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Autore: FRC Coazze    28/08/2011    5 recensioni
Tre fratelli. Tre Doni. Uno morì per il potere. Uno morì per l'amore perduto. Uno salutò la Morte come una vecchia amica. I fratelli Peverell dite? No, non esattamente...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Parte II. Uno morì per l'amore perduto
 


 

Il secondo fratello decise di umiliare ancora di più la Morte e chiese il potere di richiamare altri dalla Morte.

Si perse. Si perse in quegli occhi verdi, freschi, fragranti… erano la sua via di fuga, il suo perdono, mentre tutto intorno a lui sfumava nel nero, egli si aggrappava con forza a quegli occhi.

Li aveva amati. Amati dal primo momento in cui li aveva visti. Gli occhi allegri di una bambina dai capelli rossi, le iridi luminose che lo tenevano stretto a loro, legato da lacci invisibili… ma forti. Erano stati la sua cima di salvataggio nell’oceano perennemente in tempesta della sua vita, in quella vastità densa di tenebra dove i serpenti marini si attorcigliavano intorno al corpo degli sprovveduti che osavano la traversata e li precipitavano nelle profondità.

Anche lui si era perso in quelle acque sconosciute… anche lui aveva perduto di vista la costa, mentre si addentrava nell’oceano selvaggio e nero. Eppure quel faro non aveva mai smesso di brillare. Era sempre stato lì, immutabile, erto su scogliere dagli occhi di fuoco dove i suoi incubi si rincorrevano saltando gli uni sugli altri ridendo e sghignazzando con le loro voci stridule.

Aveva udito le loro grida furiose quando il fascio di luce smeraldina li afferrava con forza gettandoli nelle acque in tempesta sotto di loro. Aveva sentito la melodia dolce che scaturiva da quei raggi verdi che vibravano nell’aria come le corde di un’arpa, ma lui non si era mai avvicinato…

C’era stato un tempo in cui le sue stesse lacrime lo aveva accecato. Un tempo in cui aveva guardato alla vastità di quel mare di piombo con ammirazione, chiedendosi quali oscuri segreti nascondessero quelle acque, quali biblioteche perdute si celassero nelle sue profondità.

Aveva guardato alla sua potenza con fiducia, credendo, nella sua ingenuità di ragazzo, di poter trovare in essa la sua vendetta verso un mondo che lo aveva sempre escluso e umiliato. Si era inoltrato in quelle acque, richiamato dal canto solenne del loro signore… ma quando aveva raggiunto la reggia oscura del grande serpente non aveva trovato che un’immensa sala vuota dove aleggiavano soltanto grida ferine e le urla di prigionieri invisibili. Si era ritrovato intrappolato tra le spire della bestia… costretto ad accondiscendere al suo volere.

Poi aveva udito quella Profezia… quella profezia maledetta! Era corso a riferirla al suo signore e poi tutto era precipitato.

Lily. La sua Lily… la sua principessa dai capelli di fuoco non era più.

Oh, il grande serpente era stato sconfitto, era stato esiliato… costretto ad un’esistenza che esistenza non era… ma sarebbe tornato. Sì, sarebbe tornato ad invadere con il suo corpo viscido i saloni della sua reggia, sarebbe rimasto lì assiso sul suo trono d’ombra a meditare… a preparare la grande inondazione che avrebbe spazzato via per sempre i suoi nemici.

Severus era dovuto tornare da lui… solo che questa volta avrebbe tramato contro di lui, deciso ad imprigionarlo in una rete nel suo stesso palazzo.

Sì, si era voltato. Aveva dato le spalle alla reggia nera, e aveva visto il faro di smeraldo continuare a bruciare sulla scogliera.

ma lei era fredda e triste, separate da lui come da un velo…

La sua Lily era lì. Il suo ricordo era ancora lì, fiducioso, ad indicargli la via. Avrebbe dato qualunque cosa per rivederla… qualunque cosa.

Ora il momento era prossimo. Forse ora, in quel buio che l’avvolgeva, così diverso, tuttavia, dall’oscurità malefica dell’oceano di Miðgarðsormr, avrebbe potuto ritrovare il suo amore perduto. Forse ora avrebbe potuto riabbracciarla, chiederle scusa, liberare tutte le lacrime che aveva tenuto prigioniere nei suoi occhi neri.

La morte era l’unica via. La Morte era l’unica accompagnatrice che gli rimaneva, ormai… l’unica che poteva ricondurlo a Lily.

per potersi davvero riunire a lei…

La sua mano si mosse frenetica verso la maglia del ragazzo in ginocchio accanto a lui. Gli afferrò il bavero, tirandolo a sé.

“Guardami…” Disse.

Gli occhi verdi, gli occhi di Lily… il suo nuovo faro. La costa! Era salvo. Non doveva più temere la tempesta… sarebbe tornato a casa, dalla sua principessa dai capelli di fuoco. Miðgarðsormr ed il suo reame oscuro sarebbero presto caduti… il martello di Thor si sarebbe abbattuto su di loro. Aveva adempiuto alla sua missione, aveva protetto il figlio di Lily fino alla fine. Ora poteva andare da lei.

…per potersi davvero riunire a lei…

Gli occhi verdi incontrarono i neri. Gli occhi di chi era stato e di chi sarà.

… e fu così che la Morte chiamò a sé il secondo fratello.

 





Ed eccoci alla seconda parte! Severus Piton e Cadmus Peverell!
 

Beh, qui ho poco o niente da dire... che altro si può aggiungere? Cadmus si uccise dopo aver usato la Pietra della Resurrezione per richiamare dalla morte la donna che amava, quando capì che ella non avrebbe mai potuto stare con lui in quel mondo, decise di raggiungerla. Con Severus è un po' diverso. Sev non è altrettanto egoista... lui dona la sua intera esistenza a Harry, a Silente e a Lily, ma alla fine muore per lo stesso motivo: il suo amore. L'amore per Lily che lo aveva portato a chiedere aiuto a Silente, a fare il doppio gioco per lui e a proteggere ad ogni costo il ragazzo.

Spero non vi siate scandalizzati di fronte al nome impronunciabile di Miðgarðsormr! XD
Il Miðgarðsormr è l'enorme serpente mostruoso della mitologia norrena. Nacque dall'unione tra il dio Loki e una gigantessa di cui non ricordo il nome, suo fratello era il grande lupo Fenrir, che venne incatenato dagli dei con una catena magica, da cui la zia Jo ha preso ispirazione per il nome di Fenrir Greyback. E sua sorella era Hel, la regina dei morti. In ogni caso, nemico giurato del Miðgarðsormr era Thor, il dio del tuono, che tuttavia, nonostante riesca a catturarlo per caso durante una pesca, non riesce ad ucciderlo.

Basta, ora mi spengo!

Appuntamento alla terza e ultima parte.

 

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