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Autore: la_marty    29/08/2011    6 recensioni
Dal sesto capitolo:
“Grazie Bella, ma ti sarei grato se non tentassi più di uccidere le mie intervistatrici, o il pubblico potrebbe farsi un’idea sbagliata dei miei modi”.
Bellatrix arrossì e pigolò: “Era un banalissimo Anatema che uccide, cosa c’era di sbagliato, padrone?”.
Travers rispose per Voldemort: “Chi vuoi che voti il padrone se si ha la percezione che tutti gli oppositori verranno ammazzati seduta stante?”.
“Ma la politica del padrone è esattamente questa!”, esclamò lei. “Meglio che ci facciano l’abitudine”.

Ebbene sì, la crisi è arrivata anche nel mondo della magia: c'è aria di elezioni e i tre candidati scelti si apprestano ad affrontare una dura campagna elettorale e tutta una serie di interviste e dibattiti per ottenere la fiducia degli elettori. Gli aspiranti Ministri della Magia sono un mago malvagio e famoso, una studentessa modello di Hogwarts e un mago piccolo e furbo, odiato da tanti ma che riscuote, in modi più o meno leciti, un misterioso successo ogni volta che si aprono le urne.. vi ricorda qualcuno?
Genere: Comico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Rieccomi! Ci ho messo un po’ a scrivere questo capitolo perché tratta dell’intervista a Silvius e volevo rendere giustizia al personaggio. Ditemi che ne pensate, sono stata troppo buona? Troppo cattiva? E di nuovo un enorme e sincero GRAZIE di cuore a chi continua a leggere questa ff e a chi mi lascia commenti, vi adoro ;D
PS. non c’entra nulla, ma se non la conoscete ascoltatevi la canzone “Legalize the premier” di Caparezza, vi farete due risate..

 
 
Intervista con la Skeeter – Silvius.

 
Le ragazzine diedero in strilli talmente acuti che diverse persone indirizzarono loro piccole fatture. Un paio versarono lacrime di commozione e tutte sventolarono in aria con tutta la forza che avevano in corpo bandiere e striscioni raffiguranti la faccia tirata di Silvius.
A parte questo piccolo ma rumoroso gruppo, tuttavia, Rita Skeeter notò che il resto della piazza aveva applaudito molto brevemente e più che altro per educazione. Vide chiaramente Yaxley prendere la mira e prepararsi a lanciare qualche anatema alle oche delle prime file, ma il lupo mannaro Greyback lo trattenne, sussurrandogli qualcosa e ammiccando alle ragazze. Le occhiate d’intesa che si scambiarono fecero pensare a Rita che Greyback avesse già dei progetti per le giovani streghe.
Deglutì e si apprestò a seguire con lo sguardo l’ometto piccolo e calvo che si avvicinava gioioso e salutava il pubblico con ampi gesti delle braccia. La piccola spilla a forma di cuore spiccava sulla sua divisa scura e mandava segnali luminosi.
Silvius salutò Rita come una grande amica e le fece il baciamano, esortando il pubblico a fare un applauso per lei. Poi si sedette e scoccò alla giornalista un’espressione soave.
“Sono lieta di avere finalmente l’opportunità di intervistarla”, dichiarò la giornalista.
“Mia cara Rita”, sospirò Silvius. “L’onore è mio. Da dove vuole cominciare?”.
Rita fece per aprir bocca ma ricevette in faccia qualcosa di simile a uno straccio. Farfugliando indignata lo prese in mano e riconobbe un reggiseno. Sussultò sdegnata e lanciò uno sguardo interrogativo a Silvius. Il quale scoppiò in una risata gioviale e spiegò: “Era indirizzato a me, mi dispiace che le mie signorine l’abbiano colpita”, e con nonchalance prese il reggiseno e lo intascò velocemente. “Bambine cattive”, rimproverò le ragazze in prima fila con voce falsamente severa, “più tardi vi punirò”. Alcune di loro arrossirono e proruppero in risate sciocche. Il resto di Piazza Flamel formò un’unica espressione di disgusto e ammutolì davanti a quella scena.
Solo Silvius sembrava divertito e rilassato. Tornò a guardare Rita come se avessero appena vissuto un banale episodio di vita quotidiana e restò in attesa delle domande di lei.
La giornalista si scosse e cercò di riprendere il filo del discorso.
“Ehm.. sì, ok.. prima domanda: signor Silvius, si dice che lei sia un tipo festaiolo..”
Silvius scoppiò a ridere.
“Prendo il mio lavoro al servizio della comunità magica talmente sul serio che, fuori dall’ufficio, ho davvero bisogno di rilassarmi e divertirmi un po’. E a chi non piacciono le feste?”. Parlava con tono leggero, beandosi dell’attenzione che la piazza gli riservava e in qualche modo sembrava non cogliere le occhiate incredule che la gente gli scoccava.
“Ci parli dei suoi famosi festini. Ho sentito che la selezione è molto rigida”, incalzò Rita.
Silvius accavallò le gambe.
“La mia povera Villa Harcoris purtroppo non è così spaziosa ed essendo patrimonio storico della città non posso bombardarla di Incantesimi Estensivi Irriconoscibili. Per cui sì, non posso far entrare tutti quelli che si presentano alla mia porta nelle sere di festa.”
“Ma può entrare chiunque?”.
Silvius esitò.
“Bhè.. non chiunque chiunque, chiaro”, si interruppe per cercare le parole. “Una festa, per essere definita tale, necessita di allegria e voglia di divertirsi, per cui i minorenn.. ehm, i giovani, sono sempre più che benvenuti. Poi ci sono ospiti fissi come alcuni miei grandi amici: il mio compare Umbertus ad esempio, anche se non è quello che si dice propriamente essere l’anima delle feste, è sempre invitato. Sto cercando di sistemare suo figlio al Ministero. Un bravo ragazzo sa, nonostante i suoi non eccellenti risultati accademici”.
Rita colse la palla al balzo.
“Non dovrebbe premiare i più meritevoli anziché i figli dei suoi amici?”, domandò con una punta di malizia. Silvius rispose con un gran sorriso.
“Oh, ma il giovane Renzus è assolutamente meritevole. Pensi che ultimamente si è messo a studiare il Marino*”.
“Sbalorditivo”, commentò Rita con un sarcasmo che Silvius non colse. “Insomma, l’immagine che ci dà di lei è piuttosto eterogenea. Serio sul lavoro, festaiolo in privato. Ma qual è il vero Silvius?”.
“Mia cara”, esordì lui con fare paterno. “Il vero Silvius è esattamente quello che vedono tutti. Di spirito giovane, campione in carica nel racconto di barzellette, sempre pronto a dare una mano alle giovani streghe appena uscite da Hogwarts, con tutti i capelli in testa nonostante io non sia più un teen ager” risate di scherno dalla piazza, ma Silvius non le sentì, “prestante come un trentenne, a volte giocherellone come un bambino, ma saggio come un anziano. Sono un vero miscuglio ed è per questo che piaccio alle persone di tutte le età”.
Le fan di Silvius spararono cuori in aria con le bacchette magiche. Rita inarcò le sopracciglia.
“Mi piace lo sport, come saprà sono proprietario della squadra di Qwidditch delle Holyhead Arpies, nonché grande tifoso”, aggiunse facendole l’occhiolino. Rita sorrise riluttante. “I miei figli sono già avviati a promettenti carriere, per cui mi ritengo un buon padre. Ah, e di me si dice anche che sia un amante molto passionale!”.
L’intera piazza trattenne il fiato. No, non poteva davvero aver detto una cosa del genere. Rita gettò uno sguardo alle sue spalle e vide Voldemort con la mascella arrivata all’altezza del petto e gli occhi sgranati ed Hermione rossa di vergogna per lui. Solo le giovani ammiratrici di Silvius avevano squittito eccitate, come se da sempre il loro sogno più grande fosse quello di verificare la veridicità di quell’affermazione.
Silvius sorrideva come se avesse fatto una battuta estremamente divertente. Rita era rimasta interdetta, la Penna Prendiappunti schizzava in modo talmente veloce da bucare la pergamena. La strega si riscosse, pensando amaramente che quell’intervista gettava discredito sulla sua decennale carriera giornalistica.
“Vogliamo parlare dei suoi piani ministeriali in caso dovesse ricoprire la poltrona di Ministro?”, azzardò.
“Ma naturalmente!”, esclamò l’altro. “Sa, in anni di onorata carriera al servizio della comunità magica sento di aver trascurato un punto non indifferente. Mi riferisco ovviamente al problema della disoccupazione giovanile”, spiegò con fare pratico. “E ho notato un certo maschilismo nella nostra società, ha mai fatto caso, mia gentile Rita, che al Ministero l’80% degli uffici è affidato a maghi, e la maggior parte dei dipendenti sono sempre maghi? Io voglio lottare per i diritti delle streghe in quanto persone alla pari con gli uomini. Inizierei innalzando la loro età pensionabile, così non potranno dire di essere discriminate in quanto “sesso debole”. Sono certo che me ne saranno grate”. Occhiatacce dalla folla. “In secondo luogo vorrei introdurre delle quote rosa nel Ministero e nel Wizengamot. È giusto che le nostre donne siano rappresentate in tutti gli ambiti”.
Dalla sua poltrona, Rita udì chiaramente Bellatrix dichiarare che effettivamente anche tra i Mangiamorte vi era una netta minoranza femminile.
“Istituirò molti decreti che permettano alle giovani.. cioè, ai giovani diplomati di Hogwarts di essere inseriti più facilmente nell’ambiente lavorativo. Certo, parlo di quelli che si distingueranno per certe loro qualità...” e ammiccò a certe ragazze delle prime file che risposero con sorrisi d’intesa.
George Weasley tentò per la seconda volta di indirizzargli un CanarinoBomba. Caramell sembrò molto combattuto, ma lo deviò anche questa volta.
Com’era possibile che quel piccolo mago ogni volta che si aprivano le urne risultasse votato dalla maggior parte degli elettori? Rita vedeva chiaramente che la folla non impazziva per lui, eppure negli ultimi anni si era fatto strada riscuotendo un plebiscito dopo l’altro, prima come rappresentante regionale, poi come consigliere e infine come rappresentante estero del Ministero della Magia. La reputazione della Gran Bretagna era nelle sue mani. Ogni volta che Rita ci pensava aveva una fitta d’ansia.
“Caro Silvius, da quello che ci dice sembra che lei sia il mago più amato d’Inghilterra. Non ha davvero nessun nemico?”.
Il sorriso a quaranta denti di Silvius s’incrinò appena.
“Tanto consenso popolare in effetti genera invidia da parte di alcuni..” cominciò. “Ci sono categorie di persone –assolutamente irrilevanti- che mi hanno preso in antipatia. Molti genitori che vorrebbero tenersi per sé le loro figlie mi citano a giudizio e risulto colpevole del fatto di averle aiutate a trovare lavoro. Ma è un’accusa legittima secondo lei?”. Rita fece per aprir bocca ma Silvius continuò a parlare. “Per non parlare dell’assoluta scortesia di certi politicanti esteri. Mi è capitato di fare un complimento assolutamente innocente sulla moglie del Ministro della Magia degli Stati Uniti, ha presente? Quello alto e abbronzato.. deve aver captato il magnetismo che emanavo e ha certamente temuto che sua moglie scappasse con me, e mi ha congedato in modo davvero scortese”, assicurò Silvius indignato. Rita cercò di nuovo di prendere la parola ma Silvius la zittì con un gesto e tornò alle sue illazioni. “Per non parlare di quei simpaticoni che ogni volta si divertono a pronunciare la parola colpevole riferita a me. Sono dei dittatori.. parlo dei giudici ovviamente, il mio rapporto con loro non è dei più idilliaci..”.
“Credo che dittatori sia una parola un po’ forte e..” si intromise Rita.
“Cribbio se è forte!”, urlò Silvius iniziando ad alterarsi. “È forte ma è l’unica azzaccata! Dove sta scritto che un giudice deve per forza valutare ogni cosa che faccio? Chi gli dà quest’autorità? Quando sarò Ministro li licenzierò tutti.. TUTTI!” esclamò battendo il pugno. “Dittatori e assolutamente corrotti. Deve vedere come cambiano atteggiamento quando offro loro qualche migliaio di galeoni..”.
“Signor Silvius!”, strillò Rita scandalizzata. “Queste sono dichiarazioni molto gravi.. mi consenta di suggerirle di abbassare i toni..”
Mi consenta lo dico io, va bene?!” sbraitò, tutto il contegno e i sorrisi svaniti nel nulla. “Vuole rubarmi le battute? O forse accaparrarsi il sostegno delle masse che mi spetta? Oppure.. OH!!” Silvius si arrestò e guardò Rita come se la stesse vedendo in quel momento per la prima volta. “Ora capisco..” sibilò rosso di rabbia. “Lei è una spia! Lei fa parte di uno dei tanti complotti orditi contro di me! Ma io l’ho smascherata sa..” Silvius si alzò brandendo la bacchetta, con un sorriso diabolico di comprensione. L’insieme risultava inquietante e Rita non capiva se stesse scherzando o cosa.
“Tutto il suo interesse per i lavoratori.. il suo volermi fare ammettere che ho a che fare con giovani.. sono certa che è a caccia di bambini! Con quel suo completo rosso..” Silvius era schiumante d’ira. “LEI E’ UNA SPORCA COMUNISTA!!!”.
Ci fu uno schianto, un rumore di naso rotto e Silvius si ritrovò a gambe all’aria. Rimase a contorcersi a terra sanguinando dalla faccia senza che nessuno avesse il coraggio di avvicinarsi. Di fianco a lui giaceva un modellino perfetto del Ministero della Magia, lanciato con precisione e schiantatosi con forza in faccia a Silvius.
Rita vide dal palco il Mangiamorte Travers che non riusciva a reprimere un sorriso malvagio, sebbene cercasse di mettere su un’espressione innocente che però non ingannò nessuno. Rita vide poi Arthur Weasley avvicinarsi a Travers e i due si diedero il cinque.
“Direi che il tempo è scaduto!” sbraitò Caramell sollevando di peso Silvius con un braccio e gettandolo dietro il palco. “Avete conosciuto i nostri candidati e da ora ha ufficialmente inizio la campagna elettorale! Seguite i nostri aspiranti Ministri nelle loro apparizioni, nei dibattiti e nelle iniziative, e ci rivedremo tutti alle urne tra due mesi esatti! Grazie per essere venuti!”.
La folla cominciò a disperdersi. Tutti commentavano i tre candidati con ironia e anche una certa preoccupazione. Chi era meglio, una ragazzina che odiava chi non usava i congiuntivi e voleva organizzare la rivolta degli Elfi Domestici, un mago oscuro che avrebbe usato i Mezzosangue come cavie di laboratorio e avrebbe legalizzato la caccia al Babbano o.. Silvius? I più si guardarono scoraggiati e cercarono di tirarsi su il morale a vicenda dichiarando che nei mesi successivi avrebbero conosciuto meglio i candidati.
Nel frattempo Travers riceveva pacche sulle spalle e sguardi d’approvazione. Dovette solo scampare a una ragazzina assatanata che cercò di cavargli gli occhi con le unghie, ma Lucius Malfoy la immobilizzò e la gettò in mezzo alla fontana.
Intanto dal retro del palco Silvius imprecava e gemeva. Una guaritrice gli stava applicando una pomata verde acido sotto lo sguardo di Hermione e Lord V.
“Bene amici miei”, Voldemort si allacciò il mantello. “Ci vediamo a Hogwarts sabato prossimo per il dibattito con gli studenti”.
“Arrivederci Lord V” salutò gentilmente Hermione. Silvius non aprì bocca.
Decisa a non rimanere un secondo di più con quel mago dallo sguardo torvo, anche Hermione si allontanò. Individuò Silente, la McGranitt e Lumacorno e tutti assieme tornarono a scuola.
La guerra per la poltrona di Ministro era cominciata.
 
 
 
 
 
*attenzione questa è sottile :D chi l’ha capita?
  
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