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Autore: AiraD    24/08/2011    0 recensioni
Rose Weasley ha sedici anni ed è una Serpeverde. L’unica Weasley Serpeverde. Il suo più grosso problema? Quel deficiente e presuntuoso Grifondoro, che risponde al nome di Scorpius Malfoy. Anche Daria De Lupo ha sedici anni e anche lei è una Serpeverde. Diversamente dall’amica, lei è italiana e discende da una famiglia potente e antica quanto il tempo. Amici pazzi, una serie di scommesse assurde e un preside dalle idee malsane, le obbligheranno a fare i conti con un piccolo, insignificante organo, chiamato cuore.
--- Posò la mano sulla maniglia e l’abbassò, ma prima che potesse aprirla un soffio caldo all’altezza del suo orecchio la bloccò.
“Sogni d’oro Weasley”
La voce di Malfoy era appena più bassa e suadente del solito, un sussurro caldo che le bloccò il fiato per un istante. Lui non la stava nemmeno toccando, ma sentiva il calore del suo corpo per quanto era vicino. Un piccolissimo brivido le percorse la schiena, poi lui fece un passo indietro e Rose aprì la porta e uscì senza voltarsi. Conosceva il suo corpo e le sue reazioni e sapeva cosa significavano il respiro che resta in gola e il brivido lungo la schiena: attrazione. ---
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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1) Returns and mad ideas

Primo settembre 2023

 Erano le due del pomeriggio ad Hogsmeade e nel grigio cielo scozzese erano appena apparsi in un caotico colorato ed enorme turbine un grande baule viola, due sgargianti moto babbane e una ragazza dai capelli lunghi. Quest’ultima atterrò senza grazia ma con precisione, quel genere di precisione che si acquisisce solo con tanta esperienza e un milione di lividi.

 I suoi averi, invece, si sarebbero probabilmente distrutti nell’impatto se un uomo sulla quarantina non fosse intervenuto prontamente con un incantesimo.

“Grazie per aver salvato ancora le mie cose, professor Paciock.”

“Non c’è problema, signorina De Lupo. Immagino che le moto vadano nello stesso box dell’anno scorso.”.

“Immagina bene professore.” Rispose la ragazza con un largo sorriso. L’uomo agitò la bacchetta e le due moto sparirono.

“ Come stanno sua moglie e suo figlio professore?” chiese lei mentre uscivano dal villaggio.

“Molto bene, Daria, grazie. Comunque ti ho già detto che certe formalità non servono in ambito privato.”.

“ Hai ragione, scusa. È solo che è strano dare del tu a un professore.”. La ragazza assunse un’aria imbarazzata e prese a torturarsi una ciocca di capelli.

“ Sei la migliore amica della mia figlioccia, sarebbe strano il contrario” ribatté lui sorridendo, “ com’è stata la tua estate?”

“ Calda e assolata come tutte quelle italiane”, rispose lei con allegria “cosa che non penso si possa dire delle estati inglesi”.

“No, infatti. Mi auguro che tu ti sia goduta il sole e l’abbia salutato: non lo vedrai per parecchio”.

“ Non si preoccupi gli ho detto addio in modo più che adeguato, anche se devo dire che ogni anno la separazione mi pesa sempre meno. Ormai mi sono innamorata dell’Inghilterra”. Daria sorrise serena. Era la pura verità: l'Italia era casa sua, il posto in cui era nata e cresciuta e lo sarebbe sempre stato, ma l'Inghilterra e specialmente Hogwarts erano qualcosa di veramente unico, lei si sentiva al suo posto lì, sentiva di appartenere a quei luoghi con cui in fondo non aveva alcun legame.
Ed era una sensazione stupenda.

 

***

 

“Dormitorio, dolce dormitorio” Daria entrò nella stanza e si avvicinò al baule viola ai piedi del letto più lontano dalla porta. Lo aprì e iniziò a frugare nel miscuglio di libri, boccette d’inchiostro, piume, pergamene e vestiti, alla ricerca della sua divisa scolastica, che alla fine estrasse con uno strattone.  

La indossò con un tocco di bacchetta e si avvicinò allo specchio per appuntare la spilla da prefetto alla divisa e aggiustare la coda di cavallo in cui teneva intrappolati i suoi lunghissimi ricci color cioccolato al latte. Ricci che, senza il sole, si sarebbero scuriti fino a diventare quasi neri.

Daria sorrise alla sua immagine: lei si piaceva, non aveva tutti i complessi da cui erano afflitte le sue coetanee. Certo c’erano parti del suo corpo che detestava cordialmente ed era conscia di non possedere la bellezza mozzafiato della sua migliore amica: aveva i fianchi larghi e le gambe leggermente più grosse di quelle di Rose, che pure era alta come lei, i suoi capelli erano un intricatissimo groviglio e con l’umidità si gonfiavano come un palloncino.

Però sapeva anche di essere una ragazza carina: era alta 1 m e 75 cm circa aveva gambe lunghissime ed era magra, ma con le giuste curve. Inoltre aveva un viso regolare, bocca piccola con labbra carnose e grandi occhi di un blu così scuro da sembrare nero.

Già, ma a che serve avere gli occhi blu, se tutti li vedono neri? Si chiese guardandoli. Poi si mise a ridere.

 Che razza di domande! Gli occhi servono per vedere, che siano blu o neri non ha importanza purché svolgano il loro compito!  Guardò l’orologio e sorrise: sono le tre, gli altri arriveranno alle sei, quindi ho circa tre ore per oziare. Si gettò sul letto e appellò un libro e un dizionario: l’Odissea era un’opera stupenda, era contenta che gliel’avessero consigliata, ma leggerla in lingua originale era una tortura.

Le lingue saranno anche il mio talento come dice pa’, però lo sfido a leggere in greco antico senza testo a fronte… A  volte detesto la mia decisione di non leggere mai un libro in traduzione se conosco la lingua originale. Sbuffando aprì il dizionario alla disperata ricerca di una parola sconosciuta.

 E visto che di lingue ne conosco parecchie le volte in cui leggo in italiano sono limitate. Sospirò e chiuse il dizionario.

Se penso che, quando sono arrivata qui, mi sentivo tanto brava perché ne conoscevo quattro mi viene voglia di prendermi a calci. Sbuffò ancora.

 Che ingenua! Ero convinta di sapere tutto, quando in realtà sapevo poco o niente: parlavo solo quattro lingue e pure male, ero a mala pena in grado di trasmettere telepaticamente qualche pensiero e qualche immagine e non riuscivo nemmeno a sentire il battito dei cuori altrui.

Per fortuna ora le cose erano cambiate: sapeva di avere ancora moltissimo da imparare, una scorta inesauribile e la cosa la esaltava da morire. Alla fine sorrise e si ributtò su libro e dizionario con rinnovato entusiasmo.

 

***

 

“ Daria!” Lei non fece in tempo a rispondere che si ritrovò avvolta in un abbraccio stritolatore, degno di un boa constrictor.

“Rosie, così la soffochi!”

“Zitto James, non è vero!” ribatté la rossa, lasciando però andare l’amica.

Marmellata1 ha ragione: abbracci come tua nonna Molly.”

“ E brava Miss Sole e Spiaggia! Io ho sempre ragione!”

“ Certo James, l’importante è che ci creda tu.” Lo zittì la cugina. “Senti un po’ italiana, com’è che non hai preso l’espresso nemmeno quest’anno? Tua sorella c’era e tu no!”

“Lei c’era solo perché è il suo primo anno e ha deciso di fare come gli altri primini, cosa che ho fatto anch’io, Ros. Dal prossimo anno prenderà la passaporta per Hogsmeade come me.”.

Raggiunsero la Sala Grande chiacchierando del più e del meno.

James, quando varcarono la soglia, schioccò un bacio sulla guancia a Daria e salutò la cugina con un gesto della mano e un gran sorriso e si dileguò in direzione del tavolo di Grifondoro.

Rose grazie alla luce migliore prese a osservare l’amica quasi a volerle fare una radiografia,

“Come sei abbronzata, Al!”

“ Io sono sempre abbronzata rispetto a voi. E quante volte devo dirti che il diminutivo di Alessia non è “Al” ma “Ale”?”

“Dave! Ciao! Come sono andate le vacanze” Rose salutò il capitano della squadra di Quidditch, Dave Zabini, senza prestare attenzione alla ragazza.

“ Benissimo, Rose, grazie. Le tue?”

“Come al solito. Sono contenta che sia ricominciata la scuola: il chiasso della mia famiglia mi piace, ma a piccole dosi!”.

“Beh, ma quando sei qui le cose non sono molto diverse, visto che quasi tutti i tuoi cugini frequentano Hogwarts.”

“Ma sono tutti Grifondoro, quindi non possono stressarmi più di tanto. Speriamo che anche i due nanerottoli finiscano lì.”.

“Roxie e Louis?”

“Già sono al primo anno come la sorellina di Daria, a proposito tu dove speri che finisca la tua piccola sosia?”

“Per me non c’è differenza, ma sono certa che finirà a Grifondoro.”

“Davvero?”

“ Già. Certo è molto ambiziosa e potrebbe essere una perfetta Serpeverde, ma è così dannatamente orgogliosa.. Senza contare che pur di non seguire le mie orme e allo stesso tempo dimostrare di essere migliore di me sarebbe capace di fare una scenata in mezzo alla sala.”.

All’espressione confusa di Dave, Rose sorrise. “ A Marta non è mai andato giù il fatto di essere paragonata alla sorella, cui per altro somiglia in modo sconvolgente. E il fatto che Daria sia brava in tutte le cose che fa non aiuta per niente.”.

“Adesso non esagerare, non sono io che ho preso dieci E ai GUFO!”

“Vero tu ne hai prese solo 9” Ribatté Rose con un sorriso ironico.

“Visto? Quella brava in tutto sei tu, non io: Erbologia proprio non la capisco!”

“Infatti, hai preso soltanto O. Ammettilo non sei esattamente il tipo di studentessa facile da superare!”

“Tu ci sei riuscita benissimo!”

“Solo perché tu sei di una pigrizia incalcolabile!”

“Ahm ragazze.. Sta iniziando lo smistamento.”

 

***

***

 

La cena era appena finita e i ragazzi aspettavano le ultime raccomandazioni del preside prima di andare a dormire. Rose stava osservando il tavolo di Grifondoro, dove James e Fred stavano tenendo banco con qualche racconto esilarante. Alla fine Roxanne e Louis erano davvero finiti nella stessa casa degli altri cugini. Rose sospirò rassegnata: quei due sono i più piccoli della famiglia, quindi la cosa è confermata: io sono veramente l’unica eccezione. L’unica Potter-Weasley non Grifondoro.

La situazione ormai non le pesava più così tanto, persino suo padre l’aveva accettata di buon grado quando lei gli aveva spiegato le ragioni del cappello: secondo quel pezzo di stoffa sgualcito lei era in grado di far cambiare mentalità agli ultimi Serpeverde conservatori. All’inizio lei non vi aveva badato, troppo presa da altre cose. Soltanto dopo qualche tempo Rose aveva scoperto che quell’incarico era stato affidato anche a Daria, a quel punto, insieme alla sua nuova amica si era messa d’impegno per svolgere il suo compito.

I pensieri della ragazza vennero interrotti dal piccolo preside che prese la parola. Vitious fece le solite raccomandazioni, ma, invece di concludere con l’usuale “auguro un buon anno a tutti”, prolungò il discorso.

“Quest’anno ci sarà una novità. Siccome ogni anno la scelta dei Caposcuola è sempre più difficile, ho deciso che d’ora in avanti i Caposcuola otterranno la carica in modo diverso: invece che essere nominati da me, gli otto studenti del sesto anno che hanno ottenuto i migliori risultati ai GUFO competeranno tra loro a coppie; i membri della coppia vincitrice saranno i Caposcuola dell’anno successivo. Ovviamente le coppie saranno formate da un ragazzo e una ragazza e saranno scelte da me.”

“Gli otto studenti migliori, eh? Scommettiamo che conosco l’identità della prima e della seconda?”

“Non c’è niente da scommettere, Dave.” Disse Rose con un largo sorriso soddisfatto, “ lo sappiamo tutti che siamo io e Daria”.

“Mi dispiace deluderti, Ros, ma credo proprio che entrambe dovremo condividere la posizione con qualcun altro”. All’espressione confusa dei due amici si affrettò a spiegare “il preside ha cominciato a chiamare gli otto studenti a partire da quello con i risultati più scarsi e ha detto che si era classificato sesto. Questo vuol dire che ai primi due posti ci sono dei pari merito.”

“Non è possibile!” disse Rose con aria leggermente disperata e molto arrabbiata “l’unica persona che potrebbe uguagliarmi, che è anche l’unica da cui potrei accettarlo, sei tu!”

“Non fare la melodrammatica: non è mica la fine del mondo”

E prima che la rossa potesse ribattere che sì lo era, la voce del preside interruppe il loro discorso/battibecco.

“ Secondi pari merito con nove Eccezionale e un’ Oltre Ogni previsione, Daria Alessia De Lupo e Albus Severus Potter.” La sua amica si alzò con indifferenza e lei invidiò la sua calma e la sua capacità di controllo.

Se mi avessero appena detto che devo condividere il mio posto sul podio con la persona che più detesto in tutta Hogwarts, avrei dato fuoco a lui, al preside e a tutti gli insegnanti che hanno osato permettere un simile abominio.

Anche se, in effetti, Daria si limitava ad ignorarlo – di tutti i ragazzi del loro anno lui era l’unico con cui lei non avesse mai avuto una conversazione decente, in cinque anni si erano parlati sì e no tre volte- non lo detestava.

 Almeno non nel modo in cui io detesto Malfoy.

“ E infine al primo posto, con dieci Eccezionale, Rose Minerva Weasley e Scorpius Hyperion Malfoy.”

Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo. Merlino, dimmi, che  cosa ho fatto di male per meritarmi questo?!

Con una forza tirata fuori dal nulla, la figlia di Ron Weasley si mise in piedi e si diresse verso il tavolo degli insegnanti, la stessa camminata di un condannato a morte e lo stesso sguardo di chi sta per commettere molti omicidi in poco tempo.

 Poi, quando aveva finalmente raggiunto la meta ed era pronta a fare una delle sue scenate epiche, una mano si posò sul suo braccio. Rose non ebbe  nemmeno bisogno di spostare lo sguardo, con cui stava incenerendo il responsabile della sua disgrazia, per sapere che quella mano apparteneva a Daria. Si calmò all’istante.

-Grazie- le comunicò col pensiero, certa che l’altra l’avrebbe percepito. E infatti: -di niente-

La ragazza si guardò intorno, per distrarsi, e identificò gli altri quattro ragazzi: Georgia Walkins e Cedric MacMillan di Tassorosso e Selina Goldstein e Hector Steeval di Corvonero.

“ Bene!” esclamò Vitious visibilmente entusiasta “formiamo le coppie! Walkins e Steeval, MacMillan e Goldstein”

- devo essere in coppia con Al. Per forza.-

- me lo auguro anch’io. Tu e Malfoy finireste col dare fuoco alla scuola solo guardandovi.-

-non te lo devi augurare: il preside sa i rischi che correrebbe. Non oserà.-                  

Ultime parole (o pensieri) famose.

“ De Lupo con Potter e Weasley con Malfoy”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1)  Siccome il diminutivo di James è Jam, Daria lo chiama marmellata in italiano.

 

Spazio autrice:

Okay, alla fine recensioni o no ho aggiornato comunque (l’avevo detto di essere lunatica e indecisa, no?)

Nel capitolo non succede niente di importante, fatta eccezione per la fine. Al momento la storia risulta probabilmente abbastanza insensata, ma le cose si sgarbuglieranno pian piano.

Ah volevo aggiungere un dettaglio: la protagonista si chiama come me. Questo per tanti motivi: adoro il mio nome, mi sembra che stia bene al personaggio e inoltre per alcune cose, tipo i ricci ingestibili, la Daria della storia somiglia a quella vera.

Baci,

Daria

 

 

 

  
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