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Autore: Serpedoro    26/04/2006    5 recensioni
« Ehilà vecchio! Arrivano i nostri! »
Le risate di Sirius accompagnano le parole di James.
[...]
Se mi avessero detto che un giorno sarei stato infelice di sentirli arrivare, avrei fatto ingoiare per traverso ognuna di quelle parole in bocca a chi le avesse pronunciate. Invece adesso…
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ma salve!
Ed eccoci qui un’altra volta. Prima delle chiacchiere di rito su ciò che dovrebbe, o vorrebbe, essere questa storia, volevo ringraziare con tutto il cuore le persone che hanno avuto non solo il coraggio di giungere fino all’ultima parola di “Una giornata come le altre”, e vi assicuro che ci voleva stomaco, ma che l’hanno addirittura commentata!
Un mega applauso quindi a queste temerarie donzelle nelle persone di: mike, alechka e Joy. Ragazze sarei persa senza di voi e i vostri meravigliosi commenti.*-*
In tutto ciò ringrazio calorosamente anche evenstar, che ha lasciato anche lei un bellissimo commento e che non essendo un’amica di vecchia data vale doppio! ^-^
Facezie a parte, mi sono resa conto che se avevo avuto la faccia di postare “Una giornata come le altre”, potevo tranquillamente postare anche questa.
Ma sì! Bando alla vergogna!
In un raptus di assoluta, totale e incondizionata confidenza, vi dirò che il mio cuoricino sanguina copiosamente all’idea di ciò che ho scritto, perché…
Beh, se ve lo dico addio suspence.
Mettiamola così, allora: sappiate che io non sono assolutamente d’accordo con quello che ho scritto e che non lo supporto minimamente, ma che per qualche arcano motivo, la mia labile psiche ha tirato fuori tutto ciò e che ogni tanto mi giustifico fra me e me, pateticamente, assicurandomi che per il bene della trama non poteva andare diversamente.
Bene, ho fatto il mio dovere, ho candeggiato la mia coscienza e adesso, se ci siete ancora, non mi resta che dirvi… CHIEDO SCUSA A TUTTI!!!
O_o
Ehm… No. La modalità Blair Witch Project si è inserita da sola, pardon…
Dicevo, non mi resta che dirvi “Buona lettura!”










Rovino a terra sulle ginocchia e sulle mani.
È fatta, è finita.
Anche questo mese è andata e non devo più preoccuparmi.
Tra due settimane finirà l’anno scolastico e la prossima trasformazione avverrà nella solitudine della mia cameretta.
Lontano da occhi e orecchi indiscreti.
Arranco stentatamente verso il letto e riesco a buttarmici sopra a fatica.
Adesso e per le prossime ore non potrò chiedere oltre al mio corpo.
Mente sveglia per la scarica d’adrenalina e membra addormentate, per non dire svenute a causa dello sforzo.
Sono talmente debole che non riesco a muovermi, a parlare, o anche solo ad aprire gli occhi.
Sono inerme, alla mercè di chiunque.
È l’unico momento in cui risulto veramente vulnerabile, esposto.
E tuttavia, anche con i sensi alterati, mi rendo conto di ogni cosa che mi circonda ed è questo il peggio.
Se venissi attaccato, non potrei far nulla per salvarmi la vita e dovrei rimanere lì a subire indifeso…

James e Sirius stanno per arrivare.
Arrivano sempre all’alba, quando non possono farmi compagnia la notte.
Per vedere come sto e se mi sono fatto più male del solito.
Ieri sono finiti in punizione nella Sala dei Trofei e se non fosse stato plenilunio ci sarei finito anch’io a lucidare coppe.
Questo perché ne pescano uno e ne puniscono tre.
Per abitudine, per fare prima.
Perché tanto in un modo o nell’altro c’entriamo anche noi o finiremmo con l’entrarci, quindi perché perdere tempo?
E poi, anche se così non fosse, anche se fossimo innocenti, una parola più che distante dal nostro piccolo universo, col mantello dell’invisibilità e qualche accorgimento raggiungeremmo ugualmente il punito per solidarietà.
Lucidare i trofei…
Dubito che la McGranitt abbia compreso che più che un supplizio è un vero spasso per James finire in Sala Trofei.
O forse l’ha capito e tifosa com’è premia in questo modo il Cercatore della sua squadra, dato che di punti proprio non gliene può assegnare a lezione…
Un vero peccato, una stranezza.
Soprattutto considerando che è diventato un Animagus come lei e non riuscirebbe ad azzeccare un Feraverto neanche se si trovasse in pieno deserto con uno stormo di uccelli a disposizione.
James ha un intelligenza a dir poco brillante, ma è uno scansafatiche di proporzioni cosmiche.
Mi chiedo come Sirius abbia superato la notte indenne, sentendo per l’ennesima volta L’Ode Suprema in onore del Golden Snidget, grazie al quale è nato l’appassionante gioco del Quidditch…
Ecco.
Se ci fosse una cattedra di Storia del Quidditch, benché semplicemente al sesto anno, James potrebbe rimpiazzare il professore.
Anche se si trattasse di Kennilworthy Whisp in persona.
Mi illumino a una possibile lettura dei fatti.
Forse finiamo sempre in Sala Trofei perché così, in un colpo solo, la nostra Direttrice gratifica il suo Cercatore e punisce allo stesso tempo i maggiori detrattori di punti che Grifondoro abbia mai ospitato nei suoi dormitori…
Però… La McGranitt prende il Boccino d’Oro!
Tanto per rimanere in tema…
Sento il pavimento scricchiolare all’ingresso e sorrido dentro di me.
Sono arrivati.
Non vedo l’ora di sentire le loro voci, i loro racconti.
Mi va bene anche L’Ode Suprema in onore del Golden Snidget, lo giuro.
Eccoli, eccoli, eccoli…

… Ebbene?
Che è successo?
Sono più mal ridotto del solito?
Ragazzi non sono morto! Dovreste saperlo…
Sento dei passi avanzare dalla soglia e mi rendo conto che sono i passi di una persona sola.
È successo qualcosa.
Qualcosa di grave, qualcosa di brutto.
Maledizione, parla!
Dì qualcosa, sai che io non posso!
O… forse no.
Forse chi avanza non sa che io non posso parlare e che sono vivo…
Mi sento morire.
Sirius, James, per l’amor del cielo finitela con questo dannatissimo scherzo, o giuro che quando mi riprendo dal sollievo vi prendo a calci finchè non crepate.
Ma non è Sirius e neanche James la persona che avanza.
Ne sono certo, anche se ho i sensi completamente in pallone.
So che non si tratta di loro.
Il panico mi assale, ma il mio corpo non si è ancora ripreso abbastanza da poter avere o manifestare una reazione qualsiasi.
Chi si avvicina probabilmente pensa che non mi sia accorto di nulla e invece…

Si è fermato.
Chiunque sia si è fermato a un passo da me e certamente mi sta osservando.
Mi sento a disagio.
Profondamente a disagio.
Considerando le mie condizioni a fine plenilunio, è già una fortuna che abbia imbroccato il baldacchino senza cadere per terra, pretendere adesso che avrei potuto anche coprirmi col copriletto disfatto, è una presa in giro che non merito di farmi, visto che non ho neanche alleati a proteggermi…
Si siede sul materasso, di fianco a me.
Cielo voglio andarmene.
Voglio scappare.
Mi accontenterei anche di aprire gli occhi e intimare con lo sguardo, o di emettere un ringhio… Tempo sprecato.
Continuo a prendermi in giro.
Le mie palpebre sono pesanti come il piombo in questo momento e quanto al ringhio, non sono certo Sirius.
Perché nonostante sia io il lupo del serraglio, è Sirius che riesce a ringhiare in forma umana, non io.
Vorrei che fosse qua.
Vorrei ci fosse James e prendesse questa persona a cornate.
… E se questo bastardo li avesse seguiti e gli avesse fatto del male?
Se ne esco trema perché ti ammazzo…
Calmo Remus, calmo.
Non sono degli idioti, sanno come cavarsela.
Stanno bene.
Sirius e James stanno bene.
E stanno per arrivare qui.

Sento una mano accarezzarmi i capelli e il viso.
Sfiorarmi col pollice le labbra con un fare che non mi piace per niente.
No. No. No.

Sento rumore di stoffa e il materasso cedere sotto un ulteriore peso.
No. No. No.
Merlino, no.
È sicuro che ti ammazzo se ne esco fuori, hai capito?
È sicuro.
Come è sicuro che se adesso arrivano James e Sirius, e stanno arrivando, non ti faranno completamente a pezzi solo per lasciare a me il colpo di grazia.

Mi prende le mani.
Se le porta al viso, sfregandoci sopra la faccia, illudendosi che io la carezzi.
Potrei dare di stomaco dal disgusto…
Continua a tenermi le mani, ma sento che si avvicina pericolosamente al mio viso.
Poggia la sua fronte sulla mia, strofina appena il naso contro il mio e dopo una certa esitazione, mi bacia sulla bocca.
Vorrei piangere.
Dico sul serio.
La mia disperazione deve aver superato ogni limite, perché riesco a stringere i denti e appena gli occhi, emettendo un respiro pesante che vorrebbe essere un lamento.
Niente di eclatante, ma chi si sta approfittando di me deve averlo sentito in pieno, perché si stacca all’improvviso.
Ti prego. Per favore.
Tutto, ma non questo.
Per favore, non questo.

Si ritrae maggiormente e mi rendo conto che… è a cavalcioni sopra di me.
Voglio fuggire.
Morire, evanescere, scappare.
Qualsiasi cosa che faccia smettere questo, non mi importa.
Ma dove accidenti siete finiti?!
Sono qui!
E ho un dannato bisogno d’aiuto…
Vi prego. Per favore…

Ha ancora le mie mani nelle sue e adesso le sta stringendo più saldamente.
Le riporta al viso, no. Al collo.
E sta… sta lentamente scendendo.
No. No. No.
Maledetto chiunque tu sia.
Se ti tocchi con le mie mani io ti… ti…
Merlino…
È una ragazza.

Stringe le mie mani intorno ai suoi seni, piegando il pollice, perché possa sfregarne i capezzoli.
La sento sospirare, probabilmente inarcarsi.
La cosa è molto diversa così…
Giurerei che sta sorridendo, anche se non posso vederla. E sorride perché probabilmente il mio viso si è rilassato.
Il panico ha lasciato spazio alla confusione più assoluta in me e l’unica cosa a cui penso, è che è meno grave se è una ragazza.
Anche se vorrei tanto capire chi è e perché è qui.
… Cioè, il perché comincia ad essermi chiaro, ma vorrei sapere come ha fatto a sapere chi sono e dove scovarmi.
Perché chiunque sia sa chi si ritrova davanti e qui non ci è arrivata certo per caso…
A chi piaccio fino a questo punto?
Maledizione.
Se fossi solo un po’ più narcisista forse mi raccapezzerei meglio su chi è la ragazza sopra di me.
Le sue ginocchia premono sulle mie anche. Devono essere stati la paura e l’orrore a non farmi comprendere che era sopra di me, ma adesso posso sentire la sua pelle nuda a contatto con la mia…
… la mia…
Merlino, sono nudo!
Nudo e in bella vista!
Pieno di tagli, graffi, lividi e… non del tutto addormentato adesso.
Non per molto ancora comunque.
Chissà che cosa sta pensando, come mi trova…
Mi sento come se fossi illuminato da mille bacchette e invece sono solo i suoi occhi che mi osservano.
E poi magari non sta…
Sì, certo Remus. Non ti sta guardando, è qui a fare il tema sulla rivolta dei folletti per Rüf.
Rilascia le mie mani per tornare al mio viso, alle mie labbra.
Mi sta accarezzando.
E adesso scende sul collo, sulle spalle…

Chi sei… come hai capito… perché non hai paura…

Si appoggia a me e mi bacia.
Sento le sue labbra carezzare le mie, i suoi denti mordicchiarle, la sua lingua…
I gesti che reputavo tanto sadici e crudeli, sono pieni di amore, di… deferenza quasi.
Mi sta adorando e io voglio che continui, che non smetta.
E tu non smetti…


Sei ancora sopra di me, con il viso nascosto nell’incavo del mio collo.
Il tuo cuore batte forsennatamente… o forse è il mio che lo fa.
Non lo so, non m’interessa, solo… non spostarti.
Non mi importa più di sapere come hai capito, so che non hai paura e questo mi basta.
Ma vorrei ancora sapere chi sei.
Per alcuni attimi ho cercato di capire e per altri ho creduto di averlo fatto, ma poi ho deciso di lasciar perdere. Non sarebbe stato giusto in caso mi fossi sbagliato e tu mi hai dato così tanto…
Forse troppo.
Vorrei non ti pentissi…

Perché hai voluto me?
Cosa ho fatto per meritarmi un simile dono ai tuoi occhi?
Perché mi hai scelto?
Ho creduto di impazzire quando ti ho sentita irrigidire e soffrire e dopo… ho creduto di impazzire di nuovo.
Se solo potessi voltare la testa e sfiorarti i capelli con le labbra, oppure socchiudere gli occhi e guardarti.
Mi stringi più forte, quasi con disperazione e io non voglio, perché ho capito che vuoi andartene e…
Maledizione.
Vuoi andartene? Va bene, fallo.
Ma non credere poi che non riuscirò a scorgere il mio odore su di te, quando questa stramaledetta apatia dei sensi svanirà. Dovresti scuoiarti viva per non farmelo sentire e come Prefetto girerò per tutte le Case finchè-

« Ehilà vecchio! Arrivano i nostri! »
Le risate di Sirius accompagnano le parole di James.

Maledizione.
Ecco perché stai cercando di scappare.
Se mi avessero detto che un giorno sarei stato infelice di sentirli arrivare, avrei fatto ingoiare per traverso ognuna di quelle parole in bocca a chi le avesse pronunciate. Invece adesso…
Stai mormorando qualcosa, probabilmente stai facendo sparire le tracce del misfatto.
Ti comprendo, ma ti troverò lo stesso.
Mi copri con molta cura la vita con le lenzuola, la coperta e il copriletto, mormori un’altra cosa e mi sorprendi ancora una volta sedendoti di fianco a me, invece che cercare di sgattaiolare via il più lontano possibile.
Forse hai ragione tu, ormai sono troppo vicini, infatti:
« Scusa il ritardo, ma ci siamo addormentati come due sassi »
« Tu forse! Io… Ciao… »
« Ciao Evans »

EVANS?!

« Potter, Black. Ho saputo che eravate in punizione e ho pensato di passare a vedere come stesse Remus, che non si fosse fatto troppo male »

EVANS?!

« Grazie… Sei stata… gentile… Davvero… »

Voglio morire…

« Molto malandato? »
« Niente che una buona pozione e un po’ di riposo non possano rimediare »
« Nella media allora »

Voglio morire…

« Rimanete qua? »
« … Tu rimani? »

VOGLIO MORIRE!

« No. Ho Difesa adesso e subito dopo Pozioni »
« Oh… Oh, sì, certo… »
« Siamo passati per vedere come stava, ma anche noi dobbiamo andare… Scusaci, Remus. Se non ci fossimo addormentati saremmo passati prima, ma adesso abbiamo la McGranitt e dopo ieri sera, francamente non voglio essere punito un’altra volta da lei. Torniamo più tardi »
« Sì, saremo qui per pranzo… Tu… Tu… torni Evans? »
« No. Mi spiace, ma non posso »
Dici alzandoti, facendo risollevare appena il materasso. Dopodichè mi salutate e andate via tutti insieme.
… e io spero solo di riprendermi abbastanza in fretta da potermi ammazzare prima del rientro di Sirius e James.
Non l’avrei mai capito, non ci sarei mai arrivato.
Lily.
L’unica che non aveva bisogno di scoprirlo perché già sapeva. La mia migliore amica.
… la ragazza di cui è perdutamente innamorato James.


Sarà passata un’ora dacchè se ne sono andati e sento dei passi avvicinarsi che non dovrei sentire…
Se esiste un’entità superiore benevola, non può, non deve essere James.
Non lui.
Non lui che mi parla di lei sognante, entusiasta di averla potuta vedere stamane qui.
Come se fosse stato un dono del cielo, una fortuna insperata…
Vengo crudelmente accontentato.
Non è lui.
Sei tu.

Ti siedi di fianco a me e dopo un infinito silenzio sussurri « Ti prego, non volermene »
Pretendi davvero troppo.
Mi hai usato, ingannato… illuso.
E dubito che riuscirò mai più a guardare in faccia James.
… anche se non so ancora se dirglielo o starmene zitto. Non voglio perdere quanto di più caro ho mai avuto nella mia vita, ma tu hai messo a rischio tutto quanto. Tutto.
Non volermene? Come fai a chiedermi questo, con che coraggio?
Prendi un respiro profondo, come per farti forza « Sai, ho sempre creduto che quelle di James fossero tutte scene, che non ci fosse nulla di vero, ma… non è mai stato così. James mi ama davvero. Con tutto se stesso… Ora lo so »
Ma che brava, davvero brillante! Ti sei accorta che ormai arriva quasi a tartagliare quando ti ha di fronte, o i mille discorsi che ti ho fatto sulle sue qualità hanno finalmente fatto presa?
« Così come so che se avessi avuto anche solo una chance con te, nel momento in cui te l’ha rivelato l’ho perduta »

« Da quel momento, qualunque cosa fosse accaduta, tu non avresti potuto e neanche voluto innamorarti di me. Perché appartenevo a lui »
Adesso voglio davvero morire.
Perché tutto questo va oltre quello che posso ancora reggere. È semplicemente troppo.
« Ho ragione, vero? »
Perdonami.
« Ciò che è successo oggi non cambierà nulla di tutto questo »
Perdonami, Lil.
« Io continuo e continuerò ad essere di James, comunque »
Ti prego.
« Quindi volterò pagina e seguirò uno dei tuoi tanti consigli… Non sia mai che guardi James e riesca finalmente a vedere il ragazzo emotivo e generoso che dici che è, invece del Cercatore altezzoso e insolente che appare… »
Tenta. Perché io non potrò alleviare il tuo dolore in alcun modo.
« Non volevo rovinarti la vita, Remus. Metterti contro i tuoi amici, né far soffrire qualcuno »
Lo so, Lily. Ora lo so.
« E nessuno di noi pagherà le conseguenze di quello che è successo oggi. Te lo prometto » sussurri infine accarezzandomi una guancia, sfiorandomi il naso e la fronte con i tuoi.
Mi domando davvero come tu possa sperare che non vi saranno conseguenze…
… Lily?
« Oblivion »


I ritmi della mia vita, dopo sette anni, sono dettati dalle scadenze di Hogwarts oltre che dalle fasi lunari.
Vacanze, rientri, vacanze.
Pre esami, prove intermedie, verifiche finali.
Normale, placida routine.
Che spesso e volentieri ci troviamo a infrangere con le nostre bravate.
Anche se adesso “colpiamo” decisamente più di rado: Prongs ha messo la testa a posto da quando sta con Lily, sa che certe cose la irritano e quindi le evita.
Almeno quando lei è presente…
Mi sono slanciato in un felice e caloroso abbraccio quando James ci ha detto che usciva con lei, mentre Pads è rimasto sul chi vive per quasi tutto l’anno, sebbene adesso abbia abbassato la guardia pure lui.
Vedere James e Lily insieme mi fa uno strano effetto a volte, non so perché.
Stupore, piacere, ma di tanto in tanto anche un po’ di malinconia, di… invidia.
Forse è dovuto al fatto che si avvicina la fine di un periodo della mia vita e più Prongs si accasa, più ne sento l’incombere o forse perché, ogni tanto, piacerebbe anche a me qualcuno da amare e che mi amasse a quel modo…
Poi guardo Pads, scapolo impenitente per la vita e mi dico che su tre, valeva la pena che la percentuale sentimentale fortunata andasse a James, perché senza di lui non sarebbe mai esistita la nostra amicizia.
Credo che Sirius fosse diffidente nei confronti di Lily proprio per lo stesso attaccamento che ha anche lui per James.
Nonostante sia il più galante fra noi, ho idea che le avrebbe rifilato un pugno sul naso senza esitazione, se avesse fatto soffrire il nostro Cercatore, ma al contrario non credo che l’abbiamo mai visto più felice.
Lily è il suo Boccino d’Oro e anche Sirius se n’è convinto.

« È una mia impressione, o finalmente ti sei rilassato nei confronti di Lily? »
« No, è vero »
« Ce ne hai messo di tempo… »
« Vero anche questo. Ma adesso sono certo che lei sia innamorata di lui »


Abbiamo avuto questo breve scambio il mese scorso e quando ci penso le sue parole mi suonano ancora in modo strano…
Ma Sirius, è strano.
Ogni tanto mi guarda come se volesse scavarmi dentro al cervello per capire esattamente cosa sto pensando, altre volte mi studia imperscrutabile, guardingo e altre ancora si abbandona in grandi dimostrazioni d’affetto, come se dovesse consolarmi di chissà che, ma va bene così.
Lui è Sirius. Mio fratello.


Fra due settimane finirà definitivamente la nostra istruzione a Hogwarts e ormai ci aggiriamo per i corridoi cercando di memorizzare i minimi dettagli del luogo, da rispolverare in un lontano, immaginifico futuro che ci vede tutti e tre nostalgici in un ospizio per Auror in pensione.
Fra le altre cose, questo sarà anche l’ultimo plenilunio alla Stamberga e per questo James ha addirittura messo da parte Lily.
Spero che lei non me ne voglia. Mi dispiacerebbe.
Ma la nostra amicizia trascende ogni cosa…





  
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