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Autore: Crystal_M    23/08/2011    1 recensioni
Devo averla. Non posso continuare così…finirò per impazzire…
Questo, quello che Sirius continuava a pensare guardando i campi tanto familiari scorrergli davanti agli occhi, fuori dal finestrino dell'Espresso per Hogwarts.

Parto con il dire che questa è la mia prima Fanfiction, una cosa del tutto nuova per me. I personaggi principali sono Sirius Black e Crystal Kaine (un personaggio nuovo di mia invenzione), accompagnati da Remus Lupin, James Potter, Lily Evans e Severus Piton, tutti ancora adolescenti. La Fanfiction parla soprattutto di amori impossibili, incomprensioni, segreti e amicizie indissolubili.
Spero vi piaccia!
Crystal_M
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 4
Questa è la mia storia






«Ragazzi, ho dimenticato di fare una cosa! Ci vediamo su in Sala Comune d'accordo?» disse Sirius, correndo poi fuori dalla Sala Grande.

Era ormai circa un mese che la sua storia -se quella poteva definirsi storia- con Crystal andava avanti, appoggiandosi su quell'ora al giorno durante la quale si incotravano di nascosto allo Stadio, subito dopo cena, e sui bacetti rubati nei momenti sicuri tra un'ora e l'altra, solitamente dietro le solide statue di Hogwarts. 

Così, come ogni giorno, Sirius si stava dirigendo verso il posto che stava ormai diventando il suo preferito. Finalmente  , pensava, ho una voglia matta della mia Crystal.
Perso nei suoi pensieri, però, non si accorse di un piccolo dettaglio che poi gli sarebbe costato molto caro: qualcuno lo stava seguendo. 

«Finalmente! Come mai sono sempre io quella che arriva prima?» disse Crystal, dopo aver stampato un passionale bacio sulla bocca del ragazzo. 

«Sai com'è, tu non devi inventarti ogni giorno una scusa diversa per uscire dal castello da dire ai tuoi amici...non è affatto una passeggiata! » rispose. Poi, stingendola a se mentre si avviavano verso il lato nord dello stadio - quello più vicino alla Foresta Proibita- , continuò: «Comunque, piccola, dovremmo vederci più spesso: un'ora al giorno ormai non mi basta più, non riesco a fare a meno di te.» 

Lei lo baciò, spingendolo schiena contro un albero. Lo baciò a lungo e molto, molto, molto ardentemente. Gli mise una mano nei capelli mentre l'altra era appoggiata sul suo petto; quanto avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più a lui, ogni giorno che stavano insieme la sua voglia di dedicarsi a lui cresceva sempre di più...ma no, non poteva rovinare tutto per la sua fretta e magari passare per una facile agli occhi del ragazzo.

«Cos'è...la Serpe che c'è in te sta venendo fuori?» le disse Sirius ridendo, una volta finito il bacio. Erano ancora vicinissimi ed entrambi avevano il fiato corto.

«E invece il Leone che c'è in te si sta innamorando tanto da non saper rispondere neanche ad una spinta, per di più di una ragazza?» rispose lei con tono di sfida. 

Lui, tornando serio, la fece girare fino a farla ritrovare a sua volta con la schiena contro la grossa quercia. 

«Si, è così. Mi sto innamorando irreversibilmente di te.» disse, e la baciò con così tanto amore da farla rimanere senza parole. 

«Io...non sono abituato a provare questi sentimenti. Sono vissuto in una famiglia dove l'unica cosa che contava era la ricchezza e la purezza del sangue. I miei erano tutt'altro che innamorati, non ho mai avuto esempio di vero amore; poi, ho conosciuto te.» questo, quello che Sirius le diceva, fissando i suoi occhi neri in quelli azzurri ghiaccio di lei. 

Intanto, un'ombra si celava dietro un albero li accanto, e ascoltava. 

«Pur essendo così diversi, pur essendo uno l'opposto dell'altro, noi ci siamo trovati e stiamo combattendo contro tutti per stare insieme. E lo rifarei un milione di volte, senza la minima esitazione.»
Era così deciso e sembrava così adulto quando parlava, che Crystal si sentì una bambina pensando al segreto che ancora gli nascondeva, il motivo per cui il suo comportamento nei confronti di Remus l'aveva tanto colpita. 

«Sirius, io...voglio raccontarti la mia storia.» disse allora, senza staccare gli occhi da quelli del ragazzo.



*


 

 

«Sono nata da una maganò e non ho mai conosciuto mio padre.» iniziò Crystal, non appena si furono seduti ai piedi del grande albero. Lui le prese la mano.
«Quando mia madre scoprì che ero una strega, non puoi nemmeno capire la sua felicità. "Ci riscatteremo!" diceva sempre, "non dovremo più essere costretti a faticare così tanto per guadagnare qualche Zellino!" » 

All'occhiata confusa di Sirius, la ragazza annuì, triste. 

«Si...non avevamo molti soldi, anzi. Mia madre voleva farmi passare l'infanzia migliore possibile e cercava di non farmi mancare niente; io, ovviamente, non conoscendo altro stile di vita, mi accontentavo di quello che avevo: qualche bambola rotta, dei peluche e un giardino in cui giocare. Lei lavorava come giardiniera per la famiglia più ricca del paese, veniva trattata peggio di un Elfo domestico.» scosse la testa, contrariata e più triste che mai.

Sirius la strinse a sé con affetto. «Piccola, non sei costretta a raccontarmi queste cose se parlarne ti fa star male...» disse. 

«No...no. Voglio che tu mi conosca, davvero e completamente.» rispose allora lei, tornando a guardarlo negli occhi. 
«Sono innamorata di te, per questo non voglio che ci siano segreti tra noi.» 

A quella frase le budella di Sirius si contorsero. Già gli era stato difficile pronunciarle, poco prima, figurati ora che le stava ascoltando! Quindi, non sapendo come esprimere a parole ciò che provava, la circondò con un braccio e, accarezzandole il viso con l'altra mano, la baciò a lungo sulla bocca. 

«Allora, se è questo che vuoi, continua, tesoro. Io sono qui per ascoltarti.» disse poi.

Lei gli lanciò uno sguardo pieno di gratitudine e affetto, per poi continuare. 
«Comunque, parlavo di mia madre. Era davvero un angelo, pur tornando esausta dal lavoro, ogni giorno si prendeva cura di me e cercava in ogni modo di farmi divertire. E onastamente ci riuscì anche, per un po'. Almeno finchè, a circa sei anni, non conobbi i figli dei padroni di casa. Avevano qualche anno più di me - cinque o sei, non ricordo di preciso - ed erano gemelli. In più, erano entrambi dei maghi, frequentavano Hogwarts e, ovviamente, appartenevano alla Casata dei Serpeverde.» 

A quel punto Crystal fece una pausa, riflettendo. Voleva davvero raccontargli tutto? Non aveva mai raccontato la sua storia a nessuno prima di allora, perché avrebbe dovuto farlo ora? Si vergognava di come si fosse comportata...pur essendo una volta così fiera delle sue scelte...
Non hai mai conosciuto nessuno come lui, ecco perché. le rispose il suo cervello. 

«Io però non capisco.» 

La voce del ragazzo interruppe i suoi pensieri. Alzò lo sguardo verso di lui, confusa. 

«Voglio dire...perché credi che raccontarmi tutto questo, tutto di botto, sia importante? Voglio sapere ogni cosa di te, però magari essendo un argomento così delicato potresti aver bisogno di più tempo.» 

Lo sguardo triste di lei era davvero insopportabile, non poteva vederla soffrire. 

«Beh, immagino che in questo mese ti sarai chiesto almeno una volta come tu abbia fatto a colpirmi in questo modo.» disse Crystal, facendolo arrossire tanto da rendere inutile un'ulteriore risposta.
«Come già ti ho detto la prima volta allo Stadio, è stato il tuo comportamento nei confronti di Lupin. E questo, ha a che fare con la mia storia.» 

Senza sapere più cosa dire, Sirius rimase in silenzio, in attesa che lei continuasse. 

«Bene.» disse, dopo un po'. «Si sta facendo tardi, percui sarebbe meglio arrivare al punto. Conoscendo i fratelli Caleb, dicevo, iniziai a prendere le abitudini tipiche dei Serpeverde Purosangue: disprezzare i non magici, i babbani e, pur essendolo io in prima persona, anche i mezzosangue. Ormai passavo più tempo con loro che nella mia povera casa, mi insegnavano magie di ogni tipo e mi parlavano di Hogwarts, di come fosse importante essere maghi e di quanto fossimo superiori a tutte le altre razze: essere come i gemelli era un sogno per me, non vedevo l'ora di ricevere la mia lettera. 

Passarono così due anni. Le giornate si susseguivano uguali tra loro finchè un giorno, tornando a casa, trovai mia madre in lacrime. Mio padre l'aveva messa incinta, di nuovo.

I nove mesi di gravidanza passarono in fretta; eccolo li, Tyson, il mio fratellino. Appena nato notai subito qualcosa di strano in lui...aveva già denti e capelli, ad esempio. E anche abbastanza lunghi. Ma, non essendo esperta di neonati, lasciai correre. 

Quello che trovavo un mistero erano i continui pianti di mia madre durante la notte, non era felice di avere un altro figlio?
Purtroppo, però, non mi ci volle molto a capirne il motivo; all'età di un anno, ci fu la prima notte decisiva per mio fratello, nonché la più brutta della mia vita: era una notte di Luna Piena.»


A quel punto, Sirius capì. Allora era così...suo fratello era un Lupo Mannaro. Per quello il suo affetto verso Lunasorta l'aveva tanto colpita...forse rispecchiava quello che lei aveva provato con Tyson?

«E ora...lui dov'è?» esordì, con il tono più dolce possibile. 
Solitamente non era così, lui era il tipico ragazzo stronzo, magari anche un po' menefreghista a dirla tutta. Ma con Crystal era diverso...lei riusciva a tirar fuori la parte migliore di lui. 

«Non c'è più. È...lui è morto. Aveva solo tre anni...» rispose la ragazza, con le lacrime che iniziavano a rigarle le guance. 
Tra un singhiozzo e l'altro, si avvicinò a Sirius in cerca del suo conforto, il quale non si fece attendere. 

«Io...io ero a Hogwarts...i due anni prima mi ero sempre riuscita a prendere cura di lui, ma lo nascondevo a tutti, mi vergognavo che mio fratello fosse un mostro!» 

A quell'ultima frase, Sirius le prese il viso tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi. Le lacrime di lei gli bagnarono le dita.

«Lui non era un mostro, Crystal. Era semplicemente diverso, avresti dovuto accettarlo per la sua diversità.»
Come poteva la ragazza che tanto amava, considerare un povero bimbo un mostro? Oltretutto quel povero bimbo aveva la stessa malattia di uno dei suoi migliori amici...come poteva lei pensare una cosa simile?

«Lo so, Sirius, lo so!» disse la ragazza, balzando in piedi. «Ma prima non riuscivo a capirlo, i gemelli mi avevano riempito la testa con tante di quelle cavolate che non riuscivo più a vedere la realtà! Quella notte, quella in cui Tyson è morto, era scappato di casa, preso dalla voglia di mordere e uccidere. A quanto pare gli incantesimi che avevo fatto alla sua stanza non erano bastati e lui è riuscito a raggiungere il centro del villaggio. E poi...» cadde in ginocchio, prendendosi il viso tra le mani. «Poi i contadini l'hanno ucciso, gli hanno sparato, proprio come se fosse un animale!» 

Sirius le si avvicinò subito, cercando di calmarla.
«Su, piccola...non fare così...» le sussurrò, coccolandola. 

«Io...avrei dovuto essere li per difenderlo. E invece dov'ero? Qui, a Hogwarts, a fingere di essere la Purosangue che avrei sempre desiderato essere.»

«Ancora non capisco cosa potesse importarti di esserlo oppure no!» esclamò Sirius. «Non capisci che ci sono cose più importanti, come l'amore, l'amicizia, il rispetto reciproco?»

«Si, ora lo capisco. Grazie a te e ai tuoi amici. Ora so che sarei dovuta stare vicino al mio fratellino e aiutarlo come tu e Potter fate col vostro amico, e non nasconderlo in una stanza. Ma capisci che, a dodici anni, non riuscivo a farmene una ragione? Se fossi stata una Purosangue tutto ciò non sarebbe successo, il mio fratellino sarebbe stato un normale mago e ora sarebbe qui con me.» rispose.
Mano a mano che parlava, aveva abbassato la voce, fino a terminare in un sussurro. 

«Ora è meglio se torniamo a Castello, piccola.» disse Sirius. «Questa conversazione deve averti sfinita, meglio se ti riposi un po'.»

Poi, vedendo lo sguardo leggermente preoccupato -e ovviamente molto scosso- di lei, le si mise davanti, le sollevò il viso con le mani, e la baciò teneramente sulle labbra. 

«E ricorda: io ci sarò sempre per te, capito? Qualunque cosa dovesse mai succedere.» 

La gratitudine che Crystal provò in quel momento non poteva essere espressa a parole, così si strinse semplicemente a quello strambo ragazzo che riusciva a capirla, desiderando con tutta se stessa di non separarsi mai da lui. 


*



Che serata pensò Sirius, non appena superò il portone d'ingresso. Questo davvero non me lo sarei mai aspettato.

A quell'ora, nessuno sarebbe dovuto essere in giro, ma per precauzione tirò fuori dalla tasca la Mappa del Malandrino.

«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni» pronunciò, illuminandola con la bacchetta. 

Non fece nemmeno in tempo a stupirsi di vedere un altro puntino giusto dietro di lui, che qualcuno parlò. 

«Quando pensavi di dirmelo, eh?» sibilò James, sottovoce.













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Ciao di nuovo! :)
Oggi caricherò un po' di capitoli (questo è gia il secondo che pubblico) perchè li avevo salvati sul pc e....finalmente sono di nuovo a casa!
Spero che anche ii capitoli 3 e 4 vi piacciano, so che può essere una parte abbastanza pesante da leggere, la storia di Crystal soprattutto...ma così almeno si scopre già qualcosa in più su di lei
James poverino c'è un po' rimasto male per il comportamento del suo migliore amico...Sirius riuscirà a calmarlo? Lo scoprirete presto

Ringrazio davvero TANTISSIMO Lulu96, Morgan_Snape e VioletSmith per aver recensito e invito tutti quelli che ora stanno leggendo qui a farlo :D 
Grazie anche a chi ha messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate.
E, ovviamente, grazie anche a chi sta semplicemente leggendo. 

Al prossimo capitolo!

Crystal_M

  
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