Ginny andò dalle sue amiche ed il trio salì in treno alla ricerca di un vagone libero, che trovarono poco dopo.

 

Erano in viaggio da circa mezz'ora, quando Harry decise di richiamare l'attenzione di Hermione, la quale aveva lo sguardo perso nel vuoto;

«Hermione! Terra chiama Hermione! Ci sei? »

«Miseriaccia, solo un cenno, uno...che ti costa? »

Molto probabilmente, la nostra cara ragazza era persa nei meandri del suo pensiero ed appariva assente, mentre, con movimenti che quasi la facevano sembrare un'automa, accarezzava Grattastinchi, che era acciambellato sul suo grembo.

Stava pensando a quando aveva scelto quel gatto così particolare solo perché il suo pelo era così familiare ad un colore a lei molto caro, sia che riguardasse Ron, sia che riguardasse Fred, o qualsiasi altro membro della famiglia, ovviamente.

All'improvviso, si ricordò della presenza nel vagone dei suoi due migliori amici e si sforzò di accantonare quegli stupidi pensieri e di tornare nel mondo reale; il suo sguardo tornò vivo e sorrise ai due.

« Bene, cominciavo a preoccuparmi. A cosa pensavi? »

« Io pensavo ancora alla storia di Sirius Black, il tuo padrino...mi dispiace solo che la gente non possa sapere cosa in realtà sia accaduto e che, quindi, venga condannato ingiustamente...»

«La penso esattamente come te...»

Lo sguardo di Harry si era un po' rabbuiato; molte volte durante l'estate aveva ripensato all'insulsa e terribile situazione in cui si trovava il suo padrino, il migliore amico di suo padre; era accusato e temuto da tutto il mondo magico per una cosa che non aveva commesso, mentre il reale colpevole era dato per assassinato ed aveva ricevuto persino l'Ordine di Merlino...il mondo andava davvero a rotoli!

«Spero solo che presto la verità venga a galla, ho uno strano presentimento...quest'anno sarà strano, molto strano...»

«Harry, non mi dire, ti fa mica male ancora la cicatrice? Se è così devi dirlo a Silente e Sirius ha detto che dovevi avvisarlo! »

«Hermione, non fa male, non ti preoccupare...»

«Voglio fidarmi di te, Harry. »

Ron li guardava senza proferire parola; concordava esattamente con loro per quanto concerne la storia di Black, anche perché era ancora scosso, in quanto il vero colpevole della morte di James Potter e Lily Evans era Peter Minus che, fino a poco tempo prima, era stato il suo fedele animaletto da compagnia, il topo Crosta.

«Ragazzi, che ne dite di una partita a scacchi? »

«Ehm, grazie Ron, ma io passo..vado a fare una passeggiata! »

«Va bene, Hermione...Harry, che ne dici? »

«Che partita sia! »

I due cominciarono a giocare, mentre la ragazza usciva dallo scompartimento e si dirigeva fuori in cerca della signora con il carrello; una strana scena, però, le si parò dinnanzi: il corridoio era gremito di gente che faceva la fila fuori dal minuscolo bagno e sembravano tutti essere stati colpiti da un'epidemia di vomito.

Hermione, però, in cuor suo, sapeva che non si trattava affatto di un'epidemia, ma bensì era tutta colpa dei, a lei ben noti, prodotti “Weasley&Weasley” ed era quasi convinta che fosse opera delle Pasticche Vomitose.

Scoprì di aver avuto pienamente ragione quando udì delle risate provenire da uno scompartimento lì vicino; spalancò la porta e...

«Sconsiderati! Cosa avete fatto a quei poveri ragazzi? Non siamo nemmeno arrivati ad Hogwarts e già fate danni! Oh, ringraziate che io sia ancora piccola per essere un prefetto, altrimenti..altrimenti..ve la sareste vista brutta, molto brutta! »

«Ehi, Granger, calmati! Questa volta noi non abbiamo fatto niente. » sbottò George, cercando di essere quanto più convincente possibile.

«Voi non avete fatto niente e allora io mi chiamo Albus Percival Wulfric Brian Silente! »

«Ma come Merlino fai a ricordare tutto il nome? » chiese Lee, fingendosi interessato.

«Oh, beh, io...momento! Volevate distrarmi! Farò rapporto alla McGranitt! Vedrete che... »

«Respira, miss Granger! Adesso, io e Lee andiamo a prendere una boccata d'aria...vero, Lee? »

«Oh, ma...George, noi stavamo...»

George pestò con violenza un piede del noto telecronista di Hogwarts.

«Andiamo, Lee? »

«Oh, sì sì..noi, una boccata d'aria ci farà bene e poi, ora che ci penso, ho una cosa da fare, sìsì...»

I due ragazzi uscirono e lasciarono nello scompartimento-da soli- Fred e la povera(ndA:fossi io povera così >.<) Hermione.

«Vieni, Granger, siediti. »

«Da quando in qua mi chiami Granger? » disse la ragazza con tono offeso.

«Oh, sì scusami..»

«E comunque, io devo proprio andare...sai, Harry, Ron...hanno bisogno di me...»

«E se ti dicessi che anche io ho bisogno di te? Cambierebbe qualcosa? »

«Fred, smettila. È tutta l'estate che continui a dire e fare cose strane nei miei confronti, io non sopporto più questa situazione. »

«Hai ragione, ma vedi, è che...»

La porta si spalancò e comparve Ron sulla soglia.

«Ecco...» sibilò Fred.

«Hermione, la professoressa McGranitt mi ha mandato a cercarti, dice che è urgente! »

«Arrivo subito, Ronald. Grazie per l'avviso..beh, Fred, come vedi..devo andare. Ciao. »

La ragazza e Ron uscirono e lasciarono da solo Fred con i suoi pensieri che-inevitabilmente-erano sempre quelli.

 

Hermione stette con la McGranitt a discutere di affari privati per tutta la durata del viaggio e, quando uscì, ebbe appena il tempo di cambiarsi la divisa.

Ripensando alla sua estate, mentre si allontanava dal treno le venne un solo pensiero: quello sarebbe stato un anno molto strano.

E mentre, invece, si accomodava sulla carrozza che si trainava da sola, sussurrò tra sè e sè “Bentornata ad Hogwarts”.



-Mary's corner-

 

*Rullo di tamburi* Eccomi quiiiii :)
Si, anche essendo in vacanza, sono riuscita a scribacchiare qualcosa ed ecco ciò che ne è venuto fuori...non è un capitolo decisivo, è piuttosto di passaggio, ma spero vi piaccia :)
Voglio ringraziare tutti coloro che, fino ad ora, hanno recensito la mia storia...ogni vostra parola mi ha resa felicissima *O* ( e spero continuiate xD)
I 12 che hanno messo la storia tra le preferite, i 6 che l'hanno messa tra le ricordate e i 31 che l'hanno messa tra le seguite <3
Davvero, sprizzo felicità da tutti i pori *a* 
Non mi dilungo molto, sto già rompendo (I know it >.<)


*Recensioni, venite a meeeeeeee*

hahahaha xD

Un bacio <3 :*

Queen_


P.s: i vestiti non li posso mettere >.< il sito purtroppo non si carica :3 >.< <3

  
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