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Autore: Apochan    22/08/2011    2 recensioni
Ancora una volta terreno della vicenda è l'Istituto Furinkan, con Koccho Kuno più scatenato che mai... Cosa avrà intenzione di fare questa volta? Una colonia estiva? Una montana? Oppure l'ennesimo tentativo di rendere semplicemente un inferno la vita dei suoi studenti? Scopritelo...
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Allora, che dire? Finalmente ho rieditato questa mia seconda fanfiction, riscrivendola e suddividendola a capitoli... Spero che il risultato sia nuovamente quello di ispirare simpatia e tante risate, come la prima volta...
Dedicata ad Elisa, perchè senza di lei non avrebbe mai visto la luce la prima volta, non mi resta che augurarvi buona lettura!
p.s. i commenti, di qualsiasi natura siano, sono graditi... grazie...
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Trambusto al Furinkan
 

Il giorno dopo, Ranma e Akane si recarono come al solito a scuola. Camminavano stando in completo silenzio.

Akane era molto arrabbiata e si sentiva veramente frustrata al solo ricordare la scenetta del giorno precedente: ogni volta così … Camminava con passo lento, ma deciso, e stava alquanto distaccata dal suo compagno di tragitto. Ranma, dal canto suo, procedeva in equilibrio sulla ringhiera, che lo separava da un tuffo sicuro nel canale. Dal momento in cui si erano alzati ed erano poi usciti, si erano al massimo scambiati un “buon giorno”. Per il resto del tempo era stato assoluto silenzio.

Ranma non osava pronunciare una parola: temeva concretamente un pugno ben assestato, che magari lo avrebbe spedito in orbita.

Eppure, nonostante ciò, avrebbe voluto urlare con tutto se stesso “mi dispiace”… vedere ogni volta Akane arrabbiata, soprattutto per colpa sua, lo mortificava, lo mandava fuori di testa.

Mentre una valanga di pensieri affollava le menti dei due ragazzi, il percorso verso scuola continuava nella totale indifferenza reciproca.

Avevano da poco passato l’ennesimo cavalcavia, momento in cui Ranma doveva abbandonare la sua camminata “aerea”, quando il ragazzo decise di rompere il pesante silenzio:

Ranma: Ehm…Senti Akane, io ieri…

Akane: Volevi chiarire? Oh, non ti preoccupare: non m’interessa se vai al ballo con Shampoo, Kodachi o Ukyo. Tanto ti divertirai molto con una di loro, vero?

Ranma: Sei solo una stupida! Cosa cavolo vuoi che m’importi di quello stupido ballo?!

Akane: E allora che cosa vuoi fare? Bocciare per caso?

La repentina risposta di Akane, correlata da uno sguardo di sfida, colse Ranma di sprovvista, tanto che iniziò a farfugliare:

Ranma: Beh, io…veramente…lasciamo perdere…

Akane: Lasciamo perdere cosa? Ranma, avanti, parla!!

Il ragazzo si fermò un attimo per prendere fiato, sia per riuscire a parlare senza emettere suoni sconnessi, sia per prepararsi alla maratona…

Akane cominciò a sentirsi sempre più nervosa ed eccitata allo stesso tempo. Cosa si aspettava che Ranma le dicesse?

Akane: A-allora Ranma…?

Ranma: Beh… ecco…

Nel frattempo i due si erano avvicinati…

Akane: Sì?

sempre più vicini…

Ranma: Io…

Akane: …

MOLTO vicini…

Ranma: …Per un attimo mi è sembrato che fossi gelosa!

Nervosismo ed eccitazione si azzerarono improvvisamente per dare campo libero a rabbia ed imbarazzo. Ranma cominciò a spostarsi di qualche metro, resosi conto della posizione del suo viso, tremendamente vicino a quello di Akane, e dell’imminente reazione della ragazza, tutto ciò mantenendo comunque la calma.

Nell’animo di Akane si combatteva una lotta quasi esistenziale: menarlo fino a ridurlo ad un mucchietto di ossa o darsi alla fuga?

Ancora una volta e come la maggior parte delle volte, la violenza prese il sopravvento nello spirito della Tendo.

In quel breve lasso di tempo, che era parso interminabile, Akane si era mentalmente preparata a disintegrare il suo “fidanzato” e Ranma, allontanatosi di una decina di metri, era pronto alla fuga:

Akane: CHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! MA STAI SCHERZANDO!!!!!!!!!!!!!!

Ranma: Oh, davvero? E allora perché sei tutta rossa?

Akane, resasi conto dell’effettivo bruciore che sentiva alle guance, si bloccò nuovamente.

Ranma a quel punto ne approfittò per stuzzicarla, ma quella fu una mossa per niente astuta…:

Ranma: Ma sì! Sei proprio rossa per la vergogna!

Akane: Ranma!!!!!!!!!!!!!!!

Ormai inviperita, iniziò a rincorrerlo in strada, cercando di tirargli in testa la cartella, mentre Ranma saltellava da un posto ad un altro, facendo le più svariate boccacce e ripetendo a cantilena:

Ranma: Sei tutta rossa, sei tutta rossa!

E continuarono così per tutto il tragitto, finché non arrivarono a scuola, e per la prima volta in anticipo!

Finalmente entrarono in classe e poco dopo arrivò il professore. Dopo aver fatto l’appello, si complimentò con loro per essere arrivati almeno una volta in orario.

Le lezioni cominciarono.

Tutto procedeva tranquillamente: Akane stava recuperando le ore perse e Ranma, più o meno, ci provava…

Intanto, fuori dell’istituto, dopo molti giorni di disperato girovagare, un ragazzo, oberato dal peso di uno zaino enorme e con una bandana gialla in testa, era riuscito, dopo un estenuante girovagare, ad arrivare davanti al Furinkan:

Ryoga: Sì. Finalmente ce l’ho fatta. Akane! Sto arrivando!

Ryoga prese la rincorsa più eccitato che mai, ma nel mentre che si apprestava a correre verso l’entrata della scuola, si scontrò con un palo, accasciandosi miseramente al suolo.

Ryoga: Ahi, che botta …

Dopo qualche secondo si rialzò tutto indolenzito. In quel momento stavano passando dall’entrata due studentesse, la cui conversazione rese molto interessato il ragazzo:

Studentessa 1: Allora? Tu chi hai deciso di invitare al ballo?

Studentessa 2: Penso proprio che inviterò Neji.

Studentessa 1: Neji? Il tuo ragazzo? Ma non è di un’altra scuola?

Studentessa 2: Sì, lo so. Ma vedi, il bello è che possiamo invitare chi ci pare e piace. Anche chi non è della scuola!

Studentessa 1: Beh, allora buona fortuna. Spero proprio che vi divertiate. Ora devo tornare in classe, ciao!

Studentessa 2: Anch’io, ciao!

Ryoga non poteva credere alle sue orecchie. Un ballo studentesco, dove si poteva invitare chiunque? Era al colmo della felicità: quella sarebbe potuta essere, e sicuramente sarebbe stata, la sua occasione di stare con Akane e confessarle il suo amore! Nella sua mente iniziarono a figurarsi una marea di amorini sorridenti e tanti fiori; poi arrivò lui in abito da sera, insieme ad Akane, ugualmente elegante: l’immaginazione aveva cominciato ad andare a piede libero …

Akane: Oh, Ryoga, com’è bello stare con te questa sera!

Ryoga: Davvero? Non t’importa niente di Ranma?

Akane: Ranma? Chi è?

Ryoga: No, nessuno … Akane, devo dirti una cosa!

E nel mentre si figurava una pista da ballo sfolgorante, dove era al centro con la ragazza …

Akane: Cosa c’è?

Ryoga: Akane, io ti amo!

Akane: Oh, Ryoga, anch’io ti amo tanto!

E la fantasia fu coronata da un bacio appassionato in mezzo alla pista. Ryoga si sentì correre i brividi lungo la schiena per il piacere, al solo pensiero di passare una serata così con lei. Aveva deciso: avrebbe chiesto ad Akane di andare al ballo con lui.

Ora, però, l’unico passo da fare, era sbarazzarsi di Ranma: purtroppo sapeva che lui sarebbe stato l’ostacolo. C’era solo una cosa da fare: sfidarlo.

Ryoga: Finalmente ti batterò, Ranma. Poi sarò libero di andare al ballo con Akane: io e lei! Ah, ah, ah, ah, ah, ah!

E la risata isterica di Ryoga riecheggiò in tutto il cortile …


 

In classe era suonata la campanella ed era ora di pranzo. Ranma e Akane, l’uno con Hiroshi e Daisuke, l’altra con Yuka e Sayuri, stavano tranquillamente pranzando e chiacchierando.

All’improvviso si sentì un boato e si aprì un gigantesco buco nel muro; all’esplosione fecero seguito una consistente nuvola di polvere assieme ad un numero cospicuo di calcinacci, che investirono tutta la classe ed i suoi occupanti.

Tutti si buttarono a terra, coprendosi come meglio potevano; Ranma corse il più velocemente possibile verso Akane: la salvò in tempo dalla pioggia di calcinacci.

Mentre ancora la nube creata dall’esplosione aleggiava nell’aula, tutti i presenti sentirono chiaramente una voce:

Voce: Ranma, ti sfido!

All’udire questa voce, i due sedicenni di casa Tendo ebbero un brutto presentimento, anzi, pessimo: solo una persona era in grado di fare tanto baccano in quella maniera. Due immensi goccioloni scivolarono contemporaneamente sulle loro teste, al pensiero del maldestro autore di quel pandemonio.

Nel frattempo il polverone aveva cominciato a diradarsi, iniziando a mostrare prima dei contorni indecifrabili, poi la sagoma netta di un ragazzo. Quando quella sorta di nebbia artificiale si diradò completamente, Ranma vide di fronte a sé il ragazzo che gli puntava contro un indice: la sua previsione era corretta.

Con aria indifferente e distaccata si alzò, aiutando Akane a fare altrettanto; lei nel frattempo era rimasta imbambolata e non aveva avuto tempo di replicare, tanto la successione degli eventi era stata rapida: Ranma l’aveva salvata, ancora una volta, proteggendola fra le sue braccia.

Il codinato si pattò i pantaloni, ripulendoli dalla polvere biancastra dei calcinacci. Poi si rivolse finalmente verso chi aveva causato tanta confusione, con un tono pressoché sarcastico:

Ranma: Di’ un po’, Ryoga, non sai che si entra dalla porta?

Ryoga: Taci, Ranma! Non m’interessano le tue battute! Sono venuto per battermi e ci batteremo. Qui! Ora!

Ranma: Ma che diamine vai blaterando?! Non lo vedi che casino hai combinato? Chiedi almeno scusa, dannazione!

Ryoga: Ma cosa sei, sordo per caso? Ti sto lanciando una sfida! Battiti con me!!

Ranma: E va bene, Ryoga. L’hai voluta tu. Poi non lamentarti …

Iniziarono a combattere, su e giù, in lungo e largo, per tutta la scuola, devastando tutto ciò che capitava loro a tiro. Pareti, finestroni, intere aule, corridoi, le orribili statue del Preside presenti in ogni angolo della scuola: tutto andava in pezzi e veniva fracassato al loro passaggio.

Come al solito lo scontro non passò inosservato, ma attrasse a sé l’attenzione di tutti i presenti: in qualunque angolo della scuola passassero, ad Akane ed al resto della classe, che già da un po’ li stavano seguendo, si aggiungevano sempre più studenti, da ogni classe e sezione.

La massa sempre più informe di studenti era ormai lanciata all’inseguimento più selvaggio, solo per seguire gli sviluppi del duello.

Finalmente i due contendenti uscirono dalle mura dell’istituto e continuarono la sfida nel campo di calcio, retrostante alla scuola. Tutta la massa li seguì, confluendo disordinatamente ai bordi del campino.

I due si fermarono un attimo ansimanti:

Ranma: Basta, Ryoga. Ora mi hai stancato.

Ryoga: Ah, davvero?! Perché io non ho intenzione di fermarmi finché non ti vedrò sfinito a terra!

Ranma: Forse mi sono spiegato male … mi sono STUFATO …

Ryoga: Tu non decidi proprio un bel niente!

E Ryoga si slanciò con le sue ultime energie sull’avversario. Ranma cominciò a schivare tutti i suoi colpi, lasciando che liberasse tutta la sua rabbia.

Ryoga: Cosa fai, Ranma, scappi?!

Ranma: Povero illuso … eppure credevo di essere stato chiaro … mi tocca ripetertelo: questo duello finisce ORA!

Ryoga: No!!!!!!!!!!!!!!

Ranma, dopo aver attirato l’ormai furioso Ryoga nella sua spirale, sferrò un colpo potentissimo verso il cielo; Ryoga volò via, trasportato dal vortice del tornado.

Mentre il ragazzo dallo scarso orientamento volava verso l’immensità del cielo, tutti i presenti gli sentirono scandire delle parole, che li lasciarono completamente di stucco:

Ryoga: Akane! Voglio venire al ballo con te!

Sbigottiti, rimasero come statue di sale. Tutto quel trambusto, solo per il ballo?!?! Tutti quanti, compresi Ranma ed Akane, caddero miseramente a terra, riducendosi in ridicole pose plastiche, espressione del loro sdegno:

Akane: Che cosa? Tutta questa confusione solo per invitarmi al ballo?

Ranma: Quando lo rivedo gli rompo le ossa una ad una. Ora siamo tutti in un mare di guai!!!!!! E per colpa sua! Accidenti a te, Ryoga!

Suonò la campanella: la pausa pranzo era terminata.

Tutti svogliatamente tornarono in classe, temendo il peggio da parte del Preside: la scuola ridotta in quello stato non gli avrebbe fatto per NULLA piacere.

 

Proprio in quel momento, il sopra nominato, decise di uscire dal suo ufficio, per dilettarsi nel suo giornaliero passatempo, ovvero la persecuzione e tortura degli studenti con i suoi maledetti rasoi da barbiere.

Non appena spalancò la porta si trovò di fronte uno spettacolo disastroso:

Preside: Oh, my, God! Cos’è successo? That confusion!

Grossi lucciconi cominciarono a pendere dai suoi occhi, mentre vagava nel corridoio completamente distrutto. Quando però vide in mille pezzi una cosa in particolare, la sua disperazione si tramutò in desiderio di vendetta:

Preside: Oh, no! That scempio!!! Il mio beautiful busto, realizzato con tanto love!!!

Cominciò a correre all’impazzata, per tutti i piani dell’edificio, costatando peraltro un simile sfacelo: era determinatissimo a farla pagare all’artefice di tale misfatto.

Non appena svoltò nel corridoio del quarto piano, avvistò uno studente.

Gli si avvicinò a grandi falcate, impedendo la fuga di quest’ultimo. Non appena lo raggiunse, lo afferrò per il colletto della camicia e cominciò a tempestarlo di domande:

Preside: Ehi, boy. Chi è stato a distruggere my school? Dov’è andato? Com’era? Da dove veniva?

Il poverino tremava come una foglia, mentre, sugli occhiali da sole del pazzo preside, si poteva scorgere il riverbero di un insano luccichio negli occhi.

Studente: Ecco…io…so che un ragazzo, che non è della scuola, è venuto a sfidare Saotome, si sono battuti e poi … il ragazzo … è-è stato sconfitto …

Preside: E cosa voleva, boy?

Studente: Io…io…n-non lo so signor preside…

Preside: Come on, non avere paura. Sono sure che lo sai. Su rispondi…

Il Preside aveva iniziato pericolosamente a maneggiare un rasoio, che preannunciava solamente un praticissimo taglio skin-head.

Lo studente era in preda al panico:

Studente: Voleva invitare Tendo al ballo!

In quell’istante la campanella dell’ultima ora suonò e una massa di ragazzi e ragazze si riversò all’uscita. Il Preside sghignazzava:

Preside: Good. Ora so che provvedimenti prendere…

Lo studente, preso quasi in ostaggio dallo strano dirigente scolastico, si divincolò e scappò più velocemente possibile verso l’uscita.

Una strana sorpresa aspettava tutti all’indomani.










 Eccomi di nuovo qua... che ne pensate? Vi state divertendo? Spero di sì .... =)
Ringrazio immediatamente chi ha letto i primi due capitoli e chi continuerà a leggere ed anche chi avrà commentato il primo capitolo...
Dunque... quale sarà ora la terribile sorpresa del Preside? Molti ragazzi staranno starnutendo, soprattutto il nostro Ranma ... chi vivrà vedrà ...
Alla prossima,
see you soon!

  
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