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Autore: Black Mariah    24/08/2011    3 recensioni
-Io...noi non possiamo...- gli disse non guardandolo, cercando di aggiustarsi alla meglio il vestito.
Gerard le si avvicinò di nuovo e cercò nuovamente di baciarla, non dandole ascolto.
-No, basta...davvero...Io non voglio...- disse lei allontanando il viso dal suo per non farsi corrompere nuovamente dalle sue labbra.
-Perchè?- disse quasi arrabbiato Gerard. Che le prendeva? Non poteva darsi di nuovo a lui e poi allontanarlo quando voleva lei.
-Perchè sono fidanzata, cazzo.- rispose Annie arrabbiata con se stessa -E non ho intenzione di tradire il mio ragazzo, nè tanto meno di essere la tua amante!- continuò ad alta voce.
"SEGUITO DI LIKE A FUCKIN' ROCKSTAR" (non è necessario leggere la prima storia)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I miss you, I miss you so far
and the collision of your kiss that made it so hard.
way down,
way down
way down,
way down,
...way down...

Annie non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, e non riusciva a smettere di pensare a loro, a quello che erano, e a lui. E non la finiva di pensare che era stata una cogliona a respingerlo in quella maniera, a mandarlo via, a cacciarlo quando lui le chiedeva sempre del nuovo album. Perchè mai nessuno aveva scritto una canzone per lei, perchè mai nessuno aveva scritto una canzone come quella, per lei. E lei non l'aveva capito, l'idea che ci potesse essere una seconda ragione per l'insistenza di Gerard su quell'argomento, non l'aveva mai minimamente sfiorata. Aveva sempre pensato a male.

Gerard era quasi fermo, con il microfono sull'asta stretto tra le mani, e le labbra pressate su di esso. Non voleva girarsi a guardare lei, aveva paura che se ne fosse andata e aveva paura dell'espressione che il suo viso aveva assunto, così preferiva guardare quelle migliaia di persone che aveva davanti, che muovevano le mani a ritmo di musica.

...just to smash then down...

Continuò.

Turn up my headphones real loud

I don't think I need them now

'cause you suck the noise and...

Arrivò il pezzo che sia Annie che Gerard reputarono il più bello. Il cantante ci mise pathos, ci mise l'anima nella sua voce e iniziò a cantare anche lui con il cuore, abbandonando la mente ai ricordi. Non l'aveva mai fatto prima, aveva cantato Summertime centinai di volte fino a quel momento, l'avevano ascoltata migliaia di persone fino a quel momento, tranne lei. Ma allora lei era lì, più vicino di quanto lui avesse mai potuto immaginare, e ciò lo terrorizzava, era una sorta di dichiarazione davanti a tutti. Non voleva farsi sopraffare, non voleva. Si era ripromesso di non cedere più, come aveva fatto lei, di tranciare qualsiasi rapporto, di eliminare ogni ricordo. Ma pronunciare quelle parole al microfono con lei che lo stava ascoltando e guardando, lo riportarono a New York, seduto, sulla panchina a stringerla, quando le chiese di stare assieme.
Mentre uno cantava e l'altra ascoltava, almeno nella memoria, almeno nei ricordi, si rincontrarono e si riabbracciarono.
"Non adare via."

Don't walk away...

La voce di Gerard era assordante in tutta la sua bellezza.

"Non andare via perchè se resti potrei aspettare anche tutta la notte" Quello le disse stringendola, amandola.

'Cause if you stay would even wait all night"

e quello ripetè cantando.

You can run away with me...

Anytime you want.

La melodia della canzone andò scemando, fino a quando non ci fu più nulla da suonare, e la lontana eco di Summertime fu sopraffatta dal boato della folla.

Il concerto riprese. E Gerard tornò ad essere sempre lo stesso, a scatenarsi di nuovo sul palco. Era soddisfatto di quello che aveva appena fatto, e non gli importava delle conseguenze, sia con Linsdey se mai avesse assistito a quell'esibizione sia con Annie se mai avesse capito il senso della canzone e delle sue parole.

Annie si accorse di stare respirando a fatica, di avere il fiatone, ma soprattutto si era accorta che aveva bisogno di parlare con lui, seriamente questa volta. Non sapendo nè quanto il concerto sarebbe potuto durare ancora, nè se le sue amiche se ne fossero accorte, decise di lasciare il retropalco e di aspettare Gerard da qualche parte, e di cercare di parlargli non appena fosse uscito. Già, cercare di parlargli...Senza sapere nemmeno che diavolo gli avrebbe detto.
In quel momento non le importava nulla. Voleva solo lui. Aveva di nuovo bisogno di lui.
Forse gli avrebbe chiesto scusa, o forse l'avrebbe solo guardato e gli avrebbe implorato con gli occhi di perdonarla per la sua cocciutaggine, e per il suo orgoglio schifoso. Non sapeva nemmeno quali sarebbero state le conseguenze di tutto ciò, sapeva solo che in quel momento avrebbe voluto stare con lui.

Scese la piccola scalinata di ferro e si posizionò tra due casse di amplificatori seduta ad aspettare. Non voleva pensare a niente, nemmeno a come avrebbe esordito. Si sarebbe inventata qualcosa al momento. Appoggiò la testa sulle ginocchia e si passò una mano tra i capelli. L'attesa era snervante.

Ripensò a tutte le parole della canzone, e quando iniziò a sentire una grande felicità dentro di sè, iniziò a scrutare con attenzione ogni angolo di quell'impalcatura che aveva di fronte. Non voleva pensare a niente che le facesse passare quell'emozione, quella inaspettata allagria, quella leggerezza che si prova solo quando ci si prende una cotta al liceo.

Il cuore di Annie iniziò a farle male nel petto quando vide Mikey scendere le scale insieme ad un altro uomo, il loro nuovo batterista, seguito da Frank.

La ragazza si alzò di scatto ma in quell'esatto momento che lo fece, si rese conto di aver preso i tre ragazzi alla sprovvista e probabilmente di avere sul viso un'espressione alquanto strana.

-Ciao Annie!- salutò Mikey sorridendole. La ragazza lo guardò per qualche istante.

-Ehm..ciao Mikey, come stai?- gli disse.

-Ah, Micheal lei è Annie. La cantante delle Helenas.- aggiunse Mikey, presentanto la cantante al batterista.

Micheal rispose sorridendole.

Con molto imbarazzo e anche molta goffagine Annie si allontanò dalla coppia e incrociò lo sguardo di Frank che le sorrise.

-Sei venuta, alla fine...- gli disse lui contento per quella cosa.

-Già...- disse Annie abbassando lo sguardo un po' rossa in viso. Sentirsi dire da Frank un "Te l'avevo detto che saresti venuta a calare strisciando" proprio non le serviva.

-Ehm...senti...dov'è...- la ragazza non fece in tempo a finire la frase che Frank l'anticipò.

-Dietro di te...- rispose.

Annie fece un respiro, più per far arrivare ossigeno al cervello e pensare lucidamente che per portare aria nei polmoni.

Frank guardò la ragazza e si accorse della sua espressione, e anche della sua reazione alla presenza di Gerard. Sia lui che l'amico sapevano che il concerto sarebbe stata l'ultima carta da giocare, anche se effettivamente Frank non aveva ancora capito quali fossero realmente le intenzioni di Gerard.

La ragazza si girò e si trovò il rosso davanti, molto vicino.

-Ciao- le disse lui. Non era sorpreso di vederla, lo sapeva, e sapeva anche che lui voleva che lei lo andasse a cercare.

Annie rimase zitta, imbambolata più che altro davanti a lui, un po' sudato, con i capelli sparati che la facevano impazzire e con quegli occhi verdi che la facevano sognare.
Per quanto avessero potuto stare lontani e per quanto Annie non voleva ammetterlo, la bellezza di Gerard le faceva sempre effetto.

-Gerard, poi ci raggiungi.- disse Frank. I due si scambiarono un profondo sguardo d'intesa e di comprensione. -Ci penso io.- concluse.

Annie non capì che cosa Frank avesse voluto dire con quel "Ci penso io" ma in quel momento stare a criptare le frasi in codice del tatuato non le andava affatto.

-Ok- rispose il cantante.

Era più alto? Perchè Annie riusciva a guardargli solo il collo? Si era accorta di essergli più vicino di quanto credeva.

-Gerard...io...- iniziò a dire guardandosi intorno. Forse si sarebbero dovuti appartare. -Mi dispiace...- disse abbassando gli occhi.

Gerard non disse nulla, anzi fece qualcosa di inaspettato. Iniziò a camminare e si diresse verso una specie di corridoio fatto dall' impalcatura del palco e dai camion del service e degli impianti.

Annie rimase un po' interdetta ma lo seguì. Riusciva a sentire il suo odore anche lì. La camminata del ragazzo accese qualcosa in lei, repressa da molto tempo. Guardarlo camminare con la schiena un po' curvata, mentre indossava quegli anfibi e quei pantaloni neri aderenti che gli calzavano a pennello, la convinse ulteriormente a non pensare alle conseguenze di quello che avrebbe fatto.

Il ragazzo, con i suoi capelli rosso sfuoco, se ne andò in quel cunicolo e si fermò, girandosi a guardare la ragazza. Era semplice quel pomeriggio, come la mattina del giorno prima. La matita era leggermente sbavata, tanto da darle quella parvenza di naturalezza e di innocenza che lui adorava perversamente, e poi portava dei jeans cortissimi, ma perlomeno erano degli shorts e non una gonna minuscola a scacchi...

Annie lo guardava, senza dire niente e lui anche. I suoi occhi verdi erano magnetici e alla ragazza sembrò di avere davanti una sorta di Dio greco o roba del genere.

-Ti dispiace?- domandò quasi scettico lui. La sua voce non sembrava triste e nemmeno arrabbiata, aveva un tono provocatorio.

Annie respirò, inebriata dal suo profumo. E le tremarono le gambe quando Gerard le si avvicinò di più e si appoggiò con una mano alla parete metallica dietro di lei, recludendole una via d'uscita, avvicinandosi sempre più a lei. Era una cosa estremamente eccitante. Era intrappolata nella sua morsa, fra le sue braccia, con il viso del ragazzo sempre più vicino.

-Era solo per quello che volevo ascoltassi l'album- disse Gerard, questa volta forse un po' arrabbiato e con un tono che faceva intendere il "te l'avevo detto". -Ti ho sempre avuta nei miei pensieri. Sempre. E scrivere una canzone che parlasse di noi è stata la cosa più brutta ma allo stesso tempo più bella che potessi fare.- aggiunse guardandola fisso negli occhi.

Annie al sentire quelle parole avrebbe voluto scusarsi, pronunciare quella parolina insignificante di cinque lettere, ma optò per una strada meno ripida e di gran lunga più piacevole.Iniziò a mancarle il respiro, iniziarono a tremarle le gambe.
Il viso di Gerard le era pericolosamente vicino, tutto il corpo del ragazzo le era pericolosamente vicino. Sentiva il suo respiro sulla pelle, sentiva il suo calore e sentiva il suo sguardo penetrarla, scrutare il suo viso e il suo corpo.

Per secondi che durarono secoli Gerard le guardò le labbra, guardò il petto della ragazza alzarsi e abbassarsi e poi sentì vicino, vicinissimo, il suo profumo. La punta del naso della ragazza era vicino al suo mento e con un gesto veloce, simultaneo, entrambi esplosero, eccitati per quella situazione.

Iniziarono a baciarsi prepotentemente, con foga, quasi a non voler più respirare. Gerard spinse Annie di più contro il muro e si fece spazio tra di lei, non cercando nemmeno lontanamente di fermarsi, di reprimere quello che aveva dentro.

Il respiro veloce e affannato della ragazza lo fece andare in estasi, stimolandolo ancora di più a continuare.

Le mani di Annie erano veloci, sembravano quasi fameliche, ansiose di esplorare di nuovo quel corpo che era stato lontano da troppo tempo. Tra i capelli, nella maglia, nei pantaloni, si muovevano, repentine ma delicate come solo le sue mani sapevano essere. Gerard non faceva da meno, era intento a baciarle le labbra, il collo, era intento a intrecciare la sua lingua con la sua, e nel frattempo le sue mani, che Annie adorava, andavano dappertutto, anche sotto la maglia, anche sotto il reggiseno rigorosamente di pizzo che la ragazza indossava, anche negli shorts...

Con un gesto molto virile e dettato dalla passione, il rosso si fece più vicino alla cantante e portandole le mani sotto i glutei la sollevò, lasciando che le gambe della ragazza si attorcigliassero alle sue, al suo bacino.

Annie sentiva crescere sempre di più il desiderio, la voglia di sentire Gerard dentro di lei, di diventare una cosa sola con lui. Non le bastava più baciarlo, toccarlo, sentire che era eccitato. Voleva viverselo.

-Non possiamo stare qui- disse ansimante cercando di rimanere lucida benchè Gerard avesse le mani nel suo reggiseno.

Per quell'affermazione Gerard si distrasse un attimo e aprì gli occhi a guardarla.

-Hai paura di essere vista?- chiese quasi sfidandola e riportandola a terra.

Annie lo guardò un attimo. Cazzo era eccitata, e quel suo tono da bastardo e quel suo sguardo eccitato e arrabbiato non facevano altro che stuzzicarla.

-Perchè tu no?- gli rispose lei fissandolo negli occhi, come a volergli far capire che se rimanevano ancora lì le probabilità di essere scoperti erano alte.

Gerard colse la sfida nel suo tono e la accolse. Fece gemere la ragazza sotto di lei, stringendo di più, virilmente, il seno che qualche secondo prima stava accarezzando.

-Allora?- le richiese dopo che iniziò a fare dei giochetti con le dita. Annie appoggiò la testa alla parete dietro di lei, travolta da un onda di libido causata dalle mani di Gerard.

Non poteva aspettare, e non poteva farsi trattare così da lui. Con una forza d'animo che nemmeno lei sapeva da dove le fosse uscita lo spintonò allontanandoselo. Gerard la guardò quasi con odio. Gli avrebbe voluto dire qualcosa, gli stava per dire qualcosa del tipo "Se vuoi fare sesso, non qui", ma non gli riuscì a dire niente. Lo guardò ancora un po' con il fiatone, si girò e iniziò ad incamminarsi verso il suo tour bus.

Gerard da parte sua non si sarebbe aspettato una reazione del genere, ma in fondo sapeva anche lui che sarebbe stato meglio se se ne fossero andati da qualche altra parte, anche perchè l'idea di lasciar perdere non lo sfiorava minimamente, sia perchè non voleva lasciarsi scappare la ragazza e sia perchè aveva tra le gambe un'erezione non indifferente .

Annie sperava con tutta se stessa che Gerard la seguisse e non si voltò fino a quando non arrivò davanti all'entrata del suo bus. Mentre stava girando la chiave per aprire la porta, sentì Gerard abbracciarla da dietro, e spingerla verso il suo bacino portando una mano sulla sua pancia, prima sfiorando il suo ombelico e poi il basso ventre.

-Qui continuano a vederci- commentò in silenzio, con un filo di voce che però raggiunse l'orecchio di Gerard.

-Allora sbrigati ad aprire quella porta- sussurrò lui al suo orecchio. Le avrebbe fatto pentire di averlo fatto eccitare in quella maniera e soprattutto di averlo indotto, anche se involontariamente, a tradire la sua ragazza. Chissà dove cazzo era tra l'altro. Era sparita, anzi prima che lui salisse sul palco, Linsdey non lo aveva degnato nemmeno di uno sguardo.

Veloci entrarono nel bus e si chiusero la porta dietro le spalle. Gerard iniziò ad essere travolto di nuovo da un'ondata di libido che durante il tragitto per arrivare al bus si era solo attenuata. Totalmente su di giri si avvicinò alla ragazza e iniziò di nuovo a baciarla. Si tolse il giubottino di pelle e rimase con una maglia nera aderente. Annie adorava quando i ragazzi si vestivano di nero, e adorava se a farlo era Gerard. Lo spinse verso uno stipetto e iniziò a slegargli la cinta e a sbottonargli i pantaloni, e mentre aveva a che fare con il suo bacino si accorse di quanto eccitato fosse il ragazzo. Con una mano andò sotto la sua maglia, accarezzando prima il suo ventre e poi scendendo giù, fino all'elastico dei boxer.

-Vuoi giocare?- chiese lui quasi sfidandola, dopo aver visto il sorrisino della ragazza. La sua voce era perversamente attraente, e anche quel suo nuovo modo di fare così bastardo era perversamente attraente.

Il ragazzo le porto le mani sui glutei e poi con una mano sulla sua bocca si fece leccare le dita dalla ragazza, che gli stava tenendo quel giochino perverso.

Annie gli portò le mani sul petto, per poi salire sulle spalle e con un movimento deciso si attaccò a lui che per qualche secondo ansimò. Sentire sul bacino ciò che Gerard aveva tra i pantaloni era eccitante. Gerard non resistette e se l'avvicinò di più, stringendo le natiche della ragazza. Aveva decisamente bisogno di un letto...

Mentre stava portando Annie su qualche materasso, le sfilò la maglia, e quella vista gli fece totalmente perdere il controllo della situazione. Il piercing all'ombelico era qualcosa di attraente a livello carnale. Avrebbe voluto strapparle quel fottutissimo reggiseno.

-Non sul letto di Cher- disse Annie quando si accorse dove si stessero per stendere. -Altrimenti mi ammazza- aggiunse sorridendo.

Il sorriso perfetto della ragazza distolse Gerard dai suoi film sessuali per qualche istante.
-Qual'è il tuo?- disse frettoloso, muovendo freneticamente un piede a terra.

Annie lo guardò, Dio, quant'era bello. Gli fece segno indicandoli il letto a castello.

Gerard sorrise all'idea di arrampicarsi su quel letto. -Quanto spazio c'è lì sopra?- chiese malizioso, lasciando intendere ad Annie proprio quello che voleva lui, senza nessuna censura.

Il ragazzo le si avvicinò di nuovo e le sbottonò gli shorts non riuscendo a levare gli occhi di dosso da quel reggiseno di pizzo viola scuro, e pensando a cosa le avrebbe fatto una volta in quel letto.

Le fece scivolare via i pantaloni e una volta rimasta in slip, iniziò a segnarle il profilo dell'intimo che portava con il dito.

Annie avrebbe voluto farlo smettere, perchè le piaceva enormemente che cosa lui le stesse provocando e gli abbassò del tutto i pantaloni.

-Dipende da cosa vuoi fare...- rispose a Gerard guardandolo negli occhi e lui le rispose ulteriormente con un sorriso. Da quando le sue braccia e le sue gambe erano attraenti di quella maniera?

Sotto gli occhi ansiosi della ragazza, il rosso mise un piede sul letto a piano terra e un altro sul secondo, infilandosi nell'abitacolo.

Annie lo seguì e lo trovò steso sul letto, con le braccia dietro la nuca e con dei boxer che lasciavano ben poco all'immaginazione. La ragazza non perse tempo e non si mise al suo fianco, aspettando che lui le salisse sopra, ma si sedette sopra di lui, seduta sulle sue anche, e trattenne a fatica un gemito nel sentire il ragazzo sotto di sè, in preda al desiderio.

Gerard portò le mani sui suoi fianchi e rimase qualche secondo imbambolato a guardare quel ventre piatto e tonico e poi quei due seni sodi ma allo stesso tempo morbidi. Annie notò questa cosa e si sentì quasi bene e anche soddisfatta.

-Allora, ti basta questo spazio?- chiese lei, altrettanto maliziosa come il rosso in precedenza. Gerard non rispose, era troppo impegnato a non gemere mentre la ragazza gli stava sfilando la maglietta dandogli dei baci sul petto e poi nei dintorni dell'ombelico.

Il ragazzo si sporse di più verso di lei e le diede un bacio in bocca e cercò di farla gemere nuovamente prendendo il suo seno tra le mani. Annie lo allontanò e lo fece ritornare giù con la schiena sul letto.

-Non mi sfidare.- disse Gerard con un tono di voce terribilmente sexy incontrando gli occhi della ragazza.

-Forse mi piace sfidarti...-le sussurrò lei nell'orecchio, distendendosi sul suo corpo. A Gerard venne voglia di sbatterla come non aveva mai fatto, nemmeno quando stavano insieme.

-...E comunque sei un cazzone con questi capelli rossi.- gli disse lei compiaciuta. Al sentire quelle parole Gerard si eccitò maggiormente e con un movimento veloce capovolse la situazione. Annie era sotto di lui che sorrideva e ansimava insieme, totalmente su di giri, e lui era sopra di lei eccitato più che mai anche se lei gli stava dicendo quelle cose.

Gerard sorrise a quel commento, deciso di volgerlo a proprio favore. Con molta delicatezza sfilò prima gli slip della ragazza e poi i suoi, e mentre la stava baciando, con un movimento veloce le dischiuse un po' le gambe. Con una spinta si insinuò in lei inaspettatamente. Sotto di lui la ragazza iniziò a contorcersi e ad inarcare la schiena.

-Che cosa sono con questi capelli?- le chiese di nuovo malizioso e un po' arrabbiato allo stesso tempo, aspettando che la ragazza si riprendesse dallo spasmo precedente.

-Hai sentito.- disse lei baciandolo e passandogli una mano tra i capelli.

-No, non ho sentito.- fece lui accompagnando questa frase con un'altra spinta. Annie gemette di nuovo, ma prese un respiro e parlò.

-Sei un cazzone, ecco che sei. Eri più bello quando stavi con me.- replicò lei ansimando, guardandolo negli occhi e trovandovi la malizia e la sfida.

Gerard si mosse di nuovo, questa volta più forte, ed Annie quasi l'abbracciò portandogli un braccio dietro la schiena nuda. Le mancava il respiro, e aprì di più le gambe per fare più spazio a Gerard. Con le labbra cercò quelle del ragazzo e sentire l'umido della sua saliva prima sul suo collo e poi sul suo viso le piacque particolarmente.

-E tu sei fatta troppo magra. Non hai più tette.- disse ansimando il rosso, accorgendosi solo allora che la ragazza indossava ancora il reggiseno.

-Non è vero- rispose Annie quasi arrabbiata. Gerard sorrise, preso totalmente dall'ondata di piacere che lo stava attraversando in quel momento. Quando scese con la testa sul suo collo e poi sul suo petto per baciarla, la riccia lo spintonò, riportandosi nuovamente sopra di lui.

-Sì, invece- fece Gerard estasiato da quella vista. Annie gli bloccò le mani. Stavano salendo nuovamente, probabilmente per stringerle di nuovo il seno. Il rosso sorrise.

Annie iniziò a muoversi sopra di lui e presa dalla foga degli spasmi e dei baci iniziò ad accarezzarlo dolcemente. Le mani di Gerard salirono nuovamente, questa volta dietro la sua schiena e le staccarono finalmente il reggiseno, e anche se lui fece ciò per cui prima lei l'aveva bloccato, Annie non lo fermò.

-Ti odio- gli disse mentre Gerard le baciava il petto e la stringeva tra le sue braccia.

Il ragazzo sorrise.

-E' solo un modo alternativo per dirmi che mi ami- le sussurrò Gerard nell'orecchio, sfiorandole con le labbra la guancia e cercando di nuovo le labbra.

Annie nascose un sorriso che però il ragazzo vide e improvvisamente si sentì felice, felice perchè lei non aveva mai smesso di amarlo anche se si era rifatta una vita, e perchè alla fine l'aveva ammesso, in un modo tutto suo, prima non rispondendogli e poi sorridendogli.


Ed ecco il capitolo tanto atteso da Mrs Killjoy! ahah quanto ti adoro?! comunque, beh vabbè alla fine nessuno dei due ce l'ha fatta e si sono abbandonati al desiderio...Ringrazio tutti quelli che fino a quel momento hanno seguito la storia, che l'hanno mess atra le prefertie e tra le seguite e in particolare The kid from yesterday che ha ricominciato a rileggere le mie storie <3 ti amo tesorina!
comunque bando alle ciance come sapete questa è la mia pagina facebook: Black Mariah efp. Mettendo mi piace potrete seguire aggiornamenti e i miei scoordinati pensieri quotidiani, enjoy it!







 

   
 
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