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Autore: Oximoron    25/08/2011    1 recensioni
Questa storia, narra le vicende di tre amiche ignare del loro meraviglioso passato. Grazie ad un viaggio studio nella città da loro tanto amata, Londra, scopriranno la loro discendenza e un passato assai ricco di colpi di scena e tradimenti. Molti interrogativi saranno presto svelati dalle azioni di personaggi assai significativi; un preside freddo e composto, una famiglia apparentemente triste e piena di tanti pensieri. Questi, sono pochi dei tanti ingredienti che arricchiranno il viaggio delle ragazze.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Decimo capitolo,yep! Speriamo di ricevere visite e commenti per questo perchè è pieno zeppo di novità e quant'altro e ci siamo davvero impegnate per farlo. Buona lettura (:



Capitolo 10 - Night meetings and new questions. - Elisabetta 


Appena arrivate vicino a Giulia, osserviamo il foglio “ Proviamo a leggerlo..” dico io prendendolo e le altre si mettono accanto a me. Ci guardiamo per due secondi notando quanto la carta sia vecchia e anche la scrittura,troppo perfetta per essere moderna…prendo un respiro e inizio a leggere.
 
** *                                                                                                                                                                                            
 
14 Ottobre 1743
 
 Osservando queste mura..mi vengono tanti dubbi. La mia camera ha una strana atmosfera;  ho come l’impressione..che stasera ci sarà qualcosa di nuovo. Mi avvicino all’armadio e scelgo l’abito da mettere per questa sera…ancora non riesco a credere che Joseph e io ci fidanziamo,dopo così tanto tempo…i nostri genitori hanno deciso per noi quando eravamo ancora in fasce. Joseph è sempre così posato,ha i lunghi capelli liscissimi che lega sempre in un codino e quello sguardo che magnetizza nel suo viso chiaro di pelle,credo che sia davvero l’uomo perfetto come sempre mi hanno detto tutti…Mentre posiziono gli abiti sul letto, sento bussare e mi avvicino alla porta aprendola
“ Si?” parli del Diavolo..
“ Come procede qua?” mi chiede Joseph sorridendo lievemente.
“Oh bene..stavo scegliendo il vestito, mi vuoi aiutare?” chiedo io ricambiando il sorriso
 “ Certo, ma sai che non ho buon gusto su questo genere di cose “ risponde lui chiudendo la porta alle sue spalle. Si siede alla scrivania e osserva i vestiti che metto; cinque vestiti diversi.
“ Allora..che ne diresti di questo azzurro chiaro chiaro?”chiedo io mettendomelo sopra e andando verso lo specchio
“ Io..preferisco il rosso “ mi dice lui alzandosi e prendendo l’elegante vestito rosso messo vicino al bordo del letto
“ Rosso?” chiedo io non staccando li occhi dallo specchio, lui si avvicina da dietro infilando il vestito per le mani e poi chiudendolo sulla schiena. Osserva poi allo specchio come mi sta, mentre io poso l’altro azzurro sulla sedia accanto
“ Il Rosso della passione, my Lady “ mi sussurra con il suo tono posato e tanto gelido. Io arrossisco sorridendo e chiudo li occhi
“ Allora lo indosserò “ la cameriera bussa alla porta ed entra
“ Conte Wilson, vostro padre vi aspetta per la scelta dell’abito nella Sala Ricevimenti “
“ Arrivo subito Chanel “ risponde lui, dopo di che, la cameriera chiude la porta
“ Ci vediamo direttamente stasera “ mi sussurra e io faccio cenno di si con la testa, baciandoli una guancia
“ A stasera Conte “ l’osservo uscire dalla mia stanza. Mi tolgo il vestito mettendolo alla finestra,sospiro e scelgo l’acconciatura, chiamando la nostra serva.
 
 
** *
 
 
“ Ma..ma..” balbetta Ilaria, io e Giulia abbiamo una faccia a dir poco sconvolta “ Stiamo leggendo una cosa accaduta secoli fa,adesso è sicuro!!” dice Giulia tutta esaltata “ Ma..ma..” continua Ilaria ma la ignoriamo “ E sembra molto interessante “ dico io sorridendo “Dai continua Eli “ mi incita Giulia “ MA CHE MINCHIA DI NOMI HANNO???????” urla poi Ila,che ignorante . . . . . . . . . .
 
***
 
Sono già arrivate le dieci di sera..e sono molto nervosa. Mi stanno facendo un’acconciatura classica, con tante perle come piace a me.
Ora che sono pronta, chiedo qualche secondo per andare a mettermi il profumo a mia madre, mentre lei raggiunge gli ospiti nella Sala dei Ricevimenti. Entro nel grande bagno di marmo e osservo lo specchio con una cornice bellissima d’argento..mi osservo per qualche secondo.
“ Ma..io lo amo come lui ama me?” dico improvvisamente. Io dopotutto..non riesco a dire un ti amo a Joseph..e lui invece si. Scaccio questi pensieri dalla testa e, una volta datami il profumo, mi reco dagli altri. La Sala è decorata come per i balli; ci sono moltissime persone e tutti mi guardano,mi sento davvero in imbarazzo anche se la mia vita è sempre stata così,sempre al centro dell’attenzione. Eppure,avvolte vorrei scappare da tutte queste ricchezze,riuscire a capire com’è la vita fuori da questo castello…vedo mia madre e mio padre che mi sorridono da lontano. Stasera sarà l’inizio di una nuova vita e sento che loro si fidano di me,la figlia perfetta con il ragazzo perfetto…si,è tutto perfetto.
Mi avvicino a Joseph che mi accoglie con un sorriso dolce e io ricambio,lascio andare i pensieri di prima. “ Vieni Elenoire, voglio presentarti una persona” mi dice prendendomi delicatamente la mano “ Chi?” chiedo io, lui mi porta vicino alla finestra e noto un ragazzo,è ben vestito ma non sembra a suo agio in tali abiti. Ha i capelli castani e ricci,sembrano quasi delle molle e sanno di fresco…si gira verso di noi vedendoci arrivare. Lo guardo un attimo ed è davvero bello…ma è nuovo come volto,non l’ho mai visto. “ Lui è Nicholas, uno degli operai della fabbrica di mio padre nonché mio amico. “mi dice Joseph guardando poi il ragazzo che sorride imbarazzato,si inchina leggermente e mi sfiora lievemente la mano con la bocca
“Piacere Lady Elenoire “ anche io sorrido
“ Il piacere è tutto mio” mi risponde,è così impacciato….non sono abituata a stare con ragazzi del genere.
“ Beh, vi devo lasciare, devo andare a salutare delle persone.” mi accarezza i capelli per poi andare verso un gruppo di Marchesi.
Lui mi guarda ogni tanto di sfuggita e si tocca i capelli,io so solo ridere,non è davvero un tipo da corte.
“Come hai conosciuto Joseph?” gli chiedo per poi notare i miei genitori che mi guardano da lontano e mio padre non sembra contento della mia nuova conoscenza.
“In fabbrica,grazie a suo padre….se non era per lui,sarei ancora senza lavoro e dietro alle mie sorelle..”
“Hai delle sorelle?”
“Si,5! Sono il maggiore e unico maschio della famiglia,diciamo che devo fare il lavoro sporco…”
“I tuoi genitori dove si trovano?”
“Mio padre è un contadino che lavora per la famiglia Wilson mentre mia madre è venuta a mancare mettendo al mondo Rose,la più piccola…”
“Mi dispiace.” Gli rispondo e lo guardo,di nuovo...strano..non mi sono mai sentita così bene..questo ragazzo è davvero..diverso..chissà come mai questo benessere nel parlarli. La mia mente è limpida come non mai. Vorrei che questa serata non finisse, che stranezza
 
***
 
Finito di leggere, c’è un piccolo “uuuuh” generale.
 “Ma guarda te la Lady,mi sa che s’è trovata un altro… “ dice Ilaria e noi ridacchiamo
 “ E che pensavate? A quei tempi le corna erano assai più frequenti di ora!” dico io.
Cerchiamo per la sala altre pagine di diario,non è possibile che sia l’unica….ormai vogliamo sapere come è andata a finire! Ma niente,nessuna traccia….forse,è meglio tornare a casa. Finita l’escursione, torniamo a casa per l’orario stabilito e ci catapultiamo a letto.
La mattina dopo, fatta una breve colazione, andiamo a scuola per finire dei piccoli progetti capeggiati dal preside,stasera rimarremo a dormire qui e non torneremo a Blandford St. Il pomeriggio passa in fretta e ci divertiamo un sacco. Ilaria è stata tutto il tempo a fantasticare su tutto quello che faceva Harrison: anche il versare un po’ di colla, veniva osservato con estrema attenzione.
Ogni tanto la stuzzicavamo e ci siamo riempite di colori e oggetti vari come bambine. Arrivata la sera, rimettiamo tutto in ordine
“ Sentite ragazze..io sono un po’ stanca, quindi mi sa che andrò in camera a leggere qualcosa e poi a dormire “
dico io massaggiandomi la testa
“ Va bene, tanto Harrison ci ha lasciato delle camere libere. Io e Ilaria andiamo a fare un giretto nei negozi qua sotto, fra qualche ora ti raggiungiamo.“ dice Giulia prendendo la borsa
“ Ci vediamo dopo!“ ci salutiamo e io mi dirigo verso la camera. E’ molto carina devo dire, tutta in legno e con un piccolo terrazzo bianco. Vista la magnifica serata, decido di leggermi un libro di Poe proprio li, mettendomi su uno sdraio grigio. Almeno vedo anche il panorama.
 Ogni tanto tira un lieve venticello fresco che mi fa sentire molto bene; mi viene quasi voglia di dormire. Ma un rumore secco mi fa quasi prendere un’infarto. La porta di camera è spalancata e io l’avevo chiusa a chiave. Ne sono SICURISSIMA. Deglutisco e sposto le bianche tende del terrazzo per andare lentamente a chiuderla.
 Una volta girata la chiave, sospiro mettendomi con le spalle su di essa e chiudo li occhi sollevata “ Forse era meglio se bussavo, ma penso abbia fatto riscontro” ..questa voce io la conosco. Il sangue mi si gela e noto una figura a sedere sul fine del letto. IL PRESIDE???
“ P-preside! Ma che “ non so nemmeno io che dire. Spaventata e sorpresa allo stesso tempo, mi viene da fare solo una cosa…sistemarmi i capelli?? Ma sono impazzita??
“ Mi dispiace di essere entrato così Eli “ mi dice sorridendo in maniera..dolce, diversa dal solito. Eli poi?? Cos’è tutta questa confidenza??
“ Siediti, vorrei parlarti. Non preoccuparti, non voglio farti nulla “ ridacchia. Beh..che altro fare? Mi avvicino e mi siedo accanto a lui
 “ C-cosa vuole dirmi Preside?” lui mi mette una mano sulla spalla
“ Armand per favore, preside mi fa sentire così vecchio “ mi sussurra. E io cosa faccio? Avvampo. Si certo. Tutto naturale. Un uomo sulla cinquantina che mi parla come da ventenne e io che arrossisco.
“ V-va bene..Armand…cosa vuoi dirmi?” pure del tu,aiuto.
” Ti piace leggere Eli?” chiede dolcemente
“ S..si..perché?”
“ Beh, allora dovresti sapere che i diari sono letture private “ mi mette anche l’altra mano sulla spalla e io sgrano li occhi
“D-diari??”
“ Già, diari. Come la pagina di diario che tu e le tue amiche avete letto l’altra sera “ io mi alzo di scatto
 “ CHE COSA??!” come fa a saperlo?? “
” Andiamo, mica voglio ucciderti eh, stai tranquilla “ ride alzandosi anche lui
“ Ma..ma perché dici questo Armand? Come..come fai a saperlo del..e..perché tutta questa confidenza con me? Che vuoi davvero?!” lui si avvicina
 “ Perché…” mi guarda e io mi immergo nei suoi occhi profondi; accanto a lui, mi sento sempre protetta..perché? Mi abbraccia e io rimango immobile
“ Non posso dirtelo..mi dispiace “ mi sussurra. Li poso le mani dietro la schiena e rimango senza pronunciare una parola.
Mentre siamo fermi, Ilaria spalanca la porta
" ELIIII NON SAI CHI HO" si blocca notando la scena e io avvampo staccandomi da Armand. Il silenzio assoluto cala nella stanza e l'uomo, con una freddezza spaventosa, esce dalla stanza passando accanto a Ilaria. Giulia arriva dopo poco e lo nota dal corridoio, riesco solo a sentire la sua voce " Ilaria non co...PRESIDE??!"
piomba anche lei nella mia camera " CHE CI FACEVA IL PRESIDE IN CAMERA TUA??!" mi chiedono all'unisono
ecco..ora che racconto?
 
   
 
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