PENSIERI DALL’ALTO
 
Mi guardo intorno. Sono per una strada isolata e dietro di me ho appena lasciato una ragazza morta. No, non sto parlando di lei. Sto parlando di un’altra persona. Devo ammettere che oggi ho fatto una vera strage e, anche se rivedessi Mary, non penso che la morderei. Non per necessità, almeno; forse per gola. Quello sì.
Ma lei mi ama. Mi sono sentito bloccato quando l’ho sentito nel suo letto, tra le sue coperte. Mah. Che ci faccio ancora in giro di notte?
Ed ora sono salito su un palazzo e dall’alto sto guardando la città fino alla periferia dove sono stato fino all’altro giorno. E poi…. Beh, lasciamo perdere. Non mi va di parlarne.
Tutte queste luci sotto di me, tutta questa vita, anche di notte; a cosa è dovuta davvero tutto questo? Sono tutte creature, tutte vittime dei vampiri che vengono chiamati come magneti, facilitandoci la caccia?
Mi eccitano i loro corpi, i loro movimenti e i loro sguardi penetranti. E poi, anche se continuo a rifiutarlo e lo rifiuterò per tutta la mia eternità, li mordo, ponendo fine alla loro esistenza inutile. Sì, inutile. Piena di sofferenze, piena di delusioni.
A che serve soffrire se poi tutto quello che farai sarà inutile e finirà con la tua morte in qualunque senso?
Perché ad un certo punto, anche se non sei stato morso da nessun vampiro, anche se il tuo corpo rimarrà intatto, la tua vita finirà. È una delle poche cose che ricordo di quando ero umano.
Ma quando sei vampiro è inutile, è depressivo, stare a pensare che la tua vita non avrà mai una fine. A volte li invidio; piacerebbe anche a me vivere ogni minuto della mia vita, godermelo, perché tanto so che tutto, persino la mia vita, ha un limite. Ma per noi non lo è. Che depressione. Che palle.
E poi ripenso a Mary; perché si è innamorata di me? Perché? Io non la amo. Ero semplicemente attratto dall’odore della sua pelle, dall’odore del suo sangue; non avrei mai immagino che credesse veramente che fossi interessato a lei e soprattutto a passare una notte con lei. Io non posso provare amore; non ne sono capace da due secoli, ormai. Non che un vampiro non sia capace di farlo; ma io non ci riesco. È un fatto personale, soggettivo. E comunque, io non amo lei. Perciò non farti strane idee. L’ho fatto perché ero shockato, perché ho provato pietà. Forse ho fatto male. Forse potevo ucciderla, ponendo fine alle sue pene d’amore per un ragazzo sinistro che in realtà è molto più vecchio di lei e, soprattutto, è un vampiro. Se gliel’avessi detto, come avrebbe reagito? Ma adesso mi chiedo: perché ci sto pensando?
Scuoto la testa, faccio un sorriso a me stesso e me ne torno tra l’oscurità della mia città.
  

NOTE DELL'AUTRICE: ebbene sì, la storia finisce qui! Avevo pensato a continuarla, e chissà se, un giorno, non mi verrà l'ispirazione giusta per farlo ma, al momento, ogni idea considerata sarebbe risultata inappropiata. Ed il finale mi piaceva tanto così... Quindi spero che vi siate divertiti e.... me la lasciate una recensione???' per favoreperfavoreperfavoreperfavoreperfavoreperfavoreperfavoreperfavore! un grosso abbraccio :) Averyn