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Autore: LucreziaPo    27/08/2011    4 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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“Avete fatto cosa? Ma siete impazziti?”

Keira guardò James e Sirius come se…no, perché di stupiva?

Non erano sempre stati dei veri e propri pazzi?

Rise, le lacrime agli occhi, gettando la testa all’indietro e liberandosi di tutta quell’ansia che aveva accumulato in quegli ultimi tempi.

“Volevamo torturarlo un altro po’…avevamo un sacco di idee per una lunga e tormentata persecuzione, ma…”iniziò Sirius.

“Abbiamo pensato di farla finita in fretta! Avresti dovuto vedere la sua faccia! Era…era pazzesca!”

Gli occhi color nocciola di James brillavano di felicità e si ritrovarono a scambiare uno sguardo con quelli di Sirius.

 

“Riesci a sentirne l’energia? Keira, sentila. Chiudi gli occhi ed assaporala. Cosa pensi che accadrà se ci provi?”

“Cadrò. Cadrò sicuramente. Non la monto da anni e sono arrugginita. Parecchio arrugginita. Non ricordo neanche le regole del gioco!”

“Allora, la Pluffa è questa palla rossa. I cacciatori, che sono tre, se la lanciano e cercano di centrare uno dei cerchi che il portiere difende. Ci sono due Bolidi, che hanno il compito di disarcionare i giocatori ed i battitori, che sono due, hanno il compito di mandarli via e di colpirli con la loro mazza. Il cercatore ha il compito di prendere il Boccino D’oro e così la partita è conclusa. Vince chi fa più punti.”spiegò James, in fretta.

Era circa mezz’ora che cercava di convincere Keira a salire sulla scopa e volare.

La ragazza era riuscita a salire, ma non aveva ancora il coraggio di darsi lo slancio e innalzarsi.

Stringeva così forte il manico da rischiare di romperlo.

Sirius ed Harry volavano in cerchio accanto a lei ed a James, ancora a terra.

“Andiamo. Non c’è nulla da temere.”la rassicurò Sirius e le tese la mano, ma la ragazza scosse il capo e si strinse più forte.

Erano nel giardino di casa, in un caldo pomeriggio.

Keira lanciò uno sguardo a Lily che si godeva la scena, seduta sul dondolo.

“Vengo, se sale anche Lily sulla scopa.”

Lily sbarrò gli occhi.

Salire su una scopa?

“Non ne sono capace!”

“Moglie di un campione di Quidditch ed incapace di salire su un manico di scopa.”disse James, prendendola in giro e ricevette un’occhiataccia.

Lily sospirò.

Se era l’unico modo per tranquillizzare Keira…

Lily detestava volare, o meglio, non le piaceva volare da sola.

Se in compagnia di James, andava benissimo, ma non si sentiva sicura da sola.

Sospirò e si diede la spinta con i piedi, sollevandosi dal terreno.

La brezza calda dell’estate le scompigliò i capelli, legati a coda, ed osservò Keira con un’espressione che sperava fosse rassicurante.

“Paura di volare?”bisbigliò Harry.

Lily annuì.

“Un po’.”

Keira si rassegnò a darsi la spinta, sempre stringendo con forza la scopa.

La brezza le accarezzò il viso e sentì la familiare sensazione d’eccitazione mista a paura che la prendeva ogni volta che le capitava di volare.

E non volava da quasi 20 anni, ormai.

Aveva dimenticato l’emozione di salire sempre più su, di fondersi con il cielo, di muoversi tra le nuvole…

Era una sensazione fantastica, di pura libertà.

Bastò pochissimo per riabituarsi a volare e stupì tutti iniziando a fare giravolte e volare sempre più su.

Con un sorriso Sirius inclinò la sua scopa e la raggiunse.

“Non era così male, visto? Ti devi solo riabituare…”

“E’ bellissimo.”ammise lei, le guance rosse per l’eccitazione.

I capelli, tornati del colore naturale, castano, le svolazzavano attorno al viso e lei rideva.

Si sentiva benissimo, nonostante il timore iniziale.

Aveva rifiutato la magia nella sua vita per così tanto tempo che vedere Lily, James, Harry e gli altri usarla così spensieratamente l’aveva messa un po’ a disagio.

Era molto arrugginita anche con i semplici incantesimi e la sua bacchetta l’aveva quasi distrutta anni fa in un momento di rabbia e non sapeva che fine avesse fatto.

Doveva procurarsene un’altra a e imparare di nuovo tutti gli incantesimi più importanti.

Amava il mondo babbano, ma ora che aveva rivisto il suo vecchio mondo, quello magico, sentiva di non poterne fare più a meno.

Soprattutto non riusciva a fare a meno di Sirius, che volava accanto a lei, i capelli scuri, leggermente brizzolati, scompigliati dalla brezza calda e gli occhi brillanti.

Si vedeva quanto fosse felice e dopo tutto quello che aveva passato e sofferto, aveva il diritto di esserlo.

E lei voleva renderlo felice.

Ora che s’erano ritrovati non aveva intenzione di lasciarlo andare.

Ma il suo tour vedeva Londra come tappa, ma ne prevedeva anche molte altre, lontane da lì.

Sarebbe dovuta andare via, allontanarsi dai suoi amici che solo pochi giorni fa aveva ritrovato…

“Stai bene? Ehi? C’è qualcuno in casa?”

Keira sussultò e per poco non cadde dalla scopa quando Sirius le sventolò una mano dinanzi al viso.

Si riscosse dai suoi pensieri e si raddrizzò sul manico.

“S-sì.”

“Cos’è successo? A cosa stavi pensando?”

Keira era fin troppo pensierosa.

“Al tour.”ammise lei.

Planarono dolcemente in un campo, scendendo dalle scope.

Sirius la guardava, incuriosito.

Il tour?

Perché la turbava tanto?

La conosceva bene, ed anche se non si vedevano da anni, era in grado di capire quando qualcosa non andava.

Come in quel momento.

“Ed allora?”

“Mi porterà lontano da qui, Sirius. La prossima tappa è tra una settimana e sarà a Los Angeles.”

Sirius sgranò gli occhi, stupito.

Los Angeles?

Così lontano?

“E non vuoi lasciarci così presto.”indovinò.

“Giusto.”

Keira iniziò a passeggiare per il parco, semi-deserto.

Essendo un villaggio di maghi, nessuno s’era stupito di vederli spuntare dall’alto a cavallo di manici di scopa.

La ragazza aveva un’espressione triste,

“Ci sono le scope, la Polvere Volante, la Materializzazione per andare da un posto all’altro. Ci vedremo sicuramente, non è un problema.”

“Lo è per me! Non voglio separarmi da voi così presto, Sirius! Non sono in grado di smaterializzarmi, la mia bacchetta è chissà dove…sono come un undicenne che appena scoperto di essere una strega e che non sa dove mettere le mani!”

Keira si passò una mano tra i capelli, nervosamente.

Sentiva lo stomaco stringersi in una morsa al pensiero di doversi separare dai suoi amici.

Aveva vissuto con loro per quasi una settimana, in una sorta di limbo di felicità, aveva riscoperto il suono della risata di Lily, i battibecchi e gli scherzi di Sirius e James, la dolcezza e la simpatia di Dora e Remus, l’amore di Sirius, aveva imparato a conoscere Harry, così simile a suo padre, eppure per tanti versi così differente…

E non era pronta a rinunciare a tutto questo e si chiese se lo sarebbe mai stata.

Sentì le lacrime farsi strada e prima che potesse rendersene conto si ritrovò tra le braccia di Sirius.

Il giovane la guardava con affetto e la strinse a sé, carezzandole i capelli scuri.

“So che non vuoi allontanarti da noi, ma potremo sempre vederci ed appena imparerai a smaterializzarti, verrai tutte le volte che vorrai. Keira, questa è casa tua. Noi siamo la tua casa e non ti lasceremo solo perché devi andare in tour.”le promise con affetto.

Ispirò il profumo dei suoi capelli, le sfiorò la pelle liscia, abbracciandola.

Quanto gli era mancata!

Prima non se n’era mai reso conto appieno, ma ora…

Averla sempre accanto a sé era stato magico, davvero incredibile e la prospettiva di lasciarla andare, anche solo per un tour ed essere limitati dalle distanze, con o senza l’aiuto della magia, non gli andava affatto bene.

“Vieni via con me.”disse lei d’un tratto.

Non seppe cosa la spinse a dirlo, ma tacque subito dopo.

Sirius si staccò piano da Keira e la guardò.

“Cosa? Venire via?”

Keira scosse immediatamente il capo.

“Scusa, non avrei dovuto dire nulla! Qui hai il tuo lavoro, la tua casa, la tua famiglia…non…scusami, ho detto una cosa stupida.”

Keira fece per allontanarsi, il cuore di piombo, ma Sirius la prese per un braccio.

Era rimasto perplesso alla sua richiesta.

Andare via da Godric’s Hollow?

Non c’aveva mai pensato prima d’ora.

Era l’unico posto stabile in cui avesse mai vissuto dopo anni ed anni di prigione ad Azkaban e di vagabondaggio.

Era la sua casa, un rifugio sicuro, con Lily, James ed Harry e tutti gli altri.

Ed ora Keira gli chiedeva di venire via con lui.

Guardò la donna di fronte a sé.

Era la sua Keira.

La ragazza diciassettenne che l’aveva travolto con la sua testardaggine, simpatia ed irruenza durante l’ultimo anno ad Hogwarts, la giovane con cui aveva condiviso le sue più intense esperienze d’amore, di passione, di paura…aveva vissuto con lei per quasi tre anni, prima della morte dei loro migliori amici, quando tutto era stato stravolto.

Ed ora era lì, di fronte a lui, invecchiata leggermente, più seria e malinconica, ma sempre la sua donna.

“D’accordo. Verrò via con te.”le promise, prima di chinarsi su di lei e baciarla con passione.

Lasciò che le loro labbra si sfiorassero dolcemente per un po’ prima di approfondire il bacio e lasciare che le loro lingue s’intrecciassero e danzassero nelle loro bocche.

 

Sirius accompagnò Keira nell’ufficio di registrazione, rimanendo ad ascoltarla cantare.

La voce riempiva l’abitacolo ed era dolce e potente come se la ricordava.

Di colpo fu sommerso dai ricordi di tutte le loro prove nella Stanza delle Necessità, di tutte le volte in cui l’aveva aiutata a comporre un brano od aveva cantato con lei, del saggio di fine anno…

Ogni canzone scritta durante il loro periodo ad Hogwarts ricordava i loro sentimenti di quel momento: la paura, l’agitazione per la guerra che imperversava, il bisogno di sostenersi l’un l’altro, nonostante le differenze, nonostante le lontananze…le loro amicizie erano cambiate nel corso del tempo, i vecchi amici di Hogwarts erano cambiati, erano scappati, per timore, per vigliaccheria…

Sirius ricordava bene la paura di quei momenti in cui nessun posto sembrava sicuro.

Ricordava James che tentava di sdrammatizzare con delle battute ogni situazione, ma lui, Sirius, era l’unico a vedere quanto fosse teso il suo volto quando si perdeva nei suoi pensieri, mentre osservava il fuoco del camino della casa di Grifondoro spegnersi o quando stringeva i suoi amici.

Tutto ora era diverso.

C’era ancora agitazione perché molti Mangiamorte erano a piede libero e tutti volevano vendicarsi su Harry per aver ucciso Voldemort, ma finalmente la paura si stava dissolvendo.

Udì Keira finire la sua canzone e si riscosse dai suoi pensieri.

Keira si tolse le cuffie ed il microfono e lo raggiunse fuori dallo studio.

“Non capisco perché usi questi attrezzi babbani per poter registrare o cantare. Sei una strega, no? Usa la magia.”

“Se mi ricordassi come si fa…”

“Ah, ora vuoi riprendere ad usarla?”

Sirius ridacchiò.

Keira s’era impuntata a non voler usare la magia per nulla prima d’allora.

Lei rise.

“Sì, ora voglio usarla!”

Le sembrava un’ottima idea, anche se era difficile ricominciare tutto daccapo.

“Qualche incantesimo lo ricordo, ma ho bisogno di una nuova bacchetta. Devo andare da Olivander.”

Sirius sorrise.

Era come seguire una scolaretta ai suoi primi passi nel mondo della magia.

 

Quella sera Molly aveva invitato tutti a cenare da loro ed il giardino dei Weasley era ancora più confusionario e schiamazzante del solito.

La famiglia Weasley al completo, più Fleur e la famiglia Lupin, Potter, Sirius e Keira affollavano il gigantesco tavolo.

Era una serata splendida, rinfrescata da una brezza lieve.

Hermione e Ginny, ed anche la signora Weasley a dirla tutta, non s’erano ancora abituate ad avere con loro Keira che era una vera e propria celebrità nei due mondi, babbano e magico.

L’ascoltavano incantate mentre parlava ed arrossivano come scolarette di fronte al loro idolo se lei rivolgeva lo sguardo verso di loro.

D’altro canto anche Keira si sentiva un po’ strana a stare con tutte quelle persone.

Non era affatto abituata ad essere circondata da amici.

Era spesso circondata da persone, ma facevano parte del suo staff, erano il suo manager, la sua truccatrice Iolanda…mentre loro erano semplicemente tutti amici.

“Dimmi, dov’è la prossima tappa del tour?”chiese Hermione, interessata.

“A Los Angeles. Tra una settimana.”

Tutti si voltarono a guardarla, soprattutto Lily e James.

“Cosa? Te ne devi andare via così presto?”esclamò Lily. “Ma non puoi! Sei appena arrivata! Non puoi rimandare?”

Keira scosse il capo tristemente.

Tutti l’osservavano, in attesa che parlasse.

“Non posso, purtroppo. È già una fortuna avere avuto la possibilità di fare questo tour, non posso rimandare oltre.”ammise.

Gli dispiaceva separarsi da loro.

Era scappata per così tanto tempo e la musica, i viaggi, i concerti erano stati dei modi per fuggire.

Ma ora che aveva trovato stabilità doveva andarsene di nuovo e non voleva.

“Ti insegneremo di nuovo tutto sulla magia, sui viaggi con la Polvere Volante e tutto il resto e ci manterremo in comunicazione. Mi hai detto che il tour finisce tra un paio di mesi, no?”disse Lily, allegra.

Non aveva molta voglia di separarsi dalla sua migliore amica, ma non era neanche giusto costringerla a rimanere.

“Non puoi farti accompagnare e tornare qui?”chiese Ginny.

Fu Hermione a rispondere.

“Lei fa concerti anche per i Babbani. Come giustificherebbe l’apparire ed il riapparire da un posto all’altro? E poi è difficile. C’è il rischio che qualcuno scopra della magia e via dicendo.”

Keira annuì gravemente.

“Avevo chiesto a Sirius di accompagnarmi in questi ultimi due mesi.”rivelò, incautamente.

Cadde il silenzio.

James la guardò, tacendo.

Sirius?

Lanciò uno sguardo al fratello che non guardava nella sua stessa direzione.

“Ti avrà detto di no, immagino.”mormorò James e solo allora Sirius lo guardò.

“Veramente le ho detto di sì, Jamie.”

“Ah.”fu il solo commento di James che rivolse lo sguardo al suo piatto.

Due mesi.

Sirius voleva andarsene?

Anche Lily, Harry e Remus guardarono Sirius.

Aveva davvero deciso di accompagnare Keira nel tour?

Per due mesi?

“Vuoi andartene?”

La domanda di Harry scombussolò Sirius che alzò lo sguardo verso quegli occhi verdi.

Vi lesse rabbia, frustrazione.

Dannazione, Sirius era appena tornato e già voleva andarsene? Per quella donna?

“Harry, io…”iniziò, ma il ragazzo rifiutò di ascoltarlo, voltando il capo verso l’altro lato.

Sentiva un peso sul cuore.

Anche James evitava il suo sguardo, ma Sirius sapeva che avrebbe riservato la sfuriata a più tardi.

Lo conosceva troppo bene per non capire quanto la semplice decisione di allontanarsi per Keira l’avrebbe ferito.

Lo conosceva da tutta la sua vita e non erano mai stati separati, se non quando James era morto.

 

“Non posso credere che tu le abbia detto di sì! Non me ne hai neanche fatto parola!”esclamò James, chiudendo la porta del salotto e voltandosi verso Sirius come una furia.

Non riusciva a crederci!

“Che cosa avrei dovuto dire, James? Era così afflitta al pensiero di doversene andare che…”

“Hai deciso di andartene anche tu dall’altro capo del mondo? Per due mesi?”

“Se si fosse trattato di te e di Lily cosa avresti fatto?”gridò anche Sirius.

“Io non avrei lasciato la mia famiglia, dopo essere appena tornato dalla morte, per spassarmela con la prima ex che mi si presenta alla porta!”

James tacque, rendendosi conto di essersi spinto un po’ oltre.

“Tu non vuoi che me ne vada.”disse Sirius, calmandosi, dopo un attimo di silenzio.

Incrociò gli occhi color nocciola dell’amico che non rispose, ma era scontato.

“No, lo sai benissimo.”ammise. “Qui c’è la tua casa, la tua famiglia, i tuoi amici…so che la ami, ma vuoi davvero andartene da qui?”

“Sono fuggito da Azkaban, credi che non me la sappia cavare oltreoceano?”

“No, voglio solo dirti che non sono d’accordo che tu te ne vada. E puoi stare certo che neanche Harry lo sarà.”

Sirius guardò James, gli occhi serrati.

“Non puoi mettermelo contro!”

“Non voglio farlo, ma hai visto come ha reagito oggi quando ha saputo che te ne andavi!

Dannazione, se non vuoi farlo per noi amici, farlo per lui! Sei morto davanti ai suoi occhi, sei tornato da pochissimo e state sempre insieme…come pensi che reagirà se tu te ne andrai?”

Sirius tacque.

Davvero non sapeva cosa dire.


Finalmente sono tornata!!!!!
Spero che vi piaccia questo capitolo e prometto (spero) di essere molto più presente d'ora in poi!
  
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