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Autore: Avion946    29/08/2011    0 recensioni
Una singolare avventura che ci porta a viaggiare in terre lontane alla ricerca della soluzione di un antico mistero.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quinto capitolo Straordinarie coincidenze

Capitolo 5

 

Straordinarie coincidenze

 

 

Il Belli, che ha tradotto i documenti solo fin qui',  aveva visto giusto ed ora occorre solo attendere che giunga il materiale da Lisbona promesso dal prof Sampaio Fontes. E naturalmente eseguire discrete indagini sul furto subito, indagini portate aventi da Brayden Kelly. Mentre Belli torna a lavorare sui documenti per estrarre il resto della storia, l' investigatore viene a sapere che ultimamente una grossa imbarcazione a vela, che non si era mai vista prima in quei luoghi, , ha incrociato piu' volte a largo della zona di Guimar, dove appunto e' avvenuto il ritrovamento e piu' volte diversi membri dell' equipaggio sono scesi a terra aggirandosi, apparentemente senza motivo, in prossimita' degli scavi. Come traccia e' piuttosto debole ma al momento e' tutto quello che hanno e, vista la situazione, non possono permettersi di sottovalutare nessun indizio. Saputo che il veliero salpata l' ancora subito dopo l' episodio del furto, ha fatto rotta per l' isola di Gran Canaria, i tre amici, aspettando che il Belli prosegua con il suo lavoro, decidono di andare a cercare l' imbarcazione. Per fortuna L' australiano e' in grado di pilotare un po' di tutto e quindi, noleggiato un piccolo aereo, un Cessna C172, iniziano a sorvolare le possibili zone dell' arcipelago dove essa puo' trovarsi .

 

17^ Volo : volo VFR dall' aeroporto di Tenerife a quello di gran Canaria dopo il periplo completo dell' isola.  Circa 145 Mn

 

La ricerca non da' esito ma vengono a sapere che una imbarcazione simile a quella che stanno cercando, e' passata al largo di Puerto de Mogan diretta verso l' isola di Planaria.

 

18^ Volo : Volo VFR dall' aroporto di Gran Canaria a quello dell' isola Planaria, dopo un giro completo dell' isola. 205 Mn

 

Dell' imbarcazione non c' e traccia ma scesi a terra vengono a sapere che si e' fermata a Puerto del Rosario per rifornimenti e quindi e' ripartita con direzione sud.

 

19^ Volo : Volo VFR dall' aeroporto di Planaria a quello di Tenerife. 146 Mn

 

Da ricerche discretamente effettuate da amici di Sarti, risulta che il veliero si chiama 'Chem' e appartiene ad una societa' con sede a Capo Verde. Probabilmente e' li' che e' diretta. Giunge il materiale da Lisbona. Fontes e' stato di parola: si tratta della copia del giornale di bordo del galeone San Felipe. In esso si legge che la nave salpa da Lima il 12 dicembre del 1596 diretta in Spagna con una sosta prevista secondo la prassi, presso l' isola di Madeira per rifornimenti. A bordo i prigionieri sono confinati nella stiva ma vengono trattati comunque abbastanza bene. Il viaggio e' piuttosto lungo e durante il tragitto si stabiliscono legami di amicizia fra prigionieri ed equipaggio, con grande preoccupazione degli ufficiali. Alla fine del mese di gennaio del 1597, quando il capitano ritiene di essere in prossimita' delle isole Azzorre una terribile tempesta coinvolge la nave e per quattro giorni tutti coloro che possono, combattono per affrontare la situazione, equipaggio e prigionieri. Quando la tempesta si placa, la nave e' ridotta quasi ad un pontone galleggiante. Tirata su alla bell' e meglio una velatura di fortuna, spinti da un forte vento e senza la possibilita' di controllare  la loro posizione in modo attendibile, causa il cielo perennemente coperto, gli spagnoli procedono ancora per sei giorni. Quando finalmente avvistano un ' isola essa si rivela essere   El Hierro, detta cosi' perche' all' epoca si riteneva attraversata dal 'meridiano di ferro' ossia il primo meridiano europeo che si incrociava venendo dalle Americhe, nell' arcipelago delle Canarie. La tempesta, con i suoi terribili, venti, aiutata dalle forti correnti oceaniche relative a quella zona, ha portato la nave circa 200 miglia fuori rotta. Parte dell' equipaggio considera questo un segno. Non vogliono assolutamente portare i prigionieri in Spagna. Alcuni marinai, inoltre, durante il viaggio hanno stretto relazioni sentimentali con alcune donne del gruppo. Gli ufficiali stessi convengono che senza l' aiuto dei prigionieri la nave sarebbe andata perduta. Il comandante decide per il momento di procedere alla riparazione del vascello in un luogo riservato. Si porta sulla costa orientale dell' isola, al riparo di un' alta scogliera chiamata Roques de la Bonanza e procede con i lavori. Quando questi sono quasi terminati, durante una notte, i prigionieri e una buona parte dell' equipaggio scompaiono letteralmente. Non mancano scialuppe ne' viveri. Ricerche effettuate lungo la costa e nell' interno non danno alcun risultato. Il comandante Vicencio Ramos, decide con gli uomini rimasti di fare ritorno a Lima dove riferira' l' accaduto, disposto a subire le conseguenze dei fatti. Purtroppo nell' agosto nel 1597, quando ha quasi raggiunto la sua meta,, gli elementi atmosferici si accaniscono di nuovo sulla nave mandandola a sfasciarsi sugli scogli dell' isola de Los Barbados, dove i superstiti saranno raccolti dopo qualche mese da Sebastiao Rodriguez Soromenho. Il contenuto del giornale di bordo quindi corrisponde esattamente con quanto descritto nei rotoli trovati nella tomba. Il nome dell' imbarcazione che cercano, Chem, colpisce i nostri amici, infatti si tratta del nome con il quale gli aztechi indicavano le loro imbarcazioni. Decidono di seguire la pista della nave e quindi partono per Capo Verde utilizzando i mezzi messi a disposizione da una societa' di trasporti del luogo il cui rappresentante ha fatto amicizia con loro, e che copre la tratta interessata, seppure con un itinerario legato a motivi commerciali.

 

20^ Volo : Tenerife – Laayoun 

21^ Volo : Laayoun – Tazadit

 

Mentre attendono di imbarcarsi per Nouarott, il prossimo scalo nel loro viaggio, il Belli racconta il seguito della storia ricavata dai documenti.  Durante la sosta presso l' isola di El Hierro, nel corso dei viaggi a terra destinati a procurare viveri e acqua, i prigionieri vengono in contatto con un gruppo di nativi. Questi sono un gruppo di discendenti degli abitanti dell' isola, i 'Bimbaches', che a loro volta appartengono ai sopravvissuti del popolo dei Guanci che abitava in origine tutto l' arcipelago. Essi costituiscono una sorta di resistenza al potere degli spagnoli che governano la zona con severita'. Fanno parte del movimento anche diversi spagnoli che non accettano i metodi duri dei loro connazionali. Il gruppo incontrato si dichiara disposto ad aiutare i prigionieri e la parte di equipaggio che li appoggia. Cosi' viene organizzata la fuga nel corso di una notte. Approfittando di una veloce imbarcazione il gruppo viene trasferito sull' isola di Tenerife, sulla quale il movimento ha una serie di basi sicure. La base principale si trova nel centro dell' isola, alle falde del vulcano Teide. Si tratta di una zona particolarmente inospitale, circondata da fumarole e pozze di fango bollente dove raramente si avventura qualcuno. All' inizio del 1598, il gruppo viene trasferito nella zona di Guimar, a est, dove la vita e' piu' confortevole. Fino alla fine del XV secolo, prima dell' arrivo degli spagnoli la zona era stata la residenza di parecchi re di Tenerife, detti 'mencheys'. Nella zona sorgono delle antiche piramidi, sotto le quali sono ricavate delle ampie caverne abitabili e che, opportunamente organizzate offrono un naturale e confortevole rifugio. La comunita' e' cresciuta e inizia un periodo di vita serena ma anche prudente, essendo ancora vivo nei sopravvissuti il ricordo dei fatti della laguna Hacacina. Gli spagnoli concentrati su quella che era la capitale dell' isola in quel tempo, porto Guarachico, nella zona nordovest, non danno fastidi.   K'Ininch Janaab Pakal ha trovato una nuova compagna, una nativa dell' isola, di nome Nale. La comunita' non dimentica mai di possedere un capitale che va protetto per la sua unicita'. Entrano in contatto con vari gruppi che per diversi motivi non hanno gli spagnoli in simpatia. Fra gli altri c'e' un popolo di abili navigatori originari di Capo Verde che cerca di convincere il gruppo a spostarsi in quell' arcipelago poiche' la vita e' piu' semplice e tranquilla. Infatti a Tenerife sono frequenti le  minacce. Nel 1599 i marocchini che hanno invaso l' isola di Lanzarote, tentano uno sbarco su Tenerife ma vengono fortunatamente ricacciati in mare. Un anno dopo ci provano gli olandesi che pero' alla fine preferiscono attaccare e conquistare l' isola di Las Palmas. E le 'visite' degli inglesi non mancano. La situazione comunque precipita nel maggio del 1604, quando un grosso proprietario terriero locale, Patricio Suarez, rivendica la proprieta' di tutta la zona circostante le piramidi. Nascono quindi attriti e scaramucce sempre piu' violente fra gli spagnoli ed il gruppo che viene erroneamente scambiato per un insediamento di nativi locali. Durante uno di questi scontri viene ferito gravemente  K'Ininch Janaab Pakal. Malgrado le cure dopo poco, nel febbraio del 1605, egli muore. Distrutta dal dolore, a distanza di pochi giorni, lo segue anche la sua fedele compagna. I superstiti decidono di seppellirli con tutti gli onori che si tributano ad un capo e alla sua donna. Prima pero' essi devono essere vendicati. Cosi' nella notte del 12 marzo del 1605, un gruppo di ardimentosi, prende d' assalto la villa di Patricio Suarez, uccidendolo nel sonno assieme a tutti coloro che erano nella costruzione. Procedono alla sepoltura del loro capo con una importante cerimonia. Considerano il defunto come l' ultimo  dei 'mencheys' dell' isola e come tale tributano a lui e alla sua sposa onori senza pari. Sigillano e rendono irraggiungibile l' apertura della caverna che funge da tomba e poi, poiche' l' uccisione del proprietario terriero e' stato un passo estremamente grave e dara' di certo luogo a tremende rappresaglie a breve termine, il gruppo decide di approfittare dell' offerta della popolazione di Capo Verde che ha offerto ospitalita' nel loro arcipelago. Qui termina la storia narrata dai documenti ritrovati. Se c' e' un seguito forse potranno svelarlo ritrovando il Chem. Purtroppo un nuovo colpo di scena si manifesta al momento dell' imbarco. Belli e tutti i documenti che aveva con se' sono spariti. Ora veramente non hanno piu' in mano nulla. Kelly e' furibondo perche' dichiara che non si e' accorto di niente. Ora piu' che mai e' importante trovare il veliero. Decidono di continuare il loro viaggio perche' ormai non hanno piu' nulla da perdere.

 

22^ Volo : Tazadit – Nouarott Jet

23^ Volo : Nouarott – Praia

  
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