Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Erik Winterking    22/08/2011    0 recensioni
Un discorso a sé stessi, guardando nello specchio. E vedendo ciò che conosciamo da una vita, mentre il resto del mondo si ostina a non voler vedere.
"Perché non capiscono?"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un Mostro


Credo che dei complimenti siano d'obbligo. E anche delle congratulazioni. E un premio. Però prima devo anche dirti che ti odio, ovviamente. Insomma, capiscimi: sei un completo idiota. E poi che cazzo scrivi? Non mi dirai che l'hai fatto solo per avere il pretesto di scrivere quattro righe in croce in cui ti insulti. Andiamo, neanche il più cretino tra i cretini potrebbe fare una cosa simile. (Quindi, in effetti, TU saresti capacissimo di farla.)
Seriamente, devo dirtelo. Onestà. Onestà. Ma di cosa cazzo parli? Ti stai solo prendendo per i fondelli! E ci stai anche prendendo tutti quelli a cui racconti la stessa storia. Onestà. Onestà di 'sto beneamato mebro! Fammi il favore, dannato pervertito, visto che la tua fantasia irrealizzata è la penetrazione anale, prendi tutte le tue chiacchiere sulla tua “onestà” e infilale nel tuo aureo e sacro sfintere! Onestà. Ma va' a quel paese, piuttosto!
Da una parte sarei tentato di darti ragione. Quando possibile, meglio parlare apertamente. È bello poter dire agli altri tutto quello che pensiamo e restare coerenti con quello in cui crediamo. E stronzate del genere. Però, fottuta dannata miseria, PENSA anche alle reazioni che scateni quando dici qualcosa! Sei scemo o cosa? Devo fare un disegnino per spiegartelo?
Ma già, tanto ti metti a scrivere. Scrivi, e chi se ne frega, vero? No, cazzo, no! Anche perché dovresti conoscerti: lo sai che poi finisce che ti arrovelli nel rimorso per mesi... almeno finché non stacchi i pensieri stando al pc, leggendo, o in qualsiasi altro modo. Ti tormenti, ma sei anche fottutamente bravo a dimenticare tutto.
Bene. È proprio per questo che adesso ne approfitto per scriverti, mentre tu ti rintani nel rimorso del “oh dio, cosa ho fatto”. Io ti scrivo, e ne approfitto per fare in modo che non te ne dimenticherai facilmente. Sìsìsì. Anche se staccherai il cervello, io starò lì, pronto a ricordartelo. Perché? Ma perché te lo meriti. Grandissimo pezzo di merda.
Comunque devo riconoscere che il pensare non è il tuo problema. Anzi, da quel punto di vista forse pensi troppo. Non posso neanche suggerirti di pensare di più con il sottoventre, perché non ci guadagneresti più di tanto. Né tu, né chiunque altro.
Già, tu dovresti riuscire a “pensare” un po' di più con il “cuore” – e cerca di capire le metafore. So che lo puoi fare, a meno che non ti metta in testa di fare il coglione. E ti avviso, non farlo, perché è la volta buona che ti apro il braccio con un apriscatole. Non sono neanche sicuro di poterti far male, però almeno mi toglierei la soddisfazione.
Dicevo. Pensare con il cuore. Tu in realtà pensi alle conseguenze di quello che fai-dici-inventi-esageri, però non riesci a capire che in certi casi queste possono essere MOLTO più di quello che credi. Non riesci a capirlo perché ti manca quella piccola cosa che vai a colpire. I sentimenti. Credo che sia incredibile, avere una mira così perfetta per colpire qualcosa che non si conosce. Ma tanto che te lo dico a fare? Il tuo cuore l'hai buttato nel cesso, e adesso sostituisci il vuoto che ha lasciato con frasi ad effetto come “in realtà riesco ad amare tutto il mondo” e stronzate del genere.
Non è vero.
In realtà non te ne fregherebbe assolutamente niente di quello che succede – al mondo, alle persone che conosci, a quelle che non conosci, anche all'universo – per te il mondo potrebbe finire domani, potrebbero lanciare una bomba atomica sulla tua testa e non te ne fregherebbe nulla. Potresti veder morire tutti i tuoi conoscenti, cominciando dai parenti, e non faresti una piega. A volte mi domando che razza di mostro sei. Sei totalmente scollegato dalla realtà che ti circonda, ad un certo punto è anche logico che non ti rendi conto di come o quanto fai male agli altri.
Vabbè, io non sono nessuno per farti la predica. Però qualcuno te lo deve dire. E comunque complimenti, perché se non ricordo male volevi evitare di fare male agli altri con le tue azioni, o sbaglio? Fottuto idiota. A parte il fatto che prima o poi ti saresti trovato davanti ad una situazione in cui qualunque scelta avrebbe comportato del dolore per qualcuno, è anche vero che se non te ne frega niente perché dovresti darti pena per farlo? Ed ecco che salta fuori la tua parte oscura, che cerchi sempre di nascondere.
Seriamente, non prendiamoci in giro. Ammettilo. A te PIACE fare del male. Che sia a te stesso o agli altri, o anche solo immaginato, a te piace. Ti piace distruggere, uno dei motivi per cui ami il fuoco. Perché quando vedi le fiamme che consumano la loro preda, riesci a sentire il fantasma di quella che poteva essere gioia. Una gioia fredda e crudele, che per te è più nutriente di qualsiasi cibo umano. Tu ti nutri di quelle sensazioni. Uno dei motivi per cui sei riuscito a sopportare il dolore mentre il gatto ti grafffiava il braccio e ti mordeva la mano. Non hai mollato la presa perché ti piaceva. Perché mentre sentivi i suoi denti nella carne, e i suoi artigli lacerarti la pelle, ad ogni fitta di dolore corrispondeva un palpito di felicità.
Fottuto psicotico scherzo della natura.
Potrei continuare, ma non ne vale la pena. Sai cos'hai fatto, per evitare di far male agli altri. Ed è interessante notare come, effettivamente, una volta che hai smesso tu sia diventato un po' più crudele, più facile alle battute taglienti, affilando la tua lingua come i rasoi con cui giocavi una volta. Del resto, hai sempre creduto nella supremazia dello spirito sulla carne, è per questo che ti sei annoiato ben presto delle ferite sulle tue braccia. Ma quando si è così distanti è difficile ferirsi, vero? Certa gente ci riesce così bene, tu invece sei così lontano che anche nei tuoi peggiori deliri schizofrenici mantieni la lucidità sufficiente a distaccarti da ciò che pensi-scrivi-fai, come se ci fosse un osservatore neutro dentro di te che registra ogni cosa. Ed è interessante notare come questo osservatore non compaia subito, ma prenda il controllo lentamente, dopo che il conflitto è iniziato.
Anche adesso è comparso. Ripenso, ritratto. Mi sta controllando. Non importa. Ciò che dovevo dire l'ho detto. Non ti ripeterò mai abbastanza quanto tu sia crudele. Anche se è inutile. Tu lo sai. Sai di esserlo. Sai di amare la distruzione. Sai del  piacere che provi quando senti le ferite su di te, o quando ferisci gli altri. Lo sai, e una parte di te se ne vergogna, se ne pente anche. Ma lo sai. Sai tutto quello che ti ho detto. E mi viene il dubbio che in realtà tu ti mostri e ti comporti così, solo perché vuoi che gli altri vedano ciò che senti di essere.
Un mostro.




Uhm... dunque... benritrovati, miei cari lettori! E vi prego, perdonatemi, PERDONATEMI se mi sono assentato così a lungo. Quest'estate non è esistita, dal punto di vista del tempo libero. A momenti mi dimenticavo di vivere O_O (scherzo, ovviamente XD)
Anyway, comunque, dicevamo... beh, niente, questo piccolo sclero è per farmi perdonare della mia assenza. Spero vi piaccia - di solito non sono così scurrile negli scritti, ma questa mi è saltata fuori di getto. Ultime novità: beh, mi sono messo a lavorare su "Senziente". Nelle recensioni, molti lo vedevano bene come prologo ad un qualcosa di più lungo... ci ho riflettuto, ed effettivamente mi è venuta in mente una bella storia... però... purtroppo sta andando per le lunghe, MOLTO per le lunghe. Attualmente sto "costruendo" il mondo in cui è ambientato il racconto, ed è un lavoro luuuuuuuuuuungo! Però conto di farcela.
Comunque, scusate ancora per l'assenza, grazie per tutte le recensioni, e non preoccupatevi se sparisco dalla circolazione... ogni tanto faccio così ^^ (e forse non dovrei *coff coff*)

A presto!

Erik Winterking
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Erik Winterking