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Autore: suni    29/04/2006    1 recensioni
Malandrini. Sogni. Speranze. Desideri. Risate. Lacrime. Attimi di vita sbiaditi dal tempo. Argomento non nuovo ma trattato spero con originalità. Fatemi sapere.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6: Un pomeriggio qualunque di Felpato e Ramoso

Salve a tutti…

Questa settimana ho finalmente deciso di aggiornare questa storia a discapito dell’altra… Mi è un po’ dispiaciuto ma del resto era troppo tempo che veniva trascurata. E del resto, chissà che non riesca a fare entrambe…

Non c’è altro da aggiungere, direi, salvo le mie scuse anticipate per ogni eventuale errore cronologico et incoerenza che vi prego di farmi notare onde porre tempestivo rimedio. Per altro, sto lavorando –un po’ lentamente- alla correzione dei capitoli precedenti che presto (si fa per dire…) verranno ripubblicati.

Divertitevi

suni

 

CAPITOLO 6

 Un pomeriggio qualunque di Felpato e Ramoso

 

 

“Per la barba di Merlino, che palle questi G.U.F.O.!!” sbotta Sirius chiudendo di scatto il libro di Pozioni. La sua rumorosa esclamazione gli attira addosso gli sguardi esasperati di buona parte degli studenti presenti in biblioteca.

Remus leva per un attimo lo sguardo al cielo, con un sospiro.

“Manca meno di un mese agli esami, Sirius, e tu sei mostruosamente in ritardo con il programma…” gli ricorda con un filo di severità.

“Posso cavarmela egregiamente in quasi tutte le materie, e…” iniziò lui sulle difensive.

“Puoi strappare qualche Accettabile qua e là, sì, -concede Remus scherzoso- ma per quanto riguarda Pozioni…” scuote lentamente la testa.

“Beh, non sono mica Mocciosus, che sforna un Eccellente dopo l’altro in quell’orribile materia!!” scatta Sirius alzandosi e iniziando a raccogliere i libri.

“Anche io prendo sempre Eccellente in Pozioni –replica Remus risentito- ma non per questo… Ma dove stai andando?” chiede, mentre Sirius si allontana.

“A cercare Ramoso… Sono stufo di fondermi il cervello” risponde Sirius cupo, andandosene.

Remus fa spallucce e torna a concentrarsi su Aritmanzie: inutile discutere con Sirius, è esattamente come fare a testate contro un muro. Gli getta un’ultima occhiata mentre esce, e poi si immerge nello studio.

Io non so come cacchio fa Remus a stare sempre piegato sui libri…Per me è fuori di testa. Considera Sirius –momentaneamente dimentico delle innumerevoli giornate trascorse da Remus a fare tutto fuorché studiare- entrando soprappensiero nella sala comune dei Grifondoro e andando a sbattere contro qualcuno che ne stava uscendo.

“Che… Oh, buongiorno Evans!” brontola massaggiandosi la spalla contro cui ha cozzato la testa della ragazza.

“Black… Dovevo aspettarmelo…” sibila lei lanciandogli un’occhiataccia prima di uscire.

Sirius scrolla la testa e riprende a camminare verso il dormitorio. Davvero non capisce cosa ci trovi Jim in quella. Per lui è semplicemente insopportabile, perbenista e bacchettona. Sarà anche carina, ma Hogwarts è piena di ragazzette con un bel sedere, e anche con un carattere un po’ meno irritante.

Spalanca la porta della loro stanza per trovarla desolatamente vuota. Non c’è nemmeno Frank.

Jim non sta studiando, visto che non era in biblioteca, e non sta nemmeno perseguitando Lily Evans, dal momento che l’ha appena incrociata da sola; perciò, escludendo che sia andato a tormentare l’Unticcio da solo, rimangono solo un paio di posti in cui è probabile trovarlo: la cucina o il campo di Quidditch… Stante che hanno pranzato –per la seconda volta- da poco più di un’ora, Sirius afferra la propria scopa ed esce dal dormitorio di gran carriera, precipitandosi giù per le scale. Un bel volo è quel che ci vuole per scaricare la tensione accumulata in quei quaranta, lunghissimi minuti di studio.

Si lancia attraverso l’atrio e sgomma appena in tempo per non franare addosso al clan più insopportabile del castello, che stava appunto rientrando.

“Guarda guarda… Il signor Rinnegato…” commenta Lucius sprezzante.

“Levati dalle scatole, Malfoy…” ringhia lui al ragazzo, ostentatamente fermo tra lui e la porta. Piton sogghigna appoggiandosi al muro, mentre Narcissa lo fissa con disprezzo.

“Fa’ meno lo sbruffone, cugino” lo ammonisce con astio.

Ed ecco, a completare il bel quadretto, giungere dal giardino nientemeno che la coppia più bieca e intollerabile del paese, quel criminale schizofrenico di Rodolphus con quel pazzoide delirante che è suo fratello Rastaban. Insieme a loro, neanche a dirlo, l’ombra dei Lestrange: Regulus.

“Oh, sant’ippogrifo…” borbotta Sirius depresso. Ci mancavano solo i peggio Serpeverde al gran completo.

“Come mai sei solo, Black? –lo apostrofa Rodolphus con sufficienza- i tuoi amichetti Zuccavuota e Secchioncello si sono stufati di te?”

“Infila la testa nel water, Lestrange, e tira l’acqua a ripetizione!!” lo raggiunge alle spalle la voce irosa di James, prima che Sirius possa rispondere.

“Attento a quel che dici, Potter, se non vuoi una lezione…” lo minaccia Lucius avvicinandosi a lui.

“Sto tremando di paura, Malfoy, non si vede?” replica James duro.

“Faresti bene ad averne, Potter.. Le tue doti magiche sono così scarse che avresti la peggio anche contro un neonato in fasce.” Osservo Rastaban con sprezzo.

Regulus scoppia a ridere apparentemente deliziato, e per un attimo Sirius prova l’impulso di fare a testate contro il muro più vicino.

“Non perdiamo tempo con questi due sfigati, non ne vale la pena…” osserva teatralmente Narcissa con aria schifata, facendo per allontanarsi.

“Sfigato a chi, cugina? Se non erro sei tu quella che si è dovuta fidanzare con un imbecille per avere un briciolo di considerazione…” replica Sirius sarcastico.

La ragazza si ferma di scatto e gli rivolge uno sguardo carico d’odio.

“Prima o poi le pagherai tutte, le tue stronzate, Sirius…” sussurra inviperita.

“Sono già terrorizzato… Perché non te ne vai ai servizi col tuo amichetto e gli tieni compagnia mentre segue il consiglio di James?” replica lui astioso.

Lucius estrae la bacchetta e gliela punta contro, mentre James fa altrettanto con lei. Piton sembra sul punto di imitarli, e infila la mano sotto il mantello.

“Che sta succedendo qui?” li interrompe un vocione severo. I ragazzi si voltano, per trovarsi a fianco la mole spropositata di Hagrid. Le bacchette spariscono in un nanosecondo, mentre sui visi dei Serpeverde compaiono della smorfie disgustate.

“Ci mancava solo il gigante ritardato..” mormora Rodolphus ai compagni.

“Niente, Hagrid –risponde Sirius- se ne stavano andando nei sotterranei, non è vero?” sorride esageratamente alle cugine.

“Ma certo –risponde Malfoy mellifluo- Proprio così. A presto, carissimi” conclude, mentre si allontanano con sguardi minacciosi.

“E voi due! –li ammonisce Hagrid tormentandosi il barbone- Non dovete darci retta, a quelli! Gente sporca, nella testa, sono! Tutti quanti!” esclama, con sguardo infastidito.

“Ciao Hagrid! Cosa ci fai qui?” saluta James con un gran sorriso, ignorando del tutto il suo rimprovero.

“Devo parlare con Silente. Ma non confondermi! –Hagrid si acciglia- Sempre a cacciarvi nei guai! Non ne vale la pena, ragazzi. Non li dovete ascoltare, a quei… Buffoni” conclude.

“Ma se ci provocano…” protesta Sirius.

“Sì, ti conosco, a te! –ribatte Hagrid divertito- Basta che c’è da bisticciare, e sei il primo in fila, Sirius. E te subito dopo –si volta verso James- a fare gli sbruffoni. Per fortuna che c’è Remus che vi tiene d’occhio, a voi due!” brontola sorridente, incamminandosi verso le scale.

“Magari domani ti veniamo a trovare, Hagrid!” strilla James dalla porta. L’omone fa un cenno prima di sparire di sopra.

Sirius si volta verso l’amico con un sorriso.

“Stavo per venirti a cercare al campo” lo informa, mostrandogli la scopa. James fa altrettanto con la propria.

“C’è da aspettare una mezz’ora che finiscano di giocare i Tassorosso” spiega.

“Sigaretta?” propone Sirius facendo spallucce.

“Andata…” sorride James.

 

La torre di astronomia è deserta, e Sirius e James si sistemano sul tetto. C’è un po’ d’aria, ma il sole è caldissimo. Rimangono in silenzio per qualche momento, mentre Sirius gira una delle sue sigarette “condite” con un pizzico di Marijuana, roba Babbana. Mundungus gliel’ha mandata un mese prima, e loro due, tentato l’esperimento, hanno deciso che non è male, e un paio di volte l’hanno ripetuto. Remus non lo sa, ed è meglio che continui a non saperlo. Jim ogni volta attacca la solfa dei favolosi anni Settanta.

“Studiavi?” chiede spezzando il silenzio. Sirius fa una smorfia prima di accendere.

“Pozioni. Ma non ho retto. Tu hai deciso che gli esami non ti riguardano?” chiede divertito.

“Naturalmente. Non ho bisogno di sottopormi a queste prove da comune mortale!” scherza arruffandosi i capelli. Sirius ridacchia.

“Ho incrociato la Evans poco fa…”dice con noncuranza.

“Davvero? –James sobbalza e si anima di colpo- Dove? Era con qualcuno? Che ti ha detto?” blatera, estraendo meccanicamente il Boccino dalle pieghe del mantello.

Black… Dovevo aspettarmelo…” cantilena lui con la voce in falsetto.

James lo guarda disorientato.

“… Che vuol dire scusa?” chiede perplesso.

“… Niente di che. Ci siamo scontrati in sala comune” replica Sirius tirando una lunga boccata.

“Oh. Com’era vestita?” continua l’altro prendendo la canna che Sirius gli porge.

“Che cacchio ne so, Jim!” sbotta Sirius.

“Scommetto che aveva quella fantastica maglia verde –sospira lui con sguardo sognante- che si intona meravigliosamente con gli occhi. Oh, quegli occhi! Mi fanno impazzire, Felpato, sul serio… Grandi, luminosi, e così… Così…”

“…Verdi” conclude Sirius reprimendo uno sbadiglio.

“Già! –James non coglie l’evidente sarcasmo- Splendidamente verdi e dolci. E le labbra! Ha le labbra più belle del pianeta, così carnose… E quelle gambe perfette… Oh, Sirius, io devo avere quella ragazza! Insomma, è così bella, intelligente, generosa… E… E.. Credi che verrà a Hogsmeade con me? Magari potrei prenderle dei fiori… Magari si metterà il vestitino nero che mi piace tanto, e andremo ai Tre Manici e tu passerai per caso a controllare che sia tutto ok, e ci troverai lì a chiacchierare, mentre lei dirà che…”

Sirius lascia crollare indietro la testa con esasperazione, e si sdraia più comodamente, con un sospiro silenzioso, senza però dire nulla. In fondo, il tuo migliore amico è quello che ti sta a sentire senza dirti quanto in realtà gli rompono i tuoi monologhi infiniti sulla ragazza che ti piace.

 “… Sono uno scemo ma che le mie buffonate l’hanno sempre divertita e… Insomma, tutta Hogwarts ha un debole per me –le solite sparate di Jim- perché proprio lei dovrebbe essere incrollabile? Quindi passeggeremo fino alla Stamberga… Remus potrebbe entrare e mettersi ad ululare, e lei si spaventerà e io la abbraccerò e…”

“Jim… Prima di entrare nel pornografico, ti avverto che Remus non si presterebbe mai a questa buffonata” lo interrompe Sirius cercando di non scoppiargli a ridere in faccia.

“… Sono patetico, vero?” commenta Jim sconsolato.

“.. No… Solo un po’…” inizia Sirius.

“Cotto?” conclude Jim per lui.

“… Già” annuisce lui con un sorriso.

Jim lo guarda e sospira. Sirius ha ragione, ha davvero perso la testa. Nemmeno lui stesso sa spiegarsi come e perché. Ma è successo, e ormai ci deve fare i conti. Inutile continuare a tormentare l’amico, si sorbisce già quotidianamente i suoi deliri.

“E tu? Che ne è di ...Erin?” chiede, incerto sul nome.

“Erika. –lo corregge Sirius prima di sbuffare- Mi ha stufato. Fine” risponde con un sorriso.

“Come al solito. E la prossima è…?” continua Jim.

“Ho puntato Christine Modsay di Corvonero. Si vedrà. Lo sai, sono fatto così. Piuttosto, per quanto riguarda Remus…” inizia rizzandosi a sedere.

“Credi veramente che Lunastorta sprecherebbe il suo preziosissimo tempo da dedicare allo studio per una cosa futile come una ragazza, a tre settimane dai G.U.F.O?” chiede James canzonatorio.

Sirius sospira sconfitto.

“Dimenticavo questa fondamentale scadenza. Però…” aggiunge, ma si interrompe subito. James è scoppiato a ridere a crepapelle, leggermente inebetito, ripassandogli la canna. Sirius lo guarda perplesso, mentre lui ride sempre di più.

“Jim? Ci sei?” chiede sorridendo. E’ sicuro di stare per mettersi a ridere anche lui.

“Pet…. –risata- Peter… Mpff – altra risata- Ieri pomeriggio…” balbetta, prima di cominciare a sghignazzare tenendosi la pancia.

“Peter cosa?” ridacchia Sirius senza capire.

James fa un lungo sospiro per calmarsi, ma continua a ridacchiare leggermente.

“E’… E’ andato da Beth Daniels, e le ha chiesto se… Voleva andare ad Hogsmeade con lui… Ha… Ha risposto… -ride di nuovo-… Che piuttosto si sarebbe chiusa per tutto il giorno nel bagno di Mirtilla… E si è allontanata …–Sirius sta ridendo di gusto- Aspetta, aspetta- lo interrompe James cercando di non fare altrettanto- Lui l’ha seguita… Ed è… Inciampato in una sedia e –ride di nuovo, a lungo- E’ franato su un’armatura che si è sfasciata e… -Sirius sta ridendo a crepapelle, e lui deve fermarsi un attimo, sghignazzando- Si è alzato e… Gli è rimasta la lancia impigliata nel… -ha le lacrime agli occhi- nella maglia e non… Non riusciva… a toglierla…” scoppia a sghignazzare senza ritegno, insieme all’amico. Si rotolano in terra dal ridere, con gli addominali che fanno male e gli occhi che lacrimano.

“Merlino… P-perché non c’ero?” commenta Sirius ridendo come un pazzo, con quel suo latrato.

Ridono ancora, calmandosi pian piano, fino a rimanere in terra scomposti e boccheggianti.

James sospira per riprendere fiato.

“Non.. Dovremmo ridere di lui.. E’ un Malandrino…” osserva con vaga colpevolezza.

“Sì, ma… E’ così… Divertente!” balbetta Sirius. Riprendono a ridere ancora per un attimo. Poi James si alza di scatto.

“I Tassorosso avranno finito…” osserva afferrando la scopa.

Sirius si alza, annuisce e fa altrettanto.

 

Hanno fatto avanti e indietro per il cielo per più di un’ora, svuotandosi di tutte le energie in eccesso, e spintonandosi, tagliandosi la strada e tentando di colpirsi a vicenda con le code delle scope. Poi sono scesi a terra, si sono fatti una doccia allagando l’intero spogliatoio e inondando di schiuma ogni angolo. Quando hanno finito, si sono accorti che l’ora di cena era passata da un pezzo, e sono tornati in cucina per la seconda volta di oggi.

“Purè, un salame intero, due burrobirre… -James esamina il carico che porta tra le braccia- Tu che cos’hai lì?” s’informa.

“Mmh… Torta di mele, vino bianco e lasagne” risponde Sirius soddisfatto.

“Splendido. Dove possiamo andare? Passiamo a prendere il mantello?” chiede James.

“Buona idea, così al ritorno evitiamo di farci beccare. Facciamo dalla Torre di nuovo, ok? Ti aspetto su.” risponde Sirius incamminandosi guardingo verso la torre.

“Ok!” replica James ritornando verso il dormitorio dei Grifondoro. Quando vi arriva, nota con rammarico l’assenza della Evans –sperava proprio di poterla almeno vedere- come degli altri amici: Remus in biblioteca sicuramente, e Peter a ripassare con qualcuno un po’ più ferrato di lui e meno scansafatiche di loro due –magari Remus stesso-. Sospira aprendo il baule e raccoglie il Mantello dell’invisibilità di suo padre, quindi riscende in sala comune.

“Hey Jim –lo chiama Frank, seduto a giocare a scacchi con Norton, del sesto- dà un’occhiata, mi conviene muovere il cavallo o quest’alfiere qui?”

“Non vale chiedere suggerimenti…” borbotta Norton senza troppa convinzione.

James si avvicina con aria da intenditore e scruta la scacchiera.

“Mm… La torre” risponde con sicurezza.

Frank ridacchia.

“Non sono molto portato vero?” chiede scrollando le spalle.

“Beh, non tutti nascono campioni come me…” replica James scompigliandosi i capelli con un buffo sorriso. Gli altri due ragazzi ridacchiano.

“A proposito di campioni… Ancora complimenti per la partita, Potter! Siete stati strepitosi!E la tua presa…” commenta Norton.

“Già. Nessuno era al mio livello…” James fa spallucce mentre Frank ride silenziosamente.

“Sempre il solito…” commenta.

“Beh, a dopo ragazzi!” saluta James uscendo di gran carriera e rischiando di travolgere un paio di ragazzine del primo anno che in tutta reazione lo guardano adoranti. Lui si arruffa di nuovo la capigliatura e sorride seducente.

“Sempre a pavoneggiarti, Potter…” lo raggiunge una meravigliosa voce scocciata.

“Sono felice che tu sia gelosa, Evans… Non..” inizia avvicinandosi alla rossa.

“Gelosa, Potter? Mentre volavi invece di studiare ti è caduto dall’orecchio il poco cervello rimasto?” replica lei con espressione schifata.

“Andiamo, Lily… Sappiamo tutti e due che è così… -si avvicina con aria sorniona- Esci con me per festeggiare i G.U.F.O.?” chiede, facendo per prenderla a braccetto e ricevendo in risposta una decisa gomitata intercostale.

“Festeggiare e Potter non sono due parole che accosterei mai. –replica lei infastidita- Buonanotte” conclude dirigendosi verso il suo dormitorio. James incassa il colpo con una smorfia melodrammatica e raggiunge frettolosamente la Torre di Astronomia.

Sirius è stravaccato in terra e ha sparpagliato sul pavimento la sua parte di provviste, subito raggiunte da quelle di James, che si accuccia al suo fianco.

“Si inizi il banchetto…” esclama questi sorridendo.

“Se ci vedesse Remus…” ridacchia Sirius tirandosi a sedere.

James si acciglia e prende un’espressione seria.

“Siamo a tre settimane dai G.U.F.O. e vi date ai bagordi! Io davvero non so più cosa fare con voi!” esclama, puntando il dito verso Sirius e imitando la voce dell’amico.

Sirius scoppia a ridere e addenta le lasagne tenendole in mano, con conseguente sbrodolamento.

“Aaagh… Fai schifo, Felpato, sei davvero un cane!!” commenta James fingendosi scandalizzato. Quindi comincia a tagliare il salame.

“Ma avrà studiato tutto il pomeriggio?” chiede Sirius perplesso. James annuisce.

“Ti dirò di più… Secondo me sta ancora studiando adesso…” commenta con disapprovazione.

Sirius deglutisce rumorosamente.

“Ma io gnon so… -riprende a mangiare- Come fa… Insomma, è domenica”

“Non per niente il Prefetto è lui, mica tu...” osserva James sorridendo. Sirius gli fa una smorfia, poi apre la bottiglia di vino e ne beve una sorsata, prima di passargliela.

Jim ne beve una lunga gollata e sospira soddisfatto, prima di dedicarsi a sua volta alla cena.

“Poi sono io che faccio schifo…” commenta Sirius storcendo il naso, mentre l’amico ingoia d’un colpo un boccone di lasagna assolutamente spropositato.

James ridacchia. D’un tratto si ferma con la forchetta a mezz’aria e tace per un attimo.

“Malfoy” dice pensieroso.

“Malfoy cosa?” domanda Sirius aggrottando le sopracciglia.

“Ti ha puntato la bacchetta addosso!” esclama James con aria risentita. Sirius fa spallucce.

“E Regulus che se la ride…” borbotta astioso.

“Già… Fortunato a non essersi preso un pugno in faccia…” commenta James scuotendo lentamente il capo, con conseguente dondolio di una consistente ciocca di capelli ritta sulla sua testa.

“Ho già in mente un paio di ritorsioni niente male, Ramoso, gli faranno passare la voglia di sghignazzare” risponde con superiorità.

James sospira.

La guerra dei Black non suona male come titolo di un libro, se lo scrivo probabilmente diventerà un best-seller e farò un sacco di soldi…” pondera ridacchiando.

“Sappi che mi devi i diritti, amico, e non scenderanno sotto il venticinque percento…” replica sostenuto Sirius servendosi di purè.

“Cooosa? Già il dieci sarebbe un furto!!” protesta James indignato.

“Venti, e non parliamone più” concede Sirius bevendo un altro po’.

“D’accordo –brontola James- ma sei uno strozzino…”

Ridacchiano finendo di mangiare.

“Tetto?” propone James svuotando la burrobirra.

“D’aaaccordo! –Sirius si alza e, raccogliendo le bottiglie rimaste, si arrampica stentoreamente fuori, seguito dall’amico.

James si lascia cadere sulle tegole con un lungo sospiro, e sorride guardando il cielo.

“Sirio… -dice sottovoce- la stella più luminosa…”

Sirius sbuffa.

“Credo che mia madre conoscendomi ora, se potesse tornare indietro mi darebbe ben altro nome…” commenta sarcastico. James sghignazza brevemente.

“Sì, -dice divertito- qualcosa tipo Omuncolus, oppure Rubbish…”

Sirius ridacchia a sua volta, e guarda il cielo come lui. Rimangono in silenzio per un po’.

“Felpato?” sussurra James senza distogliere lo sguardo dall’Orsa Minore, che stava osservando intensamente.

“Mmh?” gli giunge come unica risposta.

“Non ti vengono in mente discorsi filosofici quando guardi le stelle?” chiede piano, incerto.

“Tipo qual è il senso della vita, dove stiamo andando e cose del genere?” ribatte Sirius, e James percepisce una coloritura vagamente ironica nella sua voce.

“… Esatto” risponde sentendosi un po’ scemo.

“Assolutamente sì, Ramoso” lo spiazza Sirius improvvisamente serio.

James sorride tra sé.

“Cosa credi che.. sarà di noi, Sirius?” chiede con uno strano nodo allo stomaco.

C’è qualche momento di assoluto silenzio, in cui si sentono solo i versi degli animali e il battito d’ali degli uccelli nella Foresta Proibita. Poi un sospiro.

“E’ proprio la stessa cosa che stavo chiedendomi anche io Jim… Non trovi che sia una domanda terrificante?” risponde Sirius con un leggerissimo tremito nella voce.

Stavolta è James a esitare.

“Un mondo enorme, pressoché infinito, con una miriade di possibili avvenimenti, molti dei quali tremendi… E due piccoli, microscopici Felpato e Ramoso che camminano soli soli e senza difese in quest’oceano di possibilità…” cantilena con un misto di ironia e angoscia nella voce.

“Proprio così. Voglio dire quante sono le probabilità che le cose ci vadano bene?” continua Sirius raddrizzandosi leggermente sui gomiti.

“… Vediamo… 0,00001 percento?” commenta James sconfortato.

Sirius annuisce lentamente. Nella penombra, James vede i suoi occhi brillare di una luce decisa. Sospira.

“… Io ci voglio credere, Felpato. Voglio credere che realizzeremo qualcosa… Che… Non lo so. Che saremo felici.” Scrolla le spalle.

“Ma noi siamo felici, Jim. Non è già molto questo? C’è un sacco di gente che non è felice mai in tutta la vita” replica Sirius con un sorriso.

“Siamo felici e siamo liberi e siamo insieme… Abbiamo talento, speranze, affetto vero, abbiamo l’un l’altro, Remus, Peter…” elencò James allegramente.

“Esatto. Dov’è il problema?” chiede Sirius vivacemente, aprendo una burrobirra.

“Il problema è il futuro, Sis! Per di più con questa guerra alle porte! Quanto credi che durerà tutto questo che abbiamo ora?” insiste James serio.

“Non lo so! –Sirius allarga le braccia- Ma non è già molto sapere che c’è, questo? Sangue di Spinato, non è già molto pensare che un giorno potrai voltarti indietro e dirti che per sette fottuti anni sei stato FELICE, cazzo, veramente felice?” chiede gesticolando animatamente.

“Certo che sì!! –tace, e di nuovo li culla il silenzio- Sis?” chiama dopo un po’.

“Cosa?” sussurra Sirius.

“… Neanche io so quanto durerà tutto questo… Tranne una cosa…” bisbiglia con convinzione.

“Cioè?” chiede Sirius aggrottando le sopracciglia.

“…Io e te, Felpato. Io e te siamo per sempre, non è vero?” lo dice con serenità, con sicurezza.

Le labbra di Sirius si dischiudono in un sorriso raggiante.

“Fino alla fine dell’eternità racconteranno la storia Di Felpato, Ramoso e dei Malandrini… Di James e Sirius. Degli amici perfetti.” Annuncia solennemente, senza rendersi conto di suonare ridicolmente enfatico –cosa che neanche l’amico, del resto percepisce-..

Si guardano negli occhi.

E si abbracciano stretti.

Una luce li colpisce all’improvviso, facendo loro socchiudere gli occhi. Il panico li assale al pensiero di cosa succederà loro se la persona che li ha trovati è un professore, o il custode. Nelle loro menti scorrono in una frazione di secondo una serie di fantasiose quanto improbabili scuse per giustificare la loro presenza lì.

“Ragazzi –li raggiunge una ben nota voce- Mi sono perso qualcosa sull’evoluzione dei vostri costumi sessuali ultimamente?”

“Aaaah! Va’ al diavolo!” sbotta Sirius sciogliendosi dall’abbraccio.

“Mi hai fatto prendere un colpo, Lunastorta!” protesta James lanciandogli contro il mantello e sospirando di sollievo.

Remus ridacchia abbassando la luce.

“Che ci fai qui?” chiede Sirius ancora seccato passandogli la bottiglia.

Remus fa spallucce e beve un piccolo sorso.

“Ho appena finito di studiare e ho visto sulla Mappa che eravate qui…” spiega.

“Di studiare? Fino a adesso??” esclama James allibito.

“.. Così ho pensato di farvi un salutino” prosegue Remus del tutto ignorandolo.

“E hai fatto bene, Lunastorta! –sorride Sirius- Siediti qua e bevi con noi!”

Remus sospira con disapprovazione.

“… Ragazzi, fra tre settimane…”

“RAAURGH!!!” Sirius gli balza addosso imitato da James, e prendono a strattonarlo e picchiarlo amichevolmente, ignorando le sue proteste.

“Aaah!! No!!… NO RAGAZZI!! –si lamenta, e ride- Smett… Smettetela! NOO!! –Sirius gli sta violentemente sfregando le nocche sulla testa- Basta!!! Ok, ok, passatemi del vino!!!”

 

TO BE CONTINUED…

   
 
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