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Autore: Hirondelle    24/08/2011    2 recensioni
E così eccovi.
Scorpius alla tua sinistra, Albus alla tua destra tutti e due appoggiati sulle tue fragili clavicole.
Hai quasi paura che si possano spezzare sotto il peso delle teste dei due ragazzi che ti dormono accanto.
O forse e' il peso di quello che stai facendo?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Stanza delle Necessità.

 

 

 

 

Eccovi di nuovo nella Stanza delle Necessità.

 

Su un antico letto a baldacchino, estremamente simile a quello che hai a casa, siete stesi e illuminati solo dalla tiepida luce della luna.

Quante volte è stata una spettatrice silenziosa, eh?

Spettatrice del vostro amore morboso. Della vostra ossessione.

Quante volte ti sei chiesta che cosa stavate facendo maledicendoti da sola per la tua, per la vostra stoltezza. Quando avete iniziato questo gioco, tu lo sapevi che non avrebbe portato a nulla di buono. Lo sapevi che vi avrebbe fatto solo del male.

Ma tu sei egoista, Rose. Sei talmente presa da te stessa che hai preferito ignorare quella stretta allo stomaco e hai voluto proseguire.

E così eccovi.

Scorpius alla tua sinistra, Albus alla tua destra tutti e due appoggiati sulle tue fragili clavicole.

Hai quasi paura che si possano spezzare sotto il peso delle teste dei due ragazzi che ti dormono accanto. O forse e il peso di quello che stai facendo?

In ogni caso quasi maledici di non esserti lasciata andare a un pezzo di dolce per una volta.

Tanto, pensi, avresti potuto rimediare in un altro momento.

Quanti mesi sono che rimedi, eh, piccola Rosie? Mentre tua nonna ti domanda ogni dannatissima volta se ti danno da mangiare oppure no. Mentre tua madre e la zia Ginny ti ripetono in continuazione che andare da un dietologo per ingrassare non sarebbe una cattiva idea. Mentre tuo fratello che ti spia dalla porta del bagno sospira triste senza fare alcunchè per aiutarti.

Scorpius si muove leggermente e si sistema meglio spostando il viso sull’incavo del tuo collo.

Respiri il suo profumo. Menta.

Sorridi triste, d’altronde è questo il massimo che sai fare ultimamente, e ripensi alla storica frase di tuo padre. Forse nacque così l’ennesimo clichè della storia.

Eppure per quanto a Scorpius piaccia paragonarvi a Romeo e Giulietta, tu sai che non è così.

Tu non sei gentile, altruista, carina, dolce come la leggendaria protagonista.

Tu sei tutt’altro. E l’amore che c’è tra te e Scorpius è tutt’altro.

E’ passione, è amore carnale. E’ come un eruzione vulcanica,  come un tornado, come un temporale. Affascinante e pericoloso. Voi vi ferite vi spezzate il cuore a vicenda, vi odiate, vi picchiate addirittura ma alla fine finite sempre per amarvi. Per quanto possiate essere bastardi e sadici l’uno con l’altro non sapete resistere all’amore che c’è fra voi.

Con Albus è completamente diverso.

Ti giri verso di lui. More.

Tu ami le more, e ami lui. Lo ami in una maniera che nessuno può comprendere, nessuno può capire perchè ciò che avete è talmente sublime e raro che quando ti ritrovi fra le mani tutto questo te ne freghi del sangue in comune.

Tu ed Albus avete una connessione a livello mentale.

Siete simili, estremamente simili. Quando siete insieme è come se viveste in universo esclusivamente vostro dove nessuno può entrare.

Ecco perchè Lily è estremamente gelosa di te, ecco perchè i vostri genitori vi guardano spaventati e leggermente confusi. Quello che c’è tra te e Albus è più di un amore platonico.

Lui sa leggere dentro di te, e tu sai leggere dentro di lui.

Le vostre anime si apparterranno per l’eternità.

Eccovi di nuovo nella Stanza delle Necessità.

 

Sono passati mesi e tu ancora non hai preso una scelta, Rosie.

Quando ti deciderai a crescere, eh?

Sai benissimo dentro di te che non è dispiacere verso chi non sceglierai che ti spinge ad arrivare a un punto cruciale.

Sei tu il problema. Sei tu che non vuoi rinunciare a nessuno dei due.

Sarebbe come rinunciare a una parte di te. E non vuoi.

Non sei abbastanza generosa per rinunciare a qualcosa che vuoi per qualcun’altro.

Ne è un esempio il regalo di pronta guarigione che non hai fatto a James quando si è slogato la caviglia, perchè quel basco di lana nera doveva essere tuo.

Ne è un esempio Hugo a cui non hai lasciato il posto di portiere perchè, sebbene fossi un’ottima cacciatrice, fare il portiere ti piaceva di più.

Ne è un esempio tua madre che una volta hai lasciato a casa da sola con la febbre, invece che stare con lei hai preferito andare con tuo zio George al negozio.

Ogni tanto però ci sono sere come queste. Sere in cui le tue due scelte ti sono così pericolosamente vicine che arrivi a pensare di star sbagliando tutto. Di aver sbagliato tutto da quando sei nata.

Ti chiedi perchè non sei o così simile a tua madre, o così simile a tuo padre.

Non ti avrebbe importato di sentirti così dannatamente un insieme di clichè, ma almeno saresti risultata a te stessa normale.

Ti sforzi di pensare questo, ma sai dentro di te che avresti odiato ancora di più te stessa.

Odi i luoghi comuni, odi i clichè, odi le etichette.

Sei del tutto sicura di una cosa nella tua vita e questa è che se c’è una cosa che non si deve mai fare è classificare un uomo. Ritieni l’essere umano troppo pieno di sfaccettature, di contraddizioni per poter sminuire questa sua grande varietà a una serie di aggettivi scialbi.

Forse, pensi sarcasticamente, sono stati i tuoi genitori e tuo zio Harry con le loro stupide battute da copione “Sono il nuovo trio!” che ti hanno spinta a rivoluzionare tutto, che ti hanno spinta ad amare tutti e due e non uno solo.

Che pensiero stupido, eh Weasley?
E’ solo colpa tua, e questa è una delle altre poche sicurezze della tua vita.

Eppure non provi a fare niente per cambiare.

Ogni tanto uno sciocco pensiero di aggiustare te stessa fa capolino nella tua mente.

Provi, magari, a pensare a una te sana, pulita, chiara.

Una te che non vive solo in funzione di Albus e Scorpius ma che prende coscienza che il mondo esiste e con esso miliardi di persone.

E ti piace. Ti piace questo pensiero così limpido.

Il coraggio da Grifondoro che non hai, ma che sei, spunta ogni tanto e ti fa alzare da quella sedia dritta alla Sala Comune di Serpeverde.

Ma il Coraggio fugge appena incroci lo sguardo divertito, sfrontato e passionale di Scorpius e quello ribelle, malinconico e tragicamente romantico di Albus, intimorito da quel mostro infinito e sovrumano che i più chiamano Amore.

 

Eccovi di nuovo nella Stanza delle Necessità.

 

Non ti importa di essere giudicata, di essere ritenuta stramba dai tuoi amici –Quali amici in realtà? Tu qui hai solo Albus e Scorpius.- , dai tuoi cugini, dai tuoi parenti.

Un po’ pensi che ti dovrebbero invidiare.

Non sanno che vuol dire amare completamente, dare tutto sè stessi per amore.

Sai, però, che se si trovassero al tuo posto loro una sceltà l’avrebbero già fatta.

James è più leale che mai, Hugo non farebbe del male neanche a una mosca, Dominique per quanto gelida è troppo sincera per tessere una ragnatela di bugie come questa, Lily..beh Lily sceglierebbe Scorpius a priori.

Sei tu quella troppo lussuriosa, troppo avida per scegliere.

E così, mentre chiudi gli occhi invano a causa dell’insonnia che ti tormenta da settimane, resti un altra notte in questo limbo di dolore, amore e incertezza con le tue due metà accanto.

Una lacrima scende lenta fino alle tue labbra.

Se c’è una cosa che desideri più di ogni altra cosa è Francesca accompagnata dal vento nero che scende su di voi e vi porta con sè.

In quel modo, sai, stareste tutti e tre insieme per l’eternità.

E tu non dovresti più scegliere.

 

Persino il parroco che non disprezza

fra un miserere e un'estrema unzione

il bene effimero della bellezza

la vuole accanto in processione.

 

E con la Vergine in prima fila

e bocca di rosa poco lontano

si porta a spasso per il paese

l'amore sacro e l'amor profano.

 

(Bocca di Rosa, Fabrizio De Andrè)

 

 

 

Fine.

 

Note:

Innanzitutto negli ultimissimi righi Rose fa riferimento alla Francesca descritta da Dante Aligheri nell’inferno. Sicuramente avrete letto o sentito di Paolo e Francesca, i due amanti uccisi dal marito di lei. Nel quinto canto, il canto dei lussuruosi, quest’ultimi sono costretti ad essere trascinati da una parte all’altra da un vento impetuoso che non cessa mai. Ecco perchè il riferimento al vento.

Per quanto riguarda il riferimento alla canzone di quel genio di De Andrè si tratta solo dell’ultima strofa, in realtà. Solo che non si capiva che era il parroco il soggetto perciò ho dovuto mettere anche la strofa precedente. Volevo solo dire che come Rose va avanti fra l’amore di Albus e Scorpius –due amori così diversi- anche il parroco si ritrova tra l’amor sacro rapprensentato dalla Vergine e l’amor profano rappresentato dalla passionevole Bocca di Rosa.

 

Non ho alcuna altra nota. In caso qualcosa non fosse chiaro domandate pure.

Spero vi piaccia.. e spero commenterete. Anche solo per esprimere il vostro parere o per qualche critica. Sarò felice di leggerle per storie future.

 

Besos,

Siga.

 

 

  
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