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Autore: Oximoron    21/08/2011    1 recensioni
Questa storia, narra le vicende di tre amiche ignare del loro meraviglioso passato. Grazie ad un viaggio studio nella città da loro tanto amata, Londra, scopriranno la loro discendenza e un passato assai ricco di colpi di scena e tradimenti. Molti interrogativi saranno presto svelati dalle azioni di personaggi assai significativi; un preside freddo e composto, una famiglia apparentemente triste e piena di tanti pensieri. Questi, sono pochi dei tanti ingredienti che arricchiranno il viaggio delle ragazze.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Buon pomeriggio! Un nuovo capitolo fresco fresco e vi asscuriamo che sarà interessante. Non è neccisivamente lungo ma è importante per tutto il resto della storia...un nuovo personaggio in scena ;D Ringraziamo per le scorse recernsioni e ne aspettiamo di nuove. Buona lettura ^^


  CAPITOLO 8 - Bad joke. - Elisabetta
 
 
Avanzo verso le cucine al piano inferiore,con passo lento ma deciso. Se siamo arrivate fino a qui un motivo c’è e non intendo scappare,in questo castello c’è qualcosa diamine,c’è la risposta a tutto...e forse anche delle risposte si Armand anche se la vedo dura,se mi guarda e se sa il mio nome non può essere certo collegato al castello. Scendo le scale di marmo ma neanche il tempo di mettere piede sull’ultimo scalino che un urlo inquietante si alza,proveniente dalla sala da ballo. E’ Ilaria,la riconosco.
“ILAAA!” urlo quasi di scatto cambiando la marcia e risalendo le scale. A fine delle scale vedo Giulia arrivare da destra correndo anche lei
“Hai sentito Eli? Era Ilaria!” mi dice ansiosa con due occhi spiritati.
“Andiamo presto!” Iniziamo a correre per il lungo corridoio tra quadri e statue e vediamo che dalla sala arriva della luce…della luce? C’era un interruttore? Ci fermiamo quasi frenando davanti alla porta ed Ila lì,sana come un pesce ma terrorizzata. Giriamo lo sguardo e più in là c’è una ragazza seduta per terra,con una specie di vestaglia,cose dell’altro mondo. Si allontana strisciando lentamente da noi,sembra impaurita. Ha i capelli lunghi e ricci e due grandi occhi marroni che cerca di coprire,sta cercando di nascondersi ma ormai l’abbiamo già vista. Mi giro verso Giulia per capire cosa ne pensa  e sembra scossa mentre Ilaria sta tremando.
“Non so come ma si è acceso tutto e…e..e c’era lei,c’era lei in mezzo alla stanza!” ci dice Ila indicandola con il dito tremolante.
Adesso anche una ragazza sconosciuta in un castello dove teoricamente non ci dovrebbe stare nessuno in piena notte. Che dire,ogni giorno che passa se ne aggiunge una,mi sta scoppiando la testa. Troppo in poco più di una settimana,troppo!
Giulia fa un passo avanti facendo ritirare di poco la ragazza,non so cosa voglia fare.
“Non…non devi avere paura di noi,siamo buone” le dice in inglese per vedere se capisce,ci ha sentite parlare in italiano fin’ora,forse è anche per questo che è spaventata.
Alza un po’ la testa e noto che avrà si e no la nostra età,forse uno massimo due anni meno. Guarda in basso e poi piano piano si alza stando attenta alla vestaglia. Eppure…ha un viso familiare.
Ilaria si copre la bocca con una mano e ci guarda,possiamo solo guardarci negli occhi perché ciò che è davanti a noi non è possibile.
Questa ragazza è…è uguale identica ad Alexsandra. Ma non può essere lei,è malata con la febbre bloccata a scuola ma…ora che ci penso,tutte le volte che volevamo andare a trovarla non c’è stato modo. Siamo arrivate addirittura a pensare che non fosse mai esistita e la cosa più inquietante è che per Harrison e i suoi genitori era tutto normale,andava tutto bene.
“Chiedile se è lei,forza!” dice a bassa voce Ila nell’orecchio a Giulia siccome è stata l’unica che fin’ora ha avuto il coraggio di parlarle.
“Scusatemi per lo spavento che vi ho fatto prendere.”
Ok,non c’è bisogno di parlare. Ci ha risposto con una voce delicata,quasi impercettibile.
“No,no…non preoccuparti” le risponde Ilaria un po’ frastornata a scuotendo la testa. Continua a guardarci  e noi anche,è identica,o è la sosia o è lei. Non ci sono spiegazioni.
“Immagino che avete già capito chi sono…e io so già chi siete voi”
Non osiamo rispondere,abbiamo anche paura ora come ora.
“Vi prego…non dite niente ai miei genitori.”
“No aspetta. Come fai a sapere chi siamo?” chiede Ilaria
Rimane un attimo zitta ma per fortuna ci risponde quasi subito.
“Perché ci sono arrivate le vostre foto in famiglia per ospitarvi…ma vi prego,zitte.”
“Si ok,ma perché ti trovi qui? Per una settimana intera ci hanno detto che eri malata e stavi nella tua camera a scuola e non c’è mai stato modo di raggiungerti!” dico tirando fuori tutto ciò che pensavo,voglio vederci bene in questa storia. Sembra adesso che anche la famiglia che ci ospita non sia sicura,roba da matti.
“Ecco…io vengo spesso qui,sono molto legata a questo posto,non è lontano da Oxford e avvolte,in piena notte,mi faccio una bella camminata e vengo qui..per leggere o anche solo per dormire,lo so,magari potreste trovarmi strana ma vi assicuro che non lo sono…diciamo..comunque,ho avuto realmente la febbre e ancora non sono del tutto guarita,però avevo bisogno di venire qui…piuttosto voi,perché vi trovate qui?” ci chiede alzando il sopracciglio. Ecco,ora vuole far passare noi nel torto?
“Siamo qui perché…” dice Giulia guardando poi noi. Nel senso,se dobbiamo dirle qualcosa.
“Siamo qui perché abbiamo dei dubbi.”
“Dubbi di che genere?” chiede avvicinandosi con passo lento. E’…a piedi scalzi.
“Vedi quel candelabro?”
“Si,il candelabro delle fenici nordiche.” Risponde con tranquillità,come se tutto fosse ovvio.
“Si..si,nordiche…insomma,pochi giorni fa durante una conversazione mi è sembrato di averle già viste,poi siamo venite qui in gita con la scuola e appena le ho viste ho capito che non poteva essere una coincidenza” risponde Giulia mentre Alexsandra sembra una pietra.
Sta guardando Giu con un espressione terrificata ma allo stesso tempo sollevata,sembra quasi ad accennare un sorriso.
“Allora sei veramente tu…tu sei..” dice a bassa voce ma poi si blocca….ma almeno io sono riuscita a sentire comunque. Ho seriamente paura e Giulia più di tutte noi. Cerco di calmare la tensione.
“Quindi non sappiamo cosa fare…e non è l’unico fatto strano che ci è successo…forse in questo castello c’era qualche risposta ma evidentemente ci siamo sbagliate” rispondo facendo cenno alle altre di andare via.
“Si,può darsi…ma per esperienza vi consiglierei di tornare,qui c’è sempre una risposta a tutto”
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo.
“Ok,noi adesso andiamo via…e tu cosa fai?” chiede Ila verso Alexs,non possiamo certo lasciarla lì…ok che per lei è “normale”.
“Io?Beh,devo tornare a scuola tra non molto. La mia compagna di stanza si sveglierà tra qualche ora e se non mi vedrà saranno guai ma vi prego…”
“Cosa?” chiede Giulia
“Non dite davvero niente ai miei…e nemmeno Harrison deve saperlo,vi scongiuro!”
Certo però che stranezza,Harrison non sa niente e ci ha mandate tranquillamente nel castello dove,neanche a farlo apposta,c’è la sua sorella malata che dovrebbe essere a letto e non certo qui. Ci stanno nascondendo tutti qualcosa,me lo sento….e questa ragazza non mi ispira,ci nasconde troppe cose.
“Bene,perfetto….noi torniamo a casa.” Aggiungo girandomi,non mi va nemmeno di salutarla.
“Buona serata” ci risponde ma noi ormai siamo lontane. Buona serata? Ma sta scherzando? Quella è tutta matta,come può dirci tranquillamente Buona serata?
“Ragazze,quella tipa non mi piace” aggiungo mentre raggiungiamo nuovamente le scale di marmo e guardo l’orologio,sono solo le 3 di notte. Il nostro viaggio è ormai finito,in questo castello non c’è un bel niente!
“Io…io non so come giudicarla. Non so perché si rivolgeva così a me,ho paura seriamente” mi dice Giulia con una faccia alquanto angosciata.
“Secondo me ci stanno facendo tutti uno scherzo. Suvvia ragazze. Ok essere svitate ma arrivare fino al punto di passare le nottate in un castello…avrà organizzato qualcosa con Harrison” risponde Ila ridacchiando,sembra l’unica sicura di quello che dice.
“Si ma ti ricordo che Giulia s’è immaginata un candelabro che esiste realmente e che non ha mai visto e Armand mi da l’idea che ce l’abbia con me senza motivo!” dico abbastanza alterata,ormai siamo uscite.
“Ecco,a questo non so rispondere…magari anche Armand sta al gioco” mi dice Ila,ma si era resa conto di aver detto una grandissima ed emerita cazzata.
“Ah beh certo. Un preside di una scuola si mette a fare scherzetti con due dei suoi allievi. Certo Ilaria,certo” le rispondo per poi accelerare il passo e raggiungere il sentiero di prima. Voglio tornare a casa immediatamente e voglio chiarire tutto domattina perché se è uno scherzo è davvero pessimo. Non immaginavo certo una vacanza del genere in Inghilterra. Devo ammetterlo,quasi quasi mi manca l’Italia.

   
 
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