NON E’ UN ADDIO.
Ero in cucina e prendevo un caffè bollente per
tirarmi su. I tre ragazzi dormivano,anche papà e Zero. Kaname non sapevo cosa
stesse facendo. M’ero avvolta nella mia vestaglia,avevo un po’ freddo. Pensai a
quello che era successo,alle cose che mi aveva detto Kaname,a quelle che mi
aveva detto Zero. Perché dovevo seguirlo? Poteva dirmi tutto anche qui,ora,senza
dover abbandonare tutti. A me importava del presente,il passato era passato e
basta. Non ho mai voluto sapere niente. Potevo convincere Kaname a non portarmi
via,a dirmi tutto qui se proprio ci teneva. E se avesse voluto farmi diventare
un vampiro? Non lo farei mai. Zero li odia e il suo lavoro è ucciderli. Se
finissi su quella lista? Lui potrebbe eliminarmi. Non volevo. Avrei trovato un
modo per non litigare con Kaname.
Più tardi,quando tutti erano svegli e la casa aveva
preso vita,io papà,Zero e Maccherone andammo in salotto a rilassarci un po’.
Papà ci spiegò che gli animali non sopportano l’odore dei vampiri e scappano
quando sono vicino a loro. Infatti il povero gattino andava in cantina appena
uno dei tre ragazzi o Kaname gironzolavano per casa. Il ragazzo
biondo,Aidou,venne a chiamarmi. Il gatto sparì nuovamente in cantina.
-Signorina Yuuki Kaname desidera parlarle.
Guardai prima Zero e papà. Nessuno dei due voleva
che andassi.
-Viene con te solo se Zero starà fuori alla porta ad
aspettarla.-aggiunse papà severo.
-Si può fare.
Io e Zero seguimmo il biondo. Arrivati davanti allo
studio di papà Zero mi prese un braccio per non farmi entrare.
-Sta tranquillo,se serve chiamo.- gli sorrisi.
Mi lasciò ed entrai. Quando entrai Kaname si alzò
dalla poltrona.
-Speravo non venissi.
-Devo chiederti delle cose.
Abbassò lo sguardo. Perché era sempre stato così
triste?
-Perché fai tante domande?
-Tu rispondi e basta!- ero troppo severa?
-Non ti fermo mica …
-Dici che puoi dirmi del mio passato,ma solo se ti
seguo e lascio tutto. Perché? C’entra qualcosa con i vampiri? Sono destinata a
diventare un vampiro? Cosa?
-Ci sono due cose legate al mondo dei vampiri:il tuo
passato e il mio desiderio di bere il tuo sangue.
-Sai che non ti permetterò di fare una cosa del
genere vero?- avevo paura.
-Ma almeno saprai da dove vieni Yuuki e starai
sempre insieme a me.
Venne vicino e mi prese le mani.
-Kaname io ti voglio bene,ma ti prego capisci.
Diventare un vampiro non è ciò che voglio. Zero un giorno potrebbe uccidermi e
non voglio farmi ammazzare dalla persona a cui tengo di più. Starei male io e
lui starebbe peggio di me,dopo che mi avrebbe uccisa non so cosa potrebbe fare.
Ucciderebbe o te o lui stesso. Per se il nome di un vampiro non è scritto sulla
lista,non può essere ucciso,sarebbe un reato. E poi perché lasciare mio padre?
Sai quanto gli voglio bene. Ormai è questa la mia famiglia,non ne voglio
un’altra.
Mi lasciò le mani e abbassò il capo. Si
inginocchiò,mi prese per i fianchi e mi abbracciò. Piangeva.
-Ci stiamo facendo del male Yuuki. Non posso
portarti via tutto,ma ti voglio tenere con me.
-Lo so e non vorrei farlo ... ma in passato ricorda
che sei stato tu a farlo a me.
Il forte pianto di Kaname si fermò per un
instante,lacrimava e basta.
-Cosa …?
-Ti consideravo come un fratello maggiore,ti
ricordi? Ti chiamavo sempre fratellone,gironzolavi sempre per casa,sembravi uno
di famiglia. Non so neanche tu e papà come vi conoscevate,ti volevo bene,te ne
voglio ancora. Ma ti ricordo che sei sparito …
-Mi è dispiaciuto abbandonarti,non volevo- aveva
ripreso a piangere, tra le mani stringeva forte la mia vestaglia- sono stato
costretto,non volevo lasciarti. Ti prego perdonami.
-Ti ho già perdonato fratellone.
Sentì quella parola,si alzò e mi abbracciò forte.
Singhiozzava,forte.
-Mi dispiace,mi dispiace!
Credo che si sentì anche in corridoio,dato che Zero
in un secondo era entrato.
-Lasciala!
Si avvicinò a Kaname sicuramente per reagire male.
Mi buttai tra loro due.
-Zero fermati ti prego!
Guardava Kaname come se volesse ucciderlo. Non
sapevo cosa fare,era diventato tutto improvvisamente freddo,non parlava
nessuno. Kaname aveva smesso di piangere,ma i suoi occhi erano lucidi e
fissavano Zero,che aveva sempre lo stesso sguardo minaccioso.
-Cosa le hai fatto bastardo?!
-Zero niente,però ti prego calmati …
-E come?! Se t’ha fatto qualcosa …
-Niente,non le ho fatto niente. So che magari pensi
il contrario,ma non c’è sangue e non ha un graffio. Abbiamo parlato e basta.
Qualche volta devi fidarti.
-Di te non credo vampiro! So che vuoi farle e credo
lo sappia anche lei ma se solo la sfiori non ne uscirai vivo!
-Ma Zero …
-Non impicciarti!
Era furioso,non mi aveva mai risposta in quel modo.
-Non ti fiderai di me,ma almeno credi a Yuuki. So
che la proteggerai fino all’ultimo giorno che vivrai e ormai ho deciso cosa
fare.
Notai negli occhi Zero un velo di paura. Kaname si
avvicinò a me,mi abbracciò forte ancora una volta.
-Hai ragione tu dolce Yuuki,le cose devono restare
così. Non posso strapparti via dal tuo presente,sarei crudele una seconda volta
con te e non voglio. Mi basta solo che tu mi consideri sempre il tuo
fratellone,ti chiedo di non cambiare questo,questo e basta. Ci sarò sempre per
te,ogni volta che vorrai salutarmi,parlarmi o incontrarmi. Ti voglio bene mia
dolce sorellina.
-Te ne voglio anche io fratellone.
Si staccò dall’abbraccio e sorrise appena. Non era
triste. Almeno non in quel secondo.
-Ora però sarà meglio partire. Ho creato troppa
confusione in questi due giorni e non voglio succeda qualche pasticcio per
causa mia.-guardò Zero- Io mi fido di te Kiryu,so che con te non soffrirà e che
la difenderai da ogni cosa,anche se tu non ti fiderai mai di me.
A Zero passò tutta quella rabbia e lo guardò per
dirgli che aveva ragione ,ma non reagì in nessun modo,solo quell’occhiata.
Kaname andò verso papà.
-Vi ringrazio di tutto signor Cross,è sempre
disponibile con me,anche se questa volta le ho fatto un po’ paura. Le prometto
che non si ripeterà.
Papà gli sorrise.
-Andiamo ragazzi,prendete le vostre cose. Stasera si
parte.
Fu così:la sera eravamo tutti a salutarli. Zero
rimase in silenzio sull’uscio,papà agitava la manina e si asciugava le lacrime
(lo faceva sempre quando un ospite andava via). Accompagnai Kaname alla
macchina.
-Non è un addio vero fratellone?
-No,tornerò spesso a trovarti. E’ una promessa
Yuuki.
Sorridemmo e ci abbracciammo. Poi andò via. Anche se
non saprò mai com’è stato il mio passato,sento Kaname davvero come un fratello
e per questo gli vorrò sempre bene. E sapevo che sarebbe passato presto a
salutarmi,magari avrebbe telefonato. Mio fratello non mi avrebbe mai detto “addio”.