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Autore: _Alien_    22/08/2011    2 recensioni
Tutto comincia con una festa nel Palazzo del Fuoco, dove nasce una nuova coppia e compare Tinku, un amico d'infanzia di Mai... Dopo il misterioso rapimento dei loro fidanzati, Katara, Mai, Toph e Suki fondano il Team BS&K. Chi ha rapito Zuko, Aang e gli altri? E perchè?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Zuko aprì gli occhi, ma non vide ciò che si aspettava: Tinku urlava di dolore accanto a Mai. Ma la ragazza aveva... un coltello... nel petto. Il Signore del Fuoco aveva appreso dagli ultimi dragoni rimasti in vita sul pianeta che l’emozione scatenante del dominio del fuoco è l’amore per la vita. Ma adesso sentiva la ferocia crescergli sempre più esattamente dove il sangue sgorgava dalla ferita di Mai. Una vampata dopo l’altra, dalla mano del sovrano scaturì un dragone di fuoco che ruggì contro il folle rapitore, in lacrime per il suicidio della donna che amava. Il drago lo avvolse nel suo corpo filiforme, ustionandolo. Le urla aumentavano sempre di più. Gli altri guardavano atterriti il drago inghiottire Tinku in un sol boccone e farlo cadere con una tale violenza nel baratro da rompere il sottile strato di terra che separava la superficie dalla lava. Il drago e la sua vittima vi si tuffarono mentre Zuko cercava di non farla straripare. Aang, Toph e Haru ricoprirono il tutto con strati e strati di roccia. Il Firelord si accasciò accanto alla sua Firelady. Pianse senza un minimo di autocontrollo. Aveva perso la persona più importante della sua vita.
- Non... non è tutto perduto. Katara, puoi... puoi salvarla, vero? – domandò Aang, vedendo l’amico sofferente.
- Zuko... respira? – chiese timorosa Katara. Lui non le rispose. Provò a chiedere di nuovo, con maggior vigore, ma nulla poteva placarlo.
- Ok, Zuko, vuoi salvarla sì o no? – strepitò Toph, per niente convinta della morte della ragazza.
- Sì... – mormorò lui, in preda alle lacrime.
- Allora, respira? – continuò con lo stesso tono la Bei Fong. Lui si avvicinò alle labbra di Mai e sentì un impercettibile respiro.
- Sì... sì... – si animò subito il giovane.
- Portiamola su Appa, presto!- decretò Katara. Lui le rimosse il coltello dal petto, la prese in braccio e corse verso il bisonte con gli altri.
 
Ore e ore di cure nell’igloo di Kanna e ore e ore di attesa per Zuko. I quattro ostaggi erano ancora a torso e piedi nudi e tremavano nel regno dei ghiacci eterni. Solo i due dominatori del fuoco riuscivano ad usare i loro domini per riscaldare se stessi e gli altri. La nonna di Katara e Sokka si era risposata con Pakku, un dominatore dell’acqua proveniente dalla Tribù del Nord. Quest’ultimo aveva con sé l’acqua curativa dell’Oasi di Tui e La, gli Spiriti dell’Oceano e della Luna (alias Yue). Ma la ferita di Mai era letale e c’erano poche possibilità di salvezza per lei.
- Perché l’ha fatto? – continuava a chiedersi il fidanzato della ferita.
- Sapeva la reazione che avrebbe avuto Tinku e forse ha pensato che sarebbe stato un ottimo diversivo per impedirgli di usare il dominio dell’energia e per permettere a noi di finirlo. – ipotizzò Suki. Zuko aveva voluto portare con sé anche il coltello con cui si era trafitta la ragazza. Lo guardava, ne saggiava la lama e sfiorava le gocce di sangue che lo bagnavano. Il sangue di Mai si impastava con le lacrime di Zuko. Katara uscì dalla tenda e Zuko balzò in piedi.
- E’grave. – disse la ragazza – Non sono riuscita a bloccare l’emorragia. Mi dispiace, Zuko. Ma ha pochi minuti... vuole vederti. – e lui, con il cuore appesantito dal dolore, si addentrò nell’igloo. Poco dopo, uscirono Kanna e Pakku.
- Non ce la farà. – decretarono, tristemente.
 
- Zuko... – balbettò la moribonda non appena lo vide.
- Non ti perdonerò mai per quello che hai fatto. – mormorò lui.
- L’importante è... che ti ho salvato...
- NO! NON POSSO PERDERTI! – urlò il Firelord, inginocchiandosi di fronte a lei.
- Lo sai, ora... so cosa vuol dire... essere gelosi... Tinku mi diceva... che eri fuggito... con un'altra...
- Nessuna donna dell’universo sarà mai come te. Ti amo. – e la baciò, consapevole che sarebbe stata l’ultima volta. Mai ricambiò il bacio, con le poche forze che le erano rimaste.
 
Aang voleva aiutare l’amico, ma proprio non sapeva come fare. Decise così di ritirarsi in meditazione, per pulire i pensieri. Chiese consiglio all’Avatar Roku.
- Roku, come posso aiutare Mai a guarire? Non riesco a vedere Zuko in questo stato, ha già sofferto abbastanza.
- Unisci alla ferita le lacrime ed il sangue versati per amore. Usa l’Energia. – sentì echeggiare la voce del suo predecessore. Aang si svegliò dallo Stato di Avatar e corse verso l’igloo.
- Zuko, il pugnale! Dammelo! – esclamò concitato il dominatore dell’aria. L’amico lo fulminò con lo sguardo mentre Mai gli rivolgeva un debole sorriso.
- Rendiglielo...
- No.
- Fallo... – e, a malincuore, il ventenne gli consegnò il coltello, intriso di sangue e lacrime versati per amore...
- Vai a chiamare Katara, Zuko. – intimò al sovrano.
- Ma...
- Zuko, fa’come dice... – mormorò Mai. Lui uscì immediatamente.
- Katara, prendi l’acqua dell’Oasi.
- Te l’ho detto, è grave... – abbassò lo sguardo lei.
- Ti prego, fidati di me. – e l’acqua sacra le bagnò le mani. Zuko non volle andarsene. Aang sussurrò alla sua ragazza:
- Qualunque cosa succeda, non permettere a Zuko di interferire.
- Va bene... – rispose. Aang si concentrò e conficcò il pugnale nella ferita della ragazza morente.
- NOOOOOO!!! CHE COSA HAI FATTO???- gli ringhiò contro il ragazzo, cercando di fermarlo. Katara gli bloccò le mani in un blocco di ghiaccio. L’Avatar, con delicatezza, estrasse nuovamente il pugnale, insolitamente pulito e lucente. Mai chiuse gli occhi. Forse era spirata. Ma Katara le pose subito le mani sul petto e l’emorragia si bloccò. Aang usò il Dominio dell’Energia e rimarginò completamente la ferita. In quell’istante, Zuko sciolse completamente il ghiaccio e Mai riprese a respirare regolarmente.
- Ora, deve solo riposare. – mormorò Katara, commossa.
- L’AVETE SALVATA! OH, GRAZIE! GRAZIE!!!- scoppiò di gioia il Firelord, abbracciando i due.
 
Mai aprì gli occhi tre settimane dopo, senza cibo né acqua, con Zuko che la vegliava giorno e notte.
- Zuko? – lo chiamò lei.
- MAI! Stai bene? – le sorrise lui, bello come il sole.
- Sì, amore, sto bene. Mi sento come rinata. E tu? – lo avvicinò lei, passandogli una mano dietro la nuca.
- Ora sto bene. – e la baciò – Quando mi sposi?
- Se vuoi, anche subito.
- No, vorrei fissare la data.
- Allora... il 6 maggio, il giorno del mio 26esimo compleanno.
- Ma tu hai ancora diciotto anni...
- Dovrà essere un matrimonio in grande stile, serve tempo per organizzarlo... e poi vorrei che Ton-Ton si ricordasse il giorno più bello della vita della sorella.
- Sento che c’è un altro motivo... – suppose Zuko, malizioso.
- Sì, bhè, non credo di essere pronta per un impegno simile... dovremo superare altre prove, affrontare ogni genere di cosa o persona che osi dividerci e vincerla. Fremo per diventare tua moglie, ma... davvero, non è per te...
- Zitta. Lo so. Quello che non capisco è perché hai fatto ciò che hai fatto...
- Perché conoscevo la tua reazione, te ne saresti liberato subito. In più, ho distratto Tinku.
- Lui ti amava... – e Mai capì che il fidanzato iniziava a porsi domande di cui trovato la risposta dopo lunghi periodi di riflessione.
- Ma io amo te. – e solo allora Zuko capì quanto Mai lo conoscesse davvero.
 
Fine
 
Note dell’autrice:  è stato molto bello scrivere questa storia, mi sono divertita molto. All’inizio, pensavo di far morire Mai per far gioire i fan della coppia Jinko o Zutara. Ma poi non ho potuto ucciderla, mi piace troppo come personaggio. Ogni critica e recensione è bene accetta.
Firmato
Mai Annabeth Lily Cullen

  
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