Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Oximoron    27/08/2011    1 recensioni
Questa storia, narra le vicende di tre amiche ignare del loro meraviglioso passato. Grazie ad un viaggio studio nella città da loro tanto amata, Londra, scopriranno la loro discendenza e un passato assai ricco di colpi di scena e tradimenti. Molti interrogativi saranno presto svelati dalle azioni di personaggi assai significativi; un preside freddo e composto, una famiglia apparentemente triste e piena di tanti pensieri. Questi, sono pochi dei tanti ingredienti che arricchiranno il viaggio delle ragazze.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Buon pomeriggio ed ecco fresco fresco il capitolo 11! Speriamo che vi piaccia e aspettiamo qualche vostro commento ;D


CAPITOLO 11 -The day of rebirth. - Giulia


Un altro giorno è passato e Eli non ha saputo darci una risposta sul fatto di ieri sera. Stamattina abbiamo avuto dei test e il tempo per parlare è stato scarso,durante il pranzo con Harrison uguale (l’unica che parlava era Ilaria ed aveva una faccia a pesce lesso tremenda,più che passano i giorni e più che gli piace Harrison) e anche ora che siamo tornate a Blanford St. dopo due giorni…niente. Cambia argomento,sicuramente non sa cosa dirci perché io ed Ila si può solo pensare male.
“Non capisco perché non ci vuoi spiegare,se continui a nascondere noi continueremo a credere a quello che abbiamo visto” dico ad Eli ma lei sembra sbuffare e si siede sulla sedia vicino al tavolino in giardino.
“Ragazze avete fame?” chiede Lara affacciandosi dal soggiorno.
“No,grazie mille” risponde Ilaria per chiudere la conversazione,purtroppo non possiamo mangiare ora.
“Dai Eli,ce lo vuoi dire? riprende Ila mettendosi a sedere accanto ad Eli.
“Ve lo potrei anche dire ma non mi credereste,già abbiamo troppi casini per la testa e questo è un altro,per giunta grande!” ci risponde coprendosi il viso con le mani.
“Perché non dovremmo crederti?No…non è che ti voleva…”
“Ma no,no,NO!” risponde Eli rossa in viso e praticamente urlandolo.
“….”
“Lui sa…che abbiamo letto quella pagina di diario.”
“CHE COSA?” urliamo io ed Ila insieme.
“Si,anch’io sono rimasta così…è venuto in camera per dirmi questo ed altro ma non ce l’ha fatta….e mi ha abbracciata…”
“Ti…ha abbracciata?” chiede Ila con la voce tremolante,la posso capire benissimo….non è da tutti i giorni trovarsi il preside in camera che ti abbraccia.
“Eli,non ci hai mai nascosto nulla? Perché mi sembra strano che dal nulla venga in camera ad abbracciarti…è impossibile dai,come ha fatto a sapere poi del diario? Era notte!” dico iniziando a gesticolare,lo faccio spesso quando entro nel panico.
“No vi giuro,non vi ho mai nascosto niente…vi ho sempre detto tutto…”
Rimaniamo un attimo in silenzio,tra tutte non so chi sia messa peggio,abbiamo delle facce a dir poco sconvolte.
“Non ci sto più a capire niente.” Aggiungo guardando poi Eli.
“Ma …non sarà stata Alexsandra?E’ l’unica che va nel castello in piena notte,forse lei c’era e l’ha detto ad Armand…”
“Si Ila,ma ti ricordo che è da due sere che non la vediamo,non ti ricordi cosa ci ha detto Harrison oggi a pranzo? Che era impegnata per gli esami e si trovava in una libreria in centro…e in più,cosa ci guadagna a dire al preside di tre ragazze che vanno in un castello a leggere di una pagina di diario? Eravamo fuori scuola e fuori dalla scuola Armand non può dire e né fare niente” dice Eli tutto d’un fiato e ha ragione.
“Emh si…ricordo cosa ha detto Harrison si..si,certo” risponde Ila arrossendo.
“Io ti credo Eli e ti do ragione,però vuol dire che…dovremo vederci meglio in questa storia. Siamo qui ormai da 2 settimane e tutte queste coincidenze insieme significano qualcosa” dico guardando poi in basso.
Sono passate delle ore e stiamo tornando al castello. Abbiamo deciso alla fine di tornarci,forse Alexsandra sarà lì,non possiamo escludere niente. Saliamo la scalinata di marmo che ormai sappiamo a memoria,attraversiamo il lungo corridoio e d eccoci di nuovo qui,nella sala illuminata dalla luna e polverosa. Come non detto,la pagina è ancora lì,dove l’avevamo lasciata. Ila si avvicina per prenderla ma…non è la stessa.
“Ragazze,non è la pagina del 14 Ottobre…” ci dice mentre noi accorriamo. Adesso la situazione fa davvero paura,adesso sembra che sia tutto un messaggio.
“Adesso sembra che…ci vogliano lasciare dei messaggi…” dice Eli guardandosi intorno.
“Si certo ahahahah,i fantasmi? Eddai Eli” aggiunge Ila ridendo.
“No,non i fantasmi…chi è su questa terra,gente che noi conosciamo bene….magari il tu Harrison stesso”
“Hey,perché dovrebbe c’entrare Harrison? Lui non c’entra niente,l’abbiamo capito pochi giorni fa!”
“Si ma si dia il caso che lui sa un po’ troppo,è l’unico a sapere sul …secondo me ci sta facendo uno scherzo ben architettato e Armand magari è legato a questo castello e al diario…e lui ce lo sta mettendo contro,magari per farci mandare via!”
“Eli ma stai scherzando????” dico io guardandola male,sta esagerando. Sono sicura che Harrison ci voglia aiutare e che non abbia assolutamente nulla contro di noi…guardo poi Ila,ho paura che tra poco scoppi.
“Prova a ridire qualcosa di male su Harrison e…e…”
“BASTA,LEGGIAMO QUESTA BENEDETTA PAGINA DI DIARIO E DOPO POTREMO COMMENTARE!” dico guardandole male e prendendo la pagina dalla mano di Ila. Mi metto per terra e inizio a leggere.
 
***
 
9 Dicembre 1743
 
La mia camera è sempre così vuota. Mi trovo davanti allo specchio e mi sembra tutto così vuoto,ormai da mesi è così. Le serve passano veloci,è mattina….stanno rifacendo il letto e spolverando. Mi giro per controllare il loro lavoro,mi guardano avvolte ma dall’imbarazzo si rimettono sul lavoro. Non voglio farle imbarazzare…..mi sento davvero così orribile. Mi rigiro verso le specchio guardandomi attentamente. No,non ho niente di bello. Di bello ho solo la mia nobiltà che non ho scelto di avere e le ricchezze. Da quando ho conosciuto Nicholas….vedo il mondo diverso. Mi ha davvero aperto gli occhi,cosa che nessun’altro ha mai saputo fare. Purtroppo,sono confusa e ho un insicurezza che non ho mai avuto in tutta la mia breve vita,sono sempre stata sicura delle mie decisioni….forse anche per il fatto che sono sempre stati gli altri a decidere per me,mio padre ha sempre deciso tutto. Non riesco a reggere questa situazione e non posso fare questo a Joseph….Apro il cassetto guardandomi intorno,non voglio che le serve facciano caso a ciò che sto prendendo in mano, un foglietto grezzo. Lo apro e arrossisco lievemente…è uno dei tanti bigliettini che Nicholas è sempre riuscito a farmi avere. I primi tempi della nostra amicizia ci capitava di vederci grazie a Joseph ma poi,è successo tutto una sera per caso. Ci siamo incontrati inconsciamente nel corridoio dei Wilson e lì,non so bene come,abbiamo capito che sarebbe stato bello vederci anche fuori di nascosto. Già,è andata proprio così…avvolte è lui che viene nei giardini del castello,esco sempre con la scusa di una passeggiata. Amo passare il mio tempo con lui,fare le lunghe camminate,le risate…anche se l’esperienza più bella,forse,è stata quando mi ha portata per Londra,ma non nella Londra che conoscevo. Abitualmente sono abituata a girare il centro della città in carrozza o a piedi accompagnata dalle dame di compagnia e quel giorno,invece,mi portò dove abitava,in periferia. Era tutto così strano,tantissime bancarelle ed erano tutti così semplici,senza collane di perle assurde o parrucchini inutili. E’ stato,credo,uno dei giorni più belli della mia vita. Richiudo il foglietto e mi riguardo dello specchio. Oggi ho appuntamento con lui e credo che sia arrivato il momento di dirgli tutto.
“Milady,va tutto bene?” mi chiede Astoria,una delle nostre serve. Chiudo il più possibile con il pugno della mano il foglietto.
“Si…si,tutto bene. Grazie”
La donna non risponde ed esce dalla stanza insieme alle altre,ora che la camera è perfetta. Voglio che arrivi oggi pomeriggio….ho bisogno di vederlo.
E’ arrivato il pomeriggio e sono uscita,come sempre,per la passeggiata. Ho il cuore a mille….non  credo che reggerò. Mi avvicino lentamente all’albero di abete dove ci ritroviamo sempre….e lui non c’è. E’ sempre stato puntale,adesso ho veramente paura. Non è che….mio padre è venuto a saperlo? Oddio no. Mi giro per guardarmi intorno e nemmeno il tempo di urlare che Nicholas è saltato dall’albero per farmi uno scherzo.
“Sei un idiota!” gli urlo tirandogli una spinta.
“Ma no,milady non le piacciono gli scherzi?”
“Questi di cattivo gusto,no. Per niente.”
Lui non mi risponde e mi sorride,quel sorriso che fa calmare tutto ciò che è intorno. Arrossisco ma cerco di non farglielo notare.
“Oggi devo rincasare prima,tra meno di mezz’ora devo lasciarti” mi dice un po’ giù.
“Per quale motivo?”
“Mio padre ieri ci ha avvisati del ritardo e devo aiutare mia sorella Kathrin per la cena,sperando di trovare qualcosa…”
“Se vuoi posso andare in cucina e..”
“No.” Mi dice,quasi secco.
“No Elenoire,tu sei troppo gentile ma…non credo che abbiamo bisogno di questi favori di caritatismo.”
“Ma non è per carità,è un favore….sul serio”
Si mette a sedere su un sasso vicino all’albero e io uguale,solo che devo stare attenta alla gonna.
“Prima in camera…ho pensato,molto” gli dico tutto d’un fiato,non so nemmeno come ho fatto.
“A cosa?”
“A…a noi,insomma. A Joseph anche…”
Nicholas sospira ma sembra che la pensi come me e mi prende una mano,me l’accarezza dolcemente. Credo che tra non molto inizierò a tremare,non voglio fare brutta figura,non davanti a lui.
“Il problema è proprio lui….Nicholas,io con te sto bene e mi sento a mio agio. Joseph non mi da le stesse sensazioni tue,ho paura. Se lo viene a scoprire è la fine.”
“Lo so,lo so….Joseph è mio amico,se non il mio migliore amico. Ha fatto tanto per me e mi ha fatto conoscere te. Ho tanta paura anch’io Elenoire,perché non potrà continuare per tanto”
“Perché dici così?”
“Mi vedi?...sono povero,e tu sei nobile e fidanzata.”
“Non è stata una scelta mia,per quanto voglia bene a Joseph io…”
Mi blocco e sento le lacrime scendere,dio non volevo arrivare a questo.
“Tu?” mi dice alzandomi il viso ma io cerco di scansarlo con lo sguardo,non voglio che mi veda così.
“Io non lo amo.”
“Lo so che non lo ami,l’ho sempre saputo. Fin dalla prima volta che ti ho vista”
Rimaniamo in silenzio,il solito silenzio imbarazzante.
“Se…se non può durare per molto,vorrei almeno provare a vivere..”
“A vivere?già non lo stai facendo?” mi chiede e ridacchio mentre singhiozzo,le lacrime scendono ancora.
“Perché per me,stare con te,è come vivere.” Dico con il cuore aperto,mi sento finalmente libera da un grandissimo peso. Lui arrossisce ed è bellissimo,quanto vorrei che fosse lui al posto di Joseph…quanto vorrei,ma è impossibile,sto sperando invano. Lo guardo negli occhi e in un attimo si avvicina al mio viso,sento il cuore esplodere…e sento le sue labbra sulle mie. Un breve contatto ma intenso,non ci posso credere….il nostro primo e vero bacio,finalmente. E ho capito due cose,due cose davvero fondamentali : l’amore va vissuto per quanto dura e il mio amore sarà per sempre per questo ragazzo,potrà essere per sempre nascosto ma lui è la mia unica certezza,senza di lui potrei morire anche ora.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Oximoron