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Autore: BelleAmie    26/08/2011    8 recensioni
Ron ed Hermione partono per l'Australia alla ricerca dei signori Granger, i quali credono di chiamarsi Wilkins e di non avere alcuna figlia. Durante le loro ricerche, i nostri eroi confrontano alcuni demoni interiori, incontrano persone bizzarre, approfondiscono la loro relazione, guardano bei tramonti e si perdono molte delle attrazioni di Sydney. Ron/Hermione.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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V. Family

 

 

Trascorsero l’intero giorno seguente a letto, nutrendosi parcamente delle provviste dei Wilkins, e sgattaiolarono via all’alba dell’indomani. Catturarono crema e vaniglia nel cielo, e striature di rosa confetto, mentre il sole saliva a galla dal suo rifugio sottomarino. Passarono la mattinata sulla spiaggia, sfidandosi a bagnarsi i piedi nell’acqua ghiacciata e bevendo lunghi sorsi di bibite calypso alla frutta. Erano mesi che non si sentiva così bene. Muscoli flessibili, sensi svegli, mente fresca. Le piaceva il sole, anche se l’aria era fredda. I sorrisi di Ron erano diventati più mansueti, più rilassati, e più frequenti. Alcune volte sentiva una gatta risvegliarsi dentro di lei, e le sembrava di aver posto il suo marchio indelebile su di lui, da qualche parte sul suo petto. Si sentiva molto orgogliosa dei risultati delle sue esplorazioni. Le piacevano le ombre rosse dei suoi morsi, adoranti semilune.

Pranzarono insieme in un ristorante sulla spiaggia, riso ai gamberi e sémillon di prima qualità.

‹‹Tanto paga Kingsley,›› diceva Ron con un sorriso da orecchio a orecchio. Poi divenne più serio. ‹‹Sei pronta?››

Le palpitò il cuore. Sorrise. ‹‹Credo proprio di sì.››

 

 

‹‹Buongiorno, noi siamo June e Mike, dell’Associazione Espatriati Inglesi, e vorremmo farle un paio di domande. Se è possibile, certo,›› trillò Hermione quando sua madre le aprì la porta.

Monica Wilkins, un tempo Jeanne Granger, era cambiata poco nel corso di un anno. Aveva lasciato crescere un po’ i capelli, tinti di una sfumatura attraente di castano e tagliati in un caschetto. I suoi occhi scuri erano più dolci; il suo volto pareva più giovane.

Hermione dovette usare tutta la sua forza di volontà per trattenersi dal buttarle le braccia al collo, o scoppiare a piangere, o tutte e due le cose assieme.

‹‹Oh, ehm, certo, entrate pure,›› disse la donna, facendosi un po’ da parte ed aprendo la porta. ‹‹Wendell, scendi giù un attimino!››

Ci fu il suono di passi attutiti nella moquette e un secondo dopo emerse dal vano scale Wendell Wilkins, un tempo Louis Granger, coi suoi capelli un po’ radi e un maglioncino di cachemire. Ron, che le stava un passo dietro, le sfiorò con la mano la schiena. Stava tremando così tanto?

‹‹Buongiorno, signor Wilkins,›› trillò Hermione di nuovo. All’improvviso si sentiva incapace di controllare la sua voce: era alta, innaturale. Si sentiva vicina all’esplosione. Un libro cadde giù da uno scaffale.

‹‹Sono ragazzi dell’Associazione Espatriati,›› spiegò Jeanne. ‹‹Sono venuti a farci delle domande per…››

‹‹… per il nuovo numero del Bollettino Mensile,›› disse Ron-Mike in fretta.

Li fecero accomodare nelle poltrone in soggiorno, e la signora Granger tornò con un vassoio, quattro tazze di tè e due piattini carichi di biscotti. Chissà se aveva notato, pensò Hermione, che la confezione era più che dimezzata rispetto a come l’avevano lasciata prima delle vacanze. ‹‹Non vi ruberemo molto tempo,›› disse Hermione con un sospiro. Lanciò un’occhiata a Ron di sfuggita, e poi si rivolse di nuovo ai genitori, ma presa com’era da quella surreale, strana sensazione non riuscì ad estrarre la bacchetta dalla borsa.

‹‹Forse sarà strano,›› disse Jeanne, con tono pensoso, ‹‹ma mi ricordi molto qualcuno. Ci siamo già incontrate?››

‹‹È vero…›› mormorò Louis. ‹‹In Inghilterra, forse? Hai un viso molto familiare.›› E poi diede un’occhiata incerta a Ron, ma non disse nulla.

‹‹Ho – ho solo una faccia comune,›› farfugliò Hermione, fingendo di star cercando una penna nella sua borsa.

‹‹Fallo ora,›› disse Ron, rilassandosi contro lo schienale.

Fu la spinta che le serviva. Ficcò la mano dentro la borsa e ne tolse la bacchetta, e, con un solo fluido movimento la puntò contro i genitori. Wendell e Monica Wilkins rimasero paralizzati, del tutto spiazzati da quella bizzarra coppia che ora stava brandendo contro di loro uno stecco di legno.

‹‹Reverto incantatem, restituo nomen, restituo memoria,›› mormorò Hermione. Dalla bacchetta uscì una luce argentea, come se le memorie di un Pensatoio fossero diventate un vapore e fossero state lanciate sotto pressione verso i poveri coniugi Wilkins.

I due non ebbero nemmeno il tempo di dire qualcosa; la signora Wilkins fece un piccolo balzo sul cuscino del divano, e il signor Wilkins chiuse gli occhi, come se avesse mangiato qualcosa di molto amaro. Quando li riaprì, era tornato Louis Granger.

‹‹Hermione?››

‹‹Herm – ma cosa… dove - ?›› iniziò la signora Granger, rimanendo inchiodata al divano, e guardando a turno Ron, Hermione, e la vista oltre la finestra. Era come paralizzata: a parte il suo collo e i bulbi oculari il resto del corpo era una statua di marmo.

Hermione quasi balzò sul tavolino con un piccolo urlo di gioia, e si catapultò sui genitori che l’afferrarono prima che potesse rompere loro il naso. L’abbracciarono, le diedero piccoli, confusi colpetti sulla schiena mentre lei iniziava a piangere sui loro maglioncini e le chiesero cos’era successo.

‹‹Tu sei…›› disse Alan in direzione di Ron, sopra la spalla della figlia, ‹‹tu sei Ronald Weasley, vero?››

‹‹Sì, signore,›› disse Ron con un tono di vaga apprensione.

‹‹Hermione, potresti calmarti e dirci cosa sta succedendo?›› chiese la signora Granger, allontanando la figlia da sé per un istante.

‹‹Vi stavamo cercando,›› disse Hermione con le lacrime agli occhi. ‹‹Sono dei giorni…››

‹‹Tu e lui?›› chiese il signor Granger, disorientato, ‹‹da soli?››

‹‹Sì, bè – ma insomma -››

‹‹Ci siamo persi qualcosa, Hermione?›› chiese la signora Granger. ‹‹Ho come l’impressione che siano successe molte cose.››

‹‹Oh, mamma,›› disse Hermione. ‹‹È una lunga storia.››

Ron annuì, passandosi una mano tra i capelli. ‹‹Lo è davvero. Roba da non credere.››

 

*

 

 

 

NOTA DELL’AUTRICE.

E così Ron ed Hermione riuscirono a riportare indietro dall’Inghilterra i signori Wilkins:) Devo dire grazie grazie grazie a quei 31 (!) che hanno messo la storia tra le seguite, spero che per almeno alcuni di voi faccia il salto nelle preferite;D Il latino (che studio con profitto, lo giuro!) mi perdoni per quell’incantesimo in latinese:D Ovviamente grazie ancora a tutti quelli che hanno commentato, datemi le vostre impressioni sulla storia se vi va:)

 

 

 

  
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