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Autore: Sarah Corvinus    23/08/2011    5 recensioni
Avete presente Rapunzel? Avete presente Edward? bene, uniteli insieme e aggiungete tante avventure e magia, ne usciranno fuori...un principe con qualche cosa in più, un ladro con qualche cosa in più, e la cattiva di turno con qualche cosa in meno!!
una storia d'amore pura come la magia di un fiore dorato...
Buona lettura, fatemi sapere se vi piace, sono graditi anche consigli ^-^
p.s metto OOC perchè i caratteri saranno per forza di cose un pò diversi da quelli dei nostri eroi, ma solo un pochino U,U
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Un po' tutti | Coppie: Roy/Ed
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAP. DUE



Note: questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e i personaggi non mi appartengono (purtroppo) io non ci guadagno niente





Roy Mustang si rigirava compiaciuto la corona che aveva fra le mani sottili, i filamenti d’oro e le gemme preziose luccicavano ammalianti sotto i raggi del sole.
Stava comodamente seduto sul tetto di una torre del castello di Amestris, i corti capelli neri stuzzicati dal venticello fresco della prima mattina, i bei occhi neri dal taglio allungato guardavano la nuova alba, una vista stupenda da lassù, ma il suo momento di pace venne interrotto dal suono assordante di una campana.
Una giovane guardia stava suonando l’allarme.

- Hanno rubato la corona reale, allarme! -
- Ops mi hanno scoperto! - ridacchiò divertito alzandosi in piedi, il suo corpo flessuoso e allenato si muoveva con eleganza sui vari tetti del colore dell’avorio invecchiato, era il momento di fuggire col bottino.
Scese dalla torre di vedetta est attraverso una corda robusta, e riprese la sua fuga attraverso il villaggio, la gente guardava sorpresa il via vai dei soldati chiedendosi cosa fosse successo.
Attraverso vicoli e viette il moro riuscì in breve tempo ad allontanarsi dalla cittadina e si avviò verso gli alberi del bosco che circondava la foresta, le enormi querce dalle foglie verdi e profumate lo proteggevano dal caldo sole, tutto intorno a lui era di un incantevole verde smeraldo, solo i tronchi scuri degli alberi e il grigio di alcuni massi qua e la spezzava l’armonia verdognola.
Il dolce cantare degli uccelli rendeva meno silenziosa e solitaria il bosco e nascondeva il rumore dei suoi passi sul terreno, tuttavia non bastava a coprire il frastuono degli zoccoli dei cavalli reali che con in groppa i loro cavalieri lo inseguivano velocemente.
Qualche freccia gli sfiorò il corpo andandosi a conficcare in un albero, continuò a correre cercando di seminare le guardie.

- fermati ladro! -  si sentì urlare dietro, ma lui con un ghigno divertito aumentò l’andatura, non era di certo facile correre più veloce dei cavalli, e la stanchezza si faceva sentire, continuò a correre senza guardarsi indietro, la vegetazione si faceva più fitta e i cavalieri dovettero abbandonare i loro cavalli per continuare l’inseguimento a piedi.
Roy era veloce per fortuna e piano riuscì a seminarli, si nascose dietro una tenda naturale di liane e riprese un po’ di fiato, le voci delle guardie che si allontanavano lo fece sospirare di sollievo, ma ancora non era al sicuro.
Un raggio di sole gli fece chiudere un occhio e girandosi sorpreso che in una piccola grotta ci potesse essere del sole, notò che quella in effetti non era una grotta, attraversò il piccolo spazio e si ritrovò in uno spiazzo colorato da miriadi di fiori. Ammirando il posto in lungo e in largo in lontananza notò un’alta torre, sembrava abbandonata, forse avrebbe potuto nascondersi li e poi ripartire per i confini il giorno seguente.

Con l’aiuto di due pugnali si arrampicò - non senza fatica - sulla torre cercando di aiutarsi con i piedi, dopo un po’ riuscì a raggiungere il balcone di una finestra, fortunatamente aperta, e a entrare nella torre semi oscurata.
Si appoggiò stanco al muro, e tirò fuori dalla sua sacca in cuoio la corona rubata qualche ora prima.

- finalmente soli.. - all’improvviso si fece tutto buio…



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Edward si nascose spaventato dietro una tenda, dalla sua camera aveva sentito degli strani rumori e scendendo silenziosamente dalle scale si affacciò alla porta del soggiorno, dalla finestra aperta stava entrando qualcuno con in mano dei lunghi coltelli.
Andò in cucina cercando di fare poco rumore e prese una padella, sempre silenziosamente entrò nel soggiorno e cercando di non farsi scoprire si mise alle spalle dell’intruso, poi con forza lo colpì alla testa facendolo finire svenuto ai suoi piedi, si allontanò di scatto spaventato.

“Chi diavolo è? Come ha fatto a sapere che ero qui? Sarà venuto a tagliarmi i capelli?” queste e altre domande affollavano la mente del biondo che con prudenza si abbassò verso il moro svenuto, gli spostò alcuni ciuffi neri che coprivano leggermente il volto, era bello!
Lo girò supino per poi prendere i pugnali e buttarli lontano, Envy sopra la sua spalla guardava con circospezione lo strano individuo premurandosi però di nascondersi con i capelli dorati del suo padroncino.

- E adesso che faccio? Che faccio..? - camminava avanti e indietro inquieto, quando poi notò l’armadio azzurro mezzo aperto…

Quell’uomo era veramente pesante, cercava in ogni modo di chiuderlo nell’armadio, ma in qualche modo le ante si riaprivano facendolo ricadere a terra o indosso a lui, si aiutava coi lunghi capelli e alla fine riuscì a chiuderlo dentro.
Sospirando si appoggiò all’armadio guardando il suo camaleonte con preoccupazione, e più ci pensava e più rimaneva scioccato da quello che era successo, la sua immagine snella si rifletteva sullo specchio nel muro opposto, era ancora con la padella in mano, e lui aveva.. Chiuso.. Un uomo.. Nel suo armadio…..!

- H-ho chiuso una persona nel mio armadio? Ho davvero chiuso una persona nel mio armadio?….. Ho chiuso una persona nel mio armadio! Ahah troppo debole per cavarmela da solo eh madre? -  Edward si rigirava compiaciuto la padella fra le mani, forse avrebbe potuto convincere la madre a farlo uscire dopo che avrebbe visto l’uomo imprigionato!
- Adesso non potrà più dirmi di no, infondo sono riuscito a fermare quel tipo da solo no?! - raccogliendo i suoi capelli dorati e iniziando a spazzolarli davanti allo specchio Edward notò uno strano luccichio provenire da dentro la borsa del uomo dai capelli neri, curioso si avvicinò e ne estrasse uno strano..oggetto circolare con delle gemme incastonate.

- Cosa sarà? - se lo infilò nel braccio pensando fosse un bracciale, ma era troppo grande, guardando il camaleonte cercò consiglio, e quello gli indicò la testa.
Senza capire del tutto si girò verso lo specchio e mise l’oggetto tra i suoi capelli.. Le gemme preziose e l’oro intarsiato facevano bella mostra di se tra i suoi capelli color del grano.
- Deve essere quella che chiamano una corona, come mai l’aveva lui? Dai vestiti non mi sembrava un nobile! - decise di nascondere la corona in un vaso attendendo l’arrivo della madre, avrebbe parlato con lei riguardo “quella faccenda”

Dante non tardò ad arrivare e così Edward buttò fuori dalla finestra i suoi lunghi capelli, permettendo di nuovo alla madre di salire nella torre.
- Fiorellino, ho una bella sorpresa per te - urlò la donna aggrappandosi ai capelli.
- oh anche io! - rispose emozionato il biondo.
- ahah scommetto che la mia sorpresa è più bella! -
- io ne dubito! - sussurrò per non farsi sentire Edward, aiutando la madre a scendere dalla finestra.
- ho portato le noci per fare una bella torta ta-dà - Edward sorrise riconoscente, adorava la torta di noci, e visto che la madre era di buon umore avrebbe potuto approfittarne per fargli di nuovo presente il suo desiderio.

- Ascoltate madre, tu dici che io non sono abbastanza forte per cavarmela da solo.. - Iniziò Edward avvicinandosi all’armadio che aveva bloccato con una sedia.
- Non vorrai ricominciare con il discorso delle stelle fluttuanti..-
- Si,  poi arriverò anche a quello ma.. -
- perché pensavo che il discorso fosse chiuso! - La voce di Dante si faceva sempre più affilata e fredda.
- No madre, ascoltate io posso cavarmela..-
- Basta Edward! -
- Davvero io posso..-
- Edward adesso smettila -
- Se solo mi ascoltassi.. -  Dante si girò verso Edward, il viso contratto in una smorfia di rabbia e gli occhi gelidi lo trapassarono da parte a parte.
- BASTA COSì EDWARD, TU RESTERAI IN QUESTA TORRE PER TUTTA LA VITA! -

Edward spalancò gli occhi, sconvolto dalle parole della madre, la mano protesa verso la sedia che teneva chiuso l’armadio scivolò senza forze al suo fianco.
Abbassò la testa addolorato, i lunghi capelli dorati gli coprivano leggermente il corpo come un confortante abbraccio.
Dante si sedette su una poltrona li vicino sospirando stanca, forse non avrebbe dovuto urlare così, ma non avrebbe mai permesso al ragazzo di uscire dalla torre, non avrebbe permesso che gli portassero via il potere del fiore.
Il biondo si avvicinò alla madre sussurrando lievemente.

- Madre, ho deciso cosa vorrei per il mio compleanno! -
- E che cosa vorresti? -
- Tempere per dipingere, quel bel colore fatto con le conchiglie bianche che mi hai portato una volta! - i suoi occhi ambrati si incontrarono con quelli della madre, e lei sospirò rassegnata.
- Dovrò affrontare un viaggio di tre giorni, starai bene qua tutto solo? - la donna lo abbracciò e Edward la strinse con affetto accoccolandosi sul suo petto.
- So che finchè rimango qui non corro pericoli! -

Dante iniziò a preparare l’occorrente per il viaggio, delle coperte e del cibo, poi si avvicinò nuovamente al figlio abbracciandolo e raccomandandogli di fare attenzione, Edward sciolse i suoi capelli facendo si che la madre potesse scendere dalla torre, si salutarono, e lui iniziò a mettere in atto il suo piano.




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Mustang aprì leggermente gli occhi, la stanza in cui si trovava era immerso in una leggera oscurità, si accorse di essere legato ad una sedia con..dei capelli?!

- che diavolo.. Ma questi sono capelli? - seguì i lunghissimi fili dorati con lo sguardo vedendo che scomparivano nel buio, poi una voce lo ridestò dai suoi pensieri.
- O-ogni tentativo di fuggire è del tutto inutile -
- cosa? - Roy era sempre più confuso, non riusciva proprio a capire cosa stesse succedendo, poi, dall’oscurità vide uscire piano una figura di donna…no di un ragazzo!
Rimase incantato a guardarlo, i lunghissimi capelli biondi contornavano un visetto leggermente ovale e dai lineamenti delicati, due enormi occhi del colore del’oro lo squadravano con prudenza, era vestito con una leggera camicia bianca che lo copriva fino a metà coscia, e degli aderenti pantaloni neri, i piedi nudi si muovevano leggermente irrequieti sul parquet scuro, nelle mani dalle dita sottili teneva una padella con aria minacciosamente insicura.

Doveva essere finito in paradiso perché quello sembrava proprio un angelo.





TBC…



Ecco a voi il secondo capitolo, spero vi piaccia come il primo, le cose iniziano piano piano a prendere forma!! Chiedo scusa per eventuali errori ho ricontrollato ma non ri sa mai!!
Ringrazio moltissimo le mie commentatrici che mi hanno lasciato delle recensioni molto belle, spero di non deludervi, ringrazio anche chi ha messo la storia in preferite/seguite/ricordate e ovviamente i lettori silenziosi!!
Un bacio a tutti al prossimo capitolo <3
Chiby Rie_chan
  
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