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Autore: Faddo    29/08/2011    1 recensioni
Ormai il tutto è finito...abbiamo perso, siamo resistiti per ben 150 anni come una grande regione, la più
potente...Rasa la nostra Regione...io ero uno dei più forti guerrieri di tutto il Villaggio Effe, ero riuscito anche a diventare re...ora però mi trovo qui...sto giacendo nella polvere non riesco più a muovermi, ma tanto purtroppo mi spetterà una morte lenta... la passerò per terra pensando fino a quel momento...la fine di un grande guerriero. la guerra è finita, e pur troppo con me trascinerò nel Regno dei morti, le anime di tutti i miei compagni...armi e veicoli potenti non sono bastati per vincere...Ormai che sono qua, vi racconterò tutta la storia, la mia Storia: la storia di Raskad e di Villaggio Effe...dei suoi abitanti.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 22

L'Oasi Riogan


Era ormai quasi arrivato il crepuscolo nel deserto e così il viaggio andava a ridursi ormai a 3 giorni, anche se forse saremo arrivati in 2 giorni.

Eravamo arrivati al villaggio verso sera e appena arrivati da sopra la duna che precedeva la discesa a valle cioè il villaggio notammo le case di argilla solidificata o per meglio dire “capanne” e una oasi centrale piccola svariate palme e un laghetto d'acqua dolce.

Mayer: seguitemi, vi guido alla capanna degli ospiti”

Camminammo fin giù a valle e una volta arrivati ci condusse verso la capanna più grande dove avremmo riposato la notte: un posto squallido pero con 12 letti pronti ad accogliere malati e viaggianti.

Il villaggio sembrava un posto molto pacifico dove tutti collaboravano per aiutare tutti, visto che la sopravvivenza qui era possibile solo grazie ad un lavoro collettivo, i bambini passavano il tempo a giocare gli adulti a cacciare o lavorare, mentre le donne a lavare i panni e cucinare, per farla breve era una società dove ognuno aveva il proprio ruolo all'interno della famiglia e all'interno del villaggio, l'unica differenza è che era lo stesso per tutti, ma almeno nessuno si lamentava a farlo.

Una volta dentro subito cominciammo a dividerci i letti tra di noi

Mayer vi lascio soli sistematevi come meglio preferite e poi venite con noi in piazza a mangiare tutti insieme come consuetudine del villaggio”.

Così Mayer se ne andò chiudendo la tenda delle camere e poi la porta della capanna, lasciandoci così soli nel silenzio.

Raskad: hey Markont hai visto che allegro sto posto insomma sono così cordiali e poi mangiano tutti insieme in piazza ogni sera!”

Markont: Già è vero, ma hai notato che Mayer fa un po finta di essere allegro secondo me ha qualcosa che non va”

Mattias: dite?”

Markont: ma tu ti infili sempre nei discorsi altrui così?”

Mattias: Scusate è che voglio sentirmi partecipe”

Ciesk: perchè dobbiamo esser così diffidenti siamo ospiti non pensiamoci”
“Markont: già probabilmente hai ragione

Raskad: comunque sistemiamoci e poi andiamo in piazza, ho fame, davvero molta fame, chissà che si mangia”

Appena usciti e arrivati nella piazzetta di Riogan, notammo come la piazza era piena di tavoli e c'era una baracca dove servivano il cibo.

La piazza era un una zona sabbiosa coperta da delle mattonelle messe non molto bene, quasi a caso, era pure piccola, ma una delle differenze prime che si notava era come gli edifici intorno fossero su due piani mentre tutte le altre case erano su un piano.

Io e Markont prendemmo il cibo e ci sedemmo vicino a Mayer per stare al sicuro

Markont: eccoci qua”

Mayer: ben arrivati Raskad e...”

Markont subito tese la mano e disse:

Markont: oh scusa, non ci siamo ancora presentati io sono Markont piacere”

Mayer: io sono Mayer, piacere mio, come vi sembra il cibo?”

Raskad: molto buono, ma cos'è?”

Markont: ha un che di esotico...”
“Mayer: Cammello...e sembra che tu ti sia beccato la parte più buona”

Markont: ah cioè?”

Mayer sorrise a Markont in maniera quasi stupida e questo mi fece subito capire cosa volesse dire, pure Markont lo capì che si alzò da tavola e andò a fare un giro quando ormai era già arrivato a metà del suo piatto.

Ciesk Mattias e Giulita si erano messi in un altro tavolo visto che questo era pieno e sembrava che Markont non fosse l'unico a essersi preso la parte migliore...

Giulita: oddio che schifo! Acqua acqua!”

Si vide subito Giulita alzarsi in piedi e correre verso il laghetto dell'oasi per bere

Mayer subito guardandomi stupito disse:

Mayer: hey ma quella non è la ragazza che sta con voi?”

Raskad: sì, il suo nome è Giulita è una gran rompiscatole”

Mayer: io la trovo simpatica e carina”

Raskad: bene dopo un po' cambierai idea”

Finita la cena ci mettemmo comodi a seguire le danze su un palchetto e i giochi di abili giostrai del villaggio, ma questo accadeva solo perchè per loro il mercoledì è sacro e va sempre celebrato con qualcosa di speciale.

Alla fine una volta andato a riprendere Markont che si era nascosto in una via a vomitare andammo a farci un giro per farlo un po' riprendere, quando mentre giravamo per le vie più periferiche trovammo pure Mayer.

Raskad: hey Mayer come ti va?”

Mayer: si bene...”

Markont: le ragazze qua sono tutte così belle?”

Raskad: ma te non stavi male?”

Markont: mi sto riprendendo, problemi?”

Mayer ci fissò con uno sguardo serio a differenza di prima che ci ha sempre guardato sorridente, ora sembrava come se voleva chiederci qualcosa di importante, cosi si avvicinò ancora a noi e ci fece cenno di seguirlo, ci portò dentro casa sua, una casa a singolo piano, con al centro un tavolo e sui lati il necessario per vivere.

Ci fece accomodare a tavola e li ci raccontò una cosa.

Markont: perchè ci hai trascinato fin qua?”

Raskad: a giudicare dal suo volto non sembra niente di buono”

Mayer: vi racconterò una cosa...”

Il suo sguardo si fece ancora più serio e triste mentre il nostro più curioso.

Mayer: In questo villaggio solo pochi combattono e io sono fra quei 23 che sanno combattere, tutti mi dicono che sono il più forte, dicono che non ho rivali, che potrei uccidere squadroni di lupi del deserto da solo se volessi e hanno ragione, però io non ho mai voluto stare in questo villaggio, ci sono solo perchè mio padre vuole che resti qui, dice che sono un elemento utile per il villaggio e che non posso andarmene così su due piedi; sono ormai quattro anni che voglio scappare da qui per diventare uno come voi che vive in un villaggio grande dove si vive ogni giorno combattendo facendo missioni andando a caccia con altri amici, per questo Effe mi piace, ci voglio venire, con voi; perciò voglio chiedervi se siete disposti a portarmici”

Io e Markont guardammo per una manciata di secondi Mayer e alla fine riuscimmo a dirli qualcosa

Raskad: si, non c è problema, sei il benvenuto, ovviamente niente è dato per sicuro il Re deciderà, ma per lo meno potrai seguirci ed entrarci”

Mayer aveva le lacrime agli occhi e decise di abbracciarmi in segno di gratitudine, io non contraccambiai e aggiunsi:

Raskad: ma credimi, vivere come facciamo noi non è tutta questa festa che ti sembra, ogni giorno la morte è dietro l'angolo per noi e la vita non è mai sicura nemmeno dentro le mura, a dire il vero sono io che invidio te per stare qui perché vuoi venire a tutti i costi in realtà?”

Mayer: voglio scontrarmi con altre persone, conoscere nuove persone e capire meglio come combattono, io ho dedicato la mia vita al combattimento e non smetterò ora, qua al villaggio non mi aspetta più niente”

Markont subito urlò:

Markont: ma sei impazzito tu non sei utile? Che vai farfugliando? Sei il miglior combattente e cacciatore servi molto qua”

Mayer: non è vero sono uno qualunque e mi trattano così, nonostante sia il migliore non ho mai ricevuto nulla per esserlo”

Markont: e l'affetto di tuo padre non conta? L'orgoglio che prova verso di te nel vedere che sei una persona importante per il villaggio?”

Mayer: un sogno è un sogno e lo voglio realizzare, il mio sogno è di venire ad Effe!”

Markont: ma...” subito interruppi Markont e dissi:

Raskad: no Markont, zitto, lasciamo che venga capirà da sé se ne vale veramente la pena per lui o meno”

Finita la discussione io e Markont ci alzammo per tornare alla capanna e passammo per la piazza dove si prostrò uno spettacolo, credo l'ultimo.

Sul palco c'erano due persone a noi molto familiari ma, vestite in modo strano.

Mattias: ok Ciesk sta fermo mi raccomando”

Mattias e Ciesk stavano riproponendo uno spettacolo alla Guglielmo Tell solo con degli ornamenti e dei vestiti tipici del villaggio, Ciesk aveva una noce di cocco in testa e Mattias non usava un arco ma la sua pistola.

Subito raggiungemmo la prima fila dove c'erano Hatakio e Giulita che si godevano lo spettacolo

Raskad: cosa stanno facendo quei due?”

Hatakio: uno ha detto che l'ultimo spettacolo è stato cancellato quindi Mattias ha rimediato...”

Raskad: che idiota”

Markont: hey, dov'è Layaro?”

Giulita sbadigliando evidentemente stanca disse è di là, mi pare stia giocando a dadi con qualcuno del villaggio.

Intanto nel palco lo spettacolo proseguiva.

Mattias: pronto Ciesk?”

Ciesk: no”

Mattias: tranquillo al mio cinque faccio fuoco, stai pronto ok?”

Ciesk: ok...”

Mattias: 1...”

Dalla pistola partì un proiettile che colpì in pieno la noce di cocco, il pubblicò applaudì in maniera fragorosa e Mattias disse:

Mattias: grazie, grazie a tutti, per il mio prossimo numero userò questo proiettile”

Ciesk si era già alzato e stava correndo via dal palco.

Ciesk: no, non ci pensare non lo farò”

Mattias subito con uno scatto in corsa arrivò davanti a Ciesk catturandolo e con sguardo davvero sereno disse:
“Mattias: tranquillo è un numero sicuro non è mai sopravvissuto nessuno, cioè volevo dire morto...”

Ciesk: aspetta! Non voglio farlo il tuo lapsus mi ha spaventato solo di più”

Mattias prese una pistola e puntandola contro Ciesk mentre lo trascinava sul palco a forza tirandolo per il braccio disse:

Mattias: o muori qua di sicuro o forse muori là sopra, scegli”

Ciesk stette zitto fino a quando disse:

Ciesk: mamma aiuto... che ho fatto di male?”

Io e Markont che assistemmo alla scena non potemmo dire altro se non

Raskad: Mattias si fa riconoscere pure fuori da Effe”

Markont: certe volte è ben più che preoccupante...”

Per tornare alla capanna passammo pure per dove stava giocando Layaro con i dadi insieme agli altri del villaggio.

Layaro: pari!”

Uomo1: dispari!”

Uomo2: dispari!”

Uomo3: dispari!”

Il tizio con i dadi tolse il recipiente che copriva i dadi che segnavano rispettivamente due e quattro, in totale sei...

Layaro: pari! Ho vinto io ora datemi la grana o la frutta o quel che si scommette qui...”

Layaro aveva scommesso linguetti ma non sapeva che in questo villaggio la moneta non esisteva, ma c'era il baratto, in compenso vinse un bel po' di banane e arance.

Arrivati alla capanna io e Markont ci distendemmo e finalmente potevamo rilassarci, senza nemmeno chiacchierare decidemmo di dormire e prendemmo sonno subito.

Il giorno dopo tutti eravamo pronti per la partenza, ma io prima di partire non potei non pensare a Mayer, non si era presentato alla partenza e io sapevo il perchè.

Raskad: scusate devo fare una cosa ancora, aspettatemi qui”

Mattias: no...”

Markont: zitto tu, ok vai, ti aspettiamo qui”

Subito mi diressi in cerca del padre di Mayer per convincerlo di lasciare andare suo figlio, dovevo immaginarlo che anche se Mayer voleva non avrebbe lasciato andare suo figlio difatti trovai il padre di Mayer e lui che stavano discutendo appena fuori di casa sua.

Padre di Mayer: no, non se ne parla, non te ne andrai da questo villaggio per un tuo stupido sogno”

Mayer: ma papà...”

A quel punto mi intrufolai nella discussione e dissi senza nemmeno presentarmi al padre.

Raskad: in questo villaggio ognuno è libero giusto?”

Subito il padre di Mayer, un uomo addirittura più grande di lui disse

Padre di Mayer: e tu chi sei marmocchio?”

Raskad: mi chiamo Raskad e sono un amico di suo figlio”

Padre di Mayer: il mio nome e Reiji e non sei uno che ispira fiducia, per me sei solo un forestiero pianta grane”

Mayer: non dire così è veramente un mio amico”

Reiji: tu sta zitto!”

Io non mollando tornai a ripetere la domanda e chiesi:

Raskad: ho chiesto: in questo villaggio sono tutti liberi?”

Reiji: si e allora?”

Raskad: lei vorrebbe vedere felice suo figlio?”

Reiji: si, ma lui è molto felice pure qua”

Raskad: falso”

Reiji: non dire sciocchezze, mio figlio è amato da tutti qui, perchè dovrebbe essere triste”

Mayer: io non appartengo più ormai a questa gente”

Reiji: cosa vai dicendo tu sei parte di questo posto, tu devi restare qui, mandare avanti alle generazioni future le tradizioni e le abitudini e non andare in giro a fare il criminale brutto imbecille”

Raskad: come può uno mandare avanti tradizioni e abitudini che non vuole nemmeno fare lui, con che coraggio lo farebbe?”

Reiji: ora basta stai parlando troppo, moccioso!” subito Reiji tentò di aggredirmi dandomi un pugno, ma io senza neanche troppo impegno lo parai con una mano per poi lanciarmi dritto verso il suo busto con un lieve scatto, ero sul punto di sfoderare la mia spada, ma appena arrivai in ottima posizione per sferrare un fendente e ferirlo gravemente dissi:

Raskad: non sono un marmocchio o un forestiero qualunque, non provi ad agitare le mani solo perchè non riesce a usare le parole o potrebbe finire male la vicenda, chiaro?”

Reiji:...come diavolo hai fatto...nessuno è mai stato in grado di parare il mio colpo migliore, ne avuto il coraggio”

Raskad: se questo era il suo colpo migliore deve lavorarci, comunque le ripeto che lei nonostante sia padre non può influire sulle scelte del figlio, anche se vivete in un villaggio a parte dal nostro certe mentalità rimangono comuni anche se i popoli cambiano, quindi son sicuro che pure lei sia d'accordo con questa mia affermazione, quindi perchè mai vuole tenere Mayer qua, cosa c'è sotto?”

Reiji si calmò in un attimo e disse tutto:

Reiji: te sei giovane non sai cosa vuol dire esser un genitore e puntare tutto sul proprio figlio, ma io sì e vederlo prendere una strada che io non voglio mi pesa e mi peserà sempre...ma se Mayer non è contento qui...allora se ne può pure andare, mi basta che non speri sia ancora il benvenuto qui da noi, una volta usciti da Riogan sei fuori per sempre!”

Raskad: questo lo deve dire a lui, non a me...Mayer, deciditi, hai 1 ora di tempo per deciderti e arrivare da noi alla capanna, partiremo tra poco, tutti noi ti aspetteremo volentieri”

Tornai alla capanna e parlai dell'accaduto con gli altri e tutti erano d'accordo ad aspettare e così passati 50 minuti ecco che da lontano si intravvedeva Mayer arrivare con un borsone in spalla e il Bowlgun tra le mani.

Dietro di lui una schiera di abitanti compreso il padre che se ne stava zitto e a testa bassa per il dispiacere della partenza, doveva volergli un mondo di bene.

Fatto sta che alla fine tra abbracci lacrime e adii prendemmo la strada verso la prossima tappa e il vero sorriso di Mayer cominciava a farsi vedere di nuovo, sembrava felice solo dopo aver lasciato quel posto, era proprio vero quel luogo non era per lui, era come una bellissima farfalla nella tela di un ragno per quanto quei ragni gli volessero bene e lo rispettassero.

Mayer: bene e ora dove si va?”

Raskad: prossima tappa e ultima, il mare di sabbia”

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Personaggi Nuovi:


Reiji:


"Note dell'Autore: Allora...vediamo un po'...cavoli manco completamente di idee su cosa dirvi ultimamente, in compenso posso solo avvertirvi che forse Effe potrebbe saltare qualche uscita settimanale (FORSE) non è detto, ma ho bisogno di una pausa di scrittura di Effe per rivedere molti capitoli perchè sono...UN DISASTRO DISUMANO, non che questi che scrivo non lo siano già abbastanza...beh che dirvi, per stavolta non vi posso lasciare alcun anticipo perchè potrei fare radicali cambiamenti al prossimo capitolo e vi lascerei scritte cazzate altrimenti, mi spiace alla prossima! cari lettori che non se ne sbattono le balle di commentare"

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