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Autore: Fuffy91    27/08/2011    1 recensioni
“ Gli Stuart?”
Chiesi ad Edward, mentre spegnevo l’autoradio.
Erano ormai da poche ore che avevamo lasciato l’hotel Butterfly. La Mercedes di Carlisle era davanti alla nostra auto , seguita dal sub di Emmett. Alice ci aveva scherzosamente superati, a cavallo della moto argentata di Edward, guidata perfettamente da Jasper.
Era già da cinque giorni che avevamo lasciato Forks per dirigerci a Londra. Nel mese di settembre era una città particolarmente piovosa e le nuvole gonfie di pioggia nascondevano perfettamente i deboli raggi del sole di fine estate. Un clima perfetto per ospitare una piccola famiglia di vampiri.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Capitolo 5

Bella.

 

“ Fammi capire bene…Tu ed Edward avete una figlia?”

Mi chiese Chris, mentre le note di Strarlight dei Muse, invadevano il salotto, ormai diventato, insieme al giardino e alla cucina inutilizzata, irriconoscibile.

Centinaia e centinaia di festoni colorati di tutte le forme penzolavano dal soffitto, proiettori rossi, viola, arancioni e verdi illuminavano un’improvvisata pista da ballo, e sul tavolo di legno all’angolo, torreggiava una mega torta di tre piani, che nessuno avrebbe mangiato, circondata da più di dieci pacchi, regali indirizzati a Chris.

“ Si.”

Risposi semplicemente, mentre osservavo Heather ed Alice decidere quale CD mettere nel lettore-stereo. Kayle parlava tranquillamente con Jasper, accanto alle loro rispettive compagne. Emmett ballava con una Rosalie sorridente ed incantevole nel suo abito bianco, lungo fino al ginocchio.

Carlisle, Esme, Jack e Suzanne chiacchieravano sui vecchi tempi, trascorsi a passare week-end tutti insieme, in località che fin ora avevo visto solo in cartolina, e discutendo sulla possibilità di riorganizzarne altri.

Edward era seduto accanto a me, intento ad attorcigliare i miei capelli sciolti fra le dita affusolate, ascoltando la conversazione fra me e Chris.

Jenna non si era fatta ancora vedere e non aveva dato segno di essere rientrata in casa, da quando era scomparsa in giardino, con l’intento di dipingere. Presumevo che si trovasse ancora lì, anche se nessuno aveva effettivamente controllato. Mi chiedevo se avrebbe partecipato alla festa, ma al momento, osservando la notte farsi sempre più buia, non potevo non essere pessimista al riguardo.

Nonostante quella che Heather ed Alice aveva messo in piedi in poche ore, non fosse stata una semplice festicciola come era da programma, Chris ne era rimasto più che colpito e compiaciuto, divertendosi a fare giochi da bambini, come nascondino o moscacieca, con le organizzatrici di quel gran galà in suo onore.

Ridente, si era, poi, lasciato cadere sul divanetto accanto a me e ad Edward e da lì avevamo intrapreso un discorso, fatto di domande riguardanti la nostra relazione – come ci eravamo conosciuti? Quando ci eravamo effettivamente messi insieme? Chi era James? Cosa aveva architettato Victoria, per vendicarsi? Jacob era davvero un licantropo? Ed era davvero il mio migliore amico? I Volturi davvero esistevano? Come avevo fatto a sopravvivere dopo la trasformazione, dopo il parto di Renesmee? Cosa? Renesmee era davvero mia figlia? – e di risposte più o meno soddisfacenti da parte mia e di Edward, che non mi aiutava per niente a rendere più chiara la faccenda, visto che si limitava ad acconsentire o a negare, a seconda delle occasioni, tutto ciò che dicevo.

“ Non posso crederci. Ma allora, fra vampiri è possibile avere figli? Io sapevo di no.”

“ Infatti è così. I vampiri non possono avere figli. Ma io ero ancora umana quando io ed Edward abbiamo concepito Renesmee, quindi…”

Dissi, in un’alzata di spalle. Notando l’espressione confusa ed accigliata di Chris, Edward specificò, con semplicità:

“ Il nostro è stato un caso speciale, Chris. Ti sorprenderà, sapere che non è stato l’unico. Ma…è successo. Bella, fortunatamente, sta bene, Renesmee sta bene,…”

“ Stiamo tutti bene.”

Dissi, causando una risata sommessa da parte di Edward e un sorriso di Chris.

“ E siamo stati anche molto fortunati.”

Aggiunse, subito dopo, Edward, stringendomi di più a sé.

“ Si, certo, immagino. Quanti anni ha, Renesmee?”

“ Sette, appena compiuti. E’ già allo stato adulto della sua vita. E’ come se ne avesse venti in più. Pensa che, è già fidanzata con Jacob.”

Dissi, felice a quella prospettiva. Sapere, in quel momento, che la mia bambina si trovava insieme a lui, mi confortava e tranquillizzava.

Chris sorrise di fronte al mio entusiasmo.

“ Be’, cosa posso dirvi? Congratulazioni. Sarete sicuramente una splendida famiglia.”

“ Si, lo siamo.”

Confermò Edward, baciandomi la fronte. Lo ricambiai con un nuovo sorriso e una carezza sul viso.

Chris ci guardò assorto.

“ E’ incredibile.”

Disse, sotto voce.

“ Cosa?”

Gli chiesi, notando che non era la prima volta che, guardandoci, esprimeva quel pensiero.

“ Voi due.”

Disse, indicandoci.

“ Non ho mai visto, due persone così innamorate. Nemmeno i miei genitori, erano così. E si amavano molto, davvero. Ma il vostro amore…non so, è così intenso e delicato che mi imbarazza il solo guardarvi.”

Disse, ridendo imbarazzato. Risi anch’io, cercando di alleggerire l’atmosfera. Lo osservai portare lo sguardo a terra, mordendosi il labbro inferiore, ancora pieno di vergogna. Era impossibile non provare tenerezza, il solo guardarlo.

Improvvisamente, come una furia, Jenna entrò in casa sbattendo la porta e richiudendola con una spallata. Strabuzzai gli occhi, sorpresa. Era irriconoscibile, dall’ultima volta in cui l’avevo vista quella giornata. Era ricoperta interamente da macchie blu, nere e rosso fuoco, splendenti sulla sua pelle d’alabastro. I capelli, sempre raccolti in una coda perfetta, avevano schizzi di colore ovunque e intere ciocche gocciolavano di pittura ancora fresca., macchiando la canotta bianca, ormai completamente sporca.

Perfino il viso era striato di vernice, come se ci avesse pulito le dita più volte. Le mani erano ormai diventate un tutt’uno con il blu, utilizzato forse maggiormente, rispetto al nero.

Suzanne le si avvicinò, toccandole delicata una spalla, mentre lei rimaneva stranamente rigida e seria in volto.

“ Jenna…ti…ti senti bene, tesoro?”

Le chiese, dolce ma con un tremito d’ansia nella voce.

“ Mai stata meglio.”

Le rispose, dura ed inflessibile. Si guardò intorno, accigliata.

“ Che sta succedendo, qui?”

Domandò, con una nota acuta nella voce metallica, fissando Heather, che rise, rispondendole calma.

“ Te l’ho detto già oggi pomeriggio, ricordi? È la festa per Chris.”

Disse, alzando una mano per indicare i palloncini, i festoni, la torta con i regali ed infine Chris, che si irrigidì aduna nuova occhiata ostile e scura di Jenna.

Jenna sbuffò, contrariata, passandosi una mano sul viso, stizzita.

“ Non sei ancora vestita. Va a lavarti e mettiti quel bel vestito che ti ho appoggiato sul letto. Sembra fatto apposta per te.”

La incitò Heather, incurante del suo malumore.

Jenna ispirò dal naso rumorosamente, serrando le palpebre, come per calmarsi.

“ Tutto bene, Jenna?”

Le chiese pacato Jack. Lei lo trucidò con uno sguardo, come se fosse tutta colpa sua se era di umore nero.

“ Si, si!”

Disse inflessibile, evitando velocemente ed aggraziata i palloncini e i festoni sul pavimento e salendo di corsa le scale, sotto gli occhi apprensivi e stupiti di tutti.

Heather sospirò.

“ E’ irritata perché non ha cenato, stasera. Kayle, amore, dopo andate a caccia insieme.”

Gli disse, assumendo un tono di voce languido e dolce, accarezzandogli il petto vellutata. Kayle le sorrise ed annuì, non aggiungendo altro.

Chris, accanto a me, si rilassò con un pesante sospiro, reclinando la schiena sullo schienale del divano.

“ Non credo che Heather abbia ragione. Jenna è arrabbiata perché non mi vuole qui. È questa la verità.”

Disse rammaricato Chris, passandosi una mano fra i ciuffi cremisi dei suoi capelli indisciplinati. Gli toccai una spalla, stringendogliela piano, non sapendo come consolarlo. Purtroppo era la verità.

“ Devi avere pazienza, Chris. Imparerà ad accettarti, vedrai. Adesso, è troppo presto.”

Gli disse Edward, osservando accigliato le scale, finché non riapparve Jenna, proprio mentre risuonavano le note sensuali di Supermassive Black Hole.

La osservai rapita. Era bellissima nel suo abito a taglio Marilyn, nero e lungo fin sopra il ginocchio. La gonna sinuosa si apriva leggiadra ad ogni suo movimento e tacchi alti dei sandali con cinturino alla caviglia, le donavano un effetto retrò ed insieme affascinante, mettendo in risalto il suo fisico sottile ed elegante.

I capelli, sciolti ed arricciati sulle punte, si muovevano sinuosamente sulla sua schiena nuda, ondeggiando in una cascata di ciocche morbide e castano ebano.

Non si era truccata, ma l’effetto acqua e sapone le donava molto, risaltando la sua semplicità.

Vidi Chris osservarla rapito.

“ Oh, Jenna!”

Esclamò giuliva Heather, correndo ad abbracciarla.

“ Sapevo che saresti stata splendida, con questo vestito. Anche se, devo ammetterlo, è stata Alice a sceglierlo per te.”

Confessò, danzando verso di lei e prendendola sotto braccio, mentre entrambe osservavano compiaciute Jenna, mentre si passava distratta una mano fra le lunghe ciocche castane.

“ Si. Avevo visto che sarebbe stata perfetta. Un ottimo lavoro, direi.”

Disse Alice, complimentandosi con se stessa.

“ Be’? Balliamo?”

Propose entusiasta, mentre le note di Yellow, dei Coldplay, iniziavano subito dopo.

Alice prese Jasper sotto braccio e lo trascinò al centro della pista, per un lento. Heather la imitò con Kayle, già pronto a cingerle delicato la vita e a sorriderle beato.

Jenna si sedette accanto ad Edward, che le lanciò un sorriso divertito.

“ Che c’è?”

Gli sussurrò, in un sibilo irritato. Edward smorzò la sua risata sulla mia guancia.

Il nostro quartetto non era uno dei più loquaci, ma fu quello che calamitò molti sguardi curiosi.

Alice non la smetteva di ridere senza ritegno, mentre osservava Jenna imbronciata e Chris in relativo imbarazzo. Jack le lanciava sguardi vaghi e Suzanne occhiate apprensive, come se temesse che potesse esplodere da un momento ad un altro.

Kayle continuava a sussurrare parole d’amore all’orecchio di Heather, che gli sorrideva dolce, stringendolo ancora di più a sé, mentre lui le faceva scorrere una mano sulla schiena velata di pizzo bianco. Cominciò ad essere talmente sfacciato che, oltre a costringermi a canticchiare distrattamente per impedire alle mie orecchie fin troppo acute di udirlo, fece scattare Suzanne che, già notevolmente tesa per via del comportamento di Jenna, gli chiese intransigente di smetterla subito.

Questo suscitò uno sbuffo irritato da parte di Jenna e un risolino divertito da parte di Emmett, che strizzò l’occhio a Kayle, facendolo sorridere.

“ E’ il momento di aprire i regali.”

Disse, all’improvviso, Alice, che si premurò di prendere Heather per mano, mentre conducevano entrambe Chris verso il tavolo ricolmo di doni, solo per lui.

“ I regali! Cos’è? Una festa di compleanno?”

Disse Jenna ad Edward, quasi con tono sprezzante. Edward cercò di trattenere un sorriso.

“ No, ma…sai come sono fatte Alice ed Heather. A loro, piace esagerare.”

Jenna puntò gli occhi al cielo.

“ Si, lo so bene.”

Disse, alzandosi dal divano e precedendoci al tavolo, appoggiandosi ad una colonna, in disparte, perennemente accigliata e distante dal gruppo.

“ Non le va proprio giù nulla.”

Dissi ad Edward, un po’ irritata con Jenna, per essere così scontrosa con Chris.

“ Forse non ora. Ma vedrai...ben presto si convincerà che Chris farà parte della sua vita, d’ora in avanti, e tutto si aggiusterà.”

Disse calmo, mentre mi accarezzava il viso.

“ Lo spero. Per Chris, ovviamente. E’ sempre così imbarazzato e silenzioso quando c’è lei nei paraggi.”

Edward mi osservò a lungo.

“ Ti piace proprio, Chris, uhm?”

Mi chiese, con tono impersonale.

“ E’ molto tenero. E divertente, quando ci si mette. Soffre molto, per la situazione che si è creata a causa sua. E…mi dispiace. Mi ha confessato, che farebbe qualsiasi cosa, per veder sorridere Jenna almeno una volta. Tiene molto a lei, anche se non la conosce. Mi ha anche detto, che non ricorda che è stata lei, a morderlo.”

“ Si, lo so. Non lo ricorda, per via del dolore della trasformazione. Troppo intenso da sopportare e lui ha una mente molto sensibile e recettiva.”

Disse, mentre le sue labbra si incurvavano in un sorriso, alla vista di Heather che metteva una cravatta nuova intorno al collo di Chris e di Alice che si faceva spazio fra di loro per annodarla.

“ Cosa prova per Jenna?”

Edward aggrottò la fronte, scoccando le labbra, prima di rispondermi sommesso.

“ E’ difficile. Quando pensa a lei, e lo fa spesso, i suoi pensieri, in un secondo, si ingarbugliano e va in confusione. Non comprende il suo comportamento ostile…sa che Jenna è turbata dalla sua presenza, ma Heather gli è molto vicino e lo rassicura, dicendo che le ci vuole tempo affinché lei si abitui alla sua presenza. Sente che gli teniamo nascosto qualcosa, ma non sa cosa, e questo lo infastidisce e lo consola, allo stesso tempo, perché ha capito che la sua nuova famiglia tiene davvero a lui. Per questo, evita di pressare Heather con domande scomode. Sarò ripetitivo, ma è molto sensibile quel ragazzo.”

Sorrisi.

“ Quindi, piace anche a te?”

Lo rimbeccai, dolcemente. Edward si voltò verso di me, lo sguardo disteso, gli occhi ridotti ad una colata d’oro avvolgente.

“ Si, ovvio.”

Disse, con un’alzata di spalle, molto vago e sbrigativo, ma con impresso sul volto un sorriso ammaliante.

“ Mi piace perché piace a te. Per me, questo è già sufficiente.”

Mi disse, con tono suadente.

Gli sorrisi, cingendogli il collo con le braccia e attirandolo a me. Catturai le sue labbra in un bacio lieve, solo bocca contro bocca, una carezza gentile. Ci guardammo fra le ciglia socchiuse per un tempo che mi parve eterno, fronte contro fronte, mescolando i nostri respiri. Edward mi sfiorò le labbra socchiuse con l’indice della mano destra, disegnandone i contorni, come per tranquillizzarmi o per farmi impazzire.

“ Edward…”

Lo chiamai, più in un gemito che in un basso sussurro.

“ Si, Bella.”

Mi sussurrò, in una maniera che avrebbero dovuto censurare al più presto, baciandomi ancora le labbra, ritirandole troppo presto, perché potessi approfondire il loro contatto.

“ Amore…anch’io, ti desidero. Ma, dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza. La festa non è ancora finita.”

Mugugnai insoddisfatta, nascondendo il viso sul suo petto, abbracciandolo stretto.

Lo sentii ridere carezzevole.

“ Coraggio. Ancora un po’…solo un altro po’...Chris ha quasi finito di scartare tutti i regali.”

Annuii, sbuffando. Io lo volevo ora! Pregai che Chris si sbrigasse al più presto.

Edward mi abbracciò sorridente, accarezzandomi la schiena e baciandomi il capo, cullandomi dolcemente, fra le sue braccia.

“ Adoro, quando sei così impaziente.”

Sorrisi, mordendogli il mento, facendolo esclamare sorpreso.

“ E’ passata alla vendetta. Bene.”

Risi, baciandogli la linea elastica del collo.

“ Vedrai come ti punirò.”

Mi minacciò scherzoso e suadente, catturando il lobo del mio orecchio sinistro fra le labbra.

Sorrisi, divertita ed insieme euforica.

“ Non vedo l’ora.”

Edward non rise, ma mi baciò sulla bocca, quasi affamato delle mie labbra. Quando si staccò, ero inaspettatamente ansante. Mi sorrise, mentre anche lui riprendeva fiato.

“ Rimpiangerai, di averlo detto.”

“ Jenna!”

Esclamò Heather all’improvviso, correndo verso di lei e sospingendola verso gli altri, non dandomi il tempo di rispondere a tono ad Edward, che mi cinse la vita, sorridente. Gli diedi un pizzicotto sul dorso della mano poggiata sul mio fianco, per togliergli quell’aria soddisfatta in viso, che lo rendeva eccessivamente sexy. Una violenza per il mio già scarso autocontrollo, che il bacio di poco prima aveva già messo a dura prova.

Il risultato, fu solo una sua risata vibrante, che causò una cascata di brividi di piacere lungo la schiena. Cercai di distrarmi, osservando Chris che veniva condotto da Alice verso l’improvvisata pista da ballo, proprio di fronte a Jenna, ancora con le braccia incrociate al petto.

“ Adesso, Jenna ballerà con Chris.”

Disse Heather, come se nulla fosse, mentre Alice metteva un altro CD nel lettore stereo.

“ Cosa?! Oh, no! No, no, io…io non so ballare. Davvero, sarebbe una catastrofe…”

“ Più di così?”

Fu il commento sarcastico di Jenna, borbottato più a se stessa, che a lui. Comunque, Chris le lanciò una sguardo sorpreso e strano allo stesso tempo. Sembrava imbarazzato, terrorizzato e anche…felice?

“ Coraggio, non sarà male.”

Disse Alice, facendo partire una melodia familiare. Guardai Edward, stupita e contenta, nel riconoscerla. Era Clair de lune, di Debussy.

Edward, senza dire nulla, mi strinse a sé, cominciando a dondolarsi e trascinando anche me, in quel lento delizioso e ricolmo di ricordi. Se chiudevo gli occhi, riuscivo quasi a ricordare, fra la nebbia dei miei ricordi di umana, l’odore della pioggia, le gocce del temporale che cadevano sul parabrezza della Volvo argentata di Edward, la sua sorpresa nel sapere che conoscevo quella canzone, che ne ricordavo ogni singola nota, il suo sorriso, pronto a scaldarmi il cuore, quel lontano giorno, a Forks, quando scoprii di essermi innamorata di lui, irrimediabilmente, perdutamente, incondizionatamente.

Quanto tempo era passato d’allora, quanti ricordi…ma niente, niente del mio passato era paragonabile alla gioia che sentivo scorrere nelle mie vene, lì, fra le braccia di Edward.

Mi voltai, giusto in tempo per vedere Jenna prendere le mani, inerti lungo i fianchi, di Chris, che la guardò stranito, e portargliele sui fianchi.

“ Ti insegno io, a ballare.”

Gli disse, semplicemente, ma sempre mantenendo un tono fermo.

Tutti si voltarono ad osservarli, sorpresi che Jenna avesse finalmente rivolto la parola a Chris.

“ O-Ok.”

Balbettò lui, il più confuso e turbato di tutti.

Lasciò che Jenna portasse le mani dietro il suo collo, lo sguardo a terra, per misurare la distanza fra di loro.

“ Bene. Adesso, chiudi gli occhi. No! Le mani, vanno più giù.”

Disse, riportando le sue mani sulla vita, visto che erano scivolate più in su, sui fianchi, quasi vergognose. Chris annuì, docile ed impacciato.

“ Ora, chiudi gli occhi.”

Gli ordinò, sempre intransigente. Chris lo fece, trattenendo il respiro.

“ Respira. Piano, lentamente…”

Chris tirò un lungo sospiro, seguendo le istruzioni di Jenna, impartitegli con tono sussurrato e meno tagliente, quasi ingentilito.

“ Rilassati. Lasciati trascinare dalla musica. E’ dolce, è quieta…Immagina di essere immerso nelle acque del mare. Ti piace il mare?”

Gli chiese, come se lo stesse iponitizzando.

“ Si, moltissimo. Non ci vado da tanto tempo…”

Le rispose, quasi in trance. Vidi Jenna sollevare un angolo della bocca, quasi pronta ad un raro sorriso, ma dovette ricredersi, perché si inumidì svelta le labbra, ritornando al suo discorso.

“ Molto bene. Sei a mare, il vento soffia leggero e tu ti lasci cullare dalle onde, che si infrangono dolcemente su di te.”

Fece una pausa, come per assicurarsi che Chris stesse effettivamente immaginando di stare facendo un bagno a mare. Quando lui annuì, quasi in un altro mondo, Jenna continuò, ora con tono soave, ipnotico.

“ Stai galleggiando. Galleggi, galleggi…e più galleggi e più ti senti leggero, molto leggero. Ti senti in pace col mondo, mentre l’acqua ti avvolge e ti accarezza, lentamente, dolcemente…”

Chris annuì e respirò quieto, quasi come se fosse addormentato.

“ Immagina che le onde del mare, siano le note della musica che ascolti. Galleggi, ma dondoli, galleggi, ma dondoli…”

Gli sussurrò quieta Jenna, facendo scivolare le mani sulle sue spalle. Vidi Chris irrigidirsi, come scottato, ma non reagì.

Quasi inaspettatamente, iniziò a dondolare sul posto, seguito da Jenna. Destra, sinistra, destra sinistra, sinistra, destra…e così fecero per tutta la durata della canzone.

Chris era ancora ad occhi chiusi e li riaprì, soltanto quando l’ultima nota del piano vibrò nell’aria.

Guardò Jenna con espressione confusa, ma rilassata. Jenna abbassò le mani, mentre Chris non abbandonò la presa leggera sulla sua vita. Si guardarono negli occhi, silenziosi e meditabondi, ma rapiti palesemente l’uno dallo sguardo dell’altra.

“ Be’…non male per una prima volta.”

Disse sbrigativa Jenna, rompendo quello scambio di sguardi intenso.

Chris aggrottò la fronte.

“ Come?”

Chiese confuso.

“ Hai ballato.”

Gli disse Jenna, ferma ma già distante.

“ Ah, davvero?”

“ Si, e anche molto bene.”

Confermò Emmett, sorridendo allegro.

“ Strano…non me ne sono reso conto.”

Sorrise leggero, ma con un brillio soddisfatto negli occhi cangianti, felice di non aver fatto la figura dell’idiota. Si votò di scatto, come colto da un pensiero improvviso, giusto in tempo per vedere Jenna scivolare in giardino, aprendo la porta a vetri scorrevole, che dava in veranda. Abbassò la mano e ripose il braccio lungo il fianco destro, che aveva allungato come per afferrarla, un gesto istintivo che non si curò d’interpretare.

Mi sorpresi di rivedere subito dopo Jenna rientrare in casa, fra le mani una pesante tela lavorata di fresco.

“ Ho anch’io un regalo per Christopher.”

Disse, con uno strano sorriso sul volto.

Chris la guardò a bocca aperta, stupito, mentre Heather sbatteva le mani, euforica.

“ Davvero? E cos’è?”

“ Ma è meraviglioso.”

Disse Suzanne, sorridendo lieta.

“ E’ stato un pensiero gentile, il tuo, Jenna.”

Concordò Esme, scambiandosi uno sguardo compiaciuto e sollevato con l’amica.

Ma il loro sorriso scomparve, quando Jenna pose il quadro sul cavalletto nell’angolo, spostandolo al centro, in modo che tutti potessero vederlo.

Non ero un’esperta di arte contemporanea, ma riuscivo a capirne abbastanza, per giudicare la tela di Jenna non certo un classico.

Era un quadro contorto, quello che l’aveva impegnata nella composizione tutto il pomeriggio, e mi bastò un’occhiata veloce, per capire che i sentimenti che l’avevano animata, non erano stati del tutto pacifici.

Era pieno di blu elettrico e con frequenti sfumature color della notte, con schizzi di nero disseminati ovunque, con una lunga striscia scura sul fondo, che raggiungeva quasi la metà del quadro. Al centro, c’era soltanto una lunga e sottile pennellata di colore rosso, così forte da calamitare l’attenzione immediatamente sull’osservatore.

Tutti noi rimanemmo in silenzio per lunghi istante, osservando il quadro in tutte le direzioni. Finché Suzanne intervenne, con un tono di voce che voleva essere cameratesco.

“ E’ delizioso, cara.”

Subito tutti annuirono.

“ Oh, si! Non ho mai visto nulla di più...dinamico in vita mia.”

La sostenne Esme, meno disinvolta.

“ E’ un quadro eccezionale, Jenna.”

Disse pacato Carlisle, con un sorriso rassicurante. Jack non disse nulla, ma si limitò ad osservare accigliato Jenna.

“ A me sembra che abbia sgozzato un capretto, su un tavolo molto sporco.”

Fu il commento rauco di Kayle, causando uno scoppio di risa da parte di Emmett. Rosalie gli diede una gomitata nelle costole, per farlo smettere.

“ Tesoro, non prendere in giro, Jenna. E’ arte!”

Lo rimproverò dolce Heather, indicando con passione il quadro.

“ Cosa rappresenta esattamente, Jenna?”

Chiese Jasper, reclinando il capo da un lato, incuriosito.

Jenna si avvicinò al quadro, con passo fermo e sbrigativa disse:

“ Irritazione.”

Indicò il blu elettrico del fondo.

“ Angoscia.”

Disse, facendo scorrere l’indice sul nero intenso del bordo.

“ Rabbia.”

Terminò, schiacciando il palmo della mano al centro, proprio sul rivolo di pittura rosso sangue.

Ci fu un momento di immobile silenzio, finché non esclamai:

“ Geniale!”

Edward mi lanciò un’occhiata accigliata, ma sorridente, mentre tanti paia di occhi dorati mi osservavano confusi.

“ Insomma…è molto realistico.”

Continuai, senza la minima idea di cosa stessi dicendo, ma tutto pur di non far sprofondare la festa in una catastrofe.

“ Quei blu e quel rosso…”

Dissi, annuendo sbigottita, cercando di ostentare un’aria incantata, in un’ imitazione perfetta di Stendhal davanti ai quadri impressionisti del Louvre.

“ Hai dimenticato il nero.”

Disse Kayle, divertito.

“ Be’…non è il mio colore preferito, ma nell’insieme è perfetto.”

Aggiunsi frettolosa, cercando di non apparire più stupida di quanto già non mi sentissi.

Inaspettatamente, Chris si accodò al mio elogio.

“ Hai ragione.”

Disse titubante, calamitando l’attenzione meravigliata di tutti i presenti.

“ Bella ha ragione.”

Ripeté, con tono più deciso. Si volse verso Jenna, che lo guardava accigliata, sorridendole sincero. Si avvicinò alla tela e la prese fra le mani, delicatamente.

“ Credo proprio che lo metterò nella mia stanza. Se per voi va bene, signora Stuart.”

Disse, rivolto a Suzanne. Lei annuì, portandosi una mano sul petto, quasi colpita dalla reazione gentile e affabile del suo nuovo figlio acquisito.

“ Ma certamente, Chris. Ti prego, chiamami pure Suzanne.”

Chris sghignazzò timidamente.

“ Va bene. Grazie…Suzanne.”

Dopo un breve sospiro, si voltò lentamente verso Jenna, riservandole lo stesso sorriso garbato di poco fa.

“ Grazie anche a te, Jenna.”

“ Guarda ora!”

Mi disse sibillina Alice all’orecchio, smorzando una risatina divertita e cristallina vicino al mio orecchio sinistro. Si era avvicinata senza farsi sentire.

Chris si abbassò di pochi centimetri, accostando il viso a quello di Jenna, posandole un bacio sulla guancia, scostandosi  velocemente, così come si era sporto. Era stato un gesto affettuoso, privo di malizia, lo stesso che gli avevo visto riservare ad Heather, una volta scartati i suoi cinque regali. Un tocco semplice, quasi meccanico, che forse non si sarebbe accorto neppure di aver compiuto, se non fosse stato per la reazione del resto dei presenti.

Notai Rosalie irrigidirsi e sgranare gli occhi a quella vista ed Emmett accentuare il suo sorriso. Kayle era sorpreso quanto Rosalie ed Heather aveva portato una mano alla bocca, per nascondere il sorriso.

Attesi la reazione spaventosa di Jenna, deglutendo nervosa, i nervi a fior di pelle che presagivano tempesta. Ma, stranamente, Jenna rimase impassibile e Chris ne parve stupito, ma non lo diede a vedere. Sorridendo a fior di labbra e mordendosi il labbro inferiore, avanzò con passo misurato ed elegante verso di me, Edward e Alice, che gongolava al mio fianco, euforica. Evidentemente, aveva già previsto tutto in una delle sue visioni. Era diretto alle scale, ma prima di superarci, Jenna, in un nanosecondo, lo affiancò e senza una parola gli sfilò il quadro da sotto il braccio, piegandolo e distruggendolo, come se avesse appallottolato un foglio di carta.

Pestò con poco garbo i residui della tela al suolo, fulminando con lo sguardo un pietrificato Chris.

“ Ma…Jenna…”

Iniziò lui, le spalle tese, come se fosse pronto a parare una sua reazione violenta. Ma una nuova occhiata oscura di Jenna, lo costrinse a tacere.

“ Perché lo hai distrutto?”

Continuò per lui Suzanne, irritata ed indispettita per il gesto della figlia.

“ Era orrendo.”

Disse, abbassando lo sguardo al suolo. Chris la guardò, quasi intenerito, rilassando i muscoli tesi delle braccia.

“ Non è vero…”

“ Invece si!”

Esclamò Jenna, compiendo un gesto affettato con il capo, quasi a scacciare una mosca molesta, accigliata e con una banda di capelli a coprirle metà viso.

Chris tacque, osservandola dispiaciuto.

“ Non riesco neanche più a dipingere.”

Mormorò, quasi fra sé, assumendo un’espressione frustrata.

Alzò lo sguardo verso Chris, come ad incenerirlo con un’occhiata avvelenata.

“ Sarai contento, adesso!”

Esclamò, per poi ignorare il richiamo di sua madre, spalancare la porta d’ingresso e correre verso la foresta.

Sospirai, notando l’espressione abbattuta di Chris, quella mortificata di Suzanne e quella rassicurante, ma preoccupata di Heather.

Come sospettavo, la festa era terminata in una catastrofe.

 

Angolo dell’autrice.

 

Scusate per l’imminente ritardo, ma ho avuto un calo d’ispirazione. Sarà stato il caldo oppure il clima vacanziero ad ammorbidire la mia mente, chissà!

Comunque, spero vivamente che vi sia piaciuto il nuovo capitolo.

ATTENZIONE: Vi informo che il prossimo aggiornamento avverrà a breve, possibilmente la prossima settimana, nel week-end magari, ma non vi darò una data precisa, per paura di non riuscire a mantenere la promessa di aggiornare in tempo.

E adesso passiamo ai…

 

Ringraziamenti a…

 

Monica87mi: Monica, ciao! XD Spero di non averti perduta per sempre…Grazie mille per il tuo immancabile commento. Già, gli intrighi ci sono e si infetteranno ancora di più! XD Baci baci e a presto, Fuffy91! ^__^*

 

Beuzz94: Mia carissima Beuzz! Ciao, cara! Mi dispiace, ultimamente non mantengo molto le mie promesse, per i motivi che avrai sicuramente letto sopra! Scusami tanto, ma l’ispirazione, ripeto, va e viene birichina e a volte si fa desiderare! Spero che avrai ancora la pazienza di seguirmi e di recensire le mie storie, che mi fa sempre, inutile dirtelo, un enorme piacere! XD Grazie tantissimo per aver commentato il quarto capitolo! Kayle potrebbe scioccare cme personaggio: terribilmente intrigante e spudoratamete sincero, potrebbe risultare invadente, a volte, ma è nella sua natura. E’ un personaggio che non conosce tabù, un outsider per eccellenza, che adora gli schemi solo per trasgredirli. Sono orgogliosa di aver creato un vampiro ancora con qualche difetto, capace di tramutarli in pregi. E questo capitolo, ti è piaciuto?? Jenna credo che ti sarà antipatica per ancora un po’ di tempo, ma ti assicuro che un giorno la adorerai! XD

Bacioni e a presto, Fuffy91! ^__^*

 

Grazie mille anche a coloro che seguono, mettono fra le storie preferite e leggono questa storia!! Bacioni anche a voi, lettori silenziosi!! ^__^*

 

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