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Autore: Insanely Funny    28/08/2011    1 recensioni
C'era una volta un Angelo, che si innamorò di un umano, e lo trasformò in angelo, per poter passare con lui il resto della propria esistenza infinita.
C'era una volta quello stesso angelo, che dopo migliaia di anni si innamorò di un umano, ma cosa fare se l'Angelo che l'ha creato, lo ama ancora, e di certo non lo vuole condividere con nessun altro, al punto da averlo imprigionato nel proprio castello?
Una storia che parla di un amore impossibile, che i nostri due eroi, un angelo bellissimo ed un semplice umano con qualcosa in più di tutti gli altri, faranno del loro meglio per farle raggiungere la "The End" che tutti sogniamo.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Angel, the angel and the human.













0. Prologo.

Qualcuno disse che una vera storia, per essere davvero tale, deve cominciare con "C'era una volta". Ed infatti, c'era una volta, tanto, tantissimo tempo fa, un bellissimo ragazzo.
Era un semplice contadino, con il viso ed il corpo segnato dai segni del tempo, ma, dopo più di una semplice occhiata, anche il più distratto tra i distratti si sarebbe accorto della sua bellezza genuina, che non aveva bisogno di orpelli di nessun genere per brillare come la più splendente delle stelle. Capelli di un biondo dorato, dal taglio rozzo, che gli scendevano malamente tagliati fino alle spalle, corpo eccessivamente magro ma longilineo, pur non essendo molto alto,  pelle scottata dal sole ma che sotto i vestiti si rivelava chiara come perla, e per finire, un viso mozzafiato, delicato, con zigomi alti, labbra non troppo carnose ma non troppo sottili, e due folgoranti occhi blu, che ti incantavano al primo sguardo. E fu di quegl'occhi che l'Angelo Supremo si innamorò.
Dalla prima volta che lo vide, e per tutti i giorni a venire, l'Angelo cercò di trovare sempre più tempo libero per recarsi ad una delle tanti Fonti che pullulano nel regno dei cieli, per poter dare un'occhiata al regno umano, e così ammirare (e perché no, anche sorvegliare), quel bellissimo dono del cielo, arrivando a pensare, ad un certo punto, per quale motivo un essere dalla così rara bellezza sia dovuto cadere nell'imperfetto regno degli umani e non qui, dove la bellezza e la perfezione regnano sovrani. 
Il dilemma possedette l'Angelo per anni, ed intanto il ragazzo crebbe, raggiunse la maggiore età, si fece quasi uomo, anche se, nonostante il passare degli tempo, quel volto e quel viso quasi - che scherzo del destino - angelici non lasciarono mai posto a niente che non si potesse in qualche modo definire elegante, vicino alla perfezione. Le mani rimasero sempre affusolate, nonostante i calli, le gambe sempre dritte, i denti miracolosamente sani e bianchi, ed a quel punto l'Angelo viveva nel terrore che, se solo avesse aspettato un poco di più, quella bellezza sarebbe potuta svanire.
Non poteva assolutamente permetterlo, era stato come soggiogato da quell'essere androgino ma allo stesso tempo maschio, magnifico.
E così, una notte, agì. Lo rapì, senza dire niente a nessuno, neanche al ragazzo, totalmente ignaro delle attenzioni che quell'Angelo nutriva per lui e che quella stessa notte vide per la prima volta, una visione divina nel vero senso della parola. Lo prese e lo portò via, fino al regno dei cieli, e raggiuntolo fece qualcosa che solo un Angelo Supremo potrebbe fare: trasformò l'umano in un suo simile. 
La pelle scotta dal sole e piena di piaghe e tagli divenne perfetta, come se non avesse mai lavorato un giorno in vita sua, i segni della fatica scomparvero dal suo viso, i capelli gli si allungarono, lisci, dorati, brillanti e perfetti, tutta la bellezza parzialmente inespressa del ragazzo, venne fuori di colpo, solo gli occhi, quasi neri ma senza esserlo, rimasero tali e quali di quando era umano. Per ultimo, un paio di ali blu come la notte che riprendevano il colore degli occhi della nuova angelica creatura, gli ornarono la schiena e lo battezzarono come angelo a tutti gli effetti.
L'Angelo Supremo lo portò quindi al suo castello, nascosto alla vista di chiunque, a parte quella dei servitori e della sua.

Questa non è la fine della storia però, signore e signori, ma solo l'inizio. Devono passare ancora migliaia di anni prima che la vera storia d'amore prenda piede, sconvolgendo tutto e tutti, e chissà a cosa porterà tutto ciò. Amore, sofferenza, senso di perdita, di non farcela. Desiderio di morire mentre ci si crogiola in un desiderio che sa di proibito.
   
 
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