Prologo
primo
settembre 2017
“
Mi raccomando tesoro fai
attenzione” una
donna alta dai capelli riccissimi e
i lineamenti gentili lasciò un bacio sulla testa altrettanto
riccia di una
ragazzina.
“Certo
mamma non ti preoccupare” rispose la bambina con un
piccolo sorriso, un
uomo alto e leggermente brizzolato
la
abbracciò e le sussurrò all’orecchio
“So
che
sei preoccupata, ma ricorda una cosa: questa scelta l’abbiamo
presa tutti
insieme valutando le possibilità e tu sei perfettamente in
grado di farcela”
“già,
ma gli amici?” fece
lei sullo stesso tono preoccupata forse di farsi sentire dalla madre
“ Stai tranquilla:
non perderai i vecchi e se
vorrai ne troverai di nuovi. Ma se la situazione dovesse diventare
troppo
difficile, se penserai di non farcela, tu mandaci un gufo e noi verremo
a
prenderti. Comunque sono sicuro che non avrai problemi.” le
sorrise e si staccò.
Lei si voltò verso la bambina che sua madre teneva per mano
e sorrise un po’
più tranquilla e sicura di sè :
“
mostriciattolo, vedi di trattare bene le mie
cose e di non combinare troppi guai” la bimba in
risposta le fece una
linguaccia e le disse con una voce fiera che mal si addiceva a quello
scricciolo dai capelli castani e la rendeva anche un po’
buffa
“
non mi mancherai nemmeno un po’.”
La
più grande abbracciò
stretta la piccola che inizio a singhiozzare la baciò sulla
fronte e con ultimo
sorriso ai genitori balzò sul treno rosso che fischiava
dietro di lei. Trovò
uno scompartimento vuoto, entrò e si sedette tirando fuori
un libro.
Il
treno era partito da qualche minuto quando la porta dello
scompartimento si
aprì e la bambina riccia alzò lo sguardo dal suo
librone incrociando quello
verde di un ragazzino moro magro e bassino:
in piedi era alto quanto lei seduta. Dietro di lui
spuntava una
ragazzina alta magra dagli appariscenti capelli rossi e
l’aria sveglia. Lui
sembra il classico curiosone rompiscatole e lei l’amica
paziente che lo
contiene e sopporta.. “Ciao! io sono Albus Severus
Potter, ma detesto il
mio secondo nome e lei è mia cugina Rose Minerva
Weasley, tu invece sei?” Potter eh?
Deve essere il figlio di Harry Potter
mentre lei probabilmente è la figlia dei suoi
amici…
“ Daria Alessia De
Lupo” .
“Che
nome strano non sembra inglese…”
“ Infatti non lo è: sono
italiana.”
“Davvero? E come
fai a parlare così bene la
nostra lingua?” il suo stupore era palese e anche la cugina,
che prima aveva
mostrato maggior interesse per il suo libro che per lei, ora si era
fatta più
attenta
“L’ho
studiato” rispose l’italiana con voce noncurante
rimettendosi a leggere. Avevo
ragione come al solito: lui è insopportabilmente curioso e
rompiscatole! Passò
qualche minuto e poi:
“
Che cosa leggi di bello?”
“El Don
Quijote de la Mancha di Cervantes” brava Daria continua a fare la fredda che
magari sceglie di infastidire qualcun altro. Rose
puntò gli occhi celesti
su di lei e le chiese:
“ E’ in
spagnolo, vero?”
“Già”
“ Caspita! Conosci
anche lo spagnolo ??? devi
essere intelligentissima! Rosie pare che tu abbia trovato pane per i
tuoi
denti! E sentiamo conosci altre lingue?” Daria era tentata di
mentire per
toglierselo di torno ma non era abituata
a farlo e nemmeno le piaceva cosi annui,
“E
quali?”
“L’italiano
ovviamente e il latino.”
“
La lingua parlata dagli antichi romani?”
“ Ne conosci forse
un'altra?” E prima che il
moro potesse rispondere la rossa intervenne:
“ Albus credo che
tu l’abbia tartassata
abbastanza. Andiamo a cercare James?” E senza attendere
risposta lo
trascinò
fuori. Avevo ragione ancora: Rose
è la
santa che lo sopporta.
***
Wow.
È bellissimo le descrizioni
dei libri non gli rendono giustizia. Pensò
entrando nella
sala grande di Hogwarts, il suo naso per aria come quello di tutti gli
altri
ragazzini del primo anno. Poi il suo sguardo si spostò sulle
decine di volti
seduti ai tavoli che guardavano verso di loro;
le sue ginocchia iniziarono a tremare, tutta la fiducia e
la calma che
il discorso di suo padre e la lettura del suo libro preferito erano
riusciti a
infonderle svanirono in un soffio e la nostalgia di casa insieme ad una
buona
dose di paura le asciugò la gola sostituendo la saliva con
un fastidiosissimo
nodo.
***
“ De Lupo, Daria Alessia.”
L’italiana
uscì dalla fila e si sedette sullo sgabello mettendosi in
testa quel cappello
logoro.
Intelligenza,
onestà, coraggio e astuzia. Possiedi almeno una
caratteristica per ogni casa.
La scelta si prospetta difficile: qualche preferenza?
No
per me una casa vale l’altra:
sono tutte ugualmente
valide.
Interessante.
Vale anche per
Serpeverde?
Certo.
Se in quella casa c’è
davvero gente poco raccomandabile come si dice, è solo colpa
dei pregiudizi
degli altri a cui i Serpeverde hanno finito per adeguarsi.
Ferma
nelle proprie convinzioni
altra caretteristica Grifondoro, ciò nonostante ho voglia di
fare un
esperimento: chissà se con le tue idee riuscirai a cambiare
quelle degli altri.
“SERPEVERDE!”
Daria
si alzò e si diresse al tavolo senza fare caso a nessuno,
troppo presa dai suoi
pensieri. Che avrà voluto dire?
Non
pretenderà mica che io cambi le cose e faccia diventare
tutti i Serpeverde dei
bravi ragazzi, vero? Sono solo una bambina con la mente aperta e non
un’adulta
coi superpoteri! Era talmente concentrata nel suo tentativo
di dare un
senso alle parole del cappello da non rendersi conto che lo smistamento
stava
proseguendo. Si riscosse solo quando nella sala piombò un
improvviso silenzio.
Alzò lo sguardo per vedere quale avvenimento sconvolgente
avesse avuto il
potere di azzittire centinaia di ragazzi in un secondo, ma vide solo un
ragazzino biondo camminare verso il tavolo dei Grifondoro. Si strinse
nelle
spalle e assistette con maggiore attenzione allo smistamento:
l’uno dopo
l’altra tutti vennero smistati nelle varie casa compreso quel
chiacchierone di
Potter che, come da copione,finì a Grifondoro. Quando il
cappello assegnò
l’ultima studentessa a Serpeverde ripiombò il
silenzio, ma stavolta la
ragazzina riccia ne intuì il motivo: Rose Weasley smistata a
Serpeverde era un
avvenimento notevole.
Spazio
autrice:
Ciao!
Prima di
commentare il prologo volevo dire un paio di cose: io sono una persona
incredibilmente pigra quindi potrei avere grosse difficoltà
a proseguire e
terminare la storia, che nella mia testa è già
completa, spero
solo che un eventuale supporto mi aiuti
e incoraggi. Inoltre, siccome, come ho già detto sono pigra
questo prologo è
solo una prova per vedere se vale la pena di continuare la storia o no,
probabilmente se non riceverò recensioni non la
continuerò, ma non ne sono
sicura ( oltre che pigra sono anche lunatica e indecisa).
Passiamo
al
capitolo. I dialoghi in corsivo sono quelli in italiano tra Daria e i
suoi
familiari/amici italiani e sarà così per tutta la
storia. Probabilmente Daria
in questo primo prologo appare sicura di sé e un
po’ troppo perfetta con tutte
le qualità che elenca il cappello, in realtà le
cose sono diverse ma non ho
avuto modo di mostrarlo bene senza rischiare di appesantire il capitolo.
Un
bacio
Daria