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Autore: Niniel Virgo    23/08/2011    1 recensioni
One-shot su due personaggi inventati da me e una mia amica.
Fuyumi non ha mai avuto un appuntamento in vita sua, e per questo quando Nate le chiede di uscire assieme non sa cosa aspettarsi.
"-Tu sei un Metamorfomagus, no? Puoi..puoi trasformarti in Sakura?-
Chiese lei, sussurrando. Voleva vederla un'ultima volta.
Nate sbiancò, boccheggiando. Probabilmente si aspettava tutto tranne che questo.
-Ti prego. Voglio vederla.-
Lo supplicò, guardandolo dritto negli occhi, cosa che non faceva mai con nessuno."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FIRST DATE
 
 
Quella mattina c'era qualcosa di diverso, e Fuyumi se ne rese conto appena sveglia.
Rimase in silenzio, con le coperte tirate su fin sopra la testa, tenendo gli occhi a mandorla serrati. Sapeva che era troppo presto per alzarsi, sentiva i respiri profondi delle sue compagne di dormitorio ancora addormentate intorno a sé.
All'improvviso capì cosa c'era di diverso: il sole. Quel giorno c'era un sole che spaccava le pietre, e i cui raggi le inondavano dispettosi il viso, cercando di farla alzare. Nonostante la coperta, riuscivano a darle fastidio. Strizzò gli occhi, mugolando, per poi voltarsi dall'altra parte.
Che giorno era? Non ne era sicura, ma doveva essere martedì. Il martedì in genere non aveva niente di particolare, la mattinata di scuola era piuttosto semplice e leggera e non aveva gli allenamenti di Quidditch. Fuyumi adorava il martedì, perché poteva dedicarsi alla lettura. Finiva presto i compiti dopo le lezioni per poi tornare nella Sala Comune dei Tassorosso, sprofondando in una delle poltrone, di solito quella vicina alla finestra, in compagnia del libro di turno.
Sembrava che tutto congiurasse contro di lei e il suo sonno, quella mattina: mentre stava per abbandonarsi di nuovo alle braccia calde e morbide di Morfeo, ecco che Kuro, il suo gatto nero come la pece e grasso come un maiale, aveva deciso che era il momento più adatto per mangiare ed era saltato sulla schiena della padroncina, miagolando come un'anima in pena.
Fuyumi sussultò, aprendo appena gli occhi scuri schermandoli con le lunghe ciglia per proteggerli dalla luce accecante del sole, girandosi di lato per far cadere il gatto. Kuro balzò giù dalla sua schiena appena in tempo, sedendosi di fianco a lei, continuando a miagolare.
L'asiatica si tirò su a sedere, stropicciandosi gli occhi. Dopo anni di convivenza con “l'ospite felino”, come sua madre amava chiamarlo, sapeva che quando il gatto voleva qualcosa, miagolava anche per ore pur di ottenerlo. Si posò un dito sulle labbra chiare facendo segno a Kuro di tacere ma, dato che non accennava a volersi fermare, con un sospiro rassegnato si decise.
-Se chiudi il becco ti do da mangiare.-
Ecco, quelle erano le parole magiche per zittirlo; immediatamente il gatto smise di fare rumore, guardando la padrona con occhi azzurri intelligenti.
Fuyumi sapeva che il suo gatto era fuori dalla norma: quando aveva solo dieci anni, lei e i suoi genitori erano in vacanza ad Osaka, una città che la ragazza aveva sempre adorato. Mentre i genitori erano intenti a comprare alcuni souvenir per i parenti, lei si era allontanata, cercando di catturare una bellissima farfalla che le era passata davanti al naso pochi minuti prima. Dopo qualche minuto di corsa sfrenata, si accorse di non riuscire a trovare più i suoi genitori, e non aveva idea di come tornare alla casa che avevano preso in affitto. Si era fatta prendere dal panico, ed era scoppiata in lacrime.
Nel frattempo, a chilometri di distanza, nella casa di Osaka, Kuro era diventato teso, nervoso, si agitava, parola della signora delle pulizie. Era uscito di casa di corsa senza che la donna potesse fermarlo.
Intanto Fuyumi si era ritirata al lato della strada, guardandosi intorno terrorizzata da tutte quelle persone che non conosceva, cercando di capire come fare a tornare indietro. Aveva paura di chiedere qualcosa, e magari c'erano dei malviventi lì vicino. Come fare? Ma non dovette mai trovare risposte a questa domanda, perché ecco Kuro, che correva all'impazzata verso di lei. Fuyumi aveva sorriso sollevata, stringendo il gatto tra le braccia, che poi l'aveva ricondotta a casa, dove i suoi genitori l'aspettavano sconvolti. Da allora non si era mai separata dal gatto, e lo aveva portato ovunque.
Fuyumi si stiracchiò, sbadigliando. Scese dal letto sistemandosi la corta camicia da notte, per poi fare cenno al gatto di seguirla. Questi le corse di fianco, iniziando a fare le fusa mentre la ragazza si inginocchiava davanti al proprio baule per tirare fuori la ciotola e il cibo per gatti.
-Fai piano Kuro, non vorrai svegliare tutti, no?-
Disse lei con un sussurro, mentre riempiva la ciotola. In tutta risposta, il gatto prese a fare le fusa con più forza.
Fuyumi alzò gli occhi al cielo, appoggiando la ciotola per terra.
-Prendi, ruffiano.-
Senza farselo ripetere, l'animale assaltò la ciotola, come se non vedesse cibo da anni.
La giapponese si alzò dalla posizione scomoda, per dirigersi verso il bagno: ormai era in piedi e non sarebbe riuscita a riaddormentarsi nemmeno se Kami-sama in persona glielo avesse ordinato.
L'unica cosa che odiava di Hogwarts era di dover dividere la camera e il bagno con sconosciuti. Lei era di indole timida e chiusa, e teneva molto alla sua privacy. Se riusciva a svegliarsi presto e ad avere il bagno tutto per sé, era ok. Ma quando si svegliavano tutte assieme...era orribile. In genere aspettava che le altre fossero pronte, per poi andare in bagno una volta sola.
Si lavò con cura, sciogliendo la treccia di capelli castani per lavarli. Uscita dalla doccia si mise addosso l'asciugamano viola, il suo preferito, per poi lavarsi i denti e andare a vestirsi,
Tornò nella stanza camminando sulle punte, con passo felpato, decisa a non svegliare le sue compagne di stanza. Scavalcò Kuro che continuava a mangiare e riaprì il baule, per prendere i vestiti. Ritornò poi a velocità supersonica verso il bagno, richiudendosi dentro con un sospiro. Infilò con calma la divisa, stringendo la cravatta gialla, prese in mano la spazzola e si pettinò i lunghi capelli castani. Quando era nata i suoi genitori erano rimasti sorpresi: entrambi avevano i capelli neri, e lei era l'unica in tutta la famiglia con i capelli così chiari. Nonostante la poca stima che avesse di sé, Fuyumi andava fiera dei suoi capelli.
La porta si aprì leggermente, facendo posto per far entrare Kuro, che miagolò nervoso.
-Lo so, lo so, adesso esco. Ma è ancora presto, non c'è nessuno giù.-
Rispose la ragazza al gatto. Quando erano soli, le piaceva parlare con lui. Probabilmente l'avrebbero presa per pazza, ma il suo gatto era intelligente e sembrava capire quello che lei gli diceva. Di sicuro era molto più intelligente di quell'oca di Amy Jones, la sua compagna di stanza, che parlava solo di trucco, ragazzi e vestiti, e non necessariamente in quest'ordine.
Alla fine si decise ad uscire dal bagno, trovando nella stanza tutte le ragazze che dormivano ancora. Fece il letto velocemente, per poi fare cenno a Kuro di saltarci sopra. Il gatto si acciambellò su di esso, lanciandole uno sguardo sornione.
-Allora io vado. Non combinare disastri e controlla che nessuno tocchi l'album di fotografie. A dopo.-
Lo salutò, accarezzandogli la testa. Kuro ricominciò a fare le fusa, come a farle capire che lo avrebbe fatto.
Fuyumi fece per uscire dalla stanza, ma all'ultimo tornò indietro e sollevò il cuscino, per prendere una foto che nascondeva gelosamente. Quest'ultima rappresentava lei e una ragazza dai capelli blu, che sorridevano felici davanti ad un tempio shintoista. 
-Buongiorno Sacchan.- 
Sussurrò, sfiorando la figura dell'altra ragazza con un dito. Sakura era stata la sua migliore amica, prima che un attentato terroristico a Fukushima non la uccise. Ormai di lei erano rimaste solo un mucchio di foto e video, che Fuyumi custodiva nel baule della scuola. La sua Sacchan era stata la persona più importante della sua vita: non solo amica, ma sorella. Non solo consigliera, ma guida.
Era stato grazie a lei, se Fuyumi ora aveva qualche amico in più. Da piccola faceva fatica a stringere amicizia, gli altri la terrorizzavano, anche ora. Ma il ricordo di Sakura le dava la forza di conoscere altre persone, perché sapeva che la sua amica avrebbe voluto questo. 
Rimise la foto sotto il cuscino, e poi si decise ad uscire dal dormitorio.
Come aveva immaginato, nella Sala Comune non c'era nessuno. Erano pochi i mattinieri come lei, ma la cosa la sollevava: le piaceva passeggiare per i corridoi di Hogwarts, immaginando di essere completamente sola nel castello. Anche se poteva essere un'immagine triste, a lei piaceva.
Si diresse verso l'uscita della Sala Comune mentre un sorriso le spuntava spontaneo sul viso; l'idea di una passeggiata solitaria la metteva sempre di buon umore. Di solito la scuola era troppo affollata per i suoi gusti. Era certa che tutti stessero ancora dormendo.
Per questo rimase sorpresa quando incrociò un ragazzo nei corridoi, riconoscendolo immediatamente dal sorriso stupendo che aveva dipinto in viso: Nate, un anno in più di lei, Grifondoro. Si erano conosciuti all'inizio dell'anno e Fuyumi poteva considerarlo suo amico, anche se la sua sola presenza la metteva in soggezione.
Abbassò istintivamente lo sguardo, desiderando di essere invisibile. Purtroppo non tutti i desideri si avverano.
-Ehy, Fuyumi! Non mi aspettavo di trovare qualcuno sveglio a quest'ora!-
La salutò lui allegramente, andandole incontro.
-Il mio gatto mi ha svegliata, così ho pensato di fare una passeggiata nell'attesa che iniziassero le lezioni.-
Spiegò lei, arrossendo leggermente. Era sempre stato così: qualcuno le rivolgeva la parola e lei arrossiva, senza un motivo particolare. 
-E tu? Come mai già in piedi?-
Nate sorrise di nuovo, un sorriso caldo e luminoso come il Sole. 
-Più o meno lo stesso motivo. Il mio topo mi ha svegliato e ho avuto la tua stessa idea.-
Fuyumi non poté fare a meno di notare che era una coincidenza piuttosto strana, ma lasciò perdere.
-Che ne dici di passeggiare assieme?-
Le chiese lui, allungandole scherzosamente un braccio.
Fuyumi sorrise imbarazzata, facendosi però coraggio ed accettando il braccio che le veniva offerto.
-Perché no.-
E, mentre passeggiavano assieme e Nate la intontiva di chiacchiere, Fuyumi non poté che dirsi che la giornata era iniziata nel migliore dei modi.
 
***
La giornata scolastica come sapeva già che sarebbe successo, passò in un lampo. Dopotutto non era stata nulla di che, Pozioni, Trasfigurazione, Difesa Contro le Arti Oscure, pranzo, un'altra ora di Trasfigurazione, e due ore di Erbologia. A dire il vero, solo lei l'aveva trovata una giornata semplice: ma d'altronde, le attività che per lei erano piacevoli e rilassanti per altri erano un suicidio.
La sera, dopo aver finito i compiti ed averli messi nel baule ben nascosti sotto i vestiti (le sue compagne di dormitorio avevano la brutta abitudine di rubarglieli per copiarli), aveva preso in mano il libro che stava sul suo comodino, che quasi la chiamava. Salutò Kuro che dormiva sul letto, per poi dirigersi velocemente verso la Sala Comune.
Appena entrata si rese conto che c'era più rumore del solito, ma cercò di non farci caso, avviandosi a grandi passi verso la sua poltrona preferita, quella vicina alla finestra.
Fuori non c'era buio, le giornate si stavano allungando e annunciavano l'imminente arrivo dell'estate, la stagione preferita della ragazza. Guardò il campo di Quidditch e notò che non c'era nessuna squadra ad allenarsi. Aprì il libro e si immerse nella lettura, come suo solito.
Purtroppo però quella sera c'era così tanto rumore che nemmeno la mente attenta di Fuyumi, che di solito riusciva a concentrarsi facilmente, riusciva a stare attenta. Rilesse la stessa riga almeno dieci volte, senza riuscire a capire cosa c'era scritto. Dopo una ventina di minuti, rinunciò alla serata di lettura e chiuse il libro con un sospiro rassegnato.
Corrugò la fronte, guardando la miriade di ragazzini tutti concentrati nello stesso punto: cosa poteva accadere di così interessante?
Fuyumi si alzò lentamente, abbandonando il suo angolo preferito tenendo il libro tra le mani, avvicinandosi: una stupida partita agli Scacchi dei Maghi. Scosse con forza la testa, senza parole: possibile che esistessero persone che si infervorassero per un gioco da tavolo del genere?
Tornò al dormitorio, senza una mezza idea su cosa fare. Di sopra trovò le sue compagne che parlavano ad alta voce, emettendo ogni tanto dei gridolini acuti che spaccavano i timpani. Appena captò l'argomento della discussione, ovvero i ragazzi, Fuyumi scattò veloce, poggiò il libro sul comodino e corse verso l'uscita, ma non fece in tempo a mettere fuori nemmeno un piede che Amy la richiamò indietro.
-Ehy Fuyumi, torna qui!-
Di malavoglia, l'asiatica tornò sui suoi passi, trattenendo a stento uno sbuffo scocciato.
-Sì, Amy?-
La ragazza scambiò un'occhiata divertita alle altre due, facendo cenno alla giapponese di sedersi sul letto, di fianco a lei. Fuyumi obbedì, sperando che si trattasse di una cosa veloce.
-Avevamo una domanda da farti.-
Iniziò Amy. Lei era praticamente il capo del gruppo, le altre tre ragazze erano le sue servette, facevano tutto quello che voleva lei. Fuyumi odiava quel tipo di persone.
-Dimmi Amy,-
La ragazza rimase in silenzio, come per creare suspense. Fuyumi sentì crescere dentro di lei l'irritazione.
-Ci stavamo chiedendo se anche Fuyumi, la ragazza chiusa e schiva, ha un ragazzo che le piace.-
La diretta interessata arrossì, pensando immediatamente a Nate e a quanto adorasse il suo sorriso. 
Cosa che non sfuggì ad Amy.
-Ah-ah! Allora c'è qualcuno che ti piace!-
Fuyumi scosse con forza il capo, più per scacciare il ricordo di Nate che per negare.
-No, hai frainteso. Non c'è nessuno che mi piace.-
A quel punto Tamara intervenne.
-Eppure stamattina andavi in giro con un tipo tanto carino, un Grifondoro..-
Non l'avesse mai detto: le ragazze le si scagliarono addosso, traumatizzando la povera giapponese non abituata all'espansività occidentale.
Ignorando le domande come “Chi è? Quanti anni ha? E' davvero così carino come dice Tamara?” e tante altre, Fuyumi si alzò, sistemandosi con gesti nervosi la divisa.
-E' un mio amico e basta. Ora, se non vi dispiace, credo che andrò a fare un giro.-
Detto questo, corse fuori dal dormitorio sentendo di sottofondo le proteste delle altre ragazze.
Una volta passata attraverso la Sala Comune ed uscita da lì, trasse un profondo sospiro: aveva mentito per la prima volta in vita sua.
Nate non era “solo un amico”; per lui sentiva qualcosa di più, ma non sapeva cosa. Quando erano assieme, nonostante il forte imbarazzo che provava, si sentiva felice, come se fosse a casa. 
Forse era vero che aveva una cotta per lui..ah, sciocchezze: non aveva tempo per cose del genere!
Si avviò con grandi passi verso una meta non precisa. Il dilemma era ancora lì, ad attenderla: cosa fare?
Guardò fuori da una delle immense finestre del castello e il lampo di genio arrivò: poteva allenarsi a Quidditch.
Con passo felpato, raggiunse il magazzino dove tenevano tutte le attrezzature, e prese le uniche due cose che le interessavano: il Boccino e una delle scope della scuola. Essendo Cercatrice di Tassorosso, non le serviva altro. Doveva solo allenare la vista per prendere quella piccola palla color oro, dalla velocità sorprendente.
Si diresse poi con passo baldanzoso vero il campo da Quidditch, quando l'immagine della sua divisa gialla le si impresse nella mente: ecco cosa aveva scordato!
Si fermò, indecisa se tornare indietro a prenderla o meno, ma poi scrollò le spalle: poco male, c'era solo lei, chi se ne importava se volava con addosso la gonna!
Arrivata al campo, lanciò in aria il Boccino, che prese a volare nel campo. Saltò poi sulla scopa e prese il volo.
Passarono minuti interminabili, durante i quali Fuyumi rimase immobile ed in silenzio, cercando il Boccino. Eccolo lì, vicino agli spalti! Con un sorriso trionfante, fece partire la scopa a tutta velocità. Stava quasi per prendere il boccino, quando..
-Ma che ci fai qui tutta sola?-
Fuyumi quasi cadde dalla scopa dalla sorpresa, frenando di colpo, mentre vedeva il Boccino allontanarsi. Imprecò a bassa voce in giapponese, voltandosi furente verso chi l'aveva interrotta, cambiando immediatamente espressione alla vista di Nate con in mano una scopa che le sorrideva divertito.
-A quanto pare non sono l'unico che aveva voglia di allenarsi, eh?-
Fuyumi planò dolcemente, appoggiando i piedi sulla terra morbida.
-Ho provato a leggere come faccio ogni sera, ma c'è troppa confusione in Sala Comune.-
Rispose, senza alzare lo sguardo su di lui. Ripensò a quello che era successo poco prima nel dormitorio, ricominciando a domandarsi se davvero le piaceva Nate o se era solo confusa.
Nate le si avvicinò, salendo a sua volta sulla scopa, con un sorriso di sfida.
-Facciamo una gara: il primo che prende il Boccino vince. Va bene?-
Fuyumi non poté fare a meno di sorridere di rimando: quando qualcuno le lanciava una sfida, doveva assolutamente accettare.
-Va bene. Cosa si vince?-
Il sorriso di Nate si fece più grande.
-Se vinco io, tu accetti di uscire con me.-
A quelle parole Fuyumi assunse una tonalità di rosso che ricordava vagamente un'aragosta. Come poteva pretendere che lui facesse una richiesta del genere e lei rimanesse impassibile?
-Io..ecco...-
Vide la sicurezza di Nate vacillare.
-Se non vuoi non importa.-
Fuyumi scosse con forza il capo. Ovviamente lui aveva frainteso: non che non le andasse, ma solo che sapeva già che avrebbe fatto una figuraccia!
-N-no, va bene...ma se vinco io mi dovrai comprare un libro al mese.-
Propose, cercando di ignorare il cuore che batteva a mille.
Il ragazzo annuì, prendendo il volo, seguito immediatamente da Fuyumi.
-Al mio via partiamo alla ricerca, va bene?-
La ragazza annuì, completamente assorta dalla sfida. 
-Uno, due, tre..via!-
E i due ragazzi partirono, per così dire. Spesso rimanevano fermi in ascolto, attenti a catturare il ronzio del Boccino. Ogni tanto uno di loro partiva in picchiata, certo di aver intravisto un bagliore dorato, subito seguito dall'altro, ma si fermavano quasi subito, delusi.
La ragazza stava quasi per rinunciare quando vide il Boccino, fermo a pochi metri di distanza davanti a lei. Fece partire a tutta birra la scopa, decisa a vincere. Ma lo voleva poi così tanto? Sentiva Nate che sfrecciava, guadagnando terreno fino a trovarselo di fianco.
Voleva davvero vincere? Insomma, che c'era di male nell'uscire con Nate? Si sarebbe divertita, era questo quello che contava.
Fu quell'indecisione che le costò la vittoria. Infatti rallentò senza nemmeno accorgersene, e Nate ne approfittò per afferrare il Boccino con aria trionfante.
Fuyumi si fermò a mezz'aria, cercando di capire che cos'era successo. Fu solo quando Nate tornò verso di lei giocherellando con il Boccino che capì di aver perso.
-A quanto pare ho vinto io.-
Esordì lui, fermando la scopa vicino a quella della ragazza con un sorriso vincente.
Fuyumi ricambiò il sorriso, divertita. Era così felice solo perché era riuscita a batterla o perché sarebbero usciti assieme? Non era sicura di volerlo sapere.
-Ti passo a prendere io domani sera, d'accordo?-
La ragazza annuì, chiedendosi se stesse sognando o meno. Insomma, i ragazzi non si interessavano mai a lei! All'età di quindici anni non aveva mai avuto una cotta, figuriamoci un appuntamento!
-Allora a domani, Fuyumi,-
Avvicinò ancora di più la scopa alla sua e le diede un bacio veloce sulla guancia, per poi volare verso la scuola.
Fu in quel momento, lì da sola con una mano appoggiata sulla guancia chiedendosi se era successo davvero o se lo aveva solo immaginato, che Fuyumi scoprì che a volte non era così male perdere.
 
***
La sera era arrivata troppo in fretta per la ragazza, che passeggiava avanti e indietro per la Sala Comune terrorizzata. A momenti Nate sarebbe passato a prenderla, per il loro appuntamento. E se lei avesse detto o fatto qualcosa di sbagliato? Se lui l'avesse reputata fuori di testa a causa del continuo balbettare? 
Si sedette con un sospiro sulla sua poltrona preferita. Non aveva senso preoccuparsi in anticipo. Doveva solo essere se stessa e sarebbe andato tutto bene.
Il suo nervosismo purtroppo non era sfuggito a Amy e alle sue servette, che confabulavano dall'altra parte della stanza, lanciandole occhiate perplesse a lei e al modo in cui era vestita. Aveva infatti indossato un abito azzurro cielo, che le arrivava sopra al ginocchio, senza spalline. Poco male, finché non fossero venute a chiederle qualcosa poteva stare tranquilla.
In quel momento Jasmine Jackson, meglio conosciuta come JJ, entrò nella Sala Comune puntando dritta verso Fuyumi.
-Ehy, c'è un tipo niente male qui fuori che chiede di te. Dice di chiamarsi Nate.-
La ragazza scattò in piedi, sentendo l'ansia rimontare. -Come sto?- Chiese nervosa a JJ, incurante del fatto che non si erano mai parlate prima d'ora.
JJ sorrise, alzando un pollice. -Sei perfetta, vai.- Fuyumi la ringraziò con un cenno del capo e corse fuori dalla Sala Comune, prima che Amy e le altre potessero dire qualcosa.
Nate l'aspettava appoggiato contro la parete, fissando dritto davanti a sé. Sentendo i passi della ragazza, si voltò sorridente verso di lei, squadrandola da capo a piedi, cosa che mise Fuyumi a disagio. E se fosse esagerata? Forse era meglio mettersi un paio di jeans e una maglia...
-Ciao Fuyumi.-
La salutò lui, sorridendo ancora e smettendo finalmente di squadrarla, 
-Ho..visto le tue foto con Sakura, la sorella di Hiroki.-
Le si gelò il sangue nelle vene: Hiroki, suo migliore amico nonché Grifondoro, aveva portato le sue foto con Sacchan senza dirle nulla? 
-Ah.-
Rispose solamente, senza parole. Perché non glielo aveva detto? Insomma, quelle foto le appartenevano in un certo senso! Erano i pochi ricordi che aveva di Sacchan!
-E ho notato che non sorridi più come in quelle foto. So che probabilmente è a causa di quello che è successo ma..vorrei che tu tornassi a sorridere come una volta.-
Fuyumi sentì improvvisamente freddo, ma non che veniva da fuori: era dentro di lei. Quel freddo che solo le persone a cui vuoi bene sanno mandare via.
-Non so se ci riuscirò.-
Rispose cercando di rimanere calma. Davanti a lei vedeva ancora il sorriso di Sakura, un ricordo indelebile che le faceva sanguinare il cuore.
Nate annuì, rimanendo in silenzio qualche minuto. Fuyumi sperò di non averlo offeso, ma aveva solo detto la verità. Difficilmente sarebbe tornata quella di una volta. Tutto quello che Sakura le aveva insegnato, tutti gli incoraggiamenti che le aveva dato..doveva tutto a lei.
-Parlami un po' di lei. Ho visto il suo viso, ma non ho idea di che tipo era. Te la senti?-
Toccò a Fuyumi annuire; non ne parlava mai di solito, ma doveva farlo prima o poi. L'avrebbe aiutata a superare il lutto, cosa che doveva fare da anni ormai.
-Sacchan era una ragazza fantastica: allegra, esuberante, che proteggeva i più deboli..ed io ero debole. Ero la bambina più timida alle elementari, e lei fu l'unica che provò a stringere amicizia con me. 
Diventammo inseparabili: facevamo i compiti assieme, uscivamo solo noi due..spesso mi chiedevo se non ero troppo appiccicosa con lei.- Sorrise leggermente al ricordo. -Ma a lei andava bene così. Avrebbe potuto frequentare persone migliori di me ma non l'ha fatto. Lei era Sacchan, e io Fuka. Fuka e Sacchan, il duo inseparabile. Così ci vedevano tutti.-
Si concesse una pausa per prendere fiato, mentre i ricordi si affollavano nella sua mente. 
-Io..io non sono niente senza di lei.-
Queste parole risvegliarono Nate, che era rimasto in silenzio tutto il tempo.
-Cosa dici? Non è vero! Tu sei..sei una delle persone migliori che io abbia conosciuto, non è vero che senza di lei non sei nulla!-
Fuyumi sobbalzò sorpresa. Da un lato era contenta di sapere cosa pensasse di lei il ragazzo, dall'altra il dolore per la perdita di Sacchan era ancora troppo forte.
-Non dire mai più una cosa del genere, ti prego.-
E qualcosa nello sguardo di Nate la convinse. Doveva smetterla, se lo faceva stare così male.
-Posso chiederti un favore?-
Chiese improvvisamente. Un'idea si stava facendo strada nella sua mente. Un'idea folle, assolutamente pazza.
-Certo, tutto quello che vuoi.-
Disse, sollevato che Fuyumi si fosse ripresa.
-Tu sei un Metamorfomagus, no? Puoi..puoi trasformarti in Sakura?-
Chiese lei, sussurrando. Voleva vederla un'ultima volta. 
Nate sbiancò, boccheggiando. Probabilmente si aspettava tutto tranne che questo.
-Ti prego. Voglio vederla.-
Lo supplicò, guardandolo dritto negli occhi, cosa che non faceva mai con nessuno.
Senza una parola, Nate modificò il suo viso, ed eccola lì: Sakura Usami.
Fuyumi trattenne il respiro, credendo di trovarsi davanti la vera Sakura. Era quello d'altronde il suo scopo: fingere che lei fosse lì.
-Sacchan...-
Sussurrò, poggiando le mani sul viso di Nate/Sakura, guardandolo senza fiato. 
-Fuka.-
Rispose lui con la voce della ragazza. Le mani di Fuyumi tremarono, ma non si mosse di un millimetro. Era consapevole di essere molto vicina al viso di lui, ma non le importava: adesso Nate era Sacchan.
-Mi manchi un sacco Sacchan.-
Disse, sentendo le lacrime solcarle il viso, calde.
-Anche tu Fuka. Ma devi andare avanti. Io ti sorveglierò dall'alto.-
Fuyumi non poté fare a meno di ringraziare mentalmente Nate, che si stava prestando a quella sceneggiata. 
-Io..ci proverò. Te lo prometto.-
Sakura sorrise ancora, prima di tornare ad essere Nate.
Fuyumi, senza dire una parola, nascose il viso contro il suo petto, scossa dai singhiozzi.
-Grazie..grazie.-
Riusciva solo a dire. Sentì le braccia di Nate stringerla, e si sentì a casa.
-Di nulla.-
Fuyumi, per quanto avesse poca esperienza di appuntamenti, era certa che nessuno fosse mani andato a finire così.





Angolo autrice


Allora, questa Shot mi è uscita dal cuore, sul serio. Questi due personaggi, inventati da me e da Effie (che reputo una scrittrice fantastica) mi sono piaciuti così tanto che non ho potuto non scrivere qualcosa su di loro. Ho postato la FanFiction in Harry Potter perché il contesto è quello, e sono stata molto indecisa fino all'ultimo, se pensate che non vada bene qui ditemelo pure.
Non so in quanti la leggeranno, perché d'altronde parla di due personaggi nuovi, non c'è il Trio, i loro figli e nessuno di loro, anche se il contesto è quello della Nuova Generazione. Potrei inserirli nel caso mi vada ancora di scrivere su questa coppia, su cui stavo scrivendo già un'altra shot, anche se sono bloccata al momento. xD
Beh, che dire: mi piacerebbe davvero trovare diverse recensioni, più che altro per sapere come posso migliorare il mio stile di scrittura (diciamocelo, in confronto ad Effie faccio pena!) e quant'altro.
Baci, Niniel.
   
 
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