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Autore: POPster    30/08/2011    4 recensioni
Mini-seguito di The Ghost Of You.
Mikey era nervoso ed agitato. Eppure era tutto perfetto.
Indossava l'abito scuro, la chiesa era addobbata a dovere, con profumati fiori colorati e nastri d'organza posizionati in ordine sui banchi e lungo tutta la navata. C'erano solo pochi intimi, i parenti e gli amici più stretti.
Gerard sorrideva a suo fratello, dal suo fianco. Era, insieme a Ray, il suo testimone di nozze. Aveva ripetuto a Mikey di stare calmo, fino a mezz'ora prima. Gli aveva detto che andava tutto alla grande. Donna Way guardava suo figlio sull'altare, con aria fiera. Stava diventando un vero uomo. Sorrise commossa. Ne aveva combinate tante, Mikey, ma doveva essere fiera di lui.
Frank era seduto nella prima fila di banchi. Si guardava intorno. Si sentiva a disagio, con quell'abito elegante e quei capelli sistemati. Guardava la piccola folla di invitati, poi l'entrata della chiesa. Poteva sembrare anche più nervoso di Mikey. Lanciò un'occhiata maliziosa a Gerard, pensando chi dei due, se mai si sarebbero dovuti sposare, avrebbe fatto l'entrata trionfale, e chi avrebbe atteso all'altare. Poteva scommettere che la parte della sposa sarebbe stata di Gerard. Ridacchiò tra sé, immaginando la scena.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mikey Way, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le confusioni più grandi le procura il cuore'
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If it looks like I'm laughing

    Abituarsi all'idea che la persona accanto a Mikey non fosse Alex era una cosa che a Frank non piaceva affatto. Non riusciva a farci l'abitudine, e poi Alicia era presuntuosa e piena di sé.
    Così nonostante avesse provato anche a sforzarsi di farsela piacere, proprio non ci era riuscito.
    Certo, doveva frequentarla quasi tutti i giorni. Sembrava l'ombra di Mikey, e a Frank non piaceva nemmeno questa cosa.
    Le registrazioni del nuovo disco andavano alla grande, mentre contemporaneamente continuavano a suonare qualche live dove venivano apprezzati da sempre più gente. Per quanto riguardava la carriera della band, nessuno poteva lamentarsi. Si sentiva nell'aria, sarebbero stati grandi.
    Il più delle volte erano in studio dalla mattina presto fino alla sera tardi, poi andavano tutti a mangiare e bere qualcosa, e tornavano a casa.
    Vivevano tutti insieme. La casa discografica gli aveva dato una grande villa con vista panoramica, e lavorare con un'etichetta più importante della precedente era nettamente diverso. Sembrava che ora tutti erano lì per servirli, tutti volevano che i My Chemical Romance fossero contenti e divertiti, nessuno li stressava e sopratutto, la pubblicità che gli facevano era costante. Così si sentivano davvero dei professionisti.
    Quella sera faceva particolarmente caldo, avevano suonato in studio fino all'ora di cena e poi erano usciti a mangiare tutti insieme - Alicia inclusa. Quando fu ora di tornare a casa però Frank e Gerard decisero di fare un giro per le strade di Los Angeles da soli. Stare completamente soli ormai era quasi un lusso per loro due, visti i tanti impegni con il gruppo, ma cercavano di non lamentarsi troppo. Non era davvero il caso.
    Non volevano andare da nessuna parte in particolare, solo camminare uno di fianco all'altro e chiacchierare, assaporando la bellezza e la netta differenza tra Belleville e L.A.

    Ann era stremata. Erano atterrati a Los Angeles da ore, e non erano ancora riusciti a trovare una stanza d'albergo disponibile. Chiese più volte perché non avessero prenotato qualcosa prima di partire, ma né Alex, né Ian le risposero. Erano troppo impegnati a cercare un'insegna, qualsiasi cosa che indicasse un posto letto da quelle parti.
    Avevano camminato per ore, e fortunatamente avevano portato con loro pochi bagagli: erano letteralmente esausti. Così dopo aver girato per enormi strade illuminate e caotiche, avevano tirato un respiro di sollievo quando finalmente riuscirono ad occupare una squallida camera in uno squallido motel il cui proprietario era probabilmente un pervertito visto la battuta poco ironica fatta ad Ian riguardo il dormire con due donne nella stanza. Erano tutti e tre troppo stanchi anche solo per ribattere o dire qualsiasi cosa, così finsero di non capire.
    Il motel si trovava sulla strada, proprio dietro una delle vie principali, e per arrivare nelle camere c'era una lunga scalinata esterna da percorrere. Le porte davano sul parcheggio e il pavimento il legno scricchiolava in modo costante e fastidioso, ma era davvero grandiosa per i ragazzi l'idae di potersi finalmente riposare un pò.
    Salirono le scale lentamente, dopo aver preso le chiavi, guardandosi intorno. Equivoci rumori di molle dei letti e gemiti provenivano dalle stanze accanto, ed Ann cominciò a ridere divertita e al tempo stesso disgustata.
    Quando arrivarono davanti alla porta fu Ian ad aprire. Alex era sicura che ci fosse qualche ratto in giro per la stanza o cose del genere, ma lo diceva più che altro per infastidire Ann, che ripeteva mentalmente a sé stessa che molto probabilmente se Alex non fosse stata così cocciuta - tanto da andare a L.A. da sola se lei ed Ian non l'avessero seguita - ora sarebbe comoda comoda nel suo lettone a Belleville.

    Frank afferrò lentamente la mano di Gerard, facendo intrecciare le loro dita e stringendo forte. Poi si accostò a lui e lo fece fermare, e alzandosi lievemente sulla punta dei piedi gli stampò un bacio sulle labbra, denso di tenerezza e amore.
    Gerard socchiuse gli occhi, aggiungendoci un pò di passione. Gli passò la mano tra i capelli e quando si staccò dal bacio gli posò la testa sulla spalla assaporando il suo profumo.
    C'erano un'infinità di motivi per il quale era grato a Frank. Per le innumerevoli volte in cui gli era stato accanto, anche quando Gerard pensava di essere dannatamente solo; per la band; per la passione che solo Frank sapeva mettere in ogni cosa che faceva; per essere un ottimo amico ed un ancor più ottimo amante.
    Solo che ultimamente erano troppo impegnati anche per dirsi quanto si amavano, o per qualsiasi cosa, e da quando Mikey aveva sposato Alicia, Frank - Gee se ne accorgeva più di quanto facesse notare - sembrava sempre leggermente nervoso o giù di tono. La cosa da una parte influiva in modo positivo sui live e sulle registrazioni del disco, perché Frank sfogava tutto il suo malumore nella musica, era la sua valvola di sfogo, ma Gerard detestava vederlo così.
    «Sei decisamente più carino quando sorridi, comunque...» sussurrò baciandogli il collo.
    Frank sorrise e sospirò.
    «Non ti capita mai di chiederti cosa stia facendo Alex, tipo, ora?» domandò a voce bassa, guardandolo negli occhi.
    Gerard scrollò le spalle «Certo che mi capita... solo che ormai è andata così...» mormorò.
    Quella risposta non piacque per niente a Frank, che si accigliò. Da come se ne parlava, quelle poche volte in cui se ne parlava, sembrava che Alex dovesse essere solo un vecchio e lontano ricordo, che magari faceva sorridere a ripensarci, ma niente di più.
    Era una cosa ridicola, perché Frank sapeva che non era così. Non era così per nessuno. Frank era il tipo di persona che ad un amico da tutta la sua anima, e così aveva fatto con Alex, e lei aveva fatto altrettanto. Si ricordava sempre che era stato grazie a lei se ora lui e Gerard stavano insieme, ed era grazie a lei se la band aveva registrato il primo disco, e poi anche il secondo con una casa discografica decisamente più importante.
    Ed ora volevano fargli credere che la loro amicizia era finita una volta per tutte? Così, senza preavvisi, senza nulla?
    A Frank quest'idea non piaceva. Nonostante avesse provato a chiamarla più volte, senza ottener risposta, sapeva che anche Alex la pensava allo stesso modo. Loro erano stati migliori amici per anni, e non poteva finire tutto per un matrimonio messo su a tavolino. Nemmeno Mikey voleva sposare Alicia, questa era la verità che tutti avevano paura di pronunciare a voce alta. Frank era l'unico che riusciva a dirlo con sicurezza: Mikey era innamorato di Alex. Alicia era solo un errore, ecco tutto.
    «Come fai a non sentirti in colpa, Gee? Lei se ne sta da sola a Belleville, ok? Da sola! Non ha nessuno. Noi eravamo tutto ciò che aveva, ed ora non ha più nemmeno noi. E come fai allora a sentirti tranquillo? A pensare che se è così che è andata, è così che dev'essere?» domandò Frank pieno di rancore.
    Non voleva prendersela con Gerard, lui non c'entrava nulla. A volte avrebbe volentieri preso a calci Mikey, per come aveva rovinato tutto, ma ora l'unico suo desiderio era riuscire a sistemare le cose.
    Avevano tutto lì a Los Angeles, ma se ci fosse stata anche Alex, sarebbe stato di gran lunga migliore.

    La mattina seguente Alex si svegliò di buon ora e senza far rumore uscì dalla stanza, lasciando Ian ed Ann a dormire.
Fece colazione in un bar all'angolo della strada, dove il caffè era pessimo e i muffin anche peggiori, ma era meglio di niente e costava poco.
    Il sole non era ancora troppo caldo, come il giorno precedente quando erano usciti dall'aeroporto, e si sentiva decisamente più carica oggi.
    Aveva camminato per un bel pò, prendendo nota dei locali nella zona che offrivano la possibilità ai musicisti emergenti di esibirsi per qualche serata. Nessuno dei proprietari sembrava troppo convinto dalle parole che Alex usava per presentare il suo gruppo, ma di certo erano affascinati dalla sua insistenza, tanto che alla fine era riuscita, in meno di tre ore, ad ottenere mezz'ora di esibizione in tre locali diversi per quella settimana.
    Non era affatto male, per quanto ne sapeva, e comunque era meglio di niente.
    Il prossimo piano era trovare gli uffici della Reprise, e Brian, il manager dei My Chemical Romance. Doveva chiedergli aiuto, perché lui era nel giro e lei poteva essere una stalker professionista, ormai, lui ne sapeva qualcosa.
    L'unica parte negativa del piano era l'alta probabilità di rischio di incontrare Mikey. Quella era una cosa che la stava torturando mentalmente.
    Non voleva incontrarlo. O forse si, non sapeva dirlo con certezza nemmeno lei. Sapeva però quanto aveva fatto male tutta la loro storia, e quanto altro dolore avrebbe causato. Immaginò di incontrarlo per strada, magari, a passeggiare mano nella mano con Alicia.
    Doveva esserci lei, al suo posto.

- - -

Si, fa schifo, mi dispiace. Ciao.

xoxo

   
 
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