Storie originali > Soprannaturale
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Autore: Ariel Bliss Russo    23/08/2011    0 recensioni
Buio. Lassù, regnava un silenzio prepotente, rotto solo dal suono dei clacson, dal rombo dei motori di auto e moto, dal ronzio indistinto di voci, dal verso ripetitivo delle cicale. Il cielo blu, scuro e pieno di stelle come tutte le notti, in quel momento pareva viola, cupo, pieno di nubi che oscuravano la luna e i piccoli luccichii che le si distendevano attorno. Minacciava di piovere. Quel pensiero passò rapido nella mia mente, ma si cancellò subito. Non era importante come gli altri. Avrebbe piovuto? Pioggia, acqua, mi sarei semplicemente bagnata..
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non dirmi addio.

-Hai così tanto da dare al mondo.. - disse. -E lui ha così tanto da farti vedere. Non lasciare che le cose futili influenzino il tuo modo di essere. Vivi. Vivi e non pensare solo alle conseguenze, affrontale quando sarà il momento.-
Distolsi lo sguardo. -Cosa mai potrei dare al mondo se mi sento così vuota?- risposi. -Se devo vivere, come dici tu, e affrontare le conseguenze delle mie azioni quando si presenteranno, allora una di quelle ce l'ho davanti-.
Volsi lo sguardo al suo viso, incrociando il mio sguardo con il suo. -Ho scelto di stare con te- proseguì -e qualunque sia il prezzo o le difficoltà che ne derivano non mi importa. Se questo discorso è una delle conseguenze della mia scelta, è così che rispondo: ovunque tu andrai, io ti seguirò. Qualunque scelta tu prenda, qualunque strada tu decida di percorrere..- chiusi gli occhi per impedire alle lacrime di uscire, poi tornai a guardarlo -sappi che incrocerà sempre
la mia. Che sia un caso o che sia premeditato. Ci sarò sempre, anche se tu non vuoi che sia così.-
Lui mi abbracciò, senza darmi il tempo di reagire. Poggiai la testa sul suo petto e ascoltai, in quel silenzio colmo di parole non dette ed emozioni represse, i battiti forti e veloci del suo cuore. Pensare che battesse in quel modo per me, mi diede la forza di allontanarmi da quell'abbraccio triste e incrontrare una distesa grigia di nuvole pronte per il temporale. Restammo a guardarci per un pò, poi lui parlò.
-Ti amo. Lo farò sempre.-
Annuì. -Lo so-
Mi rubò una carezza sulla guancia, e io avrei voluto premere di più la mia pelle su quella mano, per tenere sempre a mente il ricordo di quel tocco. Avrei voluto intrecciare la mia mano fra quei capelli dorati e giocarci per ore.
Avrei voluto perdermi in quegli occhi tempestosi e schiudere le labbra sulle sue, mordicchiarle, sentire il suo respiro sul viso. Ma mi imposi di rimanere immobile. Non potevo lasciarmi andare.
Non in quel momento.
Non alla fine di tutto.
E all'inizio di altro.
Quando abbassò la mano, mi sentì più vuota di quanto già non lo ero.
-Addio Cassie- disse. E sparì davanti ai miei occhi.
Chiusi gli occhi, sentì rieccheggiare i battiti del mio cuore infranto per qualche secondo. Poi caddi sulle ginocchia, prendendomi il viso fra le mani, e piansi finchè il mio corpo me lo permise.
Piansi perchè un giorno ci saremmo rincontrati.
Piansi perchè sapevo che quell'addio non era per sempre.
Piansi perchè, pur sapendo tutto questo, il mio cuore piangeva con me.
   
 
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