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Autore: Albert Wesker    30/04/2006    1 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction su EFP. L'ho già pubblicata su altri forum, cercando di avere commenti utili, ma non sono stato fortunato. Spero che vi piaccia (in caso contrario cercate di non farmi troppo male quando commentate). I personaggi della serie ufficiale inizieranno ad apparire nel prossimo capitolo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Berlino

Una nebbia avvolgente circondava la città, era difficile persino vedere le vetrine dei negozi dall’altra parte della strada. Thibaulth stava fumando l’ennesima sigaretta mentre Harry tentava invano di guardarsi attorno. Alcuni passanti li osservavano incuriositi dai loro abiti, rendendo nervoso il mago che si mise, a sua volta, a guardare il suo compagno.
“Cosa c’è?” chiese l’altro senza voltarsi
“Mi domandavo come mai non mi hai chiesto di smaterializzarci qui. Avremmo evitato di attirare l’attenzione dei babbani mentre usavamo i loro mezzi pubblici.”
Stavolta Thibaulth si girò, squadrando da capo a piede il suo sibilante compagno.
“Pensavo fossi più sveglio.” Disse infine
Ricominciò a camminare sul marciapiede ignorando lo sguardo di Harry, che, nel frattempo, era divenuto gelido come il ghiaccio.
“Perché?” chiese di nuovo con la voce sibilante
Il licantropo si voltò nuovamente e, senza preavviso, gli battè ripetutamente le nocche sulla testa.
“Ahia!”
“TOCTOC. C’è qualcuno in casa? Veramente, non credevo che fossi così stupido. Forse cinque anni senza l’anima ti hanno rimbambito.”
Gli occhi di Harry divennero due spilli iniettati di sangue, con una chiara brama omicida.
“Comunque – continuò il licantropo – te lo spiegherò velocemente mentre andiamo al nostro rendez-vous.”
“Dunque, da dove posso iniziare… ah sì… Cinque anni fa hai sconfitto Voldemort in una grande battaglia, uccidendolo e ponendo fine alla sua “minaccia”, ma tornando dai tuoi compagni sei stato attaccato da un Dissenatore e privato dell’anima. Questo ha evitato eventuali rappresaglie da parte dei Mangiamorte superstiti. Hai vissuto presso i Weasley, che ti hanno mantenuto in vita anche quando sarebbe stato preferibile ucciderti (tra i babbani lo chiamano “accanimento terapeutico”), fin quando non sono venuto a prenderti due giorni fa.”
Thibaulth si fermo un attimo per controllare le sue reazioni.
Niente.
Riprese a camminare e a raccontare.
“Adesso, cosa sarebbe successo secondo te se per caso il Ministero della Magia controllasse tutte le materializzazioni in entrata ed uscita? Avrebbe notato che un certo Harry Potter, ritenuto ormai un vegetale, si era spostato in Germania. Questo avrebbe provocato troppe domande e attenzioni indesiderate. Anche da parte dei Mangiamorte…”
“Ma ci noteranno lo stesso. In mezzo ai babbani non passiamo di certo inosservati.”
“Già, ma abbiamo guadagnato del tempo tra noi e i tuoi vecchi nemici.”
“E poi – aggiunse con un sorriso – non mi piace per niente la sensazione che da una materializzazione congiunta.”
Sempre col suo sorriso ambiguo si voltò a guardare il suo ex-protetto davanti al cancello spalancato di un parco. Harry, ascoltando il licantropo, non si era accorto della strada percorsa lungo le vie berlinesi.
“Dove siamo?” chiese
“In un posticino appartato. Uno spazio verde non visibile ai babbani.”
“Come il Paiolo Magico?”
Thibaulth annui soddisfatto.
Attraversarono l’ingresso con naturalezza, senza che nessuno si accorgesse della loro scomparsa. Dall’altra parte un grande spazio verde si estendeva a perdita d’occhio davanti a loro. Un enorme lago, abitato da creature magiche, faceva bella mostra di sé.
Thibaulth e Harry passeggiarono sui camminamenti di ghiaia cercando una panchina libera.
Harry non potè fare a meno di notare, ironicamente, che anche i maghi erano incuriositi da quel duo.
Trovarono una panchina libera lungo la sponda del lago,. Lì, abbandonata, giaceva una copia tedesca della “Gazzetta del Profeta”. Il mago la raccolse, incuriosito da una foto. Un giovane dall’aria familiare stava cercando di dire qualcosa ai cronisti. Tentò di leggere la didascalia, ma riuscì a decifrare soltanto una parola: Weasley.
“Parla del tuo “rapimento” e della strage dei Weasley. – gli disse Thibaulth alle sue spalle mentre si sedeva – Dice che non è mai stata vista tanta ferocia in un omicidio di massa. Eppure non mi sono impegnato.”
Il giovane gettò il giornale e si sedette vicino al licantropo. Non si sentiva turbato dalla vicinanza con l’assassino delle persone a cui era stato maggiormente legato. Affatto. Sentiva invece uno strano vuoto interiore. Forse riavere l’anima non implicava necessariamente riavere tutti i sentimenti.
Si mise ad osservare la calma superficie del lago. La nebbia si stava diradando.
“Chi stiamo aspettando?” chiese senza spostare lo sguardo
“Un mio informatore.”
“Pensavo sapessi dove andare.”
“Ho un sospetto. Questo è l’ultimo paese dove ho incontrato chi cerchiamo.”
Tacquero di nuovo mentre osservavano un Avvincino uscito dal lago in cerca di cibo. Il parco era immerso in una quieta tranquillità.
“Credo – riprese Thibaulth – che ci stessero aspettando.”
Harry non capì subito e sbirciò dietro di sé. Dietro di loro Venti maghi nero vestiti li avevano circondati. Tutti avevano puntato le loro bacchette contro di loro. Fingendo di non averli notati, Harry sibilò con calma a Thibaulth
“Li faccio fuori io o te ne occupi tu?”
“Faccio io, mi voglio sgranchire un po’.” Rispose il lupo mannaro mentre sul volto si allargava un ghigno diabolico.
L’Avvincino si tuffò in acqua. In quel momento gli stregoni iniziarono a lanciare i loro anatemi. Harry si buttò nel lago mentre Thibaulth balzava in aria. Con una mezza capriola all’indietro giunse alle spalle dei suoi aggressori. Essi si voltarono. Lui aveva già puntato l’indice contro di loro.
“Resecto!”
Una luce bianca avvolse gli aggressori.
Iniziarono ad agitarsi, a mettere le mani intorno alla propria gola. La loro pelle si raggrinziva a vista d’occhio. Si accasciarono a terra, ormai morenti, intanto che le loro ossa si sbriciolavano.
La luce, lentamente, svanì. Sull’erba rimanevano soltanto le tuniche e un po’ di polvere.
Thiabulth si avvicinò a perquisire le vesti mentre Harry usciva dal lago. Un oggetto attirò la sua attenzione. Una piastrina metallica.
“Cos’è?” chiese il ragazzo mentre strizzava la tunica.
“La conferma al mio sospetto.”
Gli allungò la piastrina. Sopra era inciso il nome ed il grado dello sventurato. E la sua appartenenza all’esercito degli Stati Uniti.
“Bene. Partiamo subito per gli Stati Uniti.” concluse il lupino rialzandosi.
Una luce micidiale pareva brillare dietro le lenti scure.

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San Mungo

Hermione e gli altri erano davanti alla porta della camera 231. Entrarono lentamente ed in silenzio. Vicino all’ingresso, dietro un telo candido, giaceva Fred.
Il giovane, addormentato dai farmaci, aveva una vistosa fasciatura dove avrebbe dovuto esserci il suo braccio destro. Nonostante fosse un sonno artificiale e privo di sogni, il viso era contratto in un espressione tesa e dolorante.
I Weasley si radunarono intorno al loro famigliare, dopo aver evocato alcune sedie, per vegliarlo in attesa del suo risveglio.
Hermione guardò il letto accanto. E rimase di stucco.
Nel letto affianco c’era una persona che MAI si sarebbe aspettata di rivedere. Draco Malfoy.
Anche lui era addormentato e, apparentemente, privo di ferite.
La strega si avvicinò incuriosita. Voleva esaminare la cartella clinica di quello strano paziente. Si chinò per prenderla quando lui aprì gli occhi.
Per un attimo interminabile si fissarono intensamente.
A fatica aprì la bocca per parlare, ma l’unica parola che riuscì a dire fu “Potter”.
Poi altrettanto improvvisamente svenne, cadendo nuovamente nel suo sonno senza sogni, e lasciando Hermione Granger con un espressione sconvolta.
Nella sua mente nuove domande apparvero, mentre, intorno a lei, nessuno pareva essersi accorto di nulla.


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Anche il settimo capitolo è andato :-D . L'ho voluto scrivere con un tono comico e con un Thibaulth sborone (spero di esserci riuscito almeno). E' una piccola pausa prima dei prossimi capitoli, ma temo che per quelli dovrete attendere, sono abbastanza indaffarato.
Thank you.

Albert T. Wesker
  
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