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Autore: _Colours_ of the _Music_    26/08/2011    2 recensioni
Sono una ragazza morta a quattordici anni e ora mi attende il mio primo compito: sorvegliare la squadra di calcio della Raimon. Riuscirò a diventare un vero e proprio Angelo Custode? Leggete questa fanfic e lo scoprirete!
Spero che vi piacerà! ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io, Silvia, Celya e Camelia servimmo la cena. Come temevo, sarebbe toccato a me servire Shawn. L’avevano deciso Celya e Camelia, dicendo che, secondo loro, tra noi due sarebbe sbocciato presto qualcosa. Io ero stranamente arrossita. Mi avvicinai a lui.
-Ecco qui la cena!- dissi, posando il piatto davanti a lui, che sorrise.
-Grazie!
Ricambiai il sorriso e servii anche gli altri.
Anche le altre finirono di servire e andammo in cucina.
-Ecco fatto!- esultò Camelia.
-Sì! La nostra prima cena è andata bene!
Io annuii e mi diressi verso la finestra. Appoggiai i gomiti sul davanzale e guardai il cielo. Chissà se l’Angelo Supremo mi stava guardando… Magari stava osservando i miei movimenti per controllare che io facessi tutto giusto.
-Alessia, stai bene..?
Una voce dietro di me mi fece sussultare. Mi girai e vidi Shawn con un grembiule bianco legato alla vita. Silvia, Celya e Camelia erano fuori dalla stanza e vidi che stavano salendo le scale.
-Oh, certo! Stavo soltanto guardando fuori dalla finestra… Mi piace sognare ad occhi aperti. E tu che ci fai qui in cucina?
-Devo lavare i piatti… Durante la cena si è deciso che, per sistemare la cucina, si sarebbe fatto a turni. E io mi sono offerto per fare il primo!
-Wow, sei proprio gentile! Magari tutti fossero così!
-G-Grazie del complimento…- vidi che era rosso in viso. Prese un piatto e iniziò a lavarlo.
-Ehm… Shawn, quel piatto era già pulito…- cercai di non ridere, mi avvicinai, gli presi piano il polso e gli feci notare il piatto già pulito.
-A-Ah, è v-vero… Che sbadato sono!- si portò una mano dietro la testa e rise.
Io sorrisi. Ero arrossita di nuovo… Ma perché? Trovavo quelle risate estremamente attraenti… Era stupendo poter sentire quella voce ridere!
-Vuoi che ti aiuti?- chiesi osservando il lavandino della cucina e il tavolo stracolmi di piatti sporchi.
-Beh, mi servirebbe proprio una mano. E volentieri accetterei la tua!- mi sorrise di nuovo.
-E io sarei felice di porgertela! Mettiamoci al lavoro!
Mi misi un paio di guanti da cucina e presi il primo piatto. Mi appostai vicino al lavandino e lo lavai.
-Mi passeresti quell’asciugamano?- chiesi gentilmente a Shawn, che annuì e obbedì.
-Grazie!- lo presi e asciugai il piatto bagnato. Lo posai piano nel ripiano sopra il lavandino, senza fare rumore. Lui mi guardava con occhi persi nel vuoto.
-Mh? Shawn, va tutto bene..?
-Eh? Ah, sì! È tutto a posto!
-Mi sembravi perso…
-Oh, no, non è niente. È solo che quando ti guardo mi sembri una specie di angelo…
Non sapevo se sentirmi in imbarazzo o preoccuparmi.
-C-Cosa? Dici sul serio??
-C-C-Certamente!- era arrossito.
Dovevo prenderlo come un complimento? Oppure non mi ero travestita come si deve..? Decisi di comportarmi e rispondere come se fosse inteso come un complimento.
-G-Grazie mille! A-Adesso dovremmo continuare il nostro lavoro…
-G-Giusto!
Si diresse rosso verso il tavolo e prese un paio di piatti sporchi.
-Allora… Io li lavo e tu li asciughi, ok?- gli proposi, sorridendogli.
-P-Per me va benissimo!
Cominciammo a lavorare che erano le nove e mezza. Quando finimmo erano le undici.
-Wow… Ma quanto avete mangiato??- chiesi a lavoro finito.
-Beh, puoi immaginarlo… Siamo in molti, e Jack mangia il triplo di noi…
-Nemmeno Jordan scherza!
-Anche questo è vero! E il capitano quando ha fame sarebbe capace di mangiare di tutto!
Ci mettemmo a ridere.
-Si è fatto tardi… Andiamo a dormire?- chiesi io.
-Qui sembra tutto a posto! Grazie del tuo aiuto! Se non ci fossi stata tu avrei finito anche alle due…
-E’ stato un piacere!
In quel momento, notai un piatto pulito posto accanto al lavandino, lo presi e aprii l’armadio. Vidi un qualcosa cadere e piombare nel lavandino. Non potei capire cosa potesse essere quel qualcosa, dato che chiusi gli occhi. Sentii un tonfo e guardai, curiosa. L’unica cosa che vidi dopo furono gli schizzi che, dal lavandino strapieno d’acqua, finirono sulla maglia di Shawn. Successivamente, notai la faccia scioccata del ragazzo, che rimase tale fino a quando non si mise a ridere. Poco dopo, si avvicinò e mi sussurrò:
-Grazie del lavaggio… Adesso se permetti tocca a me…- detto questo, immerse una mano nell’acqua del lavandino e mi bagnò tutta la maglia.
-Ehiii! Io non ho fatto nienteee!
-Beh, nemmeno io…- fischiettava con aria innocente e mi sorrideva.
-Se, certo!- lo bagnai anche io, ridendo.
Cominciammo così una lunga battaglia a suon di schizzi con l’acqua del lavandino, fino a quando quest’ultima non finì.
-Mh? Abbiamo finito l’acqua del lavandino…
-Ahahah! È vero! E adesso sembra che dovremmo metterci di nuovo al lavoro per ripulire tutto…- disse Shawn.
-Beh, sbrighiamoci, allora!- dissi sorridendo con una spugna in mano.
E così ci dovemmo mettere di nuovo a pulire la cucina.
  
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