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Autore: Shining soul91    26/04/2006    0 recensioni
é più o meno come la storia di Harry Potter solo che il protagonista è....Draco Malfoy! La storia quindi è diversa perchè cambieranno delle cose e le scelte e anche il rapporto con gli altri personaggi del protagonista saranno molto differenti.. Comunque stavolta ci sarà il punto di vista di Malfoy e in futuro non farà delle scelte molto "buone" come ha fatto Harry.... Recensite please!
Genere: Generale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Pansy Parkinson, Ron Weasley, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati ben dieci anni da quella sera e Draco, ormai cresciuto, non era più un bambino. Era un ragazzo alto e dalla pelle molto pallida e dei capelli di un biondo chiarissimo, quasi bianco. I suoi genitori lo avevano sempre viziato, tanto che divenne un ragazzo sfacciato che pretendeva che tutti gli dessero ragione e chi non lo faceva meritava di essere punito, a meno che non si fosse prostrato ai suoi piedi. Suo padre era orgoglioso di questo temperamento che lo distingueva dai luridi “Mezzosangue”, che avevano rovinato intere stirpi di maghi di nobili origini. O almeno questo era quello che pensava la famiglia Malfoy. Draco aveva sempre sognato di diventare, il giorno in cui sarebbe andato a Hogwarts, come suo padre, un degno Serpeverde. Per questo andava orgoglioso della sua cicatrice a forma di serpente, pur non sapendo cosa gliela avesse procurata, pensando di essere stato destinato a finire in quella Casa. Ogni volta che chiedeva perché avesse quel segno sulla fronte i genitori gli rispondevano sempre che se l’era fatto quando era piccolo, ma non gli avevano spiegato mai come fosse accaduto.
Draco aveva notato che, quando poneva loro questa domanda, erano sempre molto turbati: il padre sbiancava e la madre sembrava ogni volta sul punto di piangere. Non gli erano mai interessate le cause della cicatrice che si era procurata perché pensava fosse un semplice segno del destino del suo futuro nella Casa di Serpeverde.
Un bel giorno arrivò finalmente la fatidica lettera di Hogwarts che lo informava di essere stato ammesso alla scuola di magia e stregoneria e un elenco dei materiali scolastici.
“Finalmente sta per arrivare il grande giorno, Draco!” disse soddisfatto il padre.
“Già…” sussurrò il ragazzo con aria compiaciuta.
“Il mio piccolo sta per diventare un Serpeverde! Sono così felice!” esclamò la madre stampandogli un grosso bacio sulla guancia.
“Forza ragazzo! E’ ora di andare a Diagon Alley!” La famiglia si diresse verso il caminetto e il padre afferrò un barattolo con su scritto “Polvere Volante”, entrarono nel camino e l’uomo gettò la polvere gridando: “Nocturn Alley!”
A Draco sembrò di finire in un vortice finchè non giunsero a destinazione.
“Scusami Draco ma dovevo passare di qui prima di andare a Diagon Alley” disse Lucius mentre si scuoteva dalla polvere.
Il padre si avviò verso il negoziante e dopo aver borbottato qualcosa per un po’ invitò la moglie e il figlio ad andare a comprare i materiali per la scuola. Nocturn Alley non piacque molto al ragazzo per le persone che lo frequentavano, ma quel senso di oscurità lo attirava, in qualche modo.
Usciti da lì giunsero finalmente a Diagon Alley dove un sacco di persone stavano andando in giro per i negozi.
“Tu vai da Madama McClan mentre io vado a comprare i libri. Narcissa, tu invece vai a vedere le bacchette”. Così Draco si diresse da Madama McClan, che gli avrebbe cucito la veste per la scuola. Appena arrivato, una signora piuttosto tarchiata gli chiese di seguirla in una stanza dove iniziò a fare il vestito.
“Ahi! Mi fai male brutta vecchia!” esclamò dopo che la donna lo aveva punto per sbaglio con un ago.
“Se non stai fermo come faccio a non pungerti?!” sbottò la donna.
Il giovane sbuffò ma poi tacque.
Intanto entrò un ragazzo bruno e con i capelli che, a quanto pareva, non avevano mai visto un pettine.
“Ciao!” disse Draco “Anche tu a Hogwarts?”
“Già”
Draco iniziò a dire che suo padre stava comprando i libri per lui,sua madre stava guardando le bacchette e che presto li avrebbe trascinati in un negozio di scope anche se non si potevano tenere scope personali al primo anno. Poi gli domandò se lui aveva un manico di scopa suo.
L’altro gli rispose di sì con aria felice, iniziando a parlare del Quidditch. Così i due iniziarono a conversare animatamente sul Quidditch: Draco si vantava della sua abilità di Cacciatore mentre il brunetto diceva di essere abbastanza abile come ruolo di Cercatore.
“Tu in che Casa pensi di andare?” chiese il biondino.
“Io credo a Grifondoro. Tutte le persone che conosco ci sono andate finora..”
“Io invece finirò sicuramente a Serpeverde! Tutta la mia stirpe è stata lì! Be’ queste sono sicuramente le Case migliori, però immagina di finire a Tassorosso! Io me ne andrei, tu?”
“Non penso sarebbe così terribile..”
Draco vide un uomo e una donna che stavano scuotendo le mani verso di loro.
“Chi sono quelli?” domandò.
“Ah! Sono i miei genitori! Adesso devo raggiungerli! Ha finito, signora?” chiese cortesemente.
“Certo, caro! Vai pure!” rispose Madama McClan.
“Immagino che ci rivedremo ad Hogwarts.” disse Draco congedandosi.
“Lo spero!”
Poi il ragazzo corse verso i genitori e se ne andò. A Draco quel ragazzo non piaceva molto perché gli sembrava un tipico “santarellino” senza macchia e senza paura, però sperava di andarci d’accordo perché delle amicizie in più, anche se di Grifondoro, gli avrebbero fatto comodo.
Quando la sua veste fu terminata, il ragazzo se ne andò senza tanti complimenti e andò a cercare il padre da “Il ghirigoro” e lo trovò in fila per comprare i libri.
“Hai finito, Draco?”
“Sì, papà. La veste è già pronta. Come mi sta?”
“Benissimo, figliolo! Adesso aspetta che io finisca qui e poi ti raggiungo e raggiungiamo Narcissa.”
“Ok”
Nell’attesa, il biondino iniziò a guardare i grossi libri rilegati in pelle in scaffali stipati fino al soffitto. Tirò fuori qualche volume e, stando attento che nessuno lo vedesse, strappò le pagine che più gli interessavano.
Lucius arrivò poco dopo e insieme si diressero verso Olivander dove Narcissa li stava aspettando.
Entrarono nel negozio e furono accolti da un uomo anziano con enormi occhi scoloriti. Iniziò a divagare sul tipo di bacchetta che i suoi genitori avevano comprato molto tempo prima, ma Draco non stette neanche ad ascoltare le sue sciocchezze. Olivander si rivolse a lui e gli chiese di alzare il braccio e si mise a misurarlo. Al ragazzo sembrava che quel vecchietto non ci fosse tutto di testa però non disse nulla. Poi si mise di nuovo a farfugliare qualcosa sulle bacchette magiche, ma il giovane se ne fregò altamente. Finalmente gli porse una bacchetta e Draco la provò subito. Avvertì uno strano calore e, scuotendo la bacchetta, lasciò una scia dorata.
“Molto bene, molto bene, signor Malfoy!” esclamò l’anziano uomo.
I genitori pagarono sei galeoni per la bacchetta e poi uscirono.
“Ora andiamo alla stazione perché fra poco il treno parte e non vogliamo che il nostro figliolo arrivi in ritardo! Giusto?” disse il padre con orgoglio.
“Certo che no!” rispose la madre.
“Allora muoviamoci!” esclamò Draco.
  
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