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Autore: sterne    29/08/2011    12 recensioni
....il solo vederlo mi fa tremare il cuore... le sue sue labbra e le sue mani mi portano a fare pensieri che di casto vi assicuro non hanno un bel niente.!oh mio dio non posso, non posso pensare questo di lui...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Where were you?



Foto creata da: Ili_sere_nere

6° Capitolo



POV MIRKO

 
 
Un brivido mi attraversa la schiena…è freddo! Sto ancora dormendo. Sogno…cammino, sento qualcosa di soffice e fresco accarezzarmi i piedi sembra sabbia…sono in spiaggia. È deserta. È notte. Solo il chiaro di luna la illumina. Si sto decisamente sognando.
Il fresco vento estivo scompiglia i miei capelli e io lo respiro.
Mi riempio i polmoni di questo profumo di salsedine che brucia un pò le mie narici. All’improvviso una voce attira mia attenzione.
Continuo a camminare. Il fruscio delle onde che si infrangono nella riva, copre i miei pensieri, ma non la voce. La conosco. La riconoscerei tra mille.
Adesso compare di fronte a me. Sembra una dea. È bella. I capelli scuri sono slegati e le ricadono sulle spalle. Gli occhi accessi da un brillio magico, illuminati dalla luna.
Sorride Sara. Mi guarda e sorride.
Delle risate dietro di me catturano la mia attenzione. Mi giro a guardare e non sono più in una spiaggia. Sono in un ristorante. E ad un tavolo Ilaria ride abbracciando un uomo. Lo bacia.
All’improvviso mi viene in mente il messaggio che mi è arrivato la sera prima. Quando dovevo prenotare le pizze. Quando un mio amico mi ha mandato una foto di Ilaria e un uomo ad un ristorante, nella quale si intrattenevano in modo poco equivocabile.
E sono di nuovo in spiaggia. Il vento torna ad accarezzarmi la pelle mentre qualcosa accarezza la mia mano. È Sara. La guardo. Mi sorride. Il vento di nuovo mi accarezza. E mi sveglio.
 
Sono sul divano. Era un sogno. Si un sogno che mi ricorda quello che è successo realmente però. E Sara non è accanto a me adesso.
Di nuovo un brivido di freddo. Di nuovo il vento fresco del sogno. Guardo la finestra. È aperta e Sara con il fianco appoggiato alla porta guarda fuori. Guarda la luna. Mi avvicino a lei. Non si gira. Non mi ha sentito.
 
- “C’è la luna piena!” sospira senza nemmeno guardarmi. Ha le braccia incrociate sotto il seno. Le accarezzo. Segno che la sto ascoltando.
- “mi ha sempre fatto uno strano effetto. Dicono che la luna domini le maree. Domina l’acqua e influisce anche sul nostro corpo e sulle nostre sensazioni, amplificandole o stravolgendole.” Continua. Sa che la sto ascoltando.
- “e adesso che effetto ti fa, Sara?”  la guardo senza sfiorarla.
Una pausa. Sospira e poi ricomincia a parlare.
- “Mirko, ti conosco da così poco. E ti ho raccontato una parte importante della mia vita. Non voglio correre. Però non me ne pento.”
- “sono contento! Sara non ti devi sentire in colpa. Hai finalmente seguito il tuo istinto. Non importa che ci conosciamo da così poco. Avevi bisogno di ascolto. E io l’ho fatto volentieri!”  cerco di rassicurarla non voglio che si penta dei passi avanti che ha fatto. Le sorrido stringendole il braccio.
- “ti stavi agitando poco fa!” cambia discorso. Si sta riferendo a prima quando sognavo sicuramente.
- “scusa ti ho svegliata?” chiedo premuroso.
- “non ti preoccupare ero già sveglia! Cosa sognavi?” tocca a me parlare adesso.
- “Sara io…vedi…” quando finalmente riesco a mettere insieme i miei pensieri e inizio a dire a Sara di Ilaria, della foto e del mio sogno, il mio telefono comincia a squillare, fermandomi inevitabilmente.
Raggiungo il mio telefono, che ancora non accenna a tacere.
 

-Ilaria-

 
- “Ilaria.” Il mio tono irritato e sorpreso per la sfacciataggine è evidente.
- “Amore. Finalmente! Che fai tesorino? Lo sai che mi manchi da morire?” che stronza! Mi sta prendendo per il culo senza alcun ritegno.
- “Strano. Non si direbbe!” voglio proprio vedere quanto andrà avanti questa farsa.
- “Amore, ma che dici? Lo sai che…” non riesco a trattenere la mia ira.
- “Amore un cazzo!” sbotto furioso. Ilaria tace per qualche secondo e ne approfitto per proseguire. Ignaro che Sara è appena entrata e conoscerà la verità nel peggiore dei modi.
- “Sei una stronza, Ilaria!...”
- “Mirko ma come ti permetti?...” urla isterica interrompendomi, ma nemmeno io la lascio finire.
- “Ma come mi permetto? Ah, tu mi hai fatto un bordello, perché sono in vacanza con i miei amici. E non perché non passiamo insieme le vacanze insieme.  Ma per il semplice fatto che sono con loro. Quelli che tu definisci ‘buoni a nulla’ e dici che hanno un cattivo ascendente su di me.
E tu. Tu in compenso, hai pensato bene di scoparti quel frocio del tuo collega. Come si chiama? Ah si Nadien. Sei una stronza, Ilaria! Come hai potuto? E io che mi sentivo pure in colpa, per essere partito. Quando tu in realtà sei rimasta ‘soddisfatta.’ Che coglione!” ok ci sono andato giù pesante. Nella foto non scopavano. Ma visto come gli infilava la lingua in bocca, dubito che si siano fermati ad un bacio. Ora voglio vedere che s’inventa.
- “Come l’hai saputo?” a quel punto non ci vedo più dalla rabbia.
- “Cazzo, Ilaria! Non ho saputo proprio niente. Me lo stai confessando tu. Ho sparato solo un sacco di minchiate, ma, evidentemente ho colpito nel segno. Non abbiamo più niente da dirci!”
- “No, Mirko. Aspetta!”
- “no, Ilaria. Non aspetto niente. Diciamoci la verità. Non ci siamo mai amati davvero. Ma almeno io, ti ho sempre rispettata e non i ho mai tradita, nonostante le cose tra di noi siano finite da tempo.”
- “Mirko io…” si ferma un momento. Tentenna. Io non proferisco parola. “ mi dispiace” sospira.
- “Ilaria, senti, meglio che ora chiuda.” Non ho più voglia di sentire la sua voce, voglio solo parlare con Sara adesso.
- “pensi…che potremo vederci, quando tornerai? Che potremo parlare?”
- “non lo so. Ilaria basta, ti saluto!” sono arrabbiato. Deluso di me stesso. Per non avere capito prima, che era meglio chiudere. Per avere sofferto insieme a lei per le nostre liti, solo perché ci ostinavamo a volere stare insieme.
- “Ciao Mirko!” non rispondo nemmeno. Chiudo la telefonata, cercando di chiudere anche quel cassetto di pensieri, che mi si è aperto nella mente.
 
 
Un mese dopo
 
 
- “ma si può sapere che fine ha fatto Sara?” chiede Stefano infastidito.
- “mi ha mandato un sms qualche minuto fa. Dice che arriva tra dieci minuti” continuo a prendere il sole senza degnarlo di uno sguardo.
È passato un mese, da quando io ed Ilaria ci siamo lasciati.
Per ora vivo con Stefano, nel frattempo, cerco una casa per andare a vivere da solo. E un lavoro migliore. Lavorare in una videoteca non è proprio in massimo delle mie aspettative. Anche se ha i suoi vantaggi, devo ammettere.
Io e Sara, ad esempio, passiamo più di tre sere a settimana a guardare film. A casa sua quando è sola. O da Stefano.
Certo, ogni volta è un impresa, convincerla a guardare un film che non sia d’amore.
 
FLASHBACK
 
Toc-toc
- “Sara, apri?” busso alla porta con il piede, cercando di rimanere in equilibrio e non far cadere cena e dvd.
- “Un attimo!” sento il rumore del phon accendersi. Non avrà mica intenzione di farmi aspettare in pianerottolo.
- “Sara!” urlo. Quella matta, si sta asciugando i capelli, ignorandomi bellamente.
- “Sara!” niente, non accenna ad aprire. Un rumore dietro la porta cattura la mia attenzione. Subito dopo una risata. Uno squittio.
- “Brutta streghetta. Apri immediatamente.!” Stavolta ride apertamente, consapevole di essere stata scoperta.
Apre la porta non riuscendo a trattenersi dal ridere.
- “lo sapevo che ti alteravi” mi guarda con gli occhi lucidi per le risa, mentre poggio sul tavolo quello che avevo in mano.
- “ah si, così ti prendi gioco di me?” chiedo con voce maliziosa, il tono però è serio e pacato. Non ride più, sa cosa l’aspetta, la vendetta è una sola. Solletico. E sa che a quel punto, l’unica cosa che le resta da fare, è scappare.
E scappa, più veloce che può. La inseguo per tutta la casa. In cucina, cerca di ostacolarmi in ogni modo, sposta le sedie in corsa, mettendole sulla mia traiettoria. Ma arrivati in soggiorno è in trappola. Non ha più scappo. Mi avvicino a lei. Con lentezza studiata. Il divano è alle sue spalle. Mi guarda supplichevole, si è arresa. Apparentemente e io lo. Per questo non abbasso la guardia e quando mi attacca con un cuscino lo schivo all’istante prendendone un altro. E la lotta con i cuscini a quel punto è inevitabile.
Dopo lunghi minuti, siamo ansanti sul divano. Bagnati come pulcini, ma sorridenti come bambini. Ancora con le piumose armi in mano. Ci dichiariamo pace.
- “che dici se mangiamo, streghetta?”
- “in effetti, non sarebbe una cattiva idea.” Mi sorride. E ci incamminiamo verso la cucina per cenare.
 
 
- “che film è? Wrong turn…Mirko perché l’hai portato senza custodia? Non è un horror vero?” mi guarda dubbiosa. Sorrido rassicurandola. Questa sera non vincerà lei. Niente film strappalacrime solo puro horror.
- “non dire sciocchezze! Lo so che non ti piacciono gli horror. Questo è un film drammatico. C’è solo una scena di un incidente un po’ cruda all’inizio. Ma niente di che!” cerco di convincerla, tanto lo so che non lo vorrà vedere comunque.
- “ok. Però Mirko. Se…”
- “niente se…guardiamo il film!” la blocco. Meglio iniziare. Se continuo con le fesserie. Finisce che mi incarto. E lo capisce.
Il film inizia. Nemmeno cinque minuti di film c’è già la prima scena, che io avevo definito cruda. L’incidente, la ragazza investe qualcosa o meglio qualcuno. Guarda dal finestrino apparentante morto ma quando si avvicina cerca si accorge che non è così. Cerca di soccorrerlo ma lui di scatto di alza e le strappa il labbro con un morso. È inevitabile dire che Sara sobbalza sul divano. Pregandomi di togliere il film.
- “Mirko spegni! Non voglio vederlo. Ma che schifo!” si dimena cercando di convincermi.
- “sshh Sara dai, solo questa scena era.” L’abbraccio consolandola.
Il film continua, e visto che al peggio non c’è mai fine. La donna con mezzo labbro scappa, ma si ritrova quel essere davanti che con un accetta la taglia a metà.
Sara urlante si gira verso di me per non vedere altre scene. Spengo la tv, mentre lei si accoccola sul mio petto, tremante.
- “Sara è un film.”
- “scemo. Lo so. Però li odio. Non li voglio vedere.” Si lamenta come una bambina. Tenendo lo sguardo basso.
- “va bene, non lo faccio più! Mi perdoni?” la guardo supplichevole. Facendo il labbruccio tremulo.
- “si!” sospira. Aprendosi in un sorriso.
 
 
- “Mirko?” Stefano mi richiama a terra, mentre io sono con la testa tra le nuvole.
- “si scusa, stavo pensando!” lo guardo sorridendo. Per fargli capire che lo sto ascoltando davvero adesso.
- “ti chiedevo, quante ora fa Sara ti ha detto tra dieci minuti?”
- “ehm…più  meno mezz’ora fa.” Rispondo guardando il telefono
- “forse è meglio se la chiamo” dico più a me che a lui.
Mi allontano per chiamare. Uno squillo, due squilli, tre. Sara non risponde. Strano solitamente il telefono lo tiene a portata di mano.
Dopo qualche secondo mi arriva un sms.
 

1 messaggio ricevuto

 
-Ci vediamo questa sera alle 20 al “covo della Saracena”. Ho avuto un contrattempo. Non preoccuparti ;) dì a Stefano che gli mando una bacio. Sara-
 
Sorrido come un imbecille. Quello è il posto dove ci siamo conosciuti. Quello al mare. Le rispondo
 
-Solo per Stefano un bacio. E per me niente? Comunque va bene, solito posto, solita ora. Bacio ;) Mirko-
 
Mi avvicino a Stefano, mentre aspetto la sua risposta.
- “Sara non viene. Ha avuto un contrattempo.”
- “lo immaginavo.” Mi guarda preoccupato.
- “mi ha appena mandato un sms. Mi ha detto di non preoccuparmi. Magari ha avuto da fare con Serena. Comunque mi ha detto che ti manda un bacio.” Sorrido.
- “grazie.” Ricambia anche lui il sorrido. Del resto Sara è sempre stata la sua migliore amica è normale che si preoccupi per lei.
Il mio telefono vibra di nuovo.
 

1 messaggio ricevuto

 
-A te do più tardi il bacino. ;) A dopo. Sara
 
Sorrido come uno scemo. Guadagnandomi un’occhiataccia da parte del mio amico.
- “amico mio, non c’è più rimedio ti abbiamo perso definitivamente. Che fine ha fatto. L’uomo in scalfibile?” sorride alzando un sopracciglio.
-“non dire sciocchezze!” ridiamo insieme, sotto quel sole caldo. Che ci ha fatto compagnia per l’intero pomeriggio. Che è spettatore silenzioso, di vite vissute o da vivere e amori cominciati o che stanno per nascere…
 

Spazio per me
Care sono le 2:51 e io ancora sono qui a scrivere. Questo capitolo è stato un parto. Devo proprio dirlo. L’ha cambiato e stravolto non so quante volte. Ma questa versione devo dire che mi soddisfa parecchio. Certo gli errori come al solito saranno innumerevoli. E come al solito la punteggiatura sarà terrificante.
Comunque on voglio dilungarmi. Il capitolo è importante. Ci sono molti dettagli significativi. E iniziamo a veder nascere il rapporto tra Mirko e Sara.
Non aggiungo altro il capitolo penso parli da se.
Spero sia stato di vostro gradimento.
Volevo ringraziare tutte le nuove lettrici. Quelle del gruppo in rosso e le altre di facebook.
Volevo ringraziare Giulia e  Serena che mi hanno incitato a scrivere.
Ringrazio sempre immensamente per le recensioni. Per me è una continua sospresa.
E ringrazio anche chi l’ha inserita tra le preferite/seguite/da ricordare e tutti i lettori silenziosi. Grazie di cuore. ora corro a rispondere alle recensioni.
Spero di aggiornare presto.
Clara.
 
 
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Grazie ancora al prossimo capitolo.

   
 
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