Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: strongfordrew    27/08/2011    4 recensioni
Edmund e Peter sono fratelli.E così Lucy e Susan. Nel bel mezzo della guerra partono per l'Inghilterra per andare a vivere da un vecchio professore. In casa di quest'ultimo Lucy scopre un armadio che li conduce in un mondo totalmente diverso da quello che hanno conosciuto: Narnia.
Riusciranno le due coppie di fratelli ad andare incontro al loro destino e dare ascolto al loro cuore?
E se non incontrassero la strada per l'armadio e restassero a Narnia, come sarebbe stata la loro vita?
{EdmundXLucy} {PeterXSusan}
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2.

 
Notammo subito che gli scompartimenti erano tutti occupati da ragazzi come noi: stremati dalla guerra e in cerca di protezione, libertà, sicurezza e aria pulita da respirare. In tempi come questi la maggior parte dei ragazzi della mia età per esempio vanno in guerra, a lottare per la patria oppure le madri, dopo aver visto i loro mariti morire, mandano all'estero i figli temendo che subiscano la stessa sorte dei loro padri. Un po' come è successo a noi insomma. 

I volti di mio fratello e le ragazze sono apparentemente allegri ma so che dietro quell'allegria si nasconde la paura, e la tristezza. 
Paura di non farcela, paura di non tornare, paura di morire e non poter vedere scorrere la tua vita.
Tristezza nel vedere che le tue certezze stanno cadendo, tristezza quando ti rendi conto che stai compiendo un viaggio molto probabilmente di non ritorno, tristezza nel dover dire addio.

Chissà se tutto questo finirà, un giorno.....

"Sono curiosa di vedere com'è la casa del professor Kirke. La mamma mi ha detto che è molto grande, piena di stanze ,una biblioteca e studi fornitissimi di ogni atrezzatura per lo studio."dice ad un tratto Susan, interrompendo le mie riflessioni. Quando ha parlato della biblioteca e le si sono illuminati gli occhi mi sono ricordato che Ed mi ha detto che è una ragazza molto studiosa.

Decisamente il mio opposto.

Durante il viaggio l'ho potuta osservare attentamente mentre conversava con Lucy o mio fratello: ho notato subito che è una ragazza forte e come ha detto Ed non si fa mettere i piedi in testa facilmente. Però il suo lato forte e determinato và di pari passo con la sua dolcezza e razionalità. Non è di quelle bellezze foloranti come quelle delle ragazze che di solito rimorchio io. È di una bellezza rara, delicata che ti colpisce proprio per la sua semplicità. 

Io invece al contrario di lei, non sono molto razionale e giudizioso. Sono molto avventato e la metà delle volte non penso mai prima di agire. La mamma dice che sono piuttosto infantile per la mia età. E non le dò torto. Comunque adesso è ora di crescere. Da quando papà è morto mi prendo molte delle responsabilità che prima toccavano a lui ma è rimasto sempre in me un po' di quel bambino che sono stato anni fa.
"Si, Susan. La tua sete di conoscenza verrà colmata finalmente. Non ce la facevo più di sentirti blaterare su cosa avresti o non avresti letto al tuo arrivo. Ti dovrei soprannominare biblioteca ambulante." sento dire a Lucy.
"Meno male che sei spiritosa altrimenti saresti di una noia mortale. E per la fortuna di qualcuno sei anche bella sennò...."al suono di queste parole tiro un calcio a quel genio di mio fratello minore. Poi gli intimo di starsi zitto con lo sguardo. Non sopporto che faccia allusioni del genere come se non ci fossi.
Lucy ride mentre guarda la sorella, che ha sul viso un'espressione confusa e osserva Edmund come se fosse un alieno. Poi evidentemente si ricorda di come la sorella l'ha chiamata e dice:
"Ah sii? Io sarei una biblioteca ambulante? Invece tu, cosa saresti di grazia? Pensate che per venire in stazione e incontrarvi si è alzata 2 ore prima e si è cambiata almeno 20 volte. Dico bene, Lucy?"
"Non è vero, sta' zitta Su." ribatte offesa Lucy, con le guance imporporate dall'imbarbazzo.
Io rido, poi riprendo il discorso di prima.
"Mmh, già. Sono curioso anche io di sapere com'è la casa del professore...." Dico pensando alle nuove conquiste che farò se il professore ha figlie in casa.
"Adori i libri anche tu?" mi chiede Susan.
"Oh, no.Lui dice che è allergico. Mio fratello probabilmente si sta chiedendo se ci saranno anche le figlie del professore"
"Cosa?!? Ha delle figlie?" Chiedo già entusiasta a Ed.
"No. Non è sposato e non ha figli." dice Susan.
"Ah. Peccato".

La nostra conversazione viene interrotta dal controllore che ci avvisa che siamo arrivati a destinazione. Io e Ed aiutiamo le ragazze a portare le valige poi, con un po' di fatica, scendiamo dal treno. Evidentemente siamo gli unici a dover scendere in questa zona perchè gli altri ragazzi restano tranquilli nei loro scompartimenti. 
Scendendo dal treno ci incantiamo a osservare il paesaggio. È bellissimo. Tutto il contrario della città: intorno a noi si stende il grande manto verde del prato poi più in là compaiono i primi alberi e una distesa di delicati fiori di campo. Davanti a noi c'è un piccolo sentiero segnato da uno steccato. Sicuramente porta alle abitazioni sparse per la campagna.
"È meraviglioso" bisbigliano all'unisono Lucy e Susan. 
"Già, il cielo è così limpido rispetto a casa. Lì ormai c'è solo disperaz...." continua Ed, però viene interrotto da un suono di zoccoli. 
Due cavalli trascinano una carrozza, guidata da una donna dall'aria severa e austera. Quando interrompe il cammino osserva i nostri cartellini. Deduco che l'abbia mandata il professore a prenderci. 
"Tutto qui? Avete portato solo questo" ci chiede osservando i nostri bagagli.
I nostri effetti sono andati tutti distrutti dalle bombe, e quello che ci è rimasto perlomeno basterà ancora qualche mese.
"Si, siamo solo noi." Rispondo anticipando Susan che comunque pone la sua domanda poco dopo.
"La manda il professor Kirke?"
"Si, e ora salite. Vi farò vedere le vostre stanze e vi illustrerò le regole"
Detto questo, ci fà segno di salire. Noi obbediamo. Non mi faccio di certo intimorire da quella donna però adesso devo sembrare tranquillo per trasmettere sicurezza agli altri. Susan osserva in malo modo la donna per un po'. Anche lei non è molto contenta del tono che ha usato però riprende subito il controllo di sè e assume un'aria allegra e spensierata. 
Lucy, tranquillizzata dal comportamento della sorella, si appoggia a lei e sorridde continuando ad osservare il paesaggio.

**

Dopo circa mezz'ora di viaggio, imbocchiamo un altro sentiero, questa volta in mezzo alla foresta. Giungiamo ad un cancello dietro il quale l'enorme villa si erge in tutta la sua magnificenza. 
È grande, maestosa e circondata da un bellissimo ed enorme giardino sul quale sono piantati alberi di mele, pini e alberi di pesco. Sul lato est c'è una veranda nella quale si può trovare fresco nelle giornate di sole. 

Varcata la soglia del portone, la donna inizia subito a illustrarci le regole da rispettare durante il nostro soggiorno.
"In questa casa, le regole sono la cosa più importante che dovete rispettare oltre alla quiete del professore e la mia. Potete usare a vostro piacimento la biblioteca e i vari studi presenti, tutte le stanze eccetto quelle al terzo piano. Poi, vediamo...ah si. Non si urla, non si corre e non si toccano gli oggetti antichi. Se avete bisogno di qualcosa potete chiedere a me a qualunque ora." ci spiega mentre saliamo le scale diretti alla zona notte."Il signorino Peter e il signorino Edmund dormiranno nella seconda stanza a destra del secondo piano. Le signorine Susan e Lucy, invece, staranno nella stanza accanto. La colazione verrà servita alle 8.00, il pranzo alle 12.00, mentre la cena alle 21.00 .Bene..."conclude."Immagino che siate stanchi. Potete andare nelle vostre stanze. La cena verrà servita all'orario che vi ho detto prima."

Poi se ne va, lasciandoci soli nelle nostre stanze. 
Io e Ed salutiamo le ragazze. Ci rivedremo poco prima di cena. Siamo distrutti, adesso e non chiediamo altro che un po'di riposo
   
 
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