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Autore: bells swan    21/08/2011    23 recensioni
Dal primo capitolo:
- Gli porgo la mano. “Io sono Bella”.
Sorride. “È bello vedere che almeno una donna su cinque ha un’alta considerazione di se stessa”. Ritorna serio e riabbassa la testa sul libro. “Sì, sei molto carina” si limita a dire.
Alzo gli occhi al cielo. “Bella è il mio nome” specifico.
“Come vuoi” borbotta senza neanche guardarmi.
Mi appoggio alla sedia, osservandomi intorno e cercando altre scuse. Non ne trovo. Passo al sodo. “Ho bisogno del tuo aiuto” mormoro, diventando improvvisamente seria.
Annuisce con gioia, alzando finalmente la testa. “Certo. A circa sei isolati da qui c’è un centro specializzato per malati mentali come te. Se vuoi ti do un passaggio”.
Gli lancio un’occhiataccia. “Non sono pazza”. Scrollo le spalle. “Ho solo bisogno del tuo aiuto”.
Riabbassa la testa. “E di cosa avresti bisogno?” chiede con indifferenza.
“Vuoi essere il mio fidanzato?” domando, gli occhi che brillano. -
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amor non si comanda... o sì?'
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Non appena Bella chiude la porta, inizio a sbraitare furioso. “Che cazzo voleva dire tua madre con ‘ma lui non era gay’? Cosa le hai raccontato!?” 
Nonostante la mia rabbia, noto che Bella sfugge al mio sguardo.
“Ecco... vedi, io ho diciassette anni e, come ogni padre di una ragazza, mio padre non mi avrebbe mai permesso di portarti con noi e io avevo assoluto bisogno del tuo aiuto. Così gli ho detto che sei gay, per questo sei qui. Sapendoti gay, mio padre non si preoccupa più di tanto” spiega Bella. 
Sembra sinceramente dispiaciuta.
Adesso, a ben pensarci, mi vengono in mente delle frasi che avrebbero dovuto farmi capire la verità già da tempo: ‘Voglio solo che tu sappia che nella nostra famiglia non abbiamo pregiudizi’, ‘Bella ci ha spiegato tutto’, ‘Non ci sono problemi’. Poi, era veramente fin troppo gentile con me e già da questo dovevo incuriosirmi come minimo della cosa: un padre non era mai gentile e simpatico con un ragazzo amico/conoscente/fidanzato/amante della figlia diciassettenne.
Fisso Bella con un cipiglio scurissimo sul volto.
Bella ansima, chiudendo la bocca e facendo una smorfia dispiaciuta. Alla fine, mi salta addosso, stringendomi forte. “Perdonami, ti chiedo scusa... ma cerca di capirmi!” mi supplica.
Sbuffo: stavolta non ci cascherò. La scosto con decisione da me, fissandola risoluto. “Non mi incanti, Bella. Non stavolta.” Alle mie parole l’espressione dispiaciuta sul suo viso scompare, mentre mi fissa altezzosa. “Ma ti rendi conto? Mi hai fatto passare per un gay quando non lo sono. E se tuo padre lo scoprisse? Ci hai mai pensato? Tua madre magari va bene, ma tuo padre mi ammazza col suo fucile e prima voglio salvare come minimo le vite di tre bambini, per non parlare di voler raggiungere i cinquant’anni senza il fiato di tuo padre sul collo! Sai che ti dico? Che in fondo lo sei veramente: una ragazzina...”
Prima che possa dirle ciò che penso di lei, Bella con uno scatto mi prende il viso fra le mani, toccando le sue labbra con le mie.
Rimango per un attimo allibito. 
Quando si scosta, la guardo scioccato.
“Non ti conviene dirmi ciò che pensi di me, altrimenti stavolta nessuno mi impedirà di farti ballare ‘Waka waka’ in sala con un solo tanga addosso!” esclama arrabbiata.
La guardo sconvolto. “Sono io quello arrabbiato, Bella!”
Scuote la testa, calmandosi. “Mi dispiace veramente. Ma se non l’avessi fatto sarei venuta qua da sola e pensavo che Tanya era rimasta come prima...”
“Perché? Com’era prima?” domando, cercando di capire.
“Non vedevo da tanto tempo Tanya, ma da quello che ricordo è sempre stata così, solo che non essendo ancora fidanzata con Garrett la dava più facilmente a tutti. Ricordi quello che ti ho detto su di lei al bar, vero? Tanya è mia cugina, ci vogliamo bene e litighiamo spesso e per un po’ l’ho vista come la piaga della famiglia. Non pensavo che Garrett avrebbe messo a freno il suo lato più libertino, invece c’è riuscito.
Prima, però, anche se passavamo molto tempo insieme, spesso si vantava con me delle sue conquiste. Non lo faceva apposta, però mi faceva male, anche se lei è più grande di me di tre anni. Così ho pensato, immaginandola come la vecchia Tanya, di portare con me un ragazzo anche solo minimamente carino, per potere magari difendermi. Quando ne ho parlato con Alice, lei mi ha parlato di te. Mi ha detto dove trovarti e da lì ho iniziato a cercarti. Ma non potevo portarti con me, a meno che papà non avesse saputo che tu eri gay. Per questo gliel’ho detto, solo per questo. Non volevo prendermi gioco di te, tutto il contrario”, termina il suo racconto.
Sospiro: per me è difficile crederle, soprattutto sapendo che spesso mi ha mentito.
“Cosa posso fare per farmi perdonare?” domanda, fissandomi triste.
 Cerco di trattenere un sorriso. È davvero dispiaciuta.
Cerco di alleggerire la situazione. “C’è una cosa che puoi fare per me. Puoi darmi un bacio” sentenzio, sorridendole orgoglioso d’aver trovato un compromesso.
Sembra presa alla sprovvista ma sorride. “Tutto qui? Solo un bacio?” domanda, l’animo più rilassato.
“Non un bacio qualunque. Un bacio con tanto di lingua.”
Il sorriso le scompare dal volto. “No, la lingua no.”
La guardo scontento. “Ma è la parte che più mi piace di un bacio!” Faccio la faccia più coccolosa che posso fare.
Vedo Bella tentennare un pochino. Sì!
“Un solo bacio, nulla di più” continuo, affondando il coltello nella piaga.
Sbuffa. Con uno scatto, posa la sua mano sulla mia nuca mentre sorrido divertito. Finalmente riuscirò ad avere lo stesso bacio che non mi ha voluto dare oggi pomeriggio e lo stesso bacio che sua madre ha interrotto un quarto d’ora fa.
La stringo a me, gustandomi il contatto con la sua pelle purtroppo coperta dall’abito e delle sue labbra contro le mie.
Non pensavo di essere capace di dedicare una canzone a una ragazza, ma con Bella è stato davvero semplice. Conoscevo la canzone e l’ho trovata perfetta per Bella: una ragazza che crede nelle favole, nel Principe Azzurro, che desidera semplicemente un ragazzo che l’ami per com’è, che le dica molto probabilmente le stesse parole della canzone... Una ragazza che non ha paura di sognare nonostante il mondo sia una brutta bestia, che crede nei suoi sogni fino in fondo. Una ragazza che a soli diciassette anni è ancora vergine e continua ad aspettare, sperando di poter realizzare i suoi desideri, è tanto immatura quanto ingenua. E mi sa tanto che un po’ di ingenuità ci vuole, oggi giorno.
Le nostre lingue non si sfiorano, ma la voglia di assaggiare la sua con la mia è tanta.
Prendo l’iniziativa, facendo pressione per entrare con la mia lingua nella sua bocca. Ovviamente, un solo cenno di dissenso e mi ritiro, non voglio affatto costringerla.
Ma Bella apre titubante la bocca, ricambiando con timidi colpi di lingua i miei baci.
Con lentezza, la faccio appoggiare contro la porta. La stringo a me quando il bacio aumenta di passionalità, e con piacere vedo che anche a Bella piace. Sempre lentamente, la faccio appoggiare contro la porta. La stringo a me quando il bacio aumenta di passionalità, e con piacere vedo che anche a Bella piace.
Mi stringe, le sue braccia intorno al mio collo.
Premo la mia erezione inavvertitamente contro il suo ventre ma non sembra disturbarla.
Le mie mani si dividono i lavori: la sinistra è sul fianco di Bella, a stringerlo forte; l’altra scende piano verso la cosca di lei, alzandole con delicatezza la gonna del vestito.
Bella non mi respinge e io vado avanti. La mia mano destra adesso è a contatto con la sua gamba, la pelle morbida e calda. Quando però l’indice prova ad intrufolarsi dentro le sue mutandine, Bella sussulta e io mi blocco all’istante.
I nostri sguardi si scontrano e rassicuro Bella con lo sguardo, mentre il suo è impaurito ma allo stesso tempo illanguidito dalla passione.
“Tranquilla, Bella. Non voglio fare altro, voglio solo farti stare bene” le sussurro fissandola intensamente. È la verità ma lei sembra ancora titubante. “Lasciati guidare da me” sussurro, attendendo una sua risposta.
Mi risponde solo con un cenno affermativo ma è tutto ciò che mi basta.
“Distenditi sul letto” la invito, prendendola per mano.
Fa come le ho detto mentre mi stendo vicino a lei. 
Riprendo a baciarla, cercando di farla rilassare come prima. La mia mano risale lungo la sua gamba, accarezzandola lentamente. Come prima, porto due dita all’interno delle sue mutandine e stavolta non mi rifiuta.
“Voglio solo farti stare bene” sussurro, poggiando la mia fronte alla sua, fissando attentamente ogni sua espressione. Non deve essere facile per lei: non prova niente per me ed è la sua prima volta. Però voglio veramente farla stare bene, se vuole che mi fermi deve solo dirmelo.
Bella annuisce. È ancora incerta, ma si fida. Per me è già abbastanza.
Scosto di poco le mutandine, premendo l’indice sul suo clitoride. Sussulta.
“Va tutto bene” mormoro immediatamente, baciandole la fronte. Porto le mie labbra alle sue, mordendole delicatamente.
Sorrido sulle sue labbra, cercando di rassicurarla ancora di più. Ricambia il mio sorriso e io mi spingo col dito fin sopra la sua entrata. Accarezzo la sua femminilità, ma non potendo fare altro che sfiorare il suo clitoride passo oltre. Inizio a stimolarlo col polpastrello, velocemente, il ritmo del dito uguale a quello del bacio. Bella inizia a respirare velocemente, poi a gemere piano. Un improvviso pensiero mi fa allontanare da lei che mi fissa confusa. Mi alzo, chiudo la porta a chiave e ritorno immediatamente da lei, coricandomi sopra il suo corpo. Le bacio il collo, eccitato dai suoi ansiti.
“Apri le gambe” mormoro sul suo orecchio, leccandole il lobo.
Fa come le dico, facendomi quasi volare per la felicità. È incredibile il modo in cui siamo finiti qui... la credevo una pazza, quel giorno in biblioteca, e adesso invece è me che fa impazzire, penso con tenerezza.
Preso da un’improvvisa voglia, alzo il vestito indossato per la cena fin sopra i fianchi e mi abbasso con la testa fra le sue gambe.
“Edward, che fai?” chiede spaventata Bella ma io la ignoro.
Prendo il clitoride fra le labbra e inizio a succhiare. Bella ansima immediatamente. 
Ha un sapore meraviglioso, innocenza di bambina e sensualità di donna insieme.
Aumento i miei movimenti di labbra e lingua. Bella stringe le sue cosce, incastrando la mia testa fra di esse. Affonda una mano tra i miei capelli, indicandomi il ritmo giusto.
“Edward...” Allarga le gambe di scatto, mettendosi seduta, facendo affondare così più in profondità la mia lingua.
Sento i suoi umori nella mia bocca quando viene, facendomi gemere. L’erezione pulsa dolorosa fra le gambe ma cerco di ignorarla, almeno per il momento.
Ricade su letto, portandosi con la testa sul cuscino.
La imito, invitandola ad appoggiarsi al mio petto. “Come ti senti?” le chiedo, accarezzandole i capelli.
Prende un bel respiro, rilassata. “Sto bene.”
Il silenzio cala nella stanza. In casa siamo solo noi dato che ancora gli altri sono in sala, ma sono le nove e fra mezz’ora credo che ritorneranno.
“Edward?
La interrompo alzandole il viso e baciandola dolcemente. “Dormi. Ci penseremo domani.”
Certamente, non siamo amanti. Ma non siamo neanche amici, non più. Ma sono stanco, ho bisogno di pensare a qualcosa che non sia il sesso orale che ho fatto a Bella cinque secondi fa e quindi è meglio rimandare.
Aspetto che Bella si addormenti, cullata dalla mia mano che le accarezza i capelli, poi vado a farmi una doccia gelata. 
A quanto pare pensare a mia nonna e alla sua dentiera non è servito a calmare i miei bollenti spiriti.
 
 

Spazio autrice

 
Vado di corsissima, quindi vi dico solo che spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Sì, non è stato divertente come gli altri ma c'è un bel bacio con tanto di lingua perciò... perdonata? .-.
Non mi piace per niente questo capitolo, ma non so perchè. So solo che mi fa schifo, ed è la prima volta che succede per questa storia... :'(
Ho avuto solo il tempo di rileggere velocemente il capitolo, quindi perdonate OGNI singolo errore.
Ho visto che ci sono state recensioni nuove nel capitolo scorso (*-* Grazie!) ma purtroppo oggi non mi sento molto bene e fra poco andrò a letto... grazie di cuore, risponderò a TUTTI domani <3
Un bacio, Vane.
 
 
   
 
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