Prologo
Andreé Guichardin era uno degli uomini più in vista
del paese, possedeva un’abitazione con ben tre camere1
e vasti possedimenti terrieri. Era molto colto, sapeva leggere e perfino
scrivere qualche parola.
Inoltre
era un giovane di bell’aspetto, alto, di corporatura robusta e lineamenti
marcati, carnagione abbronzata, capelli biondi e profondi occhi castani. Era
perdutamente innamorato di Morgane Loup, ma questo sentimento non era ben visto
dai suoi genitori.
Morgane era una ragazza molto bella, aveva quasi
tutti i requisiti per essere considerata perfetta, una delle qualità che le
mancavano era quella di poter ricevere una buona dote per il suo matrimonio,
poiché proveniva da una famiglia di finanze ristrette.
Era spesso lontana dal paese perché, così si
diceva, studiava a Parigi, ma raggiunti i 18 anni si stabilì finalmente nella
piccola casa dei suoi genitori. Morgane amava camminare, ed era durante le sue
frequenti passeggiate che Andreé aveva modo di ammirarla ed innamorarsene sempre
di più.
La ragazza aveva in effetti molte delle qualità che
interessavano ad un uomo, pelle candida e priva di imperfezioni con le guance,
le labbra ed il mento di un colorito
roseo che provava la buona salute della ragazza, i capelli erano di un bel castano
dorato, folti lucenti e molto ricci. Ma quello che aveva realmente colpito
Andreé erano gli occhi che avevano un colore molto particolar: blu scuro con
leggere sfumature violette. Inoltre era molto istruita, giacché aveva studiato
per cinque anni fuori dal paese.
Dopo qualche mese che la osservava in silenzio
Andreé decise, nonostante la disapprovazione dei genitori, di confessarle i
suoi sentimenti e scoprì, con grande gioia, che erano ricambiati, così si
fidanzarono.
I Guichardin cercarono invano di indurre il loro
primogenito a rompere il fidanzamento, ma infine dovettero acconsentire al
matrimonio alla notizia che Morgane era incinta.
I due innamorati si sposarono immediatamente una
volta ottenuta la benedizione dei parenti e qualche mese più tardi nacquero due
bellissime gemelle.
La prima, Clarisse, era considerata la bambina più
bella del paese. Aveva dei riccioli biondi molto morbidi, gli occhi erano blu
(ma avevano perso la sfumatura viola che caratterizzava quelli della madre), la
pelle bianca come il latte ed inoltre, fin dall’infanzia si muoveva con una
grazia ed un’eleganza innate. La seconda, Hermione2,
era anche lei abbastanza graziosa, ma non aveva la bellezza eterea della
sorella. I capelli e gli occhi erano castani,e non aveva dei bei boccoli come
Clarisse, ma ricci piuttosto disordinati e leggermente crespi. I tratti del
viso erano più irregolari rispetto a quelli perfetti della gemella e la sua
carnagione che in principio era candida si era mano a mano scurite per la sua
abitudine di stare ore a giocare sotto il sole.
Morgane amava le sue figlie più di ogni altra cosa
al mondo, ma riconosceva in Hermione una qualità che Clarisse non aveva e che
la accomunava a lei.
Andreé come si confaceva ad un buon capofamiglia,
aveva ridotto al minimo indispensabile i rapporti con le due figlie e si
occupava unicamente dell’amministrazione dei terreni lasciando alla moglie il
compito di curarsi dell’istruzione e della salute delle stesse. Nonostante
questo, aveva una totale ammirazione per Clarisse, che talvolta lo faceva
risultare sgarbato verso Hermione. Quando era a casa passava il tempo a
vezzeggiare la prima ed a criticare la seconda. Spesso Morgane interveniva in
sua difesa, con il solo risultato di venire poi picchiata malamente una volta
che le figlie si fossero addormentate.
L’amore di Andreé per la moglie si era spento
quando aveva appreso dalla levatrice che l’aveva assistita durante il parto che
Morgane non avrebbe potuto avere altri figli a causa di una lacerazione che era
avvenuta durante la nascita delle figlie, quindi di conseguenza non avrebbe
potuto dargli nessun erede maschio.
Ora Andreé rimpiangeva di non aver dato ascolto ai
genitori e guardava la moglie con profondo astio. Per stare il minor tempo
possibile a contatto con lei si dedicò alla religione, passando la maggior
parte del tempo che non dedicava ai campi a leggere testi sacri, frequentare la
parrocchia e a discorrere con don Justinien, il parroco del paese.
Nonostante soffrisse per la perdita dell’affetto
del marito, Morgane si consolava impiegando le sue giornate a seguire le
bambine. La mattina insegnava loro a leggere e scrivere, poi, dopo il pranzo,
le portava a fare lunghe passeggiate fino al ruscello che scorreva nel
boschetto vicino al paese.
Ben presto però Andreé pretese che Clarisse
frequentasse un corso di danza e canto e che la sua esposizione al sole fosse
limitata per non correre il rischio di rovinare la sua carnagione diafana e
perfetta. Così Morgane, prima portava Clarisse dall’istruttrice privata,
dopodichè si dedicava ad altri passatempi con Hermione.
Commenti dell’ autrice
Non so come mi sia venuta in mente l’idea di questa fanfiction, ma mi ci sto appassionando sempre di più…insomma la trama è già delineata nella mia testa e non è propriamente una storia felice, ma spero che vi piaccia e che catturi il vostro interesse….mi scuso se non è così…spero che recensirete per farmi sapere se vi piace o no!
Un Bacione
Moonlight
rage
1 In quel periodo le case degli alto borghesi avevano tre camere al massimo, una sala da ricevimento, una cucina dove si trovava il camino e una stanza con i letti. In più c’erano le stalle e le cantine.
2 Hermione si scrive così anche in francese…l’ho trovato sul vocabolario nella sezione dei nomi, ma credo che si legga in modo diverso (credo che sia abbastanza chiaro, ma questa non è Hermione Granger ma Hermione Guichardin, cioè tutt’altra persona, in seguito vedrete che cosa le lega)