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Autore: Fale    25/08/2011    1 recensioni
Jonas Brothers. Un nome, mille garanzie, mille novità, mille sicurezze. Quell’aria da bravi ragazzi, ben educati, portati per la chiesa e per i valori familiari. Beh ecco scordatevi tutto, quelli non sono i veri Jonas Brothers, tutto quello che conoscete di loro? Finzione. Tutta vera e pura finzione, o almeno i due terzi di loro sono finzione, Joe e Nick, l’unico rimasto ancora in modo “sano” se così possiamo definirlo è lui, Kevin. Il fratello maggiore, colui che con tanta pazienza, amore e tranquillità cerca di far tornare con i piedi per terra i suoi adorati fratelli i quali si son montati la testa per la fama, ma nonostante tutto Kevin arriva al punto di ridursi senza fiato e deluso. Sì la delusione verso i loro familiari era l’unica cosa che i due ragazzi del New Jersey riuscivano a provocare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Jonas Brothers. Un nome, mille garanzie, mille novità, mille sicurezze. Quell’aria da bravi ragazzi, ben educati, portati per la chiesa e per i valori familiari. Beh ecco scordatevi tutto, quelli non sono i veri Jonas Brothers, tutto quello che conoscete di loro? Finzione. Tutta vera e pura finzione, o almeno i due terzi di loro sono finzione, Joe e Nick, l’unico rimasto ancora in modo “sano” se così possiamo definirlo è lui, Kevin. Il fratello maggiore, colui che con tanta pazienza, amore e tranquillità cerca di far tornare con i piedi per terra i suoi adorati fratelli i quali si son montati la testa per la fama, ma nonostante tutto Kevin arriva al punto di ridursi senza fiato e deluso. Sì la delusione verso i loro familiari era l’unica cosa che i due ragazzi del New Jersey riuscivano a provocare.


Era una fredda mattinata d’inverno, come quasi routine il fratello di mezzo era in bagno a rigettare tutti quei liquidi che aveva ingerito la sera prima e come quasi tutte le mattine il fratello maggiore era lì a fargli sostegno e a evitare che rigettasse anche l’anima.
 “Quando ti darai una calmata?” chiese il fratello riccioluto, Joe allungò una mano verso il rotolo di carta igienica e spezzandone un po’ si asciugò il viso
“E tu quando la smetterai di farmi la ramanzina?” rispose con voce rotta.
“La smetterò quando ti darai una calmata, e fin quando arriverà quel giorno io, non la smetterò di farti la ramanzina” Disse alzando il tono della voce
“Ti prego non urlare, rimbomba tutto qui” puntò il dito verso la sua mente, ”adesso accompagnami in camera, devo riposare”.
 Kevin obbedì, lo prese sottobraccio e sorreggendolo il più possibile s’incamminò verso l’ultima camera del corridoio, meglio conosciuta come camera di Joe .Una volta dentro lo accompagnò fino al letto
 “A volte mi chiedo come possono tutte quelle dolci ragazze urlarti Ti Amo” domandò Kevin quasi amareggiato
 “Sono figo. Ecco perché mi amano” rispose in modo scorbutico
 Kevin senza proferire parola girò i tacchi e uscì dalla camera. Trovandosi davanti l’altro riccio
 “Ciao”
“Joe è a letto?” chiese curioso il minore
 “Si credo sia già nel mondo dei sogni”
“Ah, volevo consigliargli la prof di Chimica, è una bomba”
“Nick!” lo richiamò Kevin “Non ti stanchi mai?”
 “Kevin, dimmi una cosa ti stanchi mai di suonare la chitarra? No. Ecco tu hai la chitarra io ho il sesso! Stop!” rispose gesticolando “Eh adesso avrei una doccia da fare”
“Fai pure, tanto parlare con voi due è inutile e deludente” replicò con un pizzico di tristezza il maggiore
 “è inutile mettere il broncio Brò, lo sai come siamo fatti! Non puoi cambiarci, chi nasce tondo non può morire con una forma diversa” dichiarò passando una mano tra i ricci perfetti
 “Il problema è che tu sei nato e cresciuto in modo, ma ti sei trasformato, quello che vuoi cercare di farmi capire e un’auto paradosso che ti fai. In sostanza stai dicendo che tu sei nato tondo e ti stai trasformando e se qualcuno non ti ferma, morirai quadrato. Quindi se non vuoi determinate risposte, evita questi colpi di genio che ti vengono alle sette del mattino” rispose alquanto alterato “e adesso vai, che puzzi di alcool”.
  
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