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Autore: veroamore84    24/08/2011    7 recensioni
Frastornato,intontito, rimasi sotto la pioggia con la mente spenta. Avevo abbandonato la ragione dal momento in cui Bella aveva visto Rosalie in camera mia. Da quel momento non ragionai più. L’unica cosa che mi importava era trovare la ragazza che amavo e spiegarle tutto .Niente mi avrebbe impedito di parlare con lei ,ne mia sorella,ne l’alcol che Bella aveva bevuto .La visione della mia piccola e fragile Bella,che impugnava un bicchiere contenente dello scotch,mi fece sentire un perfetto verme .Non avevo fatto niente di male,ma il sol pensiero che lei lo dubitasse,mi faceva sentire sporco. Ero arrabbiato con me stesso e determinato a stare con lei,e Infatti con forza l’avevo trascinata con me .Non sapevo se era la cosa giusta,ma sapevo di sicuro che volevo Bella al mo fianco.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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90s


BELLA

Veramente mio padre aveva credeva che Alice mi avrebbe fatto compagnia durante la sua assenza?Assurdo. Pensavo che avesse sbraitato per ore dopo la mia insicura spiegazione su fatti,luoghi e persone. La mia titubanza si udiva a kilometri di distanza perché infondo non ero mai stata brava a mentire,ma nonostante tutto,Charlie ascoltò le mie balbuzienti parole senza commentare nulla. Mio padre aveva ben chiara la situazione e sicuramente fingeva di non capire,infondo sapeva che Edward era un bravo ragazzo e che anche senza il suo permesso,se c’era qualcosa di male da fare,l’occasione di certo non mi sarebbe mancata. Ormai io e Edward passavamo la maggior parte del tempo insieme,tra lo studio”scusa accettabile per mio padre”,e le vere lezioni scolastiche. Sapevo benissimo che la sua assenza nella mia vita,a questo punto,sarebbe stata molto più pungente e più pesante da sopportare,dovevo solo stringere le spalle e soffrire in silenzio.-Tornerà -mi ripetevo nella mente per farmi coraggio-Non vi state lasciando,Bella .E’ solo una partenza,non esagerare-La mia vocina interiore mi dava forza per evitare di pensare alle più tragiche possibilità che potessero accadere:Si sarebbe dimenticato di me?Mi avrebbe tradita?Dopo aver riscosso successo nel mondo della musica non sarebbe più tornato?
Oh, BASTA! Io e Edward stavamo insieme solo da qualche mese ma lo conoscevo abbastanza da fidarmi di lui. Quindi,basta pensare!La sua partenza avrebbe solo intensificato il nostro amore facendoci capire quanto bisogno avevamo l’uno dell’ altro. Edward avrebbe avuto la sua esperienza nel mondo della musica ed io sarei stata contenta..FINE DELLA STORIA .
Ok,ora dovevo darmi da fare in casa,mio padre sarebbe partito tra qualche ora e Edward avrebbe messo piede per la prima volta in casa Swan per rimanerci due giorni. La prima volta, per quanto riguarda la casa….ad eccezione della mia camera che aveva raggiunto di nascosto la stessa notte che eravamo tornati dalla gita scolastica. Due giorni da sola con lui!Non riuscivo a crederci,sembravo una ragazzina emozionata al primo appuntamento. Nessun granello di polvere doveva sopravvivere nascosto in chissà quale angolo sconosciuto della casa,tutto doveva risplendere come in una sfera di cristallo. La mia dimora era una bettola al confronto della villa maestosa dei Cullen,perciò renderla quanto meno presentabile ai suoi occhi,era il minimo. Dopo la lezione d’italiano del giorno precedente(lezione che avevo affrontato egregiamente grazie ad Edward)mi ero presa un giorno di pausa dalla scuola per sistemare casa . Oggi:ginnastica, e fortunatamente io avevo una buona scusa per saltare la lezione, non ero portata per le attività fisiche,eccetto..quelle svolte con Edward.Arrossii come una stupida a quel pensiero e tornai al ricordo delle sue parole”Oggi mi sento…un pervertito” Che folle!Non avrei mai potuto pensare male di lui,anzi,quel suo desiderio verso di me mi stuzzicava maggiormente e mi gratificava ancora di più considerando che il discorso intrapreso prima della sua confessione,era Tanya .Quant’ero fortunata ad essere amata da lui,era la cosa migliore che potesse mai capitarmi. Non potevo più farne a meno e tutto gravitava intorno a lui ormai .Basta,stavo pensando troppo oggi .Era meglio darmi da fare. Indossai un pantalone nero di una vecchia tuta con una maglia comoda,legai i capelli in una coda alta per evitare che qualche ciocca mi ricadesse sul viso intralciandomi la vista mentre ripulivo e cosi,iniziai a spolverare,lavare finestre e riordinare oggetti .Il profumo di limone e menta dei detersivi che usavo,aleggiava in casa facendo tossire di tanto in tanto mio padre sdraiato sul divano a guardare la tv. Ma come faceva ad essere cosi tranquillo prima di una partenza?Sollevava la testa fissandomi esasperato ad ogni mio passaggio,ma non parlava. Sopra,sotto,in giardino…ovunque le mie mani sarebbe passate,per evitare mancanze .Uscii sul pianerottolo di casa per ripulire il tappeto davanti alla porta d’entrata e mi soffermai su alcune foglioline cadute nel verdeggiante prato corto e ben curato .Mi affrettai a toglierle con velocità e quando mi rialzai dalla mia posa,notai mio padre appoggiato alla porta con le braccia incrociate e un espressione divertita.
“Che c’è?”
Domandai ormai stanca e con il fiato rotto dal mio via vai in casa .Charlie alzò un sopracciglio e fissò il prato
“Se vuoi….possiamo piantarci un bel alberello. Dovrebbe cresce e fare i fiori entro domani mattina”
Trattenni una risata e mi vergognai come una ladra della mia agitazione sicuramente visibile anche a lui .Volevo che tutto fosse perfetto e non sicuramente per la presenza di Alice…e mio padre l’aveva capito .Al mio sguardo di rimprovero,Charlie continuò fingendosi serio
“Sai..dipende l’albero che ci piantiamo, potrebbe anche fare dei frutti prelibati in due giorni”
Mi smossi da quella situazione imbarazzante passandogli accanto e sorridendo appena
“Spiritoso”
Entrai dentro e lui mi fu dietro,io tornai sui miei passi e tornai a spolverare il vaso in cucina
“Papà,ti ho preparato la valigia,è sul tuo letto .Devi solo metterci dentro lo spazzolino e il dentifricio. Li ho lasciati in bagno,pensavo ti servissero”
Mio padre sollevò gli occhi sulle scale e subito dopo tornò su di me
“La valigia?Sono solo due giorni”
“Vuoi partire con il sacco papà?”
“Non sarebbe male”
Lo guardai cupa e lui sorrise alzando le mani al cielo in segno di resa,e salì lento di sopra per controllare cosa avessi messo nel suo bagaglio. Lo sentii borbottare qualcosa ma non capii bene le sue parole,lo lasciai parlare da solo e continuai a sistemare casa. Le pulizie extra le avevo svolte il giorno prima ed ora stavo solamente facendo un..ripasso di tutto,quindi,abbandonai la polvere e mi fiondai sul frigorifero. Avevo pensato di fare un dolce prima dell’ arrivo di Edward ma non potevo certo farmi trovare in tuta. Corsi di sopra per una doccia veloce,tornando a far risplendere il bagno come in un hotel .In camera mia,avevo cambiato tende e coperte con uno stile più sobrio,colori tenui e chiari,dal panna all’ocra ,lasciandomi il viola da ragazzina alle spalle .Cosa avrei indossato?Cosa?Vestitino comodo?I soliti jeans? Un gonna?Pensa pensa….
Non so quale grillo mi passò in testa e scelsi i vestiti in una maniera insolita e poco consona rispetto le mie abitudini,agii d’istinto. Avevo visto quella scena in chissà quale film o magari in chissà quale libro,ma …visto la pioggia e il tempo nuvoloso,optai per un paio di pantacollant neri con tanto di camicia a quadri blu e nera che scendeva comoda sui fianchi,scarponcini slacciati,e via .Si,ero folle?Ma non volevo far credere ad Edward che mi ero sistemata a festa in casa mia come una stupida e neanche farmi trovare in pigiama…bhè…tentare un nuovo look non guasta. Portai i capelli indietro da un piccolo cerchietto nero e li lasciai cadere sulle spalle,niente trucco,solo un delicatissimo profumo di fragola e vaniglia .Adesso potevo dedicarmi al dolce,scesi di sotto di corsa senza notare mio padre in cucina accostato al ripiano cottura, mi piombai sul frigo per prendere le uova.
“Eh..Bella..”
“Si”
Continuai a prendere mestoli e ciotole mentre mio padre tentò di parlarmi
“Io dovrei andare”
Oh!Ma che stupida .Mi voltai verso di lui bloccando ogni mio movimento e ricordandomi che mio padre stava partendo. Ero troppo presa dall’ansia dell’ arrivo di Edward da dimenticare le cose importanti. I miei occhi spiegarono a mio padre quando fossi dispiaciuta e lui sorrise guardandomi gli scarponcini slacciati. Almeno era sollevato dal mio abbigliamento,cosa credeva che avrei atteso Edward in camera da letto con la vestaglia?Bhè,come idea non era male. Arrossii come una ragazzina e Charlie pensò che mi fossi vergognata del mio attuale abbigliamento,per fortuna, si affrettò a dire
“Sei carina”
Mi morsi il labbro imbarazzata e non commentai nulla per non svelare i miei veri pensieri .Un clacson suonò fuori casa udibile anche in cucina
“E’ arrivato Kim,il mio collega”
Ero contenta che non fosse solo
“Ok”
Mio padre tornò a fissare la cucina imbandita di ingredienti e io sorrisi
“Alice adora i dolci”
Non stavo mentendo,Alice era molto golosa,ma non sarebbe stata la sola ad assaggiare la mia torta con panna e fragole
“Si,certo”
Rispose mio padre tagliando corto e baciandomi sulla fronte
“Fa la brava,ok?Ti chiamerò appena posso”
Annuii fissandolo tenera e seguendo la sua sagoma fino alla porta. Charlie tornò a guardarmi alzando una mano verso di me
“Ciao Bells,salutami….Alice”
Ed ecco il mio viso incendiarsi .Aiuto!Se mio padre avesse voluto scoprire qualcosa,gli sarebbe bastato guardarmi in faccia,l’avrebbe letto facilmente,lo portavo scritto a caratteri cubitali . Era ovvio che il suo saluto non era diretto ad Alice,ma ad Edward e io non me l’ aspettavo .Mio padre scosse la testa sotto una smorfia divertita e chiuse la porta velocemente per non farmi incenerire dalla vergogna. Sentii gli schiamazzi tra i due colleghi,fuori dalla porta,e subito dopo,lo sportello dell’auto chiudersi e il rumore del motore accendersi per andare via. Ok,ero sola ed ora? Il dolce!Uova,farina,lievito…
Mescolai il tutto velocemente,facendo un gran fracasso con la panna che schizzava ovunque ma lasciai perdere,avevo tempo per ripulire,Edward sarebbe arrivato a casa mia dopo averlo avvisato con un messaggio che mio padre era andato via,e per ora, era meglio finire l’opera –dolce-e poi avvisarlo .Inoltre oggi,lui e suo padre dovevano sbrigare dei documenti,forse per la partenza a New Work ,quindi,era sicuramente occupato .Presi le fragole tra un pensiero e l’altro e le sciacquai per bene sotto lo getto fresco del rubinetto e nel frattempo corsi ad accendere la radio. Un po’ di sana musica mi aiutava a far le cose meglio e più velocemente .Accesi il forno e continuai a mescolare la panna e aggiungere lo zucchero,Alice ne sarebbe andata matta. La mia amica era ospite fisso in casa mia a causa delle chiamate che Charlie mi avrebbe fatto,quindi,aspettavo anche lei per pranzo .Il campanello suonò forte ed io mi fermai dai miei movimenti. Avevo sentito bene?Abbassai di poco la radio per ascoltare meglio e il campanello suonò ancora. Mio padre aveva dimenticato qualcosa o aveva lasciato la valigia di proposito a casa ?
Aprii velocemente per fissarlo in faccia arrabbiata ma chi mi trovai davanti non era mio padre
“Che ci fai qui?!”
Il tono che usai fu spaventato dalla confusione cha avevo in casa,Edward spalancò gli occhi sorpreso
“Oh,scusa. Se vuoi vado via”
“No,no…”
Mi corressi subito tornando calma ed educata
“E che pensavo fossi con tuo padre e che..aspettassi il mio messaggio”
“Mi sono dato da fare per arrivare prima del previsto. Non ho bisogno di un messaggio per sapere quando sei sola in casa”
Mi sorrise dolcissimo e alzò un sopracciglio diventando serio
“Sei sola vero?Non è che…”
Si guardò intorno come per cercare qualcuno
“Ma che dici?”
Sorrisi anche io della sua espressione e gli feci cenno di entrare
“Vieni. Scusa il disordine,stavo tentando di fare un dolce”
Chiusi la porta e notai Edward che osservava la casa curioso ,ammirando l’entrata,le scale.
“Non vedo disordine .Qui tutto risplende”
Strinsi le spalle e lui al mio silenzio tornò a guardami negli occhi
“Ti sei data da fare,eh?”
Ma come l’aveva capito?Arrossii immediatamente e la mia risposta fu subito si,dipinta sul mio volto ovviamente
“Non dovevi disturbarti cosi tanto per me,la tua casa è adorabile cosi com’è”
Prima che potessi dire chissà quale altra cosa,Edward aggiunse
“Questi sono per te”
Alzai gli occhi dall’imbarazzo provato poco prima e solo allora mi accorsi che stringeva in mano un mazzo di fiori . Che sbadata!Ero cosi agitata da non osare neanche guardarlo bene?
Fu allora che feci una veloce panoramica del mio uomo,perfetto e raggiante come un vero adone .Jeans nero,camicia di un grigio chiaro,occhi circondati da lunghe e folte ciglia nere e un colore splendente tra il verde, l’ azzurro e il grigio. Aveva un profumo delizioso,misto al dopobarba e alla sua solita fragranza di –uomo- Quant’era bello!

“Grazie”
Allungai la mano verso di lui per prendere quei deliziosi fiori bianchi e rossi e lui mi scrutò attentamente,dal piccolo cerchietto che indossavo,fino ad arrivare agli scarponcini .Oh Dio!Cosa mi avrebbe detto?Niente,non disse niente .Sicuramente ero troppo ridicola per poter commentare il mio abbigliamento. Presi i fiori e feci strada verso la cucina per riporli in un vaso. Edward mi seguiva con la stessa aria divertita osservando il pasticcio che avevo combinato in cucina,sorrideva dolcissimo e io volevo saltagli addosso .Fortuna che non potesse leggermi nella mente altrimenti sarei morta di vergogna ad ogni suo sguardo,sguardo che oggi,non mollava i miei movimenti. Per fingere disinvoltura,continuai a mescolare la panna,lasciata nel contenitore con lo zucchero e di tanto in tanto lo fissavo
“Ti piace la panna,vero?”
Che idiota!Prima facevo un dolce con la panna e poi chiedevo se gli piaceva?E se ne era allergico magari?
Edward mi osservava con un espressione serafica senza rispondere. Non gli piaceva?Non voleva offendermi?
“A che ora ti sei alzata?”
Io chiedevo della panna e lui parlava di risveglio?Assecondiamolo
“Perché?”
“Bhè,per ripulire casa in questo modo,sistemarti e dedicarti anche al dolce….”
“Non preoccuparti,ci sono abituata”
Continuavo a mescolare la panna anche se oramai era pronta e montata da un bel po’,ma non volevo allontanarmi da quel punto dove Edward ormai sembrava aver messo radici con lo sguardo .Mi sentivo terribilmente agitata senza sapere il perché,passavo da un discorso all’altro
“Spero che almeno ad Alice piaccia la panna?”
Edward non mollò lo sguardo su di me
“E chi ti ha detto che a me non piace”
“Bhè,non hai risposto alla mia domanda prima,quindi..penso di no”
Ancora silenzio. Edward guardò l’orologio che aveva al polso e tornò a guardarmi
“Posso aiutarti?”
Eh?Lo guardai sorpresa, non capivo il suo comportamento oggi,non rispondeva alle domande,cambiava discorso e ora voleva anche sporcarsi?
“Sai cucinare?”
Ancora una volta non rispose ma scostò le mie mani dal contenitore della panna per spostarlo
“Questa va già bene”
Prese alcune fragole già lavate e iniziò a tagliuzzarle con il coltello. Era un bella risposta quella,si,sapeva cucinare. Lo guardai accigliata e lui sorrise,mi dedicai al resto della torta e all’impasto con la stessa espressione accigliata
“Che cos’hai?”
Mi chiese ed io non risposi usando la sua stessa tattica che ancora non avevo ben capito.
“Ehi!”
Mi spronò ed io lo guardai appena per rigirarmi sul mio lavoro,a quel punto sorrise infastidito dal mio atteggiamento e iniziò a schizzarmi un po’ d’acqua dalle sue mani bagnate .Non riuscii a trattenermi e sorrisi anche io. Eravamo vicinissimi e ad ogni sorriso e spostamento d’aria,l’uno l’avvertiva sull’ altro facendoci sospirare appena. Edward spesso si posizionava dietro di me per posare degli oggetti alla mia sinistra,e io fremevo dal desiderio di girarmi e baciarlo .Potevo farlo,ero a casa mia,ma non sapevo cosa avrebbe pensato lui. Che ero una maniaca sessuale?Stavamo facendo un dolce insieme ,che cosa dolce e romantica .Edward era bravissimo e affascinante al tempo stesso con le sue maniche alzate fino al gomito e senza neanche una macchia sui vestiti. Io ero un disastro,avevo panna e farina ovunque,sorridevo ormai a mio agio vicino a lui e alle sue parole .Il dolce era quasi finito e il forno era caldo,ora ci toccava ripulire tutto,ma era tutto piacevole accanto a lui,anche sbucciare patate. Edward tornò a guardare l’orologio e io non capii,forse aveva qualche appuntamento? Gli passai accanto voltandogli le spalle per ripulire il lavandino e dissi con tono dispiaciuto
“Ti stai annoiando?”
“Come?”
“Mi dispiace..”

Si avvicinò a me stringendomi dai fianchi dolcemente e poggiando il viso sulla mia spalla
“Ma come ti vengono in mente certe cose?”
Mi baciò sulla guancia e io sorrisi ancora tesa dal suo sguardo furtivo verso l’orologio
“Se hai da fare o devi sbrigare dei documenti per la partenza,io ti capisco .Non importa..”
Edward alzò il viso dalla mia spalla corrugando la fronte e facendomi voltare verso di lui
“Io non devo fare assolutamente niente quando sono con te,perché dici cosi?”
“E che…”
Abbassai lo sguardo,forse dovevo farmi gli affari mie,ma lo dissi comunque
“Guardi continuamente l’orologio come se avessi fretta”
Edward sorrise sghembo e alzò le sopraccigli per aver trovato il motivo dei miei dubbi,si passò la lingua sull’ angolo della bocca in segno di riflessione in un movimento impercettibile,ma io non potei non notarlo,era bellissimo. Mi guardò intensamente,fissando le mie labbra
“Quando ha detto che ti chiamerà tuo padre?”
Non capivo
“Credo….nella pausa pranzo…”
Edward guardò la punta del mio naso e si avvicinò pericolosamente con le labbra per assaggiarla e chiudere gli occhi come per sentirne bene il gusto,la panna era giunta fin li?
“Adoro la panna…ma prima non ho risposto alla tua domanda perché ero….distratto”
Il tono della sua voce,cambiò improvvisante facendosi roca,subito dopo avvicinò la sua fronte alla mia e aggiunse
“Mia sorella…ritarderà un po’ per pranzo….”
Non capivo ancora. Edward mi fissava con passione e io mi stavo sciogliendo come il burro, ma non riuscivo a dire nulla. Pian piano mi spinse vicino alla cucina dove poggiavano alcune fragole rimaste dalla torta,ne afferrò una e la morse e io morii .Non poteva mordere una fragola in quel modo a due millimetri dal mio viso sperando che io restassi lucida. Con la stessa fiamma di passione avvicinò la fragola alle mie labbra ancora chiuse per lo shock e mela strofinò sopra delicatamente,osservando il tutto con il sospiro rotto e mordendosi il labbro inferiore,per poi dare una spinta alla fragola per schiudere le mie labbra e darmi modo di morderla,lo feci con gusto,fissando Edward negli occhi pensando di poggiare le labbra sulla fragola nello stesso punto in cui l’aveva morsa lui e un brivido mi percorse la schiena,non mi diede il tempo di respirare che immediatamente spostò la fragola per far posto alle sue labbra,che assaggiarono avidamente le mie, miste a quella dolce fragranza di fragola
“Non …mi hai neanche…salutato come si deve quando son entrato..”
Mi sussurrò tra un assaggio e l’altro
“Sc u…s..”
E chi riusciva a parlare?Mi strinse dai fianchi per sollevarmi sulla cucina come se fossi una piuma per le sue possenti braccia,in modo che io potessi arrivare al suo viso e baciarlo meglio. Ormai sospiravo e non riuscivo a ricordare niente,torta?casa? impegni?Ma chi sene importava.
“Avrei voluto…aspettare…attendere fino a questa sera per averti con me…ma…”
Fece un pausa tra un bacio e l’altro e continuò
“Ma..quando..mi hai lasciato in astinenza…delle tue labbra,non ho resistito…mi..mi piaci cosi vestita…”
Meno male!Almeno una cosa positiva l’avevo fatta ma non credevo di stimolarlo cosi tanto nei miei semplici pantacollant neri
“Guardavo in continuazione l’orologio…per calcolare il tempo che avevo a disposizione….ti ho aiutato per il dolce per …far prima”
Cosa? Aveva calcolato tutto già da quando incerta e dubbiosa,mescolavo la panna sotto i suoi occhi indagatori?Se avessi potuto leggergli la mente avrei mandato al diavolo il dolce e tutti gli ingredienti per portarlo in camera da letto .Le sue mani percorsero pericolosamente le mie gambe,che sentii perfettamente bene grazie al pantacollant che indossavo e la testa iniziò a girarmi per l’eccitazione .Non avrei mai immaginato di provare una sensazione del genere per nessun uomo,e che uomo! Edward socchiudeva le labbra mentre toccava il contorno delle mie cosce e risaliva sui fianchi sollevando la comoda camicia a scacchi e io lo guardavo come affamata della sua pelle. Ero forse diventata cannibale?Lui prosegui nella sua salita,tornando sul mio viso e sul collo, iniziò a sbottonare il primo bottone della camicia che indossavo con lo sguardo perso sul mio seno ancora coperto,mi guardò un attimo
“Non voglio farti…una brutta impressione…ma..”
Secondo bottone
“Sarà la partenza…..”
Terzo bottone
“Non riesco a non desiderarti cosi…”
Quarto bottone,per schiudere un po’ la camicia quanto bastasse per visualizzare il mio reggiseno nero .Edward si avvicinò al mio collo con le labbra e mentre lo sfiorava appena,accarezzava con le dita il bordo del mio seno.
“Stai…pensando..male di me?”
Sussurrò con voce eccitata sul mio collo. Dovevo parlare?Come si faceva a prendere aria,l’avevo dimenticato . Edward si fermò sospirante per sollevare gli occhi su di me che avvolta nel suo calore avevo perso la strada della realtà .Si,avrei pensato male di lui se si sarebbe fermato lasciandomi li a bruciare di desiderio per lui .I suoi occhi smeraldo tentavano di leggermi dentro,ed io diedi la mia risposta forse con troppa forza,per evitare malintesi e forse ripensamenti. Strinsi i suoi capelli per riportare il suo volto sul mio,e gli morsi con rabbia il labbro non preoccupandomi di fargli male
“Shhh..”
Fece un verso inequivocabile tra il dolore e il piacere che gli avevo provocato e appena lasciai la presa,sorrise passandosi la lingua sul morso appena ricevuto,spogliandomi con gli occhi
“Credo che basti..come risposta”
Come una assetata,tornai sulla sua lingua che aveva appena mostrato per sfiorarsi il morso e lo baciai disperata e vogliosa di lui. Il cuore di Edward esplose e lo sentii bene vicino al mio petto,ormai scoperto dalla camicia, iniziò a baciarmi con forza,stringendo i miei capelli e accarezzando il mio collo,le mie spalle,le gambe. Eravamo su una strada di non ritorno,sapevo che avremmo fatto l’amore li,in cucina,senza preoccupazione,niente e nessuno ce lo avrebbe impedito,nessuna telefonata ,nessun campanello. Tentai disperatamente di poggiare le mani indietro sul ripiano di marmo su cui sedevo,ma scivolavo in continuazione ed ero scomoda mentre con calore,lui aveva tolto la mia camicia lasciandomi in reggiseno,con lo stesso gesto audace e veloce sfilò i miei scarponcini già slacciati e non so per quale motivo,mi tolse il cerchietto,scompigliando i miei capelli con le mani. Baciò il mio ventre,risalendo sul seno ancora coperto e sul collo per poi giungere alle labbra e al lobo delle orecchie .Stavo bruciando viva,poteva esistere una sensazione cosi? Desiderosa del suo petto,sbottonai la sua camicia disorientata ed Edward mi aiutò ,cosi ché in pochissimo tempo fosse a petto nudo e la nostra pelle potesse toccarsi,i nostri cuori pulsavano insieme ai nostri respiri .Slacciò il mio reggiseno con semplici mosse mentre io mi dimenavo su quel marmo scivoloso,e in un attimo un brivido sulla schiena,Edward stava baciando il mio seno nudo. Volevo strappare via quegli indumenti che ci separavano,e lui sembrò capirlo,si sbottonò i jeans per farli scendere giù sulle sue gambe toniche e con un solo gesto tirò via i miei pantacollant insieme agli slip. Ora ero nuda accanto a lui quando mi strinse forte al suo petto per avvicinarmi,con l’altra mano tirò la mia testa indietro trattenendomi dai capelli, portandosi il mio mento tra le labbra,tra i denti,anche lui,mi morse ma molto delicatamente,quasi impercettibilmente .Ringhiò tra i denti con un respiro ormai agitato e fuori controllo
“Come farò……io..senza ..di te…”
Non mi fece male e la sua disperazione non fece che aumentare la mia eccitazione
Ansimai a quel gesto abbandonando la testa sulle sue mani dolci che mi sorreggevano. Lo sentii abbassarsi i box e il respiro mi mancò tentando di star comoda sul marmo .Edward notò la mia difficoltà e mi bisbigliò all’orecchio
“Aggrappati a me”
Agli ordini!Strinsi le braccia intorno al suo collo muscoloso,e mi agganciai con le gambe al suo bacino,e in un attimo,fu dentro di me. Quasi urlai dal piacere che mi invase e Edward mi tappò la bocca con un bacio che io afferrai volentieri presa dal desiderio di continuare,lui sorrise sulle mie labbra contento,continuò a bisbigliare
“Evitiamo di attirare..l’attenzione dei vicini..”Annuii poco convinta ed Edward tornò su di me respirando sul mio seno pesantemente,affondando le dita sui miei glutei e stringendomi dai fianchi. La mia testa ormai era una trottola e il mio corpo era ancorato al suo come un coala,non capivo come non potessi pesargli,e quasi avrei scommesso che il più delle spinte,Edward mi sollevava dal ripiano della cucina per attirarmi maggiormente verso di lui .Il piacere che ci stava annegando,era introvabile e io mi sentii una perfetta malata di lui e del suo corpo,non mi sarei mai stancata di fare l’amore .Era qualcosa di unico e magico che univa entrambi nello stesso desiderio,nello stesso sogno .Lui era mio,ed io ero sua .
Ormai il nostro ritmo era diventato frenetico e Edward sospirava e socchiudeva gli occhi immerso dalla passione che io,fortunatamente gli stavo dando. Io ero completamente sconvolta ed oltre a ripetere il suo nome come una formula magica di un incantesimo,non riuscivo neanche a respirare tra una spinta e un'altra .Lui di tanto in tanto mi sussurrava -amore- per sentirmi vicina,per farmi notare la sua brama,per dirmi che mi amava e desiderava, ma non smetteva mai di stupirmi,quando magicamente il piacere si fece più intenso,mi sostenne completamente dai glutei e mi alzò verso di lui stringendomi maggiormente dalla schiena,sentivo che era al limite,ed io come lui….
“Amore…”
Continuava a chiamarmi prima di dire una frase che mi colpi inizialmente
“Dimmi che sei qui..con me….dimmelo”
La sua frase fu quasi urlata come un condannato che esprime il suo ultimo desiderio,ed io lo assecondai immediatamente urlando la mia risposta
“Sono qui ….sono con te Edward…adesso e sempre!”
Strinse la presa ancora di più e arrivammo alla fonte dell’amore…insieme.

Sapevo benissimo cosa voleva dire,adesso che la mia mente era tornata quasi del tutto normale .Edward voleva sapere se nella passione spaventosa che sentiva verso di me,io lo avrei tenuto per mano,accompagnandolo. Se anche per me,l’amore e la passione camminavano di pari passo,facendolo sentire meno colpevole del solito. Se il fuoco che sentiva nel petto mentre giungeva al limite dell’eccitazione,era normale e piacevole quanto lo era per lui. E lo era!Anche io,ormai,mi sentivo cosi diversa dalla Bella Swan di un tempo,anche io lo volevo e non mi importava di nulla .Di tanto in tanto mi vergognavo dei miei pensieri e delle capriole che lo stomaco mi creava al pensiero di Edward dentro di me,sempre,ovunque,ma…allo stesso tempo , non potevo farci niente,non volevo essere ipocrita con me stessa e fingere di essere –SANTA- Bella. Lo volevo,lo pensavo e forse mai l’avrei confessato ad un’ amica,ma a me stessa,si…e magari anche a lui,che come me,sentiva lo stesso trasporto,anche se riusciva a dimostrarlo meglio.
Le sue tenere dita sulle mie guance mi fecero sorridere immediatamente mentre lo guardavo ancora avvolta sul suo corpo, e tornai con la mente,in quella cucina .Mi sentivo leggera e calda,lo abbracciai forte baciandogli dolcemente il collo,anche se quella leggerezza era strana,mi girai appena accorgendomi finalmente che non era sul ripiano cottura della cucina,ma su di lui,che senza sforzo,ancora mi stringeva a se. Spalancai gli occhi
“Dovresti…mettermi giù…”
Lui sorrise,senza obbedire,mi sollevò appena dalla mia posizione da Koala,e mi prese in braccio lateralmente come se stesse portando una bambina
“Ehi…dove…?”
Dove mi stava portando?I nostri vestiti erano in cucina e lui aveva appena varcato il corridoio per salire le scale
“Ehi…ehi”
Mi lamentavo come una ragazzina imbarazzata,nuda tra le sue braccia .Fare l’amore con lui era fantastico,ma trovarmi cosi,disarmata davanti ai suoi occhi,dopo che il bollore era momentaneamente passato,era….vergognoso .Il suo viso bellissimo e rilassato sorrideva senza darmi risposta e continuò a camminare come se conoscesse la casa a memoria. Superò la mia camera e entrò nel bagno,sempre con me in braccio,quando finalmente mi fece scendere davanti a lui che con disinvoltura aveva aperto l’acqua della doccia
“Abbiamo ancora un po’ di tempo prima che arrivi mia sorella,possiamo fare una doccia”
Guardai l’acqua che scorreva e arrossii immediatamente nel pensarci insieme la dentro,mi portai automaticamente le mani al seno come per coprire le mie nudità ed Edward lo notò
“Perché ti copri?”
Adesso non sorrideva,era dubbioso .Abbassai lo sguardo senza saper dare una risposta al mio gesto istintivo e stupido
“Se ti crea problemi…”
“Oh no,nessun problema”
Che idiota!Liberai le mani dal mio seno per prenderlo dalla mano e trascinarlo con me sotto il getto caldo. L’acqua era piacevole e accanto a lui,anche il mondo poteva sprofondare ,io non mene sarei accorta. Edward era silenzioso e tranquillo,alzava il viso verso il getto d’acqua che lo colpiva,socchiudendo gli occhi e portandosi i capelli tra le mani,le goccioline di acqua calda che scorrevano sulla sua mandibola e sulle labbra voluminose mi diedero il tormento,facendomi fissare il suo profilo come una bambinetta. Lui aprì gli occhi smeraldo scrutando attraverso il vapore caldo della doccia e mi guardò sorridendo senza aggiungere altro,sfiorò i miei capelli bagnati,afferrando il bagnoschiuma al cocco,per passarlo sul mio corpo e sul suo. Osservavo i suoi movimenti cosi perfetti anche sotto l’acqua e lui di tanto in tanto mi guardava sorridendo,sfiorando con le mani le mie gambe e la mia schiena,senza malizia,non osò toccarmi il seno o il sedere ed io non capii il perché,mi fece girare per sollevare i mie capelli e insaponarmi le spalle,la schiena,il collo e io,desiderai le sue mani altrove,ancora,ma lui non mi toccò. Era dolce,protettivo e io…?Al diavolo!
Mi voltai verso di lui e lo baciai vogliosa,mentre Edward era dolce,ancorando le sue mani sulle mie braccia come per impedire che scendessero altrove
“Adesso sono io che mi sento…una pervertita”
Edward sorrise
“Perché?”
“Ho ancora voglia di te”
Chiuse gli occhi,li riapri con un filo di confusione e io mi preoccupai
“Cosa c’è?Non ti va?”
Edward sorrise ironico passandosi una mano sul volto
“Non mi va?BELLA! Sei impazzita?”
Mi avvicinai a lui per ribaciarlo e lui accettò con tensione,lo guardai ancora interrogativa e si decise a parlare sincero
“Mi sento in colpa per poco fa”
“Cosa?”
“Non sono stato proprio…un galantuomo,in casa tua,sulla cucina....”
“Allora dobbiamo sentirci in colpa in due. Ero pienamente d’accordo con te”
Mi guardò per tentare di capire se dicessi la verità e subito dopo sorrise
“Scusami..non ho resistito”
Io mi allontanai da lui sorridendo maliziosa,e accarezzandogli il petto bagnato,scendendo giù
“Come non resisto adesso io…”
Lui divenne teso e non si mosse facendo modo che le mie mani accarezzassero la sua pelle nuda,riuscii a borbottare
“E’ t..ardi..dovremmo…”
“Abbiamo tempo”
Risposi ormai impazzita dal mio Edward dentro la doccia,bagnato .Lui rimase teso ma qualcosa nei suoi occhi mi diceva che ora non mi avrebbe fermato
“Alice..sarà qui tra mezz’ora…e dobbiamo ancora…sistemare la cucina..e...”
“Edward smettila.”
Dissi senza voglia di contraddizioni avvicinandomi a lui e sollevandomi sulle punte per baciarlo,questa volta accettò con passione trattenuta,ma la passione c’era,tornai a scostarmi dal suo corpo per accarezzare la sua vita e prima che scendessi giù,Edward mi bloccò il polso sollevandolo e io mi stupii,lo fissai interrogativa
“Non credo sia salutare per te”
“Cosa?”
Sorrisi fortemente!E da quando il dottore diceva-signora,non faccia sesso per due volte al giorno?
“Non sto scherzando. Bella,sono le tue prime volte…e non hai mai,tenuto questo ritmo,abbiamo appena fatto l’amore di sotto,non vorrei …”
Sorrisi ancora e lui proseguì
“Non voglio che stai male”
Era seriamente preoccupato ma io ormai ero presa della mia stessa voglia,e non potei fermarmi,lo stuzzicai
“Sei sicuro che il problema sia questo?Non è che ..magari,sei tu che non riesci a tenere questo ritmo?”
Edward spalancò gli occhi e sorrise sghembo scuotendo la testa. Avevo detto un idiozia?Veramente non sapevo quanto un uomo possa fare l’amore in un giorno,non sapevo se il desiderio di ora sarebbe stato pari a quello provato poco fa…non sapevo..Provai a chiederglielo
“Non so,un uomo….può..”
Mi bloccò all’istante spingendomi contro le piastrelle fredde del box doccia
“Può,Te l’ assicuro”
E già qualcosa tra le sue gambe mi aveva fatto notare…che poteva .Imbronciai le labbra come per sfidarlo e lui con voce diversa mi avvertì
“Non mi provocare Bella”
“Altrimenti”
“Altrimenti ti darò tutte le risposte alle tue domande”
“Ok”
Dissi troppo velocemente. Lui sorrise sempre scuotendo la testa e ritornò a baciarmi come giù in cucina .La mia mente smise di pensare tra il suo corpo caldo su di me,la doccia che chiedeva di essere esaudita e le piastrelle fredde dietro la mia schiena,i nostri corpi erano scivolosi e bagnati ma questo sfuggir via non fece altro che stimolare di più la nostra fantasia e le nostre perversioni .Edward aveva smesso di sorride e si stava deliziando delle mie labbra , sicuramente abbandonando il suo senso di colpa , ferito nell’ orgoglio maschile decise di accontentarmi,li,adesso,sotto l’acqua .Ma da quando ero diventata cosi?Era adesso che il mio corpo aveva preso la sua importanza e perso la sua timidezza,spingendomi verso di lui con il bacino,adesso il mio corpo serviva mentre il suo era sempre degno di osservazione e rispetto,qualsiasi cosa facesse .E seriamente..come faceva? Come poteva possedere la stessa forza usata poco fa nei baci,nei movimenti,nelle prese,perché io notai la stessa intensità,anzi forse qualcosa in più,infondo era lui a dover far la maggior parte del lavoro,mentre io accettavo il suo corpo e me ne beavo. Le sue mani strinsero le mie cosce per sollevarle e in breve tempo fu di nuovo dentro di me,cosi velocemente che il fiato mi si bloccò in gola .A quanto sembrava,Edward fingeva, era più voglioso di me,e la sua attesa era diventata cosi fragile da dover abbreviare i tempi e le distanze. La testa mi girò ancora,e boccheggiai in cerca d’aria in quella maledetta doccia diventata troppo calda per due fuochi che bruciavano. Mi sentii mancare,ma le sue braccia intorno ai miei fianchi mi sostennero con impeto mentre la mia schiena era ben distesa sulle piastrelle,quindi,anche se fossi svenuta,il mio corpo sarebbe stato ben sostenuto .Non mi importò della poca resistenza che avevo,e rimasi ferma nel sentire Edward su di me,spingere con forza e sospirare di passione.
Mi fissava con trasporto e appena notò le mie mani allentarsi dalle sue spalle,rallentò il ritmo guardandomi negli occhi
“Va tutto bene..?”
Non avrei mai ammesso che aveva ragione riguardo al ritmo e allo star poco bene
“Si..”
“Sei sicura?”
Mi domandò fermandosi del tutto. No,no..ciò che era iniziato doveva finire,non poteva lasciarmi cosi anche se la doccia era diventata confusa e calda. Edward con la mano,aprì il box doccia per far entrare dell’aria non abbandonando il mio corpo,tornò a guardarmi e a studiare la mia espressione.
Dovevo essere più convincente
“Vuoi lasciarmi cosi amore?”
Il mio sguardo tornò acceso come prima,grazie all’aria che riuscii a respirare e Edward si convinse del mio stato tornando a sorridere
“Non ci penso nemmeno”
Tornò a spingere dentro di me,mentre io sentivo il suo calore tra le mie gambe,quando percorreva le mie labbra,fingevo di baciarlo altrove per non far notare il mio fiato rotto e rallentato. Sentimmo di sotto suonare il campanello,ma nessun dei due ci badò e continuammo a fare l’amore presi da quel brio in più di eccitazione per la nuova emozione .Alice era sicuramente arrivata e la mezz’ora era passata,ma la nostra passione non era ancora terminata
“Vuoi…che mi fermi..”
Mi sussurrò tra le labbra preoccupato per la situazione,ma eccitato al tempo stesso mentre stava arrivando al culmine del momento
“No”
Non so se il mio –no –era udibile,ma lo dissi,e lui lo sentì ma mi chiese lo stesso
“Chie..dimelo”
Che richieste strane..ma io non mi sarei scandalizzata tanto facilmente
“Continua..”
Lui andò avanti con forza e sospirò fortemente sentendolo maggiormente teso dentro di me e io impazzii perdendo quel filo di aria che avevo
“Continua..ti prego”
Speravo che Alice non ci avesse sentiti. Edward arrivò al massimo dell’eccitazione accompagnato da me oramai stremata,abbracciandomi forte mentre il campanello suonava in continuazione. Che sensazione bellissima! Velocemente Edward usciì da me,lasciandomi il vuoto,e mi baciò sulla fronte
“Vado ad aprire ad Alice prima che chiami la polizia”
Afferrò una asciugamano e la legò in vita,io non protestai e non ebbi neanche la forza di reagire mentre usciva dal bagno.La testa mi girava e l’aria sembrava mancasse,feci un passo in avanti per chiudere l’acqua ma non ci riuscii,le mani e le gambe tremavano forse per la posizione o forse perché mi ero alzata presto e mi ero stancata in casa.Sentii la voce di Alice di sotto,ma la stanza iniziò a girare insieme alle mattonelle e non riuscii a stare in piedi

  
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