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Autore: agaetis    25/08/2011    0 recensioni
La mia prima Drarry a capitoli. Spero che entriate per dare un'occhiata e magari lasciare un vostro parere :) La fanfiction si svolge durante il quinto anno scolastico ad Hogwarts, e continua negli anni successivi, raccontando le avventure di Harry Potter e Draco Malfoy.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K Rowiling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



Unica Anima
Capitolo 7: Entrambi nella stessa rete





 

Tutto sommato Hermione non aveva torto. L’idea di obbligare Malfoy a baciarlo, per poi vedere la sua reazione, sembrava ottima alla mente di Harry. D’altronde, se tutto fosse andato storto, lui avrebbe ricavato lo stesso un bacio molto atteso.

Era deciso. Lui doveva bloccare Draco Malfoy per avvicinarlo a sé.

Problema: quando fare tutto ciò? Harry doveva riuscire a trovare Draco solo, possibilmente senza occhi indiscreti pronti ad annunciare uno scandalo.

Facile a dirsi, difficile a farsi.

Quel ragazzo sembrava avesse le guardie del corpo. Ogni volta che Harry lo incrociava nei corridoi c’era sempre qualcuno con lui, ragazza o ragazzo che fosse. Si doveva ritenere fortunato ad averlo trovato una o due volte da solo, purtroppo nel cambio dell’ora fra qualche lezione, non proprio il momento adatto per spingerlo contro il muro in privato.

Gli sembrava quasi di essere tornato all’anno precedente, quando cercava invano di trovare Cho Chang senza la compagnia delle sue amiche per invitarla al Ballo del Ceppo.

I giorni passavano, ma Harry non si dava per vinto.

Tutto a parte Draco era diventato estremamente monotono per lui. Ogni giorno si alzava, faceva colazione, fissava Draco, andava a lezione, pensava a Draco, parlava con i suoi amici, si perdeva sempre fra le nuvole, consumava il cervello per quei pochi compiti che riusciva a seguire, copiava gli altri da Hermione, chiacchierava del Quiddich con Ron, e la sua amica lo stressava continuamente con l’idea del gruppo di Difesa Contro le Arti Oscure. Ah, e cercava, sempre, di trovare Draco in disparte, magari fra i corridoi, magari in bagno, o magari nel giardino! No, a Draco evidentemente piaceva la compagnia.

Durante gli allenamenti di Ron di Quiddich, Hermione trovava il tempo di parlare con Harry, e spesso gli chiedeva novità riguardo a quella famigerata persona.

« Allora? Come procedono i tuoi affari di cuori? » esordì l’amica, guardano Ron che si allenava a parare le pluffe.

« Come la settimana scorsa » rispose Harry, affranto dalla sua stessa voce.

« Devi agire, Harry. Se ci tieni davvero a mettere le carte in gioco, ovviamente » gli disse l’amica, seria, guardandolo negli occhi.

« Sì, lo so, Hermione. Hai ragione, ma è difficile. Non riesco mai a trovare… questa persona da sola! » si sfogò Harry, tanto lì nessuno poteva sentirli.

« E quando l’avresti cercata? » chiese incuriosita Hermione, provando a capire al meglio l’intera situazione.

« Sempre! A colazione, a pranzo, dopo le lezioni, per i corridoi, durante le partite di Quiddich, ovunque! Ma mai, Hermione, mai da sola! ». Harry faceva attenzione a mantenere il pronome femminile. Parlavano sempre di questa “persona”, ma non aveva ancora specificato il suo sesso.

« Anche… di notte? » chiese semplicemente l’amica.

Harry la fissò, sbalordito. Gli ci volle qualche secondo per rispondere.

« Hermione! Cavolo, ma tu sei un genio! Cioè, volevo dire, questo lo sapevo, ma… lo sei proprio davvero! Io… non ci avevo pensato » disse Harry, preso inizialmente dall’euforia, calmatosi con calma.

« Oh, beh, grazie Harry, ma non penso sia vero, uso solo molto il cervello » disse Hermione, arrossendo. In compenso Harry le diede un forte bacio sulla guancia, sorridendole.

« Sul serio, grazie » disse lui con un sorriso sincero stampato sul volto.

« Figurati. È che ora, essendo Prefetto, mi sono accorta di quanta gente vaghi per i corridoi, anche a notte fonda. Sai com’è, anche Gazza ha bisogno di dormire » disse Hermione, con una leggera risata.

I due continuarono a parlare fino alla fine degli allenamenti. Harry ora era molto più rilassato. Beh, si fa per dire. Aveva trovato sì una soluzione per incontrare Draco finalmente da solo, il problema sarebbe stato come agire. Non era molto ferrato in questo genere di cose. Ma decise che si sarebbe lasciato trasportare dalla sua volontà in quel momento.

Quella notte, quando tutti nel dormitorio si erano addormentati, Harry uscì per i corridoi, indossando il suo fedele compagno, il mantello dell’invisibilità.

Cercò a lungo dove poteva trovarsi il Serpeverde. Provò al piano dove l’aveva trovato per molte sere di seguito, ma non c’era più. Al suo posto c’era un altro Prefetto, a Harry sembrò di averlo visto qualche volta, Corvonero gli parve.

Girò i corridoi per una notte intera, si stava quasi perdendo fra le scale della scuola quando si ritrovò di fronte al quadro della Signora Grassa, che nascondeva l’ingresso della sua Sala Comune. Erano ormai le cinque del mattino, non aveva ancora trovato niente ed era stanchissimo, così Harry decise che per quella notte sarebbe bastato, e che dormire un po’ non gli avrebbe fatto di certo male. Cercando di fare il minor rumore possibile svegliò la Signora Grassa, che a malavoglia lo fece entrare nella sala. Filò dritto nel suo dormitorio, e messo il pigiama, sotto le coperte. Avrebbe riposato almeno qualche ora, e avrebbe continuato le ricerche l’indomani, più determinato che quella sera.

L’indomani mattina fu tutto come prima. La colazione sempre la stessa, la cravatta di Malfoy sempre messa alla perfezione. La sera prima Harry aveva girato diversi corridoi, ma evidentemente Draco si trovava da qualche altra parte. Non vedeva l’ora che l’intera giornata passasse per poter dedicarsi al biondo.

Tuttavia per tre sere di seguito Harry non lo riuscì a trovare. Aveva cercato più volta anche sulla mappa del malandrino, ma non riusciva a trovare il suo nome.

Fu la quinta sera che, finalmente, accadde qualcosa.

Harry stava passando da un corridoio del settimo piano per tornare nei dormitori. Girato l’angolo trovò una porta mai vista prima, era di legno, sembrava antica. Si stupì non poco nel vedere chi uscì proprio in quel momento da quella porta. Draco Malfoy vagava ora nel semi buio del corridoio, illuminato solo dal bagliore della Luna, proveniente dalle tante finestre sul muro. Sebbene la visuale non fosse perfetta, Harry notò la camicia del Serpeverde fuori dai pantaloni e male abbottonata, e la cravatta allacciata largamente. Per non parlare dei capelli molto sconfusionati per i suoi standard. Aveva dei segni molto marcati sul collo, libero dalla rigidità della cravatta. Sembravano morsi, baci, graffi. Succhiotti.

Harry lo stava seguendo, quando capì che era appena uscito dal fare del sesso. Lui stesso non aveva mai dato un bacio e Malfoy aveva già fatto sesso? Beh, a dirla tutta Harry non si stupì per più di qualche secondo, ricordandosi di quanto era affascinante il biondo.

Il momento fatidico era arrivato. Erano al sesto piano, e sarebbe continuata così fino ai sotterranei, se avessero continuato a camminare. Harry non sapeva come comportarsi, ma scelse l’effetto sorpresa. Pensò bene a cosa fare prima di agire, non calcolando però che il suo cervello sarebbe andato a benedirsi appena avrebbe incontrato lo sguardo di Malfoy.

L’istinto prevalse. Non poteva più aspettare. Si tolse in fretta il mantello lasciandolo cadere a terra e prese con forza il braccio del biondo, strattonandolo verso di sé per non farlo scappare. Il Serpeverde si voltò di scatto, non immaginando chi si sarebbe trovato davanti, non troppo distante da sé, decisamente non troppo distante. Gli ci volle qualche secondo per capire cosa stava succedendo, immerso negli occhi dell’altro.

« Potter! » urlò poi dimenandosi dalla sua stretta.

Harry però fu più svelto. Aveva già adocchiato un muro contro il quale bloccare il biondo, non lasciandogli via d’uscita. Draco era ancora sotto shock, e non fu difficile far aderire la sua schiena alla parete.

« Ma che diavolo fai? Lasciami andare, immediatamente! Sono un prefetto, Potter! » continuava a sbraitare il biondo, mentre Harry non aveva ancora detto una parola, guardandolo sempre negli occhi, e bloccando il suo altro braccio che per poco non lo raggiungeva in un forte pugno.

Era serio. Deciso.

« Baciami » disse Harry senza un’intonazione troppo precisa.

Non erano mai stati così vicini prima d’ora, non così tanto da poter notare ogni sguardo l’uno dell’altro. E Harry notò un cambiamento nell’espressione di Draco, dire che era sorpreso era poco.

« Potter, ma dico, ti è andato in pappa il cervello? » urlò la Serpe ricominciando a muoversi, provando a liberarsi dalla stretta del moro « Baciarti? Ma lasciami andare immediatamente, Sfregiato! »

Draco si dimenava fra la forza di Harry.

« No che non ti lascio » disse con una voce più grave il Grifondoro.

Intanto il biondo con lo sguardo cercava di trovare un modo per liberarsi dalla sua presa, fino a quando capì che il moro era troppo forte per poter fuggire. Quindi si arrese. Appoggiò la testa contro il muro, inclinata verso l’alto, e tornò a guardare Harry.

« Cosa vuoi da me, Potter? »

« Te l’ho già detto »

« Pensavo scherzassi, Sfregiato »

« Perché dovrei, Furetto? » chiese Harry abbassando il volume della voce.

« Tu sei pazzo » disse il biondo alzando lo sguardo verso l’alto con una smorfia quasi divertita sul viso.

Harry non sapeva più cosa fare per convincere Draco. Non era ferrato come lui in materia, e non gli rimaneva che un’ultima possibilità.

« E va bene » disse il Grifone, e nello stesso momento cambiò le posizioni. Tenendo sempre Malfoy per le braccia si fece forza e si mise lui al muro, con il biondo di fronte a sé, che non aveva smesso di guardarlo neanche per un secondo. Lasciò la presa del ragazzo, che rimase lì, imbambolato, di fronte a lui.

« E allora vai, Malfoy. Fa come se non fosse successo niente, e fuggi via insieme al tuo orgoglio » disse Harry, era esattamente ciò che pensava, ma sperava che ciò che avesse appena detto non si avverasse.

Draco rimase per diversi secondi fermo, a guardare Harry davanti a sé. Sarebbe potuto andarsene e fare finta di niente per ciò che era successo, ma in fin dei conti sarebbe stato come fuggire da vigliacco, senza affrontare il presente. Era stato provocato da Potter. E ora la voglia di baciarlo c’era. Sì, perché lui non era un codardo, non era vigliacco. Ma non poteva mentire anche a se stesso, dannazione, voleva varcare quelle maledette labbra per primo.

Si avvicinò al moro, in silenzio, mantenendo lo sguardo di prima. Se stava facendo tutto per orgoglio personale, questo l’avrebbe capito dopo. Superò il limite della distanza che c’era sempre stata fra i due, fino a che i loro nasi si sfiorarono, anche se Draco cercò di non pensare al brivido che percepì. Vide gli occhi di Harry socchiudersi, e si decise ad abbassare lo sguardo sulle sue labbra. Ben delineate, e soprattutto molto vicine a lui, tanto che sembravano quasi chiamarlo per avvicinarsi ancora di più.

Doveva convincersi. Lo stava facendo solo per orgoglio. Doveva trattenersi. Lui non era certo uno che si tirava indietro. Eliminò con forza la distanza che c’era fra loro due, attirando Potter a sé.

La sua lingua doveva essere invadente, dar fastidio al moro che tanto sembrava desiderarlo, fargli capire che lui era così, che non si sarebbe addolcito, che lui era forte. O almeno doveva farglielo credere.

Ma non resistette. No, non ci riuscì. Furono pochi i secondi in cui mantenne il controllo, prima di lasciarsi andare inevitabilmente.

Harry era rimasto sorpreso dall’intraprendenza di Malfoy. E dalla sua bravura, pur sentendosi in dovere di non giudicare. Ma suoi pensieri furono oscurati da quel bacio. Aveva le vertigini nel sentire Draco così vicino a sé, sentiva i brividi percorrere la sua schiena.

Inizialmente la lingua del Serpeverde era biforcuta come quando parlava, ma non dopo pochi secondi. Sembrava addolcita, anormale pensando a chi apparteneva.

Malfoy tornò alla realtà. Diamine, non poteva andare così. Lui doveva ribellarsi, lui doveva riprendere il controllo che aveva pochi minuti prima, lui… adorava sentire il respiro di Harry sul suo, ma mai l’avrebbe ammesso.

Passarono i secondi, forse i minuti, fra i baci del Grifondoro e del Serpeverde. Baci odiati, confusi, desiderati.

Draco prese una decisione, doveva prendere il controllo della situazione. Ragionare, in separata sede, possibilmente senza le labbra e gli occhi di Potter che gli offuscavano la mente. Si allontanò dal calore proveniente dal ragazzo di fronte a lui. Ma incatenò il suo sguardo argenteo con quello verde dell’altro. Rimasero così, a guardarsi. Fino a quando gli occhi di Draco non si allontanarono da Harry, e lui si diresse poco più in là appoggiandosi al bordo di una finestra.

Oh sì, ora Harry si sarebbe davvero divertito a sentire come si sarebbe “giustificato” Malfoy riguardo a ciò che aveva appena fatto di sua volontà. Un po’ di divertimento gli mancava, da fin troppo tempo. E Draco era un ottimo bersaglio.

« E chi sarebbe il pazzo adesso? » sussurrò Harry beffeggiandolo.

« Mi hai provocato, Potter. E io ho solo risposto » cercò di zittirlo Malfoy.

« Ammettilo, ti è piaciuto ».

Draco rise a basso volume di voce, spostando il suo sguardo dal moro di fronte a lui alla Luna alta nel cielo.

« Primo bacio, eh? » chiese Draco illuminato solo dalla Luna, e i suoi occhi furono come un fulmine a ciel sereno in quelli di Harry, almeno tanto quanto la domanda.

« No, io, beh… » cercò di camuffare Harry.

« Oh avanti, Potter. Dovresti essere onorato di aver dato il tuo primo bacio a un magnifico ragazzo come me » disse Draco con un sorriso beffardo.

« Smettila Malfoy, non tornare a essere il figlio viziato migliore di tutti in tutto ».

« Di sicuro sono un ottimo baciatore » rispose a tono Malfoy, con una punta di malizia inaspettata.

« Beh, come avrai capito, non ho molto su cui basarmi, Furetto ».

« Vorresti fare un altro giro per avere le idee più chiare, Potter? » disse avvicinandosi pericolosamente a Harry, con una luce negli occhi ancora sconosciuta al moro.

Non se la sentiva di rispondere, non sarebbe servito a nulla. Risentì il respiro di Malfoy sul suo, di nuovo vicini come prima, a fissarsi l’un l’altro.

« Mh… Magari un’altra volta, Sfregiato » sussurrò Draco, riallontanandosi dal grifone. Stava per girarsi, dopo aver guardato per un’ultima volta Potter, che la sua voce lo richiamò.

« Ci sarà un’altra volta, quindi » disse Harry, con aria strafottente, di una persona che pensava di aver incastrato l’altra, senza sapere di essere caduti entrambi nella stessa rete.

Un sorriso tra il beffardo e il malizioso comparve sul viso di Malfoy, e Harry lo intese come una risposta.

E nel silenzio Malfoy tornò nel dormitorio, quando Harry sentì che era abbastanza lontano prese il suo mantello rimasto a terra e si diresse anche lui nel suo letto, stanco com’era. Ma, diamine, finalmente soddisfatto.







Note dell'autrice:
Buonasera a tutti :)
Scusate il ritardo, avrei voluto postare prima questo capitolo, ma solo ora sono riuscita a renderlo come lo volevo fin dall'inizio.
Che dire, ho sudato sette camicie per scrivere questo capitolo. Sì, e non solo per il caldo.
Non avevo mai descritto così tanto un bacio prima d'ora, ne avevo solo accennato. è stato difficile, lo ammetto, ma sono comunque sodisfatta di come è venuta la scena. Ho provato a evitare i cliché più platonici, cercando un modo mio di descrivere la situazione. Non so se ci sono riuscita, ma lo spero lo stesso. Mi farebbe piacere saperlo, e sinceramente solo voi potete farmelo capire :)
Ringrazio chi ha messo questa storia fra i preferiti, i ricordati, e i seguiti. Grazie di cuore.
Alla prossima ;)
Bacioni, Mara

   
 
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